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Re: Litigi con psicologi e psichiatri
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Re: Litigi con psicologi e psichiatri
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Oppure che so ci pensi meno? Ti distrai con altro? E' un'altra cosa insensata, a me sta a cuore fare certe cose con una donna che sia consenziente che mi piaccia davvero, non ci riesco, non posso avere certe cose e certe relazioni se non a costo di... E mi occupo di altro? Ma se a me altro non mi interessa davvero? Che senso ha? Nessuno, ecco che senso ha tutta 'sta pantomima, sono tutte soluzioni (finte soluzioni) che non mi convincono per niente. Vado là per parlare di cosa? Questo? A me pare una cosa un po' inutile, sti discorsi me li son fatti già da solo e riesco a prevedere già cosa mi diranno prima che aprano bocca. Mi fanno vedere sempre le vite di questi "eroi", ma io comunque non ci vorrei vivere così, non sono un esempio per me, non mi piace la loro esistenza, e non li invidio. Invidio chi ha molto e non fa un cazzo e non chi non ha niente e fatica a buttar giù bocconi amari col sorriso sulla faccia. L'unica cosa utile che per me possono fare è ricevere le mie lamentele, e sopportarle nell'impotenza più totale divenendo complici della mia "malattia" perché non è affatto una "malattia", senza restituirmi questi discorsi del cazzo, perché so farmeli anche da solo. |
Re: Litigi con psicologi e psichiatri
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Re: Litigi con psicologi e psichiatri
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In linea di principio basterebbe che certe persone facessero certe cose, ma non vogliono farle e quindi rimane lo stesso in piedi tutto. Io quando qualcuno si lamenta di una serie di cose non so proprio cosa dirgli, non so cosa dire a me stesso, e sinceramente non ho nemmeno idea di cosa potrebbe dirmi qualcun altro che sia davvero diverso dai discorsi consolatori triti e ritriti già presenti. A me aiuterebbe più un pompino che un discorso, e non scherzo. Ma anche altre forme di contatto fisico forse mi farebbero sentir meglio, ma in genere costa alle persone far queste cose rispetto al dire quattro parole in croce, le solite. Se andassi da una psicoterapeuta e questa invece di fare i soliti discorsi facesse una cosa simile mi spiazzerebbe davvero, questo sì che sarebbe qualcosa di veramente diverso e assurdo, ma non capita, tutto è incasellato nel solito copione, parlare con loro è come leggere la sceneggiatura di un film di merda, dove si capisce dall'inizio dove vuole andare a parare; quando un tizio come me parla con loro, precisiamo, perché un paziente figo è possibile che se lo scopano... è capitato e capita. Ho trovato un po' utili solo le terapie di gruppo, almeno vedi qualcun altro con cui hai una remota possibilità di instaurare qualche legame visto che loro li vedi in seduta un'ora per sorbirti i loro sermoni e poi mai più. Della psicoterapia individuale salvo solo la possibilità di sfogo e di essere in linea di principio compresi se anche lo psicoterapeuta condivide davvero l'impotenza totale contro il male della vita, il resto per me è inutile. Cose veramente diverse da quelle che conosco già io non ne vedo in questa roba, non aggiunge nulla di diverso dal solito frastuoni di merda di fondo della mia esistenza. Mi vogliono aiutare tutti con le parole, ma a me le parole sinceramente non servono, tenetevele. O mi offrite qualcosa di veramente diverso che abbia un qualche valore per me rispetto a quel che mi aspetto già dall'esistenza, o non penso proprio che potrete mai aiutarmi. Se il comportamento di sta gente contraddicesse l'incasellamento del dare e avere che mi aspetto, questo sì che mi farebbe modificare certe idee, ma non succede. Vogliono persuadermi che la mia esistenza va bene così, con quatrro stronzate, ma non funziona con me. |
Re: Litigi con psicologi e psichiatri
Vi racconto la mia esperienza giacché ci sono.
Ho fatto varie terapie dai 20 anni a oggi, ma l’esperienza più scioccante è stata una terapeuta online 4 anni fa con la quale alla 5-6 seduta venne fuori l’argomento delle fantasie suicidarie. Dopo avermi fatto la ramanzina sulla vita che è un dono e che se mai morissi farei soffrirei i miei familiari ha detto testuali parole: “Se un giorno proprio non vedi via d’uscita almeno fallo sembrare un incidente.” Ricordo ancora la schermata con lei serissima e io sconvolto. Dopo quell’uscita ovviamente ho chiuso il computer e non ci sono tornato mai più. Penso che potrei anche denunciarla ma sinceramente per ora non me la sono sentita. Quando ho raccontato questa esperienza ad alcuni amici fidati e al mio terapeuta attuale ho sempre riscontrato stupore e forte empatia nei miei confronti. Fatta eccezione per una psicanalista (anche lei online) che ho provato per 3-4 volte che al riferire questa mia storia non ha battuto ciglio e l’ha giustificata dicendo che probabilmente era un modo carino di dirmi che non eravamo un match (😳😳😳). Morale della favola anche quest’ultima era una stronza tanto quanto la stronza che aveva giustificato. Giudicante, di parte, poco professionale e alla fine ci ho litigato perche mi ha fatto una pressione non giustificata per il pagamento (davvero assurda Perche avrei pagato il giorno stesso… mi ha tempestato di vocali urlanti e isterici). Quindi ho chiuso anche con lei. |
Re: Litigi con psicologi e psichiatri
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Sai già dove andare, inutile che te lo dica... Basta che paghi... :mrgreen: |
Re: Litigi con psicologi e psichiatri
Ci vorrebbe una psicologa che ti fa i boccaponci...potrebbe essere un'idea per una nuova figura professionale, un po' ibrida ma molto redditizia.
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Re: Litigi con psicologi e psichiatri
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Mi spiazzerebbe pagare una prostituta per certe cose? No, mi spiazzerebbe ricevere cose simili in altri ambiti in modo inaspettato, penserei che le cose funzionano in modo diverso da quel che mi aspetto, che qualcuno capisce la mia frustrazione e fa qualcosa per me davvero. Invece tutto dimostra quello che temo e che mi fa schifo, che devo starmene al posto mio, e se non voglio starci devo riuscire a pagare tutto con le solite cose odiose. La vita me la fa e farà pagare sempre e io negli interventi di sti stronzi (stronzi perché? Perché por loro sta cosa dovrebbe andarmi naturalmente bene!) soluzioni a questo malanno non ne vedo. |
Re: Litigi con psicologi e psichiatri
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Re: Litigi con psicologi e psichiatri
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Mi sembra di essere stato chiaro. Dite che non capite, ma invece io sono stato abbastanza chiaro. Sarebbe una professione che manda in rovina se volessero aiutare tutti davvero, aiutare costa, costa tantissimo, quindi se si aiuta si perde molto e bisogna perdere molto... Che si vuole aiutare a buon mercato? Non si può per me, o si aiuta e si perde molto o non si aiuta. Per questo non c'è davvero aiuto alla fine perché questi vogliono pure camparci con queste cose, si vorrebbe aiutare spendendo poco, quattro parole in cambio di molti soldi, ed è una cosa che per me non regge. E' paradossale fare dell'aiuto una professione che rende, se rende non è più aiuto davvero. L'aiuto di cui necessitano le persone non c'è e non ci può essere. La figura del terapeuta che parla, dialoga, è una figura inutile per me per arginare il malessere legato alla vita. A me servirebbe altro, ma sempre poi di una cura che ha effetti sulla mente si tratta. L'unico terapeuta dialogante minimamente utile per me sarebbe quello che riconoscesse come vera questa cosa nei miei confronti, gli altri sono totalmente inutili. Il terapeuta dialogante minimamente utile sarebbe quello che ammettesse onestamente che il suo dialogo è impotente e serve altro. Il terapeuta davvero utile è quello che ha mezzi concreti per colmare almeno in parte le mancanze relative al dialogo e li impieghi questi mezzi. Si impone ai terapeuti di non agire, mentre per me devono agire, se un tizio è solo e non ha amici che diventi il terapeuta suo amico e se lo sorbisca lui visto che nessuno vuole starci con quella persona. Che vuole far star meglio qualcuno solo parlando? Agisca e ci rimetta davvero in prima persona, se vuole aiutare, poi se ci vogliono sempre abbuffare tutti di chiacchiere, che si continui così, ma io non li seguo e non voglio seguirli. Io stesso per aiutare delle persone dovrei fare cose concrete, non parlare, non è che aiuto parlando, se voglio aiutare devo per forza fare altro, ma io stesso poi non voglio, quindi alla fine questo difetto è talmente radicato che non se ne può mai uscire, la terapia dei malanni della vita non c'è e non ci può essere perché nessuno sarebbe mai ben disposto ad investire a vuoto ed in cambio di nulla. Quindi l'unico terapeuta dialogante utile è quello che ammettesse che il dialogo sia inutile su tutti gli altri fronti, l'unica cosa utile che può fare è ammettere la propria impotenza dicendo che in fin dei conti con le parole non può fare nulla davvero, lascia tutto così com'è, questa condivisione di impotenza è l'unica cosa utile che può fare fornendo uno spazio relativo ad uno sfogo senza fine che continuerà a rilevare mancanze e che non porterà a nulla, perché non può portare a nulla. Le mancanze il dialogo non le colma, serve altro, e se chi fornisce aiuto - a chi non è capace di comlmare queste mancanze - non le colma lui stesso, almeno in parte, non può aiutare davvero nessuno. |
Re: Litigi con psicologi e psichiatri
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Solo che non risolvi nulla (ammesso che stai cercando di risolvere qualcosa), ottieni solo comprensione e qualcuno che ti dice sempre si hai ragione :pensando: |
Re: Litigi con psicologi e psichiatri
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Se non altro parlo con qualcuno che riconosce davvero queste mancanze e mi sento meno solo e non coglionato perché non cerca di tradurle in mancanze di altro tipo subdolamente. Ma comunque non basta impostare le cose così ci deve credere anche lui/lei che le cose stanno così, se ci crede dovrà agire di conseguenza, non mimare una condivisione falsa. Anche l'idea di "impostare le cose così" è tipico di queste psicoterapie di merda, non è che si possono impostare certe cose, bisogna crederci davvero, non è una recita e non può essere una recita riconoscere quest'impotenza del dialogo, riconoscere le mancanze e sapere che non si possiede e si vuol far nulla per colmarle, quindi ammettere che non si può e vuole essere di aiuto davvero se si usano solo le parole. L'amore che manca a questa o quella persona qualcun altro dovrà darlo davvero secondo me, bisognerà riconoscere l'incurabilità senza questa aggiunta che manca e forse mancherà sempre, non basta un dialogo che esorti ad autoamarsi, è semplicemente ridicolo, non bastano le parole, l'unico dialogo di aiuto sensato è un discorso che svilisca il dialogo stesso e dichiari la sua inutilità nel colmare queste mancanze, perché solo qualcos'altro che sia esterno al soggetto stesso potrà colmarle (in minima parte o completamente), nessun discorso potrà sostituirsi a questa aggiunta esterna per me. Aiuta in minima parte questa condivisione dell'impotenza del linguaggio, ma è l'unica cosa che si può fare con un dialogo senza perculare le persone sostenendo che le si aiuterà sapendo che non si può aiutare davvero nessuno solo con le parole, dato che qualcun altro, oltre a richiedente aiuto, dovrà fare concretamente qualcosa; se parlano tutti nessun altro agirà mai in tal senso. Quando attaccano con la retorica del "tu non ti vuoi bene" bisognerebbe menarli, ma veramente. |
Re: Litigi con psicologi e psichiatri
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Questo però non vuol dire che siccome per te è inutile è inutile anche per tutti gli altri. |
Re: Litigi con psicologi e psichiatri
Secondo me XL tu confondi il ruolo dello psicologo con quello dell'assistente sociale.
E' l'assistente sociale che (per fare un esempio) può indirizzarti per ottenere la pensione di invalidità o accedere a sistemi di assistenza pratici, anche se tuttavia queste cose in italia sono molto carenti e non possono prendere tutto, né coprire tutto. Ma quello che non capisco è perché li critichi così accanitamente se semplicemente non è l'aiuto che cerchi, anzi, di base, non cerchi un aiuto, ma solo lamentarti all'infinito. Cioè, non andarci e basta. Io credo che l'ipnosi o l'omeopatia siano cazzate ad esempio, ma non perdo tempo a criticarle COSI tanto, semplicemente non ci vado e fine. |
Re: Litigi con psicologi e psichiatri
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Loro dicono che i miei problemi in realtà sono quelli che sostengono e io faccio lo stesso rovesciando le cose... Sono uno contro tutti? Non mi frega nulla. |
Re: Litigi con psicologi e psichiatri
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Re: Litigi con psicologi e psichiatri
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Tu dici che sono cose dannose, a me i farmaci hanno fatto guarire. Questione di punti di vista... |
Re: Litigi con psicologi e psichiatri
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Ripeto le mancanze sono estene non interne al soggetto! E tutti questi interventi tendono ad internalizzarle!!! La mancanza di certe cose assenti viene ridefinita come "vuoto incolmabile" e roba simile, ma prima di dire che sia incolmabile questo vuoto, tu dammele certe cose, e vediamo se non si colma!? Questi interventi sono simili, ripeto io capisco già subito prima che aprano bocca dove vogliono andare a parare. Già il fatto che si responsabilizzi una persona secondo tutti i loro discorsi la dice lunga su come hanno impostato le cose. |
Re: Litigi con psicologi e psichiatri
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Re: Litigi con psicologi e psichiatri
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Comunque ci sono andato, e ho constatato che questo cercano di fare, sempre. Se uno va a lavorare e lo pagano uno schifo e uno identifica il problema nello stipendio basso è un conto, ma se poi arriva lo psicoterapeuta che suggerisce insistentemente a quella persona che è infelice perché incontentabile ed è il suo rapporto con i soldi il problema, che ne vuole e desidera troppi e se ne desiderasse di meno starebbe bene, il problema viene ritradotto, viene spostato dall'esterno all'interno quasi sempre, con queste manovre qua, e a me non sta bene questo approccio, non si tratta di venirmi a cercare sotto casa. Ho fatto un esempio di ritraduzione ma ne applicano diverse altre. Sono proprio contro di loro in relazione a queste cose. Questo approccio lo condividono con molte pratiche spirituali, per questo li accomuno ad altra robaccia, sono contro anche il buddismo, peggio del cristianesimo per me. La cura dovrebbe andare verso la soddisfazione, anche contro l'esistente, e non verso l'educazione del soggetto per renderlo soddisfatto dell'esistente. Per i miei valori il secondo approccio non mi va bene e ci vado contro. Non è il soggetto che va curato, ma tutto quello che ha attorno, il soggetto porta in cura una malattia oggettiva incistata nella vita e questa va curata (se si può), non va tradotta in un morbo interno al soggetto stesso. |
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