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Re: l'altra faccia dei raduni
ma non eri incazzeta perchè è sparito senza dire niente facendo preoccupare tutti?
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Re: l'altra faccia dei raduni
Ho gia chiarito con lui 1secolo fa sta cosa...Buongiorno cicci!!
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Re: l'altra faccia dei raduni
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Re: l'altra faccia dei raduni
non mi aggiorni :)
buon giorno pettia che te sei appena svegliata prrrrrrrr |
Re: l'altra faccia dei raduni
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Re: l'altra faccia dei raduni
Io non ho capito bene questo concetto di metacomunicazione. Me lo puoi spiegare meglio HurryUp? ma in modo semplice, per favore, perché io sono una persona semplice, magari anche con un esempio pratico...
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Re: l'altra faccia dei raduni
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Cioè, se la comunicazione telepatica fosse un numero irrazionale, la metacomunicazione è un numero razionale che approssima il numero irrazionale con la precisione voluta: lo vuoi approssimare a meno di 1/100? Trovi un numero razionale che dista meno di 1/100 dal numero che vuoi approssimare. Vuoi approssimarlo a meno di 1/1000000? Trovi un numero razionale ancora più vicino al numero che vuoi approssimare, basta aggiungere sempre più cifre decimali, quante te ne servono. Allo stesso modo, la meta-comunicazione cerca di approssimare la comunicazione telepatica con l'approssimazione voluta. Se infatti un messaggio non è chiaro, basta aggiungere nuove informazioni (verbali o non verbali) per rendere il messaggio più chiaro, e la chiarificazione non ha un limite oltre il quale non si può andare. Ma per poter fare meta-comunicazione è necessario che i comunicanti la vogliano fare, cioè che non diano per scontata la prima interpretazione del messaggio che ricevono (ma neanche che diano per scontato di non poter capire il messaggio qualunque sforzo si faccia, cosa anch'essa deleteria). Quindi, per esempio, bisognerebbe preferire l'analiticità alla sintesi, perchè la sintesi mette dei limiti alla quantità di informazione (anche se per economia di tempo può essere preferibile la compattezza dell'informazione, come l'utilizzo del simbolo di sommatoria per rappresentare l'addizione di più addendi, ma una compattezza che non faccia perdere informazioni). Inoltre per la meta-comunicazione non servono abilità sociali, ne avere un codice extra-verbale standard, ne la preoccupazione di fare una figura di m*** se balbetti o se controlli male la dizione. |
Re: l'altra faccia dei raduni
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Re: l'altra faccia dei raduni
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Infatti io sto solo spargendo i memi, nella possibilità che anche una sola mente possa accoglierli e, a sua volta, diffonderli. |
Re: l'altra faccia dei raduni
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Purtroppo non viviamo in un mondo perfetto, quindi in esso non può esistere una forma di comunicazione perfetta. Dobbiamo accontentarci di quel che abbiamo, che comunque a mio avviso non è poco. Sono abbastanza contrario alle utopie. |
Re: l'altra faccia dei raduni
Non ho ancora capito in cosa consista precisamente la meta-comunicazione,proprio a livello effettivo.
Mi fa un esempio ipotetico di una situazione pratica in cui venga attuata questa cosa? |
Re: l'altra faccia dei raduni
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Re: l'altra faccia dei raduni
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Anche se si potesse "copiare" pari pari dell'informazione -diciamo- da un cervello ad un altro così come si fa con i computer, la telepatia non avrebbe senso né dal punto di vista sintattico, né da quello semantico. Da quello sintattico: perché i cervelli delle persone non sono tutti strutturati in modo uguale nei dettagli, e i "file" in cui inserire questi "dati" potrebbero non corrispondere. Da quello semantico: perché i cervelli della gente, anche se fossero strutturati in modo perfettamente uguale in generale, sono tutti diversi nei dettagli; il significato che viene attribuito ad un "dato mnestico" dipende fortemente dall'interazione con altri dati e dettagli, e questi dal vissuto individuale. HurryUp mode off Quote:
In quello che dici sembri sempre dare per scontato che la mente umana possa funzionare, avendone la volontà, in modo perfettamente logico. Invece non va in quel modo; e per fortuna, altrimenti homo sapiens si sarebbe estinto da tempo: fare inferenze logiche è lento, non sempre strettamente utile, e dispendioso di energie. Il cervello umano affianca a capacità precisamente logico-deduttive (che sono in netta minoranza) una modalità di ragionamento che potremmo chiamare "associativo": mi ricordo A... succede B... B assomiglia ad A... reagisco a B come reagirei ad A. (Credo che diversi studi psicologici, neurologici o quello che vuoi, possano confermarlo). Morale: riconosciamo alla mente umana, anche nel fare delle "analisi", l'elasticità che le spetta. ;) |
Re: l'altra faccia dei raduni
mah, io cmq inizierei con un quarto di comunicazione, dato che metà non ti viene :p
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Re: l'altra faccia dei raduni
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Re: l'altra faccia dei raduni
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La telepatia che io intendo è una comunicazione che per definizione comunica in modo perfetto ogni informazione: io l'ho definita così, se tu hai in mente un'altra telepatia non è quella che ho definito io. Tutte le informazioni semantiche sono associate al messaggio, fanno parte del messaggio, e vengono sentite sia dalla mente che le comunica che dalla mente che le riceve telepaticamente, e vengono sentite così come sono, in ogni dettaglio. E' vero che i cervelli sono strutturati in modo diverso, ma la tua critica funzionerebbe solo sotto l'ipotesi che la mente sia un epifenomeno del cervello, cioè che la mente sia tutta nel cervello. Nell'ipotesi che la mente non sia un prodotto del cervello, e che sia una sorta di mente "collettiva" capace di collassare in molteplici menti,invece, la comunicazione telepatica perfetta non sarebbe assurda. Quote:
Cioè, la mente umana può fare pensieri illogici, incoerenti, ma questi pensieri si possono scomporre nei loro pensieri costituenti, come una ricetta si può scomporre nei suoi ingredienti. Perciò anche i pensieri illogici si possono comunicare con la telepatia perfetta, basta comunicare il modo in cui gli ingredienti si mettono insieme. Quote:
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Re: l'altra faccia dei raduni
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Beh, immagina una comunicazione non telepatica, ma solo a parole, che cerchi di realizzare il più possibile questo modello ideale di comunicazione telepatica. Se tutti gli esseri umani fossero dei geni potrebbero essere interessati ad instaurare questo genere di comunicazione anche sul piano pratico, non solo teorico. |
Re: l'altra faccia dei raduni
Hurry up, ti consiglio di leggere un libro di fantascienza di Isaac Asimov, "Fondazione e Terra", dove viene descritta e sviscerata in modo abbastanza esauriente un'utopia di mondo dove tutti i cervelli sono collegati in modo telepatico al punto che non ci sono più individui ma una singola entità, "Gaia".
Tra l'altro nel corso del libri si dipana un dibattito tra il protagonista, Trevize, che preferisce l'imperfetto individualismo e una ragazza, Bliss, che fa parte di Gaia, che sostiene invece quella che tu chiami metacomunicazione. Tra parentesi, l'autore da ragione ai "metacomunicatori", quindi penso ti piacerà ;-) Cmq secondo me l'idealismo e il perfezionismo sono tra i problemi delle nostre insicurezze e /o fobie, quindi come tali vanno segati sul nascere. Realismo e concretezza sono gli obbiettivo che mi prefiggo quotidianamente...anche se non sempre ci riesco. |
Re: l'altra faccia dei raduni
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Ma l'intelligenza potrebbe funzionare all'opposto della termodinamica, cioè potrebbe tendere a cercare il massimo ordine e equilibrio, e quindi a guardare più lontano del quotidiano. |
Re: l'altra faccia dei raduni
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