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Re: Insegnanti empatia zero
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Ci sono persone che svolgono i propri compiti in maniera assai seria impiegandoci molto meno dei tempi standard. In Germania ad esempio fanno tutto più seriamente che in Italia, e non gli si può certo imputare di essere lenti... |
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Io ho amici che lavorano da casa e so che stanno dietro al pc per ore. Si, effettivamente succede quello che dici tu e forse l'unico modo per evitare queste situazioni sarebbe l'obbligo dei pomeriggia scuola anche se - avendo lavorato pure in comune - ti assicuro che pure stando sul posto di lavoro puoi non fare un cavolo eppure sul cartellino risultano pur sempre 7 ore e mezza. Cioè, è difficile valutare il lavoro di qualcuno perché oltre la quantità conta la qualità dell'impegno. Non sempre però è facile stabilire una valutazione oggettiva, sopratutto in lavori con materiale umano come la scuola. Tutto sta alla coscienza del singolo, quindi è inutile generalizzare a un'intera categoria professionale. |
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Ci metto tanto a correggere una verifica perché sono meticolosa, controllo ogni virgola e commento tutto per rendere chiare le correzioni. Semplicemente non sono superficiale, non sono deficiente come pensi tu mentre tu sei il genio che in mezz'ora fa tutto! |
Re: Insegnanti empatia zero
Non ho mica detto che sei deficiente, hai proiettato su di me un pensiero tuo :D
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aggiungo sempre per Mut: le verifiche di inglese sono molto ripetitive e la correzione è spesso meccanica. diverso è il correggere un testo letterario come una poesia, un testo argomentativo o espositivo.
Certe materie hanno un carico di lavoro maggiore. Ovvio che musica sia più leggera di lettere che tra storia, italiano e geografia risulta un bel po' impegnativa. |
Re: Insegnanti empatia zero
Ma noi abbiamo più classi
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Fai il programma per due volte. |
Re: Insegnanti empatia zero
A volte le cambio, perché ormai con tutti questi dispositivi le fotografano e se le passano.
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Re: Insegnanti empatia zero
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Veramente avevo sottinteso proprio questo, che tutto sta alla coscienza del singolo, per una clizia che lavora fino alle 20 c'è un altro/a che il tempo per fare la spesa, la palestra e l'aperitivo lo trova sempre. Per me non può essere che a parità di stipendio, possano coesistere queste due situazioni, è una iniquità nei confronti della clizia di turno. Nel lavoro in ambito privato la questione è ovviamente molto diversa , ma anche nella sanità, in comune.. Diciamo che per troppe cose, il mondo della scuola è un mondo a parte, pieno di dinamiche del tutto originali e non riscontrabili in qualunque altro ambito , delle quali fanno le spese anche le persone di buona volontà come te |
Comunque, per rispondere a tutti, poi passo e chiudo, dico che è importante anche l'intensità delle ore e non solo la quantità.
Un'ora in ufficio era più soft rispetto a una in classe, molto ma molto più stancante. Per tornare in topic penso che al giorno d'oggi ci sia molta più sensibilità su certi temi. Quando ero piccola io nemmeno esisteva la parola "bullismo".Ora se ne parla tanto e si cerca di sensibilizzare i giovani al tema, anche in modi leggeri per i più piccini. https://youtu.be/tOSPsE_fzv4 |
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Altri miei amici - stesso comune ma altro dipartimento - invece lavorano tantissimo. Insomma, lo stesso vale per le scuole.Sono le persone a fare la differenza. Generalizzare è sempre pericoloso insomma! |
Re: Insegnanti empatia zero
Ma il fatto che gli insegnanti non vengano trattenuti oltre un certo orario, è solo per mancanza di soldi da parte delle istituzioni. Tenerli a lavorare fino alle 18 tutti i giorni comporterebbe ingenti esborsi di denaro...dovrebbero darci buoni pasto, computer personale, attrezzature varie...non è tutto oro quel che luccica.
Ci sono scuole, ormai la maggior parte, dove non hanno nemmeno i soldi per riparare una stampante o una fotocopiatrice che non funziona, con l'esito che tante cose da fare ce le dobbiamo pagare di tasca nostra. |
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A pesarmi è il lavoro in classe perché la relazione coi ragazzi per me è talvolta esacerbante. Infatti sono alla perenne ricerca di un lavoro più tranquillo ma che non sia nemmeno "la morte civile"... |
Re: Insegnanti empatia zero
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Per me, non è giusto, un operaio ha la stessa dignità ed esigenze di un insegnante. |
Re: Insegnanti empatia zero
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E 5materie. |
Re: Insegnanti empatia zero
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Re: Insegnanti empatia zero
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è un comportamento allucinante, ma come fa a fare l'insegnante? |
Re: Insegnanti empatia zero
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Re: Insegnanti empatia zero
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Dico solo che nell'esperienza di supplenza che ho fatto recentemente erano i ragazzi a bullare me e non viceversa. Inoltre avevo solo poche, anzi pochissime ore, a settimana però mi sembrava di farne molte di più, perché essendo la prima volta dovevo studiarmi bene quello che avrei proposto in classe, pensare ad eventuali esercizi da fare, preparare le verifiche scritte e le domande per le interrogazioni (per fare in modo che queste non fossero le stesse per tutti). Poi ovviamente questo dipende dall'inesperienza, chi ha fatto qualche anno già sa e può organizzarsi meglio. Solo che il tempo che un insegnante lavora non è precisamente computabile dall'esterno. Uno magari fa poco anche in classe, un altro per il fatto che è scrupoloso passa gran parte dalla giornata impegnato. Bisognerebbe fare in modo che quanto viene fatto risulti effettivamente, sia il lavoro di lezione frontale che il resto.
Comunque anche io ho avuto prof non proprio stimabili, altri invece erano bravi insegnanti, altri neutri. È più una questione di persone che di categoria, il punto è che quasi tutti quelli che possono tentano quella strada e quindi è facile trovare persone inadatte. Il problema è anche che per molti ci sono poche o nessuna alternativa, per cui è anche comprensibile che ci si 'butti' nella scuola. |
Re: Insegnanti empatia zero
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Re: Insegnanti empatia zero
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Da quel poco che ho potuto vedere va considerato che l'insegnante ha un suo campo di osservazione e di possibilità di intervento che ha dei limiti. Già deve spiegare, provvedere a verifiche varie sulla comprensione e l'apprendimento, tenere viva l'attenzione della classe, far sì che non creino disturbo, calmare una volta uno e una volta l'altro alunno. Magari ti avvicini a uno per rispondere a una sua richiesta di spiegazioni e ti accorgi che nel frattempo alle tue spalle sta succedendo qualcosa; ti giri e vedi uno che colpisce, o tenta di farlo, un compagno. Gli metti una nota e quello si mette a piangere lamentando il fatto che aveva subito il comportamento di altri e il suo gesto era stato un modo di reagire all'offesa. E magari era proprio così, oppure no. Appunto capita che non puoi sapere tutto quello che succede, che è successo in precedenza e le varie dinamiche che si creano spesso al di fuori della tua attenzione. E se inizi a capire qualcosa di più ti trovi ad avere a che fare con una materia molto delicata da affrontare mentre contemporaneamente devi fare lezione e ci sono molti ragazzi che non hanno intenzione di collaborare e hanno un atteggiamento di opposizione verso l'insegnante più che verso i potenziali o effettivi bulli. Diciamo pure che molti docenti arrivano impreparati rispetto a questioni di questo tipo, ma estremizzando si potrebbe anche dire che in alcune classi ci vorrebbero quasi i superpoteri: oltre all'insegnamento della materia devi fare da psicologo (perché anche questo si richiede nei fatti a un insegnante, no?), devi fare delle indagini, trovare vittime e carnefici e punire questi ultimi, mantenere un atteggiamento che sembri il più possibile imparziale, sennò dovrai difenderti anche dalle accuse e offese dei genitori. Non dico che il docente sia una povera vittima ma che ognuno conosce meglio degli altri cosa comporta stare nel proprio ruolo. Io penso che per aiutare i bullizzati come minimo dovresti chiamaterli a parte e cercare di parlargli, cioè lavoro aggiuntivo e non riconosciuto. Forse ci vorrebbe un'altra figura in classe che collabori con l'insegnante, oppure un gruppo di psicologi che monitori costantemente quello che succede in classe. E magari fare classi meno numerose, e non far fare 7 - 8 ore al giorno di lezione a degli adolescenti, sennò è pure normale che a un certo punto perdano la testa. |
Re: Insegnanti empatia zero
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Il fantastico mondo delle graduatorie, tramite cui qualunque capra analfabeta psicopatica poteva insegnare, non l'hanno inventato ora. Per fortuna si son fermati li e non hanno adottato lo stesso sistema per assumere infermieri o medici.. Diciamo che il problema è un altro, i diritti dell'infanzia sono una tematica relativamente recente e in divenire , prima si poteva buttare in un classe chiunque anche un pedofilo, un violento, un ignorante totale, per dire, tanto doveva solo avere a che fare con dei ragazzini. E le cose non è che siano cambiate molto, è sintomatico che i genitori ogni tanto ne appiccichino al muro qualcuno , perché la scuola non è cambiata molto, ma l'essere genitore per fortuna si |
Re: Insegnanti empatia zero
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Il sistema di accesso all'insegnamento andrebbe rivisto ma ben venga comunque che sia una possibilità aperta a molti, anche a età non giovanissima, che possano venire formati e valutati in merito alla loro idoneità a quel lavoro, andando a colmare una mancanza di altre prospettive lavorative. Assolutamente d'accordo sul fatto di dover tenere in considerazione i bisogni e le sensibilità degli alunni, in particolare per la loro età. Non sono d'accordo invece per quanto riguarda il sottolineare che ora finalmente i genitori sanno quale è la cosa giusta da fare (vedi 'appiccicare qualche insegnante al muro'). Sbagliano spesso anche loro e i casi in cui difendono a prescindere qualsiasi cosa il figlio faccia o non faccia e hanno pretese irrazionali nei confronti dei docenti (tipo criticare i voti basso del figlio che non studia o aspettarsi che non li si richiami perché 'insomma, come si permette?') non saranno proprio rari. Gruppi di whatsapp o altro dove non si aspetta altro che il primo passo falso, almeno secondo loro, dell'insegnante per buttare subito m*rda addosso a lui/lei o, perché no?, a tutta la categoria. E visto che si parla di bullismo è capitato anche che qualche prof o preside abbia iniziato a prendere provvedimenti contro l'atteggiamento di alcuni bulli e prontamente i genitori hanno escluso o minimizzato a priori ogni responsabilità del figlio. Non è che se un genitore aggredisce verbalmente o fisicamente un insegnante significa che sia automaticamente dalla parte della ragione. Ci sono anche i genitori che non sono, né come tali né proprio come persone, raccomandabili. |
Re: Insegnanti empatia zero
Per me lauretum rosica perchè vorrebbe fare l'insegnante ma non può.
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Re: Insegnanti empatia zero
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Re: Insegnanti empatia zero
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intanto comincia a far capolino nella società civile una sorta di resistenza pacifica per arginare la famigerata categoria degli insegnanti ad empatia zero http://www.libertas.sm/rimini/notizi...e-lezione.html |
Re: Insegnanti empatia zero
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Insomma si dovrebbe riuscire a individuare i casi di insegnanti che fanno più danni che altro, come farlo è difficile stabilirlo, è un impegno che ci si può prendere. Poi bisogna distinguere da chi, qualche volta, in qualche situazione particolare ha perso la pazienza e ha ecceduto con qualche rimprovero. Le cose vanno sempre inquadrate, ci sono gradi da considerare sia nelle valutazioni che negli eventuali provvedimenti (in questo caso contro gli insegnanti). |
Re: Insegnanti empatia zero
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Gli insegnanti impreparati e che mancano di empatia sono quelli che perculano un ragazzo e fanno cose del genere. Non mischiamo i diversi piani. Comunque poi anche espressioni del genere "essere una capra" non andrebbero usate in ogni caso. Già qua un insegnante dovrebbe essere educato in termini di rispetto, può dare un voto, può esortare o biasimare i ragazzi che non si impegnano abbastanza, ma non può appiccicargli epiteti del genere. So che al figlio di una mia conoscente un'insegnante lo chiamava "handicappato", conosco il ragazzino ed è tutt'altro che aggressivo o arrogante, è piuttosto timido, non penso proprio possa creare chissà quale disturbo in classe. Ora una persona può dimostrarsi poco sveglia, o sembrare tale ad un insegnante, ma questo ha l'obbligo di esser rispettoso, le persone che son lì non sono di sua proprietà solo perché minorenni. Queste cose non possono essere tollerate o giustificate col fatto che esistono ragazzini aggressivi e che bullizzano gli insegnati, cosa c'entra? Un insegnante deve esser capace di non maltrattare le persone che sono lì, se vuol maltrattare qualcuno, che lo faccia fuori o altrove se è frustrato. |
Re: Insegnanti empatia zero
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Re: Insegnanti empatia zero
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La difesa a spada tratta della categoria lasciamola a chi appartiene alla categoria, noi possiamo discutere con onestà. La ragione non sta mai, sempre, in ogni caso, da una parte sola, è pure inutile starlo a dire . Ad un insegnante che definisce handicappato un alunno, le mani addosso sono più che giustificate, sono DOVUTE. Qualcuno giustamente deve insegnare all'insegnante come si sta al mondo, anche nel suo interesse, magari smette da comportarsi da scimmia ed entra a pieno titolo nella società civile. |
Re: Insegnanti empatia zero
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Re: Insegnanti empatia zero
Quello che non si capisce è che difendendo inopportunamente i figli dalle frustrazioni,piú che il male degli insegnanti si fa il male dei ragazzi.La vita ti dice tanti no e ti mette davanti alle difficoltà, se non impari a gestire la cosa da piccolo, da grande non sopporterai nulla e la miglior cosa che ti può capitare è essere un adulto passivo-aggressivo.È già da anni che i genitori spianano la strada ai figli e rimuovono gli ostacoli,e abbiamo già adulti deboli, viziati, aggressivi,che ammazzano la fidanzata perchè li lascia.
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Re: Insegnanti empatia zero
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Come diceva uno prima, non stai facendo il meccanico, non hai tra le mani la mia auto, ma "mio" figlio Se è un delinquente insultalo senza problemi, ma se è magari fobico, svantaggiato, e tu insegnante sei così psicopatico da umiliarlo perché sei un fallito e devi sfogarti con qualcuno, per me è giusto se qualche d'uno ti manda in ortopedia! |
Re: Insegnanti empatia zero
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Re: Insegnanti empatia zero
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forse li manderei un anno a fare l'asfalto sulle strade cosi respirano un po di vita e poi via a insegnare. |
Re: Insegnanti empatia zero
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mettiamoci anche il contributo dell'insegnante empatia zero ed ecco che viene fuori un mix micidiale sarà la classe dirigente di domani, un incrocio tra oscar farinetti e melissa satta in pratica la satta coi baffi (che comunque è pur sempre bombabile) |
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