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FUORI ORARIO
Lunedì 22 settembre dalle ore 1.25: Secretos (Cile 2008 - commedia 85' - V.O.S.) Regia di: Valeria Sarmiento; Con: Claudia Di Giròlamo e Sergio Hernàndez; Deciso a rivelare un segreto di cui porta il peso da sempre, Atalibar, ex militante di sinistra, ritorna a Santiago dopo un esilio parigino durato 17 anni. E' un viaggio nencessario per saldare i conti con la propria coscienza riguardo alla morte di un compagno e leggendario leader socialista. Ma le sue intenxioni si scontrano con il paese attuale. Commedia nera che fonde brillantemente il comico e il tragico scritta da Raoul Ruiz (marito della Sarmiento) e strettamente legata a "Diàlogos de exiliados" del 1974. Con questo film condivide non solo l'attore protagonista, ma anche il tema della demistificazione dei processi politici e il tema del traditore e dell'eroe. |
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Stasera un'iniezione di bontà di stampo De Sica - Frank Capra ci sta.
Dunque sintonizziamoci alle 23 e 30 circa su Raitre per Miracolo a Le Havre di Aki Kaurismaki, da parte di uno dei pochi registi contemporanei da ascrivere ormai alla categoria classici poi FUORI ORARIO venerdì 26 dicembre 1.55 Il trio infernale di Tod Browning Giallo grottesco con nani 3.20 Holy Motors di Leos Carax Il sublime delirio di Carax sulla fine del cinema e sulle sue possibilità infinite 5.50 Hommelette for Hamlet di Carmelo Bene Spettacolo filmato di Bene, che fra angeli di marmo porta all'estrema rarefazione il suo lavoro sull'Amleto di Shakespeare - Laforgue (solo per fan) |
Re: Fuori Orario
Odra,hai per caso visto il primo film di ieri notte?non ricordo il titolo,stupendo!
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Re: Fuori Orario
Era LA TENDA SCARLATTA (Le rideau cramoisi, Francia, 1953)di Alexandre Astruc: non sono riuscito a vederlo:mannaggia:
Spero si trovi in rete... |
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FUORI ORARIO Sabato 27 dicembre
1.05 Lo sconosciuto (Usa1927) di Todd Browning Un capolavoro browninghiano 1.50 Il cavallo di Torino (H/F/D/Ch 2011) di Béla Tarr La frizzante e spensierata commedia, perfetta per scaldare i cuori nel periodo festivo, del genio ungherese 500 Barone Olavo, l'orribile (Brasile 1970) di Julio Bressane Commedia horror sperimentale |
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FUORI ORARIO 2 GENNAIO
1.45 Il settimo compagno di viaggio di Grigori Aronov (Urss 1968)Uno spaccato sugli orrori di regime 3.10 Le armonie di Werckmeister di Béla Tarr (Ungheria Italia Francia Germania 2000) Il Cinema, puro e senza compromessi. Piani sequenza dal respiro maestoso che umiliano il 90% delle robe che si vedono abitualmente di questi tempi. 5.55 La fantarca di V. Cottafavi (Italia 1966) Operetta di fantascienza basata sull'orchestrazione di Roman Vlad |
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FUORI ORARIO 4 GENNAIO
0.55 Europa '51 di R. Rossellini (Italia '52) il capolavoro etico di Rossellini 2.45 La divina commedia di M. De Oliveira (Portogallo '91) Dante c'entra poco, ma interessante per cinefili duri & puri |
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FUORI ORARIO 5 GENNAIO
1.15 Metamorfoso di P Gioli (corto Italia '91) dedicato ad Escher 1.25 Faust di A. Sokurov (Russia 2011) Una delle vette del regista siberiano, di una possanza quasi belatarriana 4.10 Viaggio nella luna di G. Méliès (Francia 1902) Hugo Cabret ringrazia |
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FUORI ORARIO DOMENICA 11 GENNAIO 2015
DALL' 01:40 ALLE 06:00 (260') CINEMA PARODIA La tv di Federico Fellini Con i film LA TV DI FELLINI (Italia, 1985-1992, colore,) di Tatti Sanguineti Gli spot e i frammenti di talk show, telefilm, videoclip, giochi a premi, inchieste, televendite ecc, che appaiono nei teleschermi di Ginger e Fred, furono ideati e realizzati da Fellini per irridere le trasmissioni televisive berlusconiane degli anni Ottanta. Nel 1992 il Maestro affidò a Tatti Sanguineti questi falsi programmi tv (compreso qualche inedito) per inanellarli uno dopo l'altro in un concentrato parodistico dell'orrore e dell'idiozia televisiva. INTERVISTA (Italia, 1987, col., 103’) Regia: Federico Fellini Con: Federico Fellini, Sergio Rubini, Antonello Ponziani, Lara Wendel, Marcello Mastroianni, Anita Ekberg. Su invito di una troupe giapponese, Fellini si fa intervistare a Cinecittà, dove arrivò per la prima volta, giornalista ventenne, nel 1940. E ricorda un modo di fare cinema che è scomparso per sempre. I CLOWNS (Italia 1971, col., 88’) Regia: Federico Fellini Con Anita Ekberg, Riccardo Billi, Liana Orfei, Tino Scotti, Fanfulla Dopo un’introduzione nella quale un bambino rapito assiste al montaggio di un tendone da circo, Fellini conduce un’inchiesta in prima persona sul mondo dei clowns e del circo. Fellini trova il modo di rievocare i sogni, le scoperte, gli stupori della sua infanzia. Special televisivo in forma di bloc-notes, di chiacchierata a ruota libera in cui Fellini continua a parlare di sé stesso attraverso il circo. |
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FUORI ORARIO
VENERDÌ 23 GENNAIO 2015I DALL'01:50 ALLE 07:00 (310') A cura di Fulvio Baglivi e Lorenzo Esposito Con i film L’AMORE È PIÙ FREDDO DELLA MORTE (Liebe ist kälter als der Tod, Repubblica Federale Tedesca, 1969, b/n, 85’, v.o. sott. it.) Regia: Rainer Werner Fassbinder Con: Ulli Lommel, Hanna Schygulla, Rainer Werner Fassbinder, Hans Hirschmuller, Peter Berling, Katrin Schaake. Franz Walsch (interpretato dallo stesso Fassbinder) è un piccolo ruffiano che vorrebbe entrare nel grande racket, ma rifiuta di affiliarsi a un sindacato del crimine e continua a lavorare per proprio conto. L’organizzazione gli mette alle calcagna Bruno, con cui Franz stabilisce un’amicizia venata di attrazione omosessuale. Franz invita Bruno a stabilirsi a casa sua, spingendolo verso la sua convivente Joanna, di cui egli è il protettore. Intanto la polizia sospetta Franz per una serie di delitti in realtà commessi da Bruno. Per gelosia Joanna denuncia i due uomini mentre stanno preparando una rapina in banca. La donna riuscirà a sfuggire a un killer del sindacato, ma Bruno rimarrà ucciso in una sparatoria che ricorda il finale di A bout de souffle. Il carrello notturno lungo la Landsberger Strasse è un’inquadratura non utilizzata di Il fidanzato, l’attrice e il ruffiano di Straub-Huillet in cui Fassbinder è attore. FLORENTINA HUBALDO, CTE [prima parte] (Filippine,2012, b/n, 353' circa) di Lav Diaz Interpreti: Hazel Orencio; Kristine Kintana; Noel Sto. Domingo; Willy Fernandez “Florentina Hubaldo va avanti ripetendo la sua storia, oralmente, come un mantra, una meditazione e una preghiera; è il suo modo di ricordare; per lei significa speranza di sopravvivenza e redenzione; combattendo con quanto le resta nella memoria. Lei vive in un posto dove la storia, la sua storia, viene sistematicamente cancellata. Due cercatori d’oro scavano con le loro zappe e le loro pale alla ricerca del proverbiale tesoro che li emanciperà. Un padre attente tristemente la morte della fragile figlia.” Lav Diaz. Per cinéphiles duri &puri |
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FUORI ORARIO
SABATO 24 GENNAIO 2015 Con i film FLORENTINA HUBALDO, CTE (Filippine,2012, b/n, 353' circa) di Lav Diaz Interpreti: Hazel Orencio; Kristine Kintana; Noel Sto. Domingo; Willy Fernandez “Florentina Hubaldo va avanti ripetendo la sua storia, oralmente, come un mantra, una meditazione e una preghiera; è il suo modo di ricordare; per lei significa speranza di sopravvivenza e redenzione; combattendo con quanto le resta nella memoria. Lei vive in un posto dove la storia, la sua storia, viene sistematicamente cancellata. Due cercatori d’oro scavano con le loro zappe e le loro pale alla ricerca del proverbiale tesoro che li emanciperà. Un padre attente tristemente la morte della fragile figlia.” Lav Diaz LA DONNA CHE VOLEVA MORIRE (Segura Magura: Shinitai Onna, Giappone, 1970) Regia: Koji Wakamatsu Con: Eriko Shima, Hiroshi Yajima Lo spunto è il suicidio di Mishima, al quale Wakamatsu ha dedicato in seguito il ritratto più rosselliniano. Inquietante apologia sulla pratica dell’harakiri e del cosiddetto contratto di suicidio di coppia. Wakamatsu gira in location invernale mélo e bianchissima, stringendo a ripetizione i suoi inconsolabili sulla sottile linea del trapasso. |
Re: Fuori Orario
Beh,mi sa che si registra il secondo:D
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FUORI ORARIO LUNEDÌ 26 GENNAIO In onda lunedì 26 gennaio 2015 dall'01:15 alle 03:00 (105') Con il film LA ZINGARA ROSSA (The Gypsy and the Gentleman, GB, 1957, col., 103’) Regia: Joseph Losey Con: Melina Mercouri, Keith Mitchell, Patrick McGoohan, June Laverick, Lyndon Book, Flora Robson. All’inizio dell’Ottocento l’aristocratico Paul Deverill, giocatore che ha sperperato le sue fortune, sta per sposare una donna del suo lignaggio, e soprattutto ricca, che potrà salvarlo. Ma in una fiera incontra Bella, una gitana senza scrupoli che trascinerà entrambi nella rovina. Terzo film di Losey, girato durante l’esilio londinese, è “uno dei vertici assoluti della sua opera, eppure misconosciuto e poco amato”, e addirittura secondo Lourcelles, “l’ultimo vero film di Losey, quello in cui si esprime, senza dubbio per l’ultima volta, il suo talento più autentico e prezioso”. E questo malgrado le traversie della produzione e l’esclusione del regista dal montaggio finale. Il tema della decadenza di una classe appare per la prima volta e al meglio nell’opera di Losey, e “a ogni irruzione di violenza l’atmosfera del film sale di un gradino nella tensione, nell’eleganza e nella fascinazione tragica”. Alla fine Deverill trascina Bella nel fondo di un fiume, “nella vertigine, nell’attrazione morbosa per la distruzione, nell’inghiottimento e nella morte”: secondo Lourcelles è “uno dei più bei finali della storia del cinema” |
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FUORI ORARIO
Venerdì 30 gennaio 2015 PROVE D’INQUADRATURA PER MUSEI INVISIBILI (1) a cura di Fulvio Baglivi e Lorenzo Esposito Con i film PISTOLETTO & SOTHEBY’S (Id., ITA, 1968, video da 8mm col., 23’) Di: Pia Epremian De Silvestris Con: Michelangelo Pistoletto; Maria Pioppi Nel 1968 diversi filmmakers torinesi, tra cui Ugo Nespolo e Tonino De Bernardi, girano un film dedicato all’arte povera di Michelangelo Pistoletto per la mostra di quest’ultimo presso la galleria “L’Attico” di Roma. Nel film di Pia Epremian l’artista è ripreso all’interno del suo universo creativo. SCHIFANOSAURUS REX (Italia, 2008, col., 76’06”) Regia, soggetto e sceneggiatura: Franco Brocani; Fotografia: Franco Lecca; musica: Andrea Monti; Montaggio: Ivan Varrani Un omaggio a Mario Schifano nel decennale della morte. Un film che rimanda nel titolo alla feroce voracità del tirannosauro, con cui l’autore ha voluto metaforizzare l’amico artista per divorare lo schema stantio e scolastico del consueto documentario d’arte, per sperimentare una forma assai più consona alle modalità del gesto creativo della pittura moderna – tra l’altro assolutamente dissimili da quelle proprie di Schifano artista. Un “allestimento” nei modi del cinema realistico ed immaginario, dove Schifano quasi perde “il peso materiale” modellatosi attraverso il suo concreto modo di essere artista e diventa un semplice “nome impersonale”, quasi un “riferimento territoriale” nel dominio incontestabile dell’Arte. «In Schifanosaurus di Schifano si vede solo “una parte”: lo sguardo rivendica la propria assoluta soggettività, la bidimensionalità determinata solo dalla linea retta che unisce Brocani a Schifano. Nel film, legato a doppio filo con la intera filmografia di Brocani, i pensieri e l’opera del pittore si intrecciano al flusso libero delle associazioni e delle immagini in una “istallazione filmica” di unità scheggiate, con la voce fuori campo a recitare le parole di testi di teoria dell’arte – in apertura e in chiusura quelli di Blanchot – miranti ad affrontare i nodi capitali della ricerca di Schifano, comuni a quelli dell’amico regista: il problema del senso dell’essere artista, l’interrogativo dell’individuo creatore che si chiede, ci chiede “l’arte è ancora qualcosa di possibile?”» (Susanna Paissan) DE CHIRICO METAFISICO (Italia, 1962, col.) Regia: Raffaele Andreassi Un ritratto del grande pittore al lavoro durante il suo periodo metafisico. AUTORITRATTO (Italia, 1958, b/n) Regia: Raffaele Andreassi Il pittore Amedeo Ruggiero e le sue immagini delle periferie romane dal dopoguerra agli anni '60 dipinte con tono sommesso da cronista è il pezzo di mondo che Raffaele Andreassi racconta in questo cortometraggio-documentario. SCENEGGIATURA DEL FILM PASSIONE Regia: Jean-Luc Godard Con: Jean-Luc Godard, Isabelle Huppert, Hanna Schygulla, Jerzy Radziwilowicz, Michel Piccoli . Non ho voluto scrivere la sceneggiatura, ho voluto vederla. […] Dato che prima si vede il mondo e poi lo si scrive. E anche il mondo che descrive Passion bisognava prima vederlo, vedere se esisteva per poterlo filmare. […] La sceneggiatura viene dalla contabilità, per spiegare dove si sono spesi i soldi. Ma all’inizio si vedeva, e io volevo vedere la storia di Passion, c’erano degli elementi, ma bisognava vederli, per vedere se questo mondo poteva esistere. Questo è il lavoro della sceneggiatura. Poi si fa il film. Non bisogna creare un mondo, ma creare la possibilità di un mondo. La macchina da presa farà questo lavoro, renderà questo possibile probabile, o questo probabile possibile. Creare questo probabile, vedere, vedere l’invisibile, e vedere cosa capita se l’invisibile fosse visibile, cosa si potrebbe vedere. (Jean-Luc Godard) Ho pensato che forse avrei potuto fare un film in America […] Coppola aveva ripreso il progetto americano, poi non si è fatto. Ma ho girato un’inquadratura nel suo studio, che ora è in Scénario du film Passion, perché a un certo momento siamo stati in dubbio se girare Passion negli Stati Uniti. Si trattava dunque di un’inquadratura di prova. Ha messo la sua troupe a mia disposizione, un sabato. È stata l’unica volta che ho girato a Hollywood, ero molto contento. (Jean-Luc Godard). CARMELO BENE – LE TECNICHE DELL’ASSENZA (Italia 1984, col., 74’) Regia: Ferruccio Marotti Curatore: Maurizio Grande Interpreti: Carmelo Bene Il Macbeth di Carmelo Bene - un progetto di Ferruccio Marotti a cura di Maurizio Grande - si compone di due audiovisivi girati da Marotti nel 1982 ed editi da Grande nel 1984: Le tecniche dell'assenza e Concerto per attore solo. I video ricostruiscono gli elementi strutturali della messinscena di Carmelo Bene attraverso immagini tratte dall'eccezionale videoregistrazione in tempo reale di 32 giornate di prove di scrittura di scena di Bene uomo-teatro, per un teatro di non-rappresentazione, massacro dei classici (Macbeth è un ricco pazzo internato in una clinica di lusso assistito da un'infermiera sado-maso che è Lady Macbeth). Dal video - unico esistente su Carmelo Bene in prova - emergono con chiarezza gli elementi di fondo della sua poetica: le tecniche dell'assenza, il depensamento, lo stream of consciousness, la phoné, la macchina attoriale, la sospensione del tragico, l'incomunicabilità, l'irrappresentabilità. |
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FUORI ORARIO 1 FEBBRAIO 2015 1.45 La via lattea di L. Bunuel. 3.25 Risaliamo gli Champs Elysées di S. Guitry 2 FEBBRAIO 2015 in onda lunedì 2 febbraio 2015 dall'01:15 alle 03:00 (115') FURYO – MERRY CHRISTMAS MR. LAWRENCE (Senjo No Merry Christmas, Giappone / GB / Nuova Zelanda, 1983, 115’34” ) Regia: Nagisa Oshima Con: David Bowie, Ryuchi Sakamoto, Tom Conti, Jack Thompson, Takeshi Kitano In un durissimo campo di concentramento giapponese a Giava, nel 1942, il giovane comandante Yonoi, frustrato per non essere al fronte a morire per l’imperatore, applica nel modo più severo, coadiuvato dal sergente Hara, il codice militare nipponico In realtà Yonoi subisce l’attrazione dell’ufficiale inglese prigioniero, attrazione sessuale ma anche per una cultura diversa. La guerra finisce, Yonoi si suicida, il sergente Hara viene processato dagli Alleati per crimini che non riesce a comprendere. |
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FUORI ORARIO VENERDÌ 6 FEBBRAIO 2015
C’ERA UNA VOLTA – IL CINEMA DI FRANCESCO ROSI (1) a cura di Roberto Turigliatto Con i film LA SFIDA (Italia-Spagna, 1958, b/n, 83’) Regia: Francesco Rosi Con: José Suarez, Rosanna Schiaffino, Nino Vingelli: Film d’esordio di Rosi, ispirato a un fatto di cronaca e ambientato a Napoli. Ascesa e caduta di Vito Polara , un piccolo e ambizioso trafficante di sigarette di contrabbando che cerca di farsi strada nei mercati generali. Imparerà ben presto i meccanismi dello sfruttamento economico e finirà per scontrarsi con il boss camorrista Salvatore Ajello che lo ucciderà proprio nel giorno del suo matrimonio. LE MANI SULLA CITTÀ (Italia, 1963, b/n, 96’37”) Regia: Francesco Rosi Con: Rod Steiger, Salvo Randone, Guido Alberti, Angelo D’Alessandro, Marcello Cannavale Leone d’oro a Venezia nel 1963. L’impresario edile Eduardo Nottola, consigliere comunale di Napoli e candidato a diventare assessore, progetta grandiose speculazioni edilizie. Il crollo di una sua casa non lo ferma: sacrifica il figlio, cambia partito e viene eletto. L’arcivescovo benedice l’inizio dei lavori che modificheranno il volto della città. DIARIO NAPOLETANO (Italia, 1992, col., 85’) Regia: Francesco Rosi In occasione di un dibattito sulla speculazione edilizia che si terrà alla Facoltà di Architettura di Napoli, viene proiettato "Le mani sulla città" di Francesco Rosi. Quasi trent'anni dopo, il regista torna nella sua città per filmare in forma di diario la Napoli degli anni Novanta, frutto delle speculazioni edilizie e degli affari illegali che avevano caratterizzato il boom economico. Rosi ripercorre le vie della città osservandone il degrado, la criminalità giovanile, i segni onnipresenti del mercato della droga. La città è molto cambiata e forse, è diventata ancora più insidiosa e cattiva di quella del primo film, ma il regista crede ancora nella ricerca di una Napoli diversa, ancora da costruire. |
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FUORI ORARIO SABATO 7 FEBBRAIO 2015 SABATO 7 FEBBRAIO 2015 DALLE 01:55 ALLE 7:00 (305') - C’ERA UNA VOLTA – IL CINEMA DI FRANCESCO ROSI (2) a cura di Roberto Turigliatto Con i film SALVATORE GIULIANO (Italia. 1962, b/n, 118’06” ) Regia: Francesco Rosi Con: Frank Wolff, Salvo Randone, Federico Zardi, Pietro Cammarata, Giuseppe Teti. A Castelvetrano, nel 1950, viene trovato il corpo senza vita del bandito Giuliano. Attraverso una serie di flash back il film ricostruisce la sua storia: da comandante dell’esercito separatista siciliano a bandito al soldo dei latifondisti mafiosi, dalla strage dei braccianti a Portella della Ginestra alla morte per mano del luogotenente Pisciotta, manipolato a sua volta dalla polizia. Durante il processo alla banda Pisciotta annuncia di voler rivelare i nomi dei mandanti politici della strage, ma viene trovato a sua volta morto, avvelenato nella cella del carcere. Interviste a Francesco Rosi Montaggio a cura di Fuori Orario con interviste dai set o in studio dai programmi RAI, durata: 30’ LA TREGUA (Italia-Francia-Svizzera, 1997, col., 112’42” Regia: Francesco Rosi Con: John Turturro, Massimo Ghini, Rade Serbedzija, Teco Celio, Roberto Citran,Claudio Bisio, Andy Luotto, Stefano Dionisi Dal romanzo autobiografico di Primo Levi (adattato da Rosi e Tonino Guerra), il viaggio di ritorno di tre deportati italiani sopravvissuti dal campo di Auschwitz. |
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FUORI ORARIO DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 DALLE 01:45 ALLE 6:00 (255') C’ERA UNA VOLTA – IL CINEMA DI FRANCESCO ROSI (3) a cura di Roberto Turigliatto Con i film IL CASO MATTEI (Italia, 1972, col., 110’38”) Regia: Francesco Rosi Con: Gian Maria Volonté, Luigi Squarzina, Peter Baldwin, Renato Romano, Franco graziosi, Furio Colombo. Diventato presidente dell’ENI Enrico Mattei perseguì una politica nazionale dell’energia che entrò in collisione con il dominio delle “sette sorelle” petrolifere. Il 27 ottobre, a Bascapé presso Pavia, Mattei morì in un incidente aereo i cui misteri non sono mai stati chiariti e che il film indaga sullo sfondo del mondo politico e imprenditoriale italiano di quell’epoca. Palma d’Oro al festival di Cannes ex-aequo con La classe operaia va in paradiso di Petri. LUCKY LUCIANO (Italia / Francia 1973, col., 106’06”) Regia: Francesco Rosi Con: Gian Maria Volonté, Rod Steiger, Edmund O’Brien, Silverio Blasi, Vincent Gardenia, Jacques Monod, Magda Konopka. Salvatore Lucania, detto Lucky Luciano, ascende nel mondo della malavita newyorkese, diventando uno dei boss più importanti della mafia. Dopo aver scontato 9 anni di carcere, viene espulso e nel 1946 torna in Italia, da dove organizza il traffico di droga verso gli Stati Uniti fino alla morte improvvisa nel 1962. |
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FUORI ORARIO SABATO 14 FEBBRAIO 2015 IN ONDA SABATO 14 FEBBRAIO 2015 DALLE 01:45 ALLE 7:00 (315') Venerdi 13, sabato 14 e domenica 15 febbraio 2015 tre Notti di Fuori Orario dedicate al rapporto tra il cinema e la trasmissione Blob, momento conclusivo delle “celebrazioni” per il venticinquesimo della trasmissione. Nel corso delle tre notti si alterneranno interviste a personalità del cinema e della cultura con film, la riproposta di puntate della trasmissione, montaggi di materiali di archivio di trasmissioni storiche come La Magnifica Ossessione del 1985, girati originali, contributi di cineteche e associazioni. Tra coloro che hanno rilasciato brevi interviste sulle caratteristiche peculiari e l’importanza culturale di Blob ricordiamo: Alberto Abruzzese, Achille Bonito Oliva, Luciana Castellina, Ugo Gregoretti, Marco Bertozzi, Mario Martone, Giuseppe Piccioni, Amedeo Fago, Alessandro D’Alatri, Daniele Vicari, Saverio Costanzo, Stefano Reali, Gianfranco Pannone, Carlo Carlei, Alina Marazzi, Costanza Quatriglio, Anna Negri, ecc. Venerdi 13 febbraio tra le altre cose potremo vedere: la prima trasmissione di Blob, andata in onda il 17 aprile 1989 e le puntate speciali di Blob realizzate per il 18esimo e 25esimo anniversario, il film PRAVDA (1969) di J.L. Godard, acuta riflessione sul ruolo dell’informazione militante e del ruolo dei cinegiornali. Inoltre, tutte le sere dichiarazioni di personalità del cinema ed omaggi a Blob da parte di associazioni e cineteche. CUT (id., Giappone 2011, col., v.o.sott.it., 131') di Amir Naderi con Hidetoshi Nishijima, Takako Tokiwa, Takashi Sasano, Denden. Shuji è un giovane regista intransigente che si sente spaesato nella società giapponese. Un giorno il ragazzo scopre che suo fratello, uno strozzino che ha contribuito a finanziare i suoi film, è stato giustiziato dalla banda yakuza cui apparteneva per non aver pagato i propri debiti. Descritto come una poesia d’amore per il cinema giapponese del passato e come una protesta nei confronti del presente, Cut esplora il rapporto ossessivo di un uomo con il cinema. |
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Fuori orario Lunedì 16 febbraio 2015 In onda lunedì 16 febbraio 2015 dalle 01:15 alle 3:00 (115') Con i film L’INCONSOLABILE (Francia-Italia, 2010, col., prima versione 15’) Regia: Jean-Marie Straub Testo. Cesare Pavese Dialoghi con Leucò Con: Giovanna Daddi; Andrea Bacci Orfeo ha letteralmente trapassato l’aldilà. Ciò che Jean-Marie Straub e i suoi due interpreti riescono a far emergere da questo dialogo ha del miracoloso. Il testo di Pavese si riempie di coloriture timbriche, lievi sfumature, diviene musica. Ogni parola emerge cristallina, scandita musicalmente; a volte sembra scivolare, a volte invece si fa pietra, qualcosa di non scalfibile. Questa la sua forza e insieme la sua dolcezza, la sua strana pacatezza. Come se il testo, liberato nella musicalità della re-citazione orale, rendesse palpabile una specie di certezza (è quella che sembra sfoggiare sarcasticamente Orfeo): nella vita accadono specie di cose che ci fanno tremare. A volte sono inevitabili. Bisogna avere la forza di guardarle in faccia. E tutto questo non fa che ripetersi: sono i miti a ricordarcelo. Sono specie di cose migrate nel tempo, che si spostano su un piano d'eclittica. (Rinaldo Censi, La ribellione di Orfeo). JE VOUS SALUE, MARIE (id., Francia-Svizzera, 1985, col., 76’, v.o. sottotitoli italiani) Regia: Jean-Luc Godard Con: Myriem Roussel,Thierry Rode, Philippe Lacoste, Juliette Binoche L’Annunciazione a Maria e la nascita del bambino secondo Godard, che segue alla lettera il testo evangelico. “Un giorno mi è capitato tra le mani il libro di Françoise Dalto, L’Evangile au risque de la psychanalyse, e nella sua introduzione parlava di Maria e Giuseppe in un modo in cui nessuno lo aveva fatto prima. Mi è sembrato molto cinematografico: la storia di una coppia. E io sono molto tradizionale, ho sempre fatto storie d’amore e storie di coppie. In effetti Je vous salue, Marie è anche il seguito del film che avevo fatto prima, Prénom Carmen. Per Carmen si trattava di filmare l’eterno femminino. E qui, dopo il femminino, l’eterno, o l’eternità” (Jean-Luc Godard) IL LIBRO DI MARIA (Le Livre de Marie, Francia-Svizzera, 1984, col., 27’, v.o. sottotitoli italiani) Regia: Anne-Marie Miéville Con: Bruno Cremer, Aurore Clément Il cortometraggio (che precede il film di Godard Je vous salue, Marie, a cui è collegato), descrive la vita di una bambina, Marie, i cui genitori si sono separati. Marie è turbata dalla separazione e cerca di trovare la pace ascoltando la seconda sinfonia di Mahler, “La Resurrezione”. |
Re: Fuori Orario
FUORI ORARIO Venerdì 20 febbraio 2015 In onda venerdì 20 febbraio 2015 dalle 01:50 alle 7:00 (310') Con i film LUCIO (Id., ITA, 2014, b/n, 65’) Di Franco Maresco Con: Mimmo Cuticchio, Melino Imparato, Gino Carista Riprese video dello spettacolo teatrale omonimo messo in scena al Teatro Biondo di Palermo da Franco Maresco. Lucio è uno dei testi più complessi e profondi del poeta e drammaturgo palermitano Franco Scaldati, morto nel 2013, amico di Maresco che lo volle per una parte ne Il ritorno di Cagliostro. La poesia di Scaldati nasce nel ventre di Palermo e parla la lingua del popolo della città, la stessa del regista di Cinico TV e Belluscone…una storia siciliana, probabilmente l’unico (insieme ai tre attori straordinari) che poteva mettere in scena Lucio, opera che lo stesso Scaldati non presentava a teatro da molti anni. CANTI ORFICI (Id., ITA, 1996, col., 63’) Di e con: Carmelo Bene Con: Mimmo Cuticchio, Melino Imparato, Gino Carista. Carmelo Bene interpreta i Canti Orifici di Dino Campana, opera congeniale alla sua tecnica attoriale con cui si è confrontato più volte a partire dal 1982. Questa versione, prodotta e filmata dalla RAI nel 1996 è stata riproposta in radio l’anno successivo e pubblicata da Bompiani nel CONCERTO PER ATTORE SOLO (Id., Italia, 1984, col., 80’) Regia: Ferruccio Marotti Curatore: Maurizio Grande Interpreti: Carmelo Bene Lo stravolgimento di un classico shakespeariano: Carmelo Bene alle prese con il personaggio di Macbeth, da lui trasformato nel folle degente di una clinica di lusso assistito da una lady Macbeth in versione infermiera sadomaso. Un documento unico curato da Maurizio Grande che, con il precedente Carmelo Bene. Le tecniche dell’assenza, con cui compone il dittico Macbeth, cattura per la prima volta le intense giornate di prove, suddivise in sei capitoli, da cui emergono tutti i meccanismi alla base della mise en scène teatrale del maestro pugliese. Il depensamento, lo stream of consciousness, la phoné, la macchina attoriale, la sospensione del tragico, l’incomunicabilità, l’irrappresentabilità per una maratona recitativa in cui, ancora una volta, la geniale originalità dell’approccio di Bene al teatro finisce per ammaliare e sconvolgere nella sua unicità. |
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FUORI ORARIO Sabato 21 febbraio 2015 In onda sabato 21 febbraio 2015 dalle 02:00 alle 7:00 (300') Con i film THE DAY HE ARRIVES (Bukchon Banghyang, Sud Corea, 2011, b/n) Regia: Hong Sang-soo Con: Yoo Jun-sang, Kim Sang-joong, Song Seon-mi, Kim Bo-kyung . Seong-jun giunge a Seoul per incontrare un suo vecchio amico che vive nei dintorni di Bukchon, un villaggio nell’area nord, dove lavora come critico cinematografico. Non riuscendo a trovare l’amico, Seong-jun resta in zona e fa conoscenza con alcuni studenti di cinema. Cominciano tre giorni di discussioni, alcol e amori perduti. Sono veramente tre giorni che Seong-jun è a Seoul, o questo è ancora il primo giorno? La ragazza che ha incontrato è la sua ex o qualcuna che le assomiglia? Di nuovo l’eterno ritorno… IL VAGABONDO (Der Stadtstreicher, RFT, 1965, b/n, v.o. sott. it.) Regia: Rainer Werner Fassbinder Con: Christoph Roser, Susanne Schimkus, Rainer Werner Fassbinder La storia di un vagabondo che si muove in una Monaco autunnale e grigia. L’uomo trova una pistola e cerca di sbarazzarsene, ma due individui che l’hanno osservato per un po’ di tempo gli tolgono l’arma. Il film si conclude nell’Englischer Garten dove i due uomini si lanciano reciprocamente la pistola mentre il vagabondo, nel mezzo, cerca invano di afferrarla al volo. Fassbinder ha dichiarato di essersi ispirato a Le signe du lion di Eric Rohmer. IL VERGINE (Le départ, Belgio 1967 - b/n, 85’, v.o. sott. it.) Regia di Jerzy Skolimowski Con Jean-Pierre Leaud, Catherine Duport, Jacqueline Bir, Paul Roland Un garzone di parrucchiere appassionato di auto da corsa riesce a procurarsi una Porsche per partecipare a una competizione vendendo i capelli che gli offre una ragazza innamorata di lui: si sveglierà troppo tardi per partecipare alla gara, ma forse avrà scoperto che nella vita c’è qualcos’altro. GIOCO SESSUALE (Sei yugi, Giappone, 1968, b/n e col) Regia: Adachi Masao Produzione: Koji Wakamatsu Uno studente apolitico e due militanti del movimento studentesco cominciano una relazione basata sul sesso e sulla riflessione critica su una società interamente politicizzata. La versione anti-spettacolare di Sex Jack di Koji Wakamatsu. |
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Fuori orario Domenica 22 febbraio 2015 MEMORIE DEL FUTURO IL CINEMA DI HONG SANG-SOO (2) a cura di Lorenzo Esposito e Roberto Turigliatto Con i film HAHAHA (Id., Sud Corea, 2010, col.) Regia: Hong Sang-soo Con: So-ri Moon, Kang-woo Kim, Sang-kyung Kim, Yeo-jeong Yoon, Joon-sang Yoo. Il filmmaker Jo Moon Kyeong si sta per trasferire in in Canada. Prima di partire saluta un suo caro amico, il critico cinematografico Bang Joong Sik. I due passano molte ore a bere e a mangiare, ricordando una loro permanenza speciale in una cittadina della costa. Le memorie avanzano, fagocitando il presente e analizzando il futuro. IL VAGABONDO (Der Stadtstreicher, RFT, 1965, b/n, v.o. sott. it.) Regia: Rainer Werner Fassbinder Con: Christoph Roser, Susanne Schimkus, Rainer Werner Fassbinder La storia di un vagabondo che si muove in una Monaco autunnale e grigia. L’uomo trova una pistola e cerca di sbarazzarsene, ma due individui che l’hanno osservato per un po’ di tempo gli tolgono l’arma. Il film si conclude nell’Englischer Garten dove i due uomini si lanciano reciprocamente la pistola mentre il vagabondo, nel mezzo, cerca invano di afferrarla al volo. Fassbinder ha dichiarato di essersi ispirato a Le signe du lion di Eric Rohmer. UNA STORIA D’ACQUA (Une Histoire d’eau, Francia, 1958, b/n, v.o. sott. it.) Regia. Jean-Luc Godard, François Truffaut Con: Jean-Claude Brialy, Caroline Dim La giornata di una ragazza bloccata nell’Ile de France dalle inondazioni stagionali e che tenta diraggiungere la capitale a piedi, in barca o in auto in compagnia di un giovane autostoppista dal gusto spiccato per l’arte della digressione. Da un’idea di Truffaut e Godard accolta dal produttore Pierre Braunberger (lo stesso di Renoir e Une partie de campagne), girato sul momento durante le inondazioni, terminato e montato da Godard. CHARLOTTE ET SON JULES (Francia, 1958-1961, b/n, v.o. sott. it.) Regia: Jean-Luc Godard Jean-Paul Belmondo [voce doppiata da Jean-Luc Godard] , Anne Colette, Gérard Blain. Charlotte fa visita al suo ragazzo nella sua camera in Rue de Rennes. Questi la sommerge con un soliloquio interminabile, mentre continua a leggere il giornale. Crede di averla riconquistata ma lei era passata solo per riprendere il suo spazzolino da denti. Girato con la pellicola di scarto non utilizzata per Le beauSerge di Claude Chabrol. Il film è ispirato al tema di Le bel indifférent di Jacques Demy e dedicato a Cocteau. CURA LA TUA DESTRA (Soigne ta droite, Francia, 1987, col., v.o.sott.fr.) Regia: Jean-Luc Godard. Con: Jean-Luc Godard, François Périer, Jacques Villeret, Fred Chichin e Catherine Ringer (i Rita Mitsouko), Jane Birkin, Michel Galabru, Dominique Lavanant, Rufus. Un cineasta chiamato principe Mychkine, detto anche l’Idiota (interpretato dallo stesso Godard), è incaricato di scrivere, montare e consegnare un film dal mattino alla sera. Un burlesque filosofico scandito dalle prove del gruppo rock dei Rita Mitsouko senza nesso con la storia, come gli Stones in One Plus One o Beethoven in Prénom Carmen. “C’è l’Uomo (François Perrier) che potrebbe essere il produttore, e l’individuo (Jacques Villeret), che potrebbe essere lo sceneggiatore. C’è l’Ammiraglio (Michel Galabru) che legge Suicide mode d’emploi pilotando l’aereo che porta l’Idiota a Parigi. Ciascuno a suo modo cerca “il suo vero posto sulla terra come in cielo” [è il sottotitolo del film], come il cinema si proietta sullo schermo: la “proiezione” è il vero tema del film. All’orizzonte, la morte: l’immagine ricorrente della porta-finestra che apre sul mare è qui associata al mito che descrive la vita e la morte come due stanze separate da una porta – la morte è sul lato del mare (come nei finali di Le Mépris e Pierrot le fou) (François Nemer) “Il sottotitolo è “Un posto sulla terra” ed è in realtà il vero titolo. Ho messo “Cura la tua destra” perché suona meglio, e io sono un …”venditore”. E poi amo molto i titoli polisensi. Questo significa anche “sois adroit” (sii scaltro, sta’ in campana)… e il primo cortometraggio di Tati si intitolava Soigne ton gauche… Mi erano piaciute molto - nel film di Jerry Lewis, Smorgasbord (Qua la mano picchiatello)– le sequenze della’aereo. C’è un’idea di traiettoria, di un percorso, in modo che ci si possa riconoscere. È come nei romanzi picareschi o, per impiegare un grande esempio, in Don Chisciotte. E poi l’aereo è qualcosa che conosco bene….”(Jean-Luc Godard). |
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Segnalo anche The limits of control di Jarmusch, alle 2 su Raidue (per chi volesse registrarlo), film assurdamente sottovalutato |
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FUORI ORARIO Lunedì 23 febbraio 2015 In onda lunedì 23 febbraio 2015 dall' 01:25 alle 3:00 MEMORIE DEL FUTURO IL CINEMA DI HONG SANG-SOO (3) a cura di Lorenzo Esposito e Roberto Turigliatto Con i film OKI’S MOVIE (PrimavisioneTV) (Ok-Hui-ui yeonghwa,Sud Corea, 2010, col) Regia: Hong Sang-soo Con: Yu-mi Jeong, Sun-kyun Lee, Seong-kun Mun Una storia d’amore fra un professore di mezza età, una giovane studentessa che prepara un film e uno studente/filmmaker che ama molto bere dipanata su più piani temporali e con prospettive reticolari e multiple al tempo stesso. TUTTI I RAGAZZI SI CHIAMANO PATRICK (Tout les garcons s’appellent Patrick, Francia, 1959, b/n, v.o. sott. it.) Regia: Jean-Luc Godard Con: Anne Collette, Jean-Claude Brialy, Nicole Berger Due studentesse incontrano entrambe un ragazzo di nome Patrick e si accorgono che non è una coincidenza. |
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FUORI ORARIO Sabato 7 marzo 2015 In onda sabato 7 marzo 2015 dall'01:50 alle 7:00 (310') POSATA SUL DESERTO LA VITA FILMATA DAL CINEMA a cura di Fulvio Baglivi Con i film SCIACALLI E ARABI (Schakale und Areaber, Svizzera 2011, colore,11’) Regia: Jean-Marie Straub Con: Giorgio Passerone, Jean-Marie Straub, Barbara Ulrich Nel 1987 Danièle Huillet traduce in francese il racconto Sciacalli e arabi di Kafka e la traduzione appare, volutamente non firmata, sul numero 400 dei “Cahiers du Cinéma”. Venticinque anni dopo Straub ne fa un film. ESSENTIAL KILLING (Id, Polonia/Norvegia/Irlanda/Ungheria, 2010, col. - 82’ v.o. sott. it.) Regia: Jerzy Skolimowski Con: Vincent Gallo, Emmanuelle Seigner, Zach Cohen, David L. Price, Philip Goss Una coppia di impresari americani viene scortata dalle forze militari in una perlustrazione per le gole del deserto dell'Afghanistan, finché un talebano nascosto in un antro fa fuoco sul gruppo. Impaurito, l’assassino fugge per il deserto finché non viene catturato e rinchiuso in un carcere militare dove subisce torture e viene interrogato come possibile terrorista. Impossibilitato da una temporanea sordità a rispondere a qualsiasi domanda, viene inviato in un campo di prigionia in Polonia ma, durante il trasferimento, riesce a fuggire dal convoglio militare, inizia qui la caccia sadica (Losey certo, ma con un occhio a Polanski e l’altro a Friedkin) di Skolimowski. Attraverso una sconfinata foresta innevata, non c’è solo lo sbriciolarsi dell’occhio, e poi anche il suo allungarsi e raggelarsi nel riassetto continuo dei set e degli spazi e degli schermi, ma anche il passo al di là, cioè quella concentrazione che assedia il tempo fino a annullarlo. INVINCIBILE (Invincible, Germania 2001, col., 127', v.o. sott.it.) Regia: Werner Herzog Con: Tim Roth, Jouko Ahola, Anna Gourari, Joacb Wein, Max Raabe, Udo Kier Zishe, un giovane fabbro ebreo polacco di grande forza fisica, si fa convincere da un impresario a trasferirsi nella Berlino nazista per impersonare l’uomo più forte del mondo. La rappresentazione si ripete ogni sera nella “casa dell’occulto” del celebre ipnotista danese Hanussen. Pieno di dubbi su quale sia il ruolo che Dio gli ha assegnato nel mondo, Zishe prova a ribellarsi a Hanussen che appoggia Hitler. |
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FUORI ORARIO Domenica 15 marzo 2015 In onda domenica 15 marzo 2015 dalle 02:20 alle 6:00 MOSCA CAPITALE a cura di Roberto Turigliatto Con i film MOSCA (2000) Regia di Alexander Zeldovich Sceneggiatura di Vladimir Sorokin, Alexander Zeldovich Con Ingeborga Dapkunaite, Tatjana Drubich, Natalia Koljalanova, Alexander Balujev, Viktor Gvozditskij, Stanislav Pavlov Versione in lingua originale con sottotitoli in italiano Mosca, anni Novanta, dove due realtà, il capitalismo più bieco e i resti dell'ex regime sovietico, convivono con un effet to incubo. Irina, alcolista latente, è proprietaria di un night club; ha due figlie, Olga, frenastenica, che canta nel club, e Masha, fredda e pragmatica, fidanzata con Mike, imprenditore ambizioso e psicolabile, che si guadagna da vivere con affari poco chiari e nutre una passione sfrenata per il balletto russo. Nonostante la minaccia della bancarotta, Mike coltiva con coraggio un folle sogno: fondare una nuova scuola di balletto a Mosca. Da Gerusalemme arriva Lev, un compagno di scuola di Mike che con trabbanda valuta per conto dell'amico. MAGGIO A MOSCA (1923) Regia di Dziga Vertov Versione in lingua originale con sottotitoli in italiano Nelle riprese del 1° maggio 1923 (conosciuto ora come Primo Maggio, ma all'epoca come Festa Internazionale dei Lavoratori ), Mosca appare molto diversa da com'era lo stesso giorno cinque anni prima, com'era cioè nel primo numero di Kino-Nedelia? La stessa folla carica di bandiere attraversa la Piazza Rossa, un globo che simboleggia l'unità dei lavoratori passa su un carro, ed il solito (ma non eterno) Leon Trotsky passa in rassegna una parata militare. Peraltro, l'occhio attento noterà il segno dei tempi: l'assenza di Lenin (costretto a trascorrere a letto il suo ultimo Primo Maggio), oppure la presenza di uno striscione a ntifascista. La principale novità dell'epoca, però, nonché la principale attrazione, erano gli aeroplani, l'argomento che occupa l'ultimo terzo della pellicola. CINECALENDARIO DI STATO N.1 E N.2 (1924) Regia di Dziga Vertov Versione in lingua originale con sottotitoli in italiano Insieme con le pellicole a tema, furono due cinegiornali periodici a tenere occupato Vertov nella prima metà degli anni V enti. Uno di questi era la sua famosa "Kino-Pravda" (1922-1925), l'altro era il più oscuro "Goskinokalendar" (Cinecalendario di Stato), che uscì dall'aprile del 1923 al maggio del 1925. "Kino-Pravda" era il più ambizioso dei due lavori. "Goskinokalendar" era più immediato, creato, sin dal titolo, con lo scopo di coprire gli eventi del momento, non di dar loro un'interpretazione. Distinto dalla "Kino-Pravda", intitolata così per richiamarsi alla Pravda, il quotidiano ufficiale del Partito Comunista, il " Goskinokalendar" era in effetti l'equivalente di un calendario a fogli da strappare, il che spiega a sua volta perché Vertov usasse le pagine di calendario come sfondo per le didascalie del suo cinegiornale. Si tratta di articoli su scala ridotta, il che naturalmente non li rende meno interessanti agli occhi dello spettatore d'oggi. |
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FUORI ORARIO Lunedì 16 marzo 2015 In onda lunedì 16 marzo 2015 dall' 01:15 alle 3:00 WILLIAM A. WELLMAN IL DESIDERIO DI DIVENTARE CINEMA (3) Con il film L'ISOLA DELLA PERDIZIONE (1931) Regia di William A. Wellman Con Dorothy Mackhaill, Donald Cook, Ralf Harolde, John Wray Versione in lingua originale con sottotitoli in italiano Gilda, prostituta di New Orleans, si ribella al suo protettore uccidendolo. Per salvarla dall'arresto, il suo vecchio ama nte, un marinaio di nome Carl, la conduce a Tortuga, un'isola dei Caraibi dove non è permessa l'estradizione. Qui i due si sposano e Gilda, dopo la partenza di Carl, rimane da sola in un hotel che ospita criminali d'ogni risma. Comincia allora una dura l otta per la sopravvivenza, che la condurrà a doversi difendere in un vero processo. - |
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FUORI ORARIO Venerdì 20 marzo 2015 In onda venerdì 20 marzo 2015 dall'01:45 alle 6:00 TEMPERATURA ROSSELLINI (1) a cura di Lorenzo Esposito Con i film VIAGGIO IN ITALIA 1953) Regia di Roberto Rossellini Con Ingrid Bergman, George Sanders, Maria Mauban, Anna Proclemer Una coppia d'inglesi in grave crisi coniugale arriva a Napoli. Estranei l'uno all'altra, compiono da stranieri due divers i percorsi nella realtà, perdendosi e, alla fine, ritrovandosi, durante una processione, stretti in un abbraccio. TAVOLA DELL'AMORE ((1967) Regia di Edgar Reitz Scritto da Edgar Reitz con Alexander Kluge e Hans Dieter Müller Con Heidi Stroh, Georg Hauke, Nina Frank, Ilona Schütze, Ruth von Zerboni, Peter Hohberger §Versione in lingua originale con sottotitoli in italiano Montaggio di interviste, brani e brandelli da e sull'opera del grande regista milanese amore e costante riferimento di Fu ori Orario e dei suoi progetti sputnik (festival, rassegne, incontri...) La studentessa di fotografia Elisabeth incontra e si innamora di Rolf, studente di medicina, un idealista i cui studi pro cedono con scarsi risultati. I due si sposano e mettono al mondo tre figli. Elisabeth tenta di spingere Rolf verso l'arte e la letteratura, ma quando perde il quarto figlio Rolf se ne va di casa. Nonostante tutto i due si riconciliano, arriva un quinto b ambino e Rolf diventa rappresentante di cosmetici. Nel frattempo Elisabeth si appassiona alla religione mormone e costringe Rolf a seguirne il rito. Poco dopo Rolf si suicida. Elisabeth conosce un mormone di dieci anni più giovane, lo sposa e lo segue in America. I FIDANZATI (1963) Regia di Ermanno Olmi Con Anna Canzi, Carlo Cabrini Giovanni, un operaio milanese è trasferito in uno stabilimento siciliano. Parte senza rimpianti perchè il vincolo che lo unisce alla fidanzata Liliana, è divenuto scialbo e consuetudinario. La lontananza stimola invece Giovanni a una revisione di valori: le lettere scritte dalla sua ragazza diventano la cosa più importante di un periodo difficile e risvegliano in lui un amore profondo. |
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Stasera siamo iperclassici su Fuori Orario XD
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FUORI ORARIO Sabato 21 marzo 2015 In onda sabato 21 marzo 2015 dall'01:45 alle 6:00 TEMPERATURA ROSSELLINI (2) a cura di Lorenzo Esposito Con i film LA PAURA (1955) Regia di Roberto Rossellini Con Ingrid Bergman, Mathias Wieman, Renate Mannhardt, Kurt Kreuger Ultimo film della coppia Rossellini-Bergman, tratto dalla novella omonima di Stefan Zweig pubblicata nel 1910. La version e con aggiunto il sottotitolo "non credo più all'amore" rappresenta la seconda versione italiana (l'altra si intitola "La paura") ed ha il finale diverso con Irene che non perdona il marito, sequenze aggiunte che non compaiono nelle altre versioni, una v oce fuori campo che accompagna lo svolgimento della tormentata relazione tra Irene e il marito. COME IN UNO SPECCHIO (1961) Regia di Ingmar Bergman Con Harriet Andersson, Gunnar Björnstrand, Max von Sydow, Lars Passgard Karin è appena uscita dall'ospedale psichiatrico, il padre David è uno scrittore che vede in lei soprattutto uno spunto l etterario, il marito Martin è un medico positivista, il fratello Minus subisce i racconti morbosi e allucinatori-religiosi di Karin. Ognuno legge negli altri come in uno specchio, in un dramma da camera dove la macchina da presa, attraverso i volti, scar dina certezze e abbatte pareti. OPHELIA (1962) Regia di Claude Chabrol Con André Jocelyn, Alida Valli, Juliette Mayniel, Claude Cerval, Robert Burnier, Jean-Louis Maury, Lászlo Szabó, Sacha Briquet Versione in lingua originale con sottotitoli in italianoi Sconvolto dalla morte del padre e dalle nuove nozze della madre con lo zio, Yvan Lesurf, ragazzo ipersensibile e psichica mente instabile, si identifica con il principe Amleto e, dopo la proiezione nel suo paese dell'Amleto di Olivier, organizza una messinscena per accusare la madre e lo zio, colpevoli, secondo lui, dell'assassinio del padre. |
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Bello l'esordio di Reitz, un po' alla Godard. La storia di una coppia nella Germania pre sessantottina, narrata con sensibilità. Reitz è un grande per me, Die zweite Heimat resta una delle più sconvolgenti ed immersive esperienze filmiche che io ricordi...
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FUORI ORARIO Domenica 22 marzo 2015 In onda domenica 22 marzo 2015 dall'01:35 alle 6:00 EMPERATURA ROSSELLINI (3) a cura di Lorenzo Esposito Con i film GERMANIA ANNO ZERO (1948) Regia di Roberto Rossellini Con Edmund Meschke, Ingetraud Hinze, Franz Krueger, Barbara Hintz Il tredicenne Edmund Koeler si aggira nelle rovine della Berlino distrutta all'indomani della guerra. Il padre è invalido , la sorella si prostituisce, il fratello è ricercato come ex nazista ed Edmund vive di espedienti, subendo l'influenza di un professore nazista. La macchina da presa di Rosselini segue minuziosamente questo essere innocente e vulnerabile, vittima sacrif icale delle colpe dell'Europa. NEL BUIO DEL TEMPO/DANS LE NOIR DU TEMPS (2002) Episodio tratto da ''Ten Minutes Older'': The Cello di Jean-Luc Godard Versione in lingua originale con sottotitoli in italiano Dieci minuti in cui Jean-Luc Godard concentra una riflessione sulla memoria, la storia, l'amore, il silenzio, la paura, l 'eternità, il cinema. Si parte intorno al crepitio di un fuoco e subito la nascita della luce si unisce alla nascita dell'universo: la giovinezza, la morte, il tempo e la sequenza dell'uccisione di Jean-Pierre Leaud in Made in Usa. In verità si sta già p arlando della guerra, dell'eterna giovinezza perduta dell'Europa in guerra. MAMMA KUSTER VA IN CIELO (1975) Regia di Rainer Werner Fassbinder Con Brigitte Mira, Ingrid Caven, Karl-Heinz Böhm, Margit Carstensen, Gottfried John, Kurt Raab, MathiasFuchs, Armin Meier, Irm Hermann, Peter Kern Versione in lingua originale con sottotitoli in italiano Hermann Kuster, un pacifico operaio di Francoforte, ossessionato dall'ipotesi di licenziamento, prima uccide il figlio de l padrone della fabbrica dove lavora e poi si suicida. Sua moglie Emma lo descrive come un padre esemplare in un'intervista che un cinico giornalista deforma a suo "uso e consumo" dando l'avvio ad una ignobile campagna. A loro volta i figli cercano di sf ruttare la vicenda per fare carriera. |
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Fuori orario Lunedì 23 marzo 2015 In onda lunedì 23 marzo 2015 dall'01:15 alle 3:00 WILLIAM A. WELLMAN IL DESIDERIO DI DIVENTARE CINEMA L’AMORE È UN RACKET (Love Is A Racket, Usa, 1932, b/n) primavisioneTV v.o. sott. it. Regia William A. Wellman Con Douglas Fairbanks Jr., Ann Dvorak, Frances Dee, Lee Tracy, Lyle Talbot, George Raft durata 69’ Un giornalista scaltro e donnaiolo si innamora della ragazza sbagliata. L’affare si fa losco quando scopre che la giovane entrata nel suo cuore è nelle mire di un gangster e che ha strane abitudini con gli assegni scoperti. Non resta che fare i conti con i propri errori e affidarsi alla dignità perduta. Sceneggiato da Courtney Terrett, che poi collaborerà con registi come Lloyd Bacon e Michael Curtiz |
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FUORI ORARIO Venerdì 27 marzo 2015 In onda venerdì 27 marzo 2015 dall'01:15 alle 7:20 TEMPERATURA ROSSELLINI a cura di Roberto Turigliatto STROMBOLI TERRA DI DIO (Italia, 1949, b/n, 105’) Regia Roberto Rossellini Con Ingrid Bergman, Mario Vitale, Renzo Cesana, Mario Sponza La profuga lituana Karin sposa un pescatore di Stromboli, da straniera dovrà confrontarsi con un ambiente estraneo, per non dire ostile. Dal rifiuto totale della realtà che la circonda giungerà al ricongiungimento della propria esperienza individuale con una dimensione più vasta, la natura nella sua concreta dimensione cosmica. Primo dei sei film con Ingrid Bergman, i film capitali del cinema moderno, è anche quello in cui Rossellini si presenta come il “cineasta per eccellenza dell’incarnazione”. Come scrisse Rohmer all’uscita del film: “Non vedo altre opere del nostro tempo che abbiano con altrettanta magnificenza esaltato l’idea cristiana della grazia (…) Forse il cinema, fra tutte le arti, è l’unica che sappia con tutta la magnificenza che è richiesta, camminare senza inciampare su queste alte cime, l’unico che possa ancora lasciare un posto a questa categoria estetica del sublime, che un pudore d’altronde scusabile ci fa mettere da parte”. L’UOMO DI ARAN (Man of Aran, GB 1934, b/n, 67’) Regia Robert Flaherty Con Colemann “Tiger” King, Maggie Dillane, Michael Dillane, PatMullen Frutto del lavoro sul campo durato due anni il film utilizza materiale documentaristico e scene ricostruite per mostrare la vita dei pescatori sull’Isola di Aran, il loro rapporto con la natura, il tempo “eterno” in cui scorre la loro vita ai confini del mondo. IL TEMPO SI E’ FERMATO (Italia,1959, b/n, 82’) Regia, soggetto e sceneggiatura: Ermanno Olmi Con Natale Rossi, Roberto Severo, Paolo Quadrubbi (attori non professionisti) Produzione Edison Volta Un anziano ed esperto uomo di montagna ed un giovane studente sono i due guardiani di una grande diga vicino all'Adamello. Il ragazzo ha accettato di andare lassù, pensando di tutto il tempo di prepararsi per gli esami. I rapporti tra lo studente e il guardiano, sono sulle prime caratterizzati da un certo imbarazzo; ma a poco a poco l'atmosfera si sgela e il montanaro è felice di insegnare al giovane sprovveduto quello che lui ha imparato dall'esperienza della vita. Quando i disagi a cui il giovane non è abituato e la troppa solitudine gli provocano degli accessi di febbre, è proprio l’anziano a curarlo amorevolmente. E’ quella vita a contatto con la natura, lontano dalla civiltà, vicino alle cime delle montagne e in un silenzio assoluto, a dare la sensazione che lì il tempo si sia davvero fermato. |
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FUORI ORARIO Sabato 28 marzo 2015 In onda sabato 28 marzo 2015 dall'01:45 alle 7:00 TEMPERATURA ROSSELLINI a cura di Fulvio Baglivi MANOEUVRE - primavisioneTV (Manoeuvre, USA 1979, b/n, versione originale sott.ita., 116’) Regia, produzione, presa del suono e montaggio Frederick Wiseman Manoeuvre segue un reggimento di carri armati da Fort Polk, Louisiana, attraverso i vari luoghi di addestramento nella Repubblica Federale Tedesca – dall’uscita dei carri armati e dei mezzi che trasportano gli uomini armati ai movimenti difensivi, e il ripiegamento quando il nemico sta attaccando, alle posizioni d’attacco. Uno degli obiettivi di questa simulazione di guerra è testare in quanto tempo possano arrivare i rinforzi dagli USA in aiuto delle forze NATO già stanziate in Europa occidentale. Le tattiche di attacco e difesa sono osservate dal punto di vista di una compagnia che sta simulando un attacco di tipo convenzionale, senza l’uso di armi nucleari né di terra né di aria. PAISA’ (Italia, 1949, b/n, 120’) Regia Roberto Rossellini Con Ingrid Bergman, Mario Vitale, Renzo Cesana, Mario Sponza La profuga lituana Karin sposa un pescatore di Stromboli, da straniera dovrà confrontarsi con un ambiente estraneo, per non dire ostile. Dal rifiuto totale della realtà che la circonda giungerà al ricongiungimento della propria esperienza individuale con una dimensione più vasta, la natura nella sua concreta dimensione cosmica. Primo dei sei film con Ingrid Bergman, i film capitali del cinema moderno, è anche quello in cui Rossellini si presenta come il “cineasta per eccellenza dell’incarnazione”. Come scrisse Rohmer all’uscita del film: “Non vedo altre opere del nostro tempo che abbiano con altrettanta magnificenza esaltato l’idea cristiana della grazia (…) Forse il cinema, fra tutte le arti, è l’unica che sappia con tutta la magnificenza che è richiesta, camminare senza inciampare su queste alte cime, l’unico che possa ancora lasciare un posto a questa categoria estetica del sublime, che un pudore d’altronde scusabile ci fa mettere da parte”. |
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