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Re: Argomento donne:meglio farsene una ragione?
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Non ho letto tutti i post, ma mi riferivo al tema del topic e ai vari modi di comportarsi, forse ho fatto confusione. Quote:
Ma se non ci provi, non ci riuscirai mai sicuramente e potrai solo avere dei rimpianti e/o continuare a lamentarti. E' una questione di scelte. |
Re: Argomento donne:meglio farsene una ragione?
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Re: Argomento donne:meglio farsene una ragione?
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Re: Argomento donne:meglio farsene una ragione?
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Re: Argomento donne:meglio farsene una ragione?
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Ma tra il confronto e il vittimismo fine a se stesso c'è una grossa differenza. E non dico che non ci si possa sfogare, il periodo "no" capita a tutti, il punto è un altro. Se siamo qui, abbiamo tutti qualche problema, mi sembra ovvio, non ho mai creduto negli estro infiltrati, guerre tra poveri o minchiate del genere, e non ho intenzione di iniziare a farlo ora. Ma magari sono solo ingenua io. :pensando: |
Re: Argomento donne:meglio farsene una ragione?
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Re: Argomento donne:meglio farsene una ragione?
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La connessione internet l'ha resa disponibile mio fratello (che vive con noi in famiglia), visto che la paga ne usufruisco anche io. Più che la società a me sembra di sfruttare diverse risorse familiari (su questo non ci piove), ma non vedo perché non dovrei farlo o perché dovrebbe risultare un abuso (dal mio punto di vista non c'è questo abuso della società che vorresti appiopparmi). Se avessi avuto a disposizione un'azienda familiare forse avrei lavorato anche volentieri all'interno di un contesto del genere, ma avrei sfruttato comunque la mia famiglia. Con le prostitute ci andavo ogni tanto (parlo al passato perché è da un po' che non ci vado), e ogni tanto significa una volta ogni tre quattro mesi (non sono un cliente abituale, il fatto che ne abbia parlato ha fatto credere chissà cosa), non potevo permettermi economicamente più di questo facendo affidamento sulla piccola entrata familiare di cui dispongo (300 euro al mese). Quindi nuovamente, non è che sto sfruttando strutture sociali: mica vado in un posto di lavoro trimbro il cartellino, prendo uno stipendio pieno e mi faccio poi gli affari miei. Ho lavorato anche in un ufficio pubblico quando ho fatto il servizio civile e fossi stato capace di inserirmi in un posto del genere avrei lavorato molto volentieri... Ma non ci sono riuscito. Io non lavoro perché non ce la farei a fare certi lavori che sono accessibili ad una persona come me (Ed in un certo senso è vero che scelgo di non farlo), ma poi conseguentemente non dispongo nemmeno dell'entrata economica relativa a questi lavori qua, per questo più di tanto io non mi sento in colpa. Prenderei in considerazione l'idea di andare altrove in vista di una sistemazione migliore, ma non me ne andrei via mica perché mi sento in colpa perché sfrutto questa società. Questa per me sarebbe l'ultima delle motivazioni. Se c'è un posto altrove in cui io posso stare meglio e trovare un inserimento più dignitoso e positivo per me, me ne andrei subito. Cioé se quelli come me dovrebbero sentirsi in colpa come degli sfruttatori della società perché usufruiscono del servizio sanitario (questo sarebbe il bene comune più rilevante di cui potrei fare uso e che non pago visto che non lavoro ossia scelgo di non fare certi lavori... Perché il lavoro c'è, non è completamente vero che non c'è), come dovrebbero sentirsi certi altri? Veramente c'è da dirti "Ma mi faccia il piacere!" alla Totò. A me sembra una boiata. Non lo dico così per dire, davvero non la sento questa cosa qua. Poi tu puoi continuare a ritenermi uno sfruttatore, un parassita, una persona che risulta incoerente col punto di vista etico o quello che hai in mente tu, ma a me cosa dovrebbe fregarmene del tuo punto di vista? A me interessa il mio... E questa cosa qua che senti tu, non la sento io. La società circostante mette a disposizione delle risorse e io le uso in base a quel di cui dispongo così come tu usi questo forum messo a disposizione da qualcun altro. Per me siamo sullo stesso piano, tu vuoi che venga riconosciuto come giusto e corretto qualcosa io e altri (o magari anche solo io, perché anche di esser solo non mi fa paura) qualcos'altro. Poi non ho mai detto di essere edonista, al più ho detto che, a differenza di te, preferisco lenire il dolore e la sofferenza e anche difendermi da certe forme di fatica, e non semplicemente sopportarli abituandomi poi a questi. Citami il punto in cui avrei scritto di essere un edonista? |
Re: Argomento donne:meglio farsene una ragione?
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Ma non hai mai provato a farti inserire in liste speciali per trovare un lavoro più adatto alle tue problematiche? Se ti trasferissi altrove, pensi davvero che riusciresti meglio in un posto che non conosci e dove dovresti ricominciare tutto daccapo, senza appoggi, senza nulla? Ovviamente sto ipotizzando non conoscendo la tua situazione personale. |
Re: Argomento donne:meglio farsene una ragione?
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Comunque potresti prendere in considerazione l'idea di vivere in una comunità, alla fin fine non rinunceresti a niente di cui già disponi ora, anzi magari ne trarresti pure dei vantaggi...pensa a tutte le donnine dedite al libero amore che potrebbero allietarti con le loro grazie :D |
Re: Argomento donne:meglio farsene una ragione?
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Penso che la società e diverse strutture sociali possano essere criticate e messe in discussione anche dall'interno, non lo trovo assurdo. Se delle persone, che erano inserite male lavorativamente, avessero pensato queste cose come te, perché avrebbero dovuto ingaggiare delle lotte per ottenere sistemazioni più dignitose all'interno di un certo contesto? Secondo te degli operai non dovrebbero mai e poi mai avviare delle trattative con la controparte? Se l'orario di lavoro è uno schifo la responsabilità di questo stato di cose è del singolo che dovrebbe dirsi: la colpa è mia se faccio così tardi... Con chi dovrei prendermela? E nel caso questo singolo non accetti volentieri questo contesto qua organizzato così, non risulterebbe mai e poi mai opportuno provare a protestare per far spostare risorse, ma trasferirsi altrove? E se un altro posto non ci fosse? Invece di chiedere condizioni di lavoro migliori, dovrebbero cercarsi necessariamente un posto altrove se quello in cui si trovano non gli sta perfettamente bene? Perché non è ammissibile che si avvii una critica per migliorare l'organizzazione e renderla più vantaggiosa per sé restando all'interno dell'organizzazione stessa? E' chiaro che non la si butta tutta via l'organizzazione, infatti a me il servizio sanitario così com'è organizzato sta bene, non ho mai criticato il fatto che fosse quasi gratuito... Ma altro. In questo forum mi è capitato anche di parlarne bene di certi servizi di cui ho usufruito. E' questo punto qua che contesto e sul quale non sono d'accordo con te, non penso che sia incoerente o anti etico in generale far questo. Non vale la legge generale "o ti sta bene o te ne vai" ci sono anche tante altre strategie intemedie in cui le parti sociali negoziano, vanno in conflitto, si scontrano e così via. |
Re: Argomento donne:meglio farsene una ragione?
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ma anche te sei vergine? Uffa non mi ricordo di tutti abbiate pazienza... quello che dici di aver paura di essere giudicati , sì insomma di avere delle prestazioni insufficienti esiste ed è reale , insisto che nel mio caso c'è anche il senso di colpa , l'ho sempre avuto fin dall'adolescenza ,e se non ce l'hai mai avuto non puoi capire , sono cresciuto in un'epoca in cui il sesso era peccato , questo in teoria perché i miei coetanei anche quelli del cattolicissimo veneto dove sono nato non è che sono rimasti al palo , forse sono proprio io che l'ho vissuto così , però fai conto che anche i miei fratelli hanno problemi , giurerei che sono vergini anche loro , non parliamo più di questi problemi da tempo qdi non ne sono sicuro , il più giovane ha 50 anni pensa te ... |
Re: Argomento donne:meglio farsene una ragione?
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Re: Argomento donne:meglio farsene una ragione?
@muttley viviamo in uno nei momenti di più grande libertà che l'individuo abbia mai avuto, pensate alle epoche precedenti e mi darete ragione
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Re: Argomento donne:meglio farsene una ragione?
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Re: Argomento donne:meglio farsene una ragione?
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Anche con la ragazza con cui sono stato (l'unica con cui sono stato comunque dopo i trent'anni) queste sensazioni negative non mi hanno mai abbandonato, il guaio è che non so se ero io ad aver problemi o se dipendevano anche dall'altra persona che comunque delle volte mi dava davvero l'impressione di rifiutarmi. Comunque sono rimasto amico con questa ragazza (che è diventata poi con gli anni la mia migliore amica con cui praticamente parlo di tutto, sa anche che sono andato con delle prostitute ad esempio... Qualcosa di buono insomma è rimasto comunque). Oggi, anche se lei volesse, io non ci tornerei insieme perché in base a quel che ho potuto verificare non stava bene con me, e nemmeno io stavo così bene con lei. Poi io sono fatto così, sui miei passi non ritorno mai quando osservo che le cose non funzionano. Magari poi si ripeterebbe lo stesso copione: mi idealizzerebbe e inizierebbe a desiderarmi diverso, poi una volta osservato che resisto e che non sono all'altezza di queste sue aspettative inizierebbe a fare pressioni ed io così prima magari mi arrabbierei e proverei rancore verso di lei e poi resterei deluso. Ecco queste cose qua preferisco davvero evitarle e le evito consapevolmente. Ho bisogno comunque di una donna che mi accetti davvero (e non con l'accetta :mrgreen:), ad essere come vogliono che sia certe persone io non ci riesco, però vorrei essere amato lo stesso da qualcuna che mi piaccia un po'. Io non ci rinuncio del tutto, però comprendo che le probabilità che io possa essere un po' felice in questo campo sono scarse in relazione a quel che vedo e ho visto in giro. |
Re: Argomento donne:meglio farsene una ragione?
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Insomma facendo questi discorsi qua si continuano a proteggere gli interessi di chi vorrebbe tenere in piedi queste cose qua. Certo sono interessi e qualcuno schierato in un modo diverso (rispetto a me o ad altri) potrebbe essere motivato a difenderli, però non è mica detto che si debbano condividere. Che succede poi? Queste persone non vengono mai punite o magari allontanate perché il vero responsabile dello stato di fatto (una vita di merda che quell'individuo sta vivendo sulla sua pelle in ambito scolastico) è la famiglia di origine che non ha dato all'individuo quall'armatura (caratteriale, fisica o di altro tipo) adeguata per resistere e star bene in queste situazioni qua... Queste situazioni le si continua a lasciare così come sono perché si parte dalla premessa "l'organizzazione sociale scolastica non è affatto responsabile del fatto che un ragazzino poi magari si suicidi per cose del genere, la vera responsabile è sempre la famiglia di origine che non ha formato bene l'individuo per star bene, farsi rispettare, e magari menare anche i bulli in quel contesto". Quando poi magari seguendo queste idee si allontanasse quell'individuo da quella famiglia per piazzarlo altrove (che so una casa famiglia) e continuasse ad essere disadattato si attribuirà poi la responsabilità all'individuo, visto che non è stato capace di autodotarsi delle caratteristiche di altri individui ben adattati in quel contesto là. Io che ho avuto difficoltà di adattamento sono stato letteralmente lasciato solo quando ho vissuto male inserito in certi contesti e la colpa alla fine è stata attribuita sempre e solo a me, dovevo farmeli piacere o dotarmi delle armi necessarie per difendermi o andarmene chissà dove... In seguito poi ho iniziato a difendermi da questo punto di vista, che non era il mio. C'era un problema di adattamento, questo è sicuro, ma non è così sicuro poi che l'unico responsabile del problema è l'individuo o la famiglia, affinché ci sia un conflitto ci vogliono più persone e diversi atteggiamenti che tengono queste persone. Si potrebbe notare che per farlo sparire un conflitto basterebbe cambiare l'atteggiamento di A, ma questo è poco rilevante, perché si potrebbe osservare che anche cambiando l'atteggiamento di B (o altri) il conflitto sparirebbe. Ora chi e in che misura dovrebbe cambiare atteggiamento per far sparire un conflitto non è una questione che può essere decisa oggettivamente. Quando c'è un conflitto tra A e B, così come si potrebbe dire ad A che non dovrebbe comportarsi in certi modi con B, si potrebbe fare lo stesso discorso anche a B, perciò poi bisogna usare altri criteri per decidere chi dovrebbe smetterla di far qualcosa ed in che misura. Io ho i miei di criteri, altri hanno i loro. Dal mio punto di vista, per esempio, delle vessazioni scolastiche sono responsabili le persone che vessano e chi continua a permettere a queste persone di comportarsi così (avendo il potere di fermarli). A questi va attribuita questa responsabilità, secondo il mio punto di vista (che è discutibile, di parte, e non oggettivo come tutti gli altri), poi tu puoi avere il tuo relativo a queste cose e sostenere che è l'individuo responsabile di questa situazione o che è la famiglia, e quindi pretendere che vada cambiato altro... Un altro può pensarla ancora diversamente... Insomma ognuno può vederla come gli pare ed attribuire la responsabilità a chi vuole (la responsabilità non è qualcosa di oggettivo, viene attribuita in relazione a certe idee che ognuno di noi ha a monte) ma io lo metto bene in chiaro che non sono d'accordo con voi. Se chiedete a me cosa andrebbe cambiato, non direi che va cambiato chissà cosa nell'individuo vessato o nella famiglia di origine di questa persona, va cambiato l'atteggiamento di chi vessa, umilia o offende in ambito scolastico. Tu spesso li fai questi discorsi (e li fanno anche altre persone questi discorsi) e io con te e queste persone non sono d'accordo su questo. Le premesse di questi discorsi per me hanno comunque a che fare con certi punti di vista (come hai fatto notare), ma di punti di vista ce ne sono tanti. Io ho il mio e userò questo, posso comprendere che ce ne sono altri, ma non posso non partire dal mio per decidere in relazione a certe questioni o non entrare in conflitto col punto di vista di persone che la pensano come te, i nostri modi di vedere ed attribuire responsabilità risultano incompatibili. Comunque poi non è neanche vero oggettivamente che la sola cellula di riferimento è la famiglia, questa idea ce l'avevano gli psicoanalisti ma poi sono stati fatti svariati esperimenti e si è visto che non era vero questo, queste responsabilità sono state poi ridimensionate. Pensa che i figli delle persone che vivono in un certo paese diverso da quello di origine dei genitori, parlano bene la lingua di questo paese qua, a differenza dei genitori. Se fosse vero che l'ambito sociale in cui si è inseriti al di fuori della famiglia non avesse nessun impatto sull'individuo 'sta lingua dove l'avrebbero imparata questi ragazzini se i genitori poi magari a casa parlano più spesso nella loro lingua? :nonso: |
Re: Argomento donne:meglio farsene una ragione?
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Re: Argomento donne:meglio farsene una ragione?
più che altro non so se sia possibile farsene una ragione :interrogativo:
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Re: Argomento donne:meglio farsene una ragione?
Donne, piu ci pensi e peggio è, meglio farsene na ragione
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Re: Argomento donne:meglio farsene una ragione?
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Re: Argomento donne:meglio farsene una ragione?
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Letto per caso. Siamo poi così sicuri che sia giusto ciò? Un organismo che non viene mai esposto ad elementi offensivi non sviluppa le necessarie autodifese. Poi succede come per gli indiani d'america, che furono stroncati da vaiolo, influenza, ecc. L'analogia tra il sistema immunitario e la gestione delle prevaricazioni è molto interessante. Si possono fare parallelelismi tra i differenti malfunzionamenti del sistema immunitario, e le reazioni dinnanzi ad offese emotive: immunodeficienza -> incapacità di difendersi anche alle offese normalmente più insignificanti; malattie autoimmuni -> bassa autostima, eccessiva autocritica, autosabotaggio; shock anafilattico -> esplosioni di rabbia incontrollate, sproporzionate, e più dannose che difensive. Forse più che cercare di realizzare un utopia dove non esistano prevaricazioni, è più sensato cercare di fornire gli strumenti affinché l'individuo sappia gestire almeno quelle di base. Andrebbe valutata anche l'analogia tra vaccino ed esposizione ad un attacco controllato e volutamente depotenziato. Senza nulla togliere a chi purtroppo risulterà per sempre incapace di sviluppare le proprie difese al livello minimo necessario per interagire all'esterno (ma esattamente come gli immunodeficienti, si troverà costretto a vivere isolato e protetto). E senza nulla togliere alla necessità di debellare quelle prevaricazioni sfacciate e pericolose, in grado di debilitare anche una persona che rientra nella deviazione standard di normalità nella reazione emotiva. fine ot. |
Re: Argomento donne:meglio farsene una ragione?
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Se sì è falsa l'affermazione generale tua di prima rispetto alle responsabilità del singolo o della famiglia sempre e comunque, se non è falsa secondo te, non siamo d'accordo. Con questo tuo discorso tu non prendi posizione. Affermi delle cose e ti schieri in un senso e poi in pratica dici che la responsabilità è del singolo relativamente ad ogni disagio che prova. Ecco io penso che questa affermazione in generale sia falsa rispetto a diversi punti di vista (ma solo rispetto ad un punto di vista si può rispondere), rispetto al tuo non ho capito la posizione quale sia. Comunque se è falsa vuol dire che la responsabilità di un disagio non può essere attribuita completamente al singolo per tutti e così bisogna poi vedere secondo il tuo punto di vista come si dovrebbe distribuire questa responsabilità, e qua potremmo lo stesso non essere d'accordo, ma almeno c'è ancora la possibilità che le due posizioni possano essere sovrapponibili. Guarda che su queste cose anche quando si discute in ambito politico spesso non si è d'accordo quando poi si devono stipulare delle leggi effettivamente per attribuire certe forme di responsabilità. Nel caso specifico del bullismo sei d'accordo con me o no? Perché non ho capito. Certo che se tu affermi che la responsabilità è sempre del singolo, non siamo d'accordo a monte e il discorso si può anche chiudere. Io ti ho già detto che non critico l'organizzazione in sé ma certi aspetti dell'organizzazione (e questo già l'ho detto). Di assumermi tutta la responsabilità di una situazione generale che mi fa stare male non lo trovo corretto, ma così come tratto me stesso tratto anche altre persone che si trovano in condizioni simili alle mie. Non è che io vado con delle prostitute e poi addito chi ci va mosso dagli stessi motivi sostenendo che si comporta male, facessi questo, sarei incoerente davvero in qualche senso... Ma lo faccio? :nonso: Per quanto riguarda il discorso relativo agli stranieri in cui si prende di mira una classe per attribuire la responsabilità di un disagio, che magari anche questa classe patisce, si potrebbe dire la stessa cosa di quel che pensi tu relativamente alla classe delle persone timide ed introverse. Quindi questo discorso qua relativo agli stranieri lo si può anche chiudere, non vedo cosa c'entri. Poi dipende anche dalle responsabilità che si vogliono attribuire, se piove non è che me la prendo con l'organizzazione o le persone... Cosa c'entrano? Non agiscono o possono agire in nessun modo per modificare la situazione, ed io con loro. Questa però è una condizione necessaria ma non sufficiente per l'attribuzione di responsabilità, per essere responsabile una persona deve essere comunque capace di agire in certi sensi, e deve essere poi sicuro che risulta tale. Ma comunque sono sempre questioni morali queste, alla base poi non c'è nessuna legge definitiva che possa dirci chi è il responsabile oggettivo di qualcosa. Nel momento in cui si devono attribuire queste responsabilità ognuno usa criteri diversi, tu vuoi appioppare molte responsabilità (o la completa responsabilità) alle persone introverse e timide per il loro disagio (o a certi altri tipi di persone a seconda del caso) io questo non lo faccio relativamente a queste classi o gruppi qua ma lo faccio magari relativamente ad altri. Ma di nuovo, io non penso come te che queste cose siano oggettive o oggettivabili, si può solo vedere se si è d'accordo o meno, nel far questo non faccio riferimento ad alcun senso di giustizia o legge oggettiva osservabile, perché non saprei nemmeno dove si dovrebbe andare ad osservare. Nel caso specifico del bullismo reputo responsabili, e non poco, anche diversi insegnanti che spesso dimostrano ammirazione per questi ragazzini qua, spesso anzi colludono e prendono in giro anche loro un ragazzino che viene preso di mira da queste persone (questa dinamica qua l'ho osservata io stesso) ammirate poi in certi sensi anche dai docenti (nei casi in cui queste persone non entrano in conflitto con questi) perché "di fibra forte". Questa è la mia posizione (che risulta di parte, perché mia) poi tu puoi averne un'altra, mica posso costringerti a pensarla come me, ma almeno a me risulta chiaro che queste due posizioni sono incompatibili. Comunque ho anche il forte dubbio che siano cose che non esistono proprio queste, che se analizzate meglio finiscono col non avere nessun senso e le usiamo solo per tirare acqua al nostro mulino. Insomma può essere che abbiamo a che fare con una forma di retorica pratica che viene usata per ottenere dei vantaggi. L'etica in tal senso viene usata per far qualcosa che risulta utile al tipo di individuo. A te serve un certo tipo di etica e la usi, a me ne serve un'altra e la uso, ma non atterrano in nulla se non in certe forme di vantaggi personali. Se fossi ricco sfondato mi converrebbe seguire le idee di chi sostiene che la ricchezza totale va ridistribuita? :nonso: Se tu fossi stato diverso da quel che sei e avessi avuto altre esperienze può essere che non penseresti le stesse cose che pensi in relazione alla responsabilità individuale di Tizio e Caio, io forse lo stesso, ma adesso siamo quel che siamo e a questo gioco dobbiamo giocarci così. Se è davvero così, tu ricavi i tuoi vantaggi nel distribuire la responsabilità in certi modi, io i miei, un'altra persona i suoi. In ogni caso comunque c'è un conflitto tra punti di vista differenti che non possono coesistere insieme nel momento in cui si dovesse passare alla pratica e alla realizzazione effettiva, ci sono due o più progetti ipotetici che in quanto progetti possono coesistere, ma non possono coesistere tutti se vengono realizzati effettivamente. Comunque questo mi premeva sottolineare, un punto di vista etico di appoggio per tutti non esiste. Chi dice che esiste non sa di cosa parla. Ciò non toglie che ognuno abbia il suo e voglia affermarlo con certi mezzi o cercando consensi o anche solo più a monte, non condividendo certi criteri di attribuzione di responsabilità con fermezza (anche se questa cosa potrebbe non significar nulla oggettivamente ha ripercussioni sociali). |
Re: Argomento donne:meglio farsene una ragione?
XL ho già avuto tante volte il sospetto che tu non stia rispondendo a me ma ad un interlocutore immaginario che sta dentro alla tua fantasia.
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Re: Argomento donne:meglio farsene una ragione?
bisogna distinguere fra chi è cresciuto nella bambagia , che fa sempre male ma qui dovrei aprire dei distinguo *, e chi è sottoposto a vere e proprie vessazioni e violenze essere appesi fuori di finestra della scuola non è un normale atteggiarsi di ragazzi un po' vivaci me è bullismo pericoloso e va stroncato ..se no tolleriamo tutto , dalla mafia alla pistola in aula !
* mio cugino è cresciuto come figlio unico e superprotetto , ha avuto una adolescenza senza amici nè ragazze era anche molto grasso , poi però si è 'svegliato' ha preso coscienza si è sposato e ha avuto varie avventure , a dimostrazione che forse non è nenache quello di nascere in un ambiente troppo protettivo che conta alla fine |
Re: Argomento donne:meglio farsene una ragione?
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Io non ho mai sentito nessuno dire " non mi piace ma mi accontento!" |
Re: Argomento donne:meglio farsene una ragione?
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Re: Argomento donne:meglio farsene una ragione?
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Re: Argomento donne:meglio farsene una ragione?
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Re: Argomento donne:meglio farsene una ragione?
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Re: Argomento donne:meglio farsene una ragione?
io razionalmente ho deciso di farmene una ragione.
Ma c'è una parte di me che non vuole sentire ragioni :ridacchiare: |
Re: Argomento donne:meglio farsene una ragione?
ma è facile farsene una ragione? magari è anche più difficile
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Re: Argomento donne:meglio farsene una ragione?
ci si abitua a tutto l'uomo è un animale adattabile ._.
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Re: Argomento donne:meglio farsene una ragione?
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Però dipende anche da quello che riveste importanza maggiore per te come persona.... |
Re: Argomento donne:meglio farsene una ragione?
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Re: Argomento donne:meglio farsene una ragione?
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Re: Argomento donne:meglio farsene una ragione?
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Re: Argomento donne:meglio farsene una ragione?
non ci sono abusi. Comunque preferirei non continuare l'off topic :)
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