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Re: Perché non c'è rispetto verso questa condizione?
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Come tu non concordi col mio pensiero io pure potrei benissimo dire che tu stai a dì na cifra de cazzate :) Io non so quanti anni hai, le cose che tu dici le ho provate 10-100-1000 volte e arrivo alle conclusioni di quello che succede a me. C'è gente perbene e gente stronza. mai detto che sono tutti stronzi per coprire le mie mancanze, che ci sono, indubbiamente, come ci sono i pregi. Che ci sia gente che emargina, nonostante uno si ponga a loro nel migliore dei modi e nel massimo della sincerità questo è un fatto. Riguardo al non nascondere le proprie problematiche di timidezza, al fare coming out, etc.. l'ho fatto per anni ed è sempre finito male o con gravi conseguenze. Ora se permetti queste cose me le tengo per me. Questa non è una legge universale, è solo la mia legge. |
Re: Perché non c'è rispetto verso questa condizione?
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La speranza non è propriamente un'emozione, è una valutazione di un soggetto (in base ad una serie di fattori, e ci sta che si terrà conto anche di certi indicatori emotivi) di certe possibilità in termini probabilistici. Se un tizio non hai mai visto un morto resuscitare, se muore qualcuno e non crede in racconti tipo quello di Lazzaro, non avrà molte speranze che resusciti, per questo mi sa che non capisci, credere che qualcuno non potrà resuscitare non è un'emozione. O tu pur non avendo speranze che un tuo parente resusciti inizi a far qualcosa e ti attivi comunque per farlo resuscitare perché il tuo non avere speranze che resusciti non è una credenza ma un'emozione e la puoi contrastare con la razionalità? :nonso: Per questo dico che il tuo discorso non regge, e non lo capisci nemmeno che non regge. Al più si può pensare che si elabora una credenza in base ad un ragionamento a fatti ed altre emozioni e si cambia poi idea, ma è (razionalità+fatti+emozioni) contro (razionalità+fatti+emozioni), e non (emozione) contro (razionalità) come sostieni. E' chiaro che se io prendo una pillola per stare meglio qualche speranza ce l'ho che sia efficace questa azione rispetto ad altro, e tutto quel che faccio o provo a fare sarà sempre relativo alle speranze che nutro in relazione a quel che investo (a meno che non agisco per ottenere tutt'altro), per questo dico che le speranze sono il propellente principale, più speranze hai in relazione al fatto che un'azione sia efficace ed economica più riuscirai ad attivarti, per questo tutto il tuo discorso non regge. Se psicologicamente una persona si trova in certi stati non riuscirà ad agire, chi ci riesce ad agire non si trova realmente nello stesso stato psicologico dell'altro. Dall'esterno tu magari puoi valutare che quella persona ha una credenza scorretta, ma l'altra persona questa conoscenza qua non ce l'ha ancora, e se non arriva ad averla non riuscirà ad agire come ti aspetti. Se un tizio avesse perso totalmente le speranze nel raggiungere qualcosa così come le perde chi si trova di fronte alla morte di un parente e non crede a paragnosti vari, non capisco poi in base a cosa il tizio dovrebbe attivarsi in relazione a questo scopo specifico, o crede in una cosa o nell'altra, oppure è scemo, come ho scritto già prima, c'è anche questa possibilità qua :mrgreen:. |
Re: Perché non c'è rispetto verso questa condizione?
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Re: Perché non c'è rispetto verso questa condizione?
Secondo me la verità sta nel mezzo.
Inutile dire che, nella nostra situazione, l'unica cosa che può fare la differenza siamo noi. Credo o meno che sia è così. Nessuna persona esterna potrà tirarci fuori. Penso sia giusto ricorrere a tutti gli elementi a nostra disposizione per cercare di uscirne. Solo dopo allora si potrà "arrendersi". Vero è che spesso l'autocommiserazione é una sorta di dito dietro cui nascondersi perché é più semplice così. Preferisco una persona che cerchi di spronarti piuttosto diuna che mi dica "eh si povera cucciola, hai ragione". E comunque ci sono molto persone poco empatiche verso la fs, ma che bisogna fare ? Aspettare che il mondo ci caghi ? Non credo che avverrà a breve... quindi... Per le persone che hanno difficoltà con l'altro sesso: purtroppo è vero che l'aspetto fisico conta, soprattutto in un mondo che si basa molto sull'apparenza. Però è anche vero che non tutte le persone sono uguali. Ci vorrà fatica e impegno per trovare le persone giuste perché non vi cadranno tra le mani senza far nulla. Però ci sono. Comunque, al di là dell aspetto, anche la personalità fa molto. Mi ricorderò sempre una frase che mi è stata detta in un locale con amiche: "ok la tua amica è più carina ma é pesante, meglio mille volte una ragazza più alla mano come te". É un cane che si morde la coda. |
Re: Perché non c'è rispetto verso questa condizione?
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Ma dovrei dire ad una donna che sono asperger,come si fa a gestire una cosa del genere.fossi uno scrittore,un attore,ma un uomo comune solitario rischia di azzopparsi da solo.perche se ti dichiari asperger al mondo cambia la percexione di se,e una questione delicata,si potrebbe avere piu comprensione o emarginazione.la societa occidentale e molto competitiva,se ce uno che mostra debolezza sopratutto un uomo
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Re: Perché non c'è rispetto verso questa condizione?
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E che se voglio una determinata cosa devo fare quelle cose per cui mi spronano. Certo, su alcune cose non so se ce la farò.... ma allora non me ne lamenterà e starò zitta. La gamba rotta ci può stare.... ma dopo un po' la gamba guarisce... starà a noi però cercare di ricominciare a camminarci sopra o no. E se non guarisce allora vuol dire che sarà da operare... e allora anche in quel caso sarà poi da fare fisioterapia per tornare a camminare. Se poi si finisce sulla sedia a rotelle allora non si potrà più camminare ma almeno si sarà fatto di tutto. Io per prima alcune cose non mi sento pronta... ma quando arriverà il momento lo farò, anche se mi farà venire gli attacchi di panico ahahah. Ma se non do il 100% allora poi vivrò col rimorso.... vedendo gli altri che vivono. |
Re: Perché non c'è rispetto verso questa condizione?
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Re: Perché non c'è rispetto verso questa condizione?
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Nel caso una persona non sia convinta più che spronare col rimbrotto al più si potrebbe dialogare e vedere se riescono a convincerla, ma dire a qualcuno "muoviti, non lagnarti" è solo un rimprovero paternalista e secondo me non serve quasi a nulla in ogni caso. Non serve né a chi è convinto di essere nel torto (perché se è convinto a che gli serve questo tizio? :nonso:) né agli altri che non sono persuasi che si sentiranno accusati e basta producendo forme di scoraggiamento al quadrato. Questo comportamento riesce a modificare il comportamento e le idee di certi altri? No, e allora come si può sostenere che sia utile? :nonso: Si dirà "è giusto fare così", sì va bene ma alla fine qua non è che si ha a che fare con un problema morale, mica abbiamo a che fare con persone che hanno ammazzato o violentato qualcuno? Bisogna valutare bene caso per caso, per questo forse è meglio cercare professionisti esperti, le persone comuni non dimostrano molta intelligenza emotiva purtroppo. |
Re: Perché non c'è rispetto verso questa condizione?
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Per le cose più importanti sono più duri ma é la cruda realtà. Io che mi faccio venire gli attacchi di panico, l insonnia ed i conati di vomito per il lavoro se avessi ascoltato chi mi diceva "eh si poverina hai ragione non ce la farai mai con sto problema che hai" non ci avrei nemmeno mai provato a mandare un CV o ancora peggio a presentarmi al mio primissimo giorno di lavoro. Ovviamente non so come andrà e se sarò in grado di tenermi sto posto... però so che potrò riprovarci. Non sarà semplice per carità, ma non avrò lo stesso livello di paura come prima. Una cosa la so... se non voglio finire sotto un ponte devo lavorare, anche se ci sono i miei ancora vivi ( e prima o poi non lo saranno più); quindi posso aspettare quando mi lasceranno e sarò col cerino in mano oppure posso provare a fare qualcosa adesso (meglio ora a 30 che a 50). Se poi proprio non sarò in grado accetterò il mio destino. Vuol dire che era uno scoglio più grande di me. Però ci avrò provato fino ad avere la coscienza in pace. Anche con la fobia creata dal mio corpo mi sono buttata, ho preso porte in faccia che a pensarci fanno ancora male dal punto di vista sentimentale. Non andavo al mare, non uscivo alla sera con le mie amiche storiche, non ho sviluppato hobby per paura che mi guardassero male e tanto altro. Eppure piano piano ho fatto molte di quelle cose. Sicuramente qualcuno mi avrà preso in giro perché ero sovrappeso... eh vabbe pace, problema suo. Se avessi ascoltato mia madre che mi diceva che ero grassa e che ero una poverina mi sarei nascosta in camera e basta; ad autocommiserami, appunto. Comunque solo quando si ha tentato veramente allora si può lasciare tutto. Cosa che purtroppo a volte non vedoinutile dire "vorrei dalla vita questo e quello" e non fare nulla... noi purtroppo dobbiamo fare il doppio della fatica. |
Re: Perché non c'è rispetto verso questa condizione?
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Ho visto un mucchio di volte dei genitori fare i duri con i figli e produrre più guai che risolvere problemi, se mi si vuol convincere che questo atteggiamento funziona sempre e comunque e fa bene a tutti, non mi avete convinto. |
Re: Perché non c'è rispetto verso questa condizione?
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Re: Perché non c'è rispetto verso questa condizione?
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Re: Perché non c'è rispetto verso questa condizione?
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Re: Perché non c'è rispetto verso questa condizione?
Ma di che cosa si sta parlando? Della solita linea immaginaria che separa i meritevoli dai colpevoli?
La solita linea immaginaria che si misura tramite lo sforzo, l'impegno, la forza di volontà? L'astratto che delimita l'astratto? |
Re: Perché non c'è rispetto verso questa condizione?
Non posso non sentirmi uno sfigato escluso una merda umana rifiutata da tutti e conseguentemente provare emozioni e pensieri che confermano il tutto facendo continuare questa situazione squallida.
La soluzione sarebbe la castrazione chimica e la soppressione dei centri del cervello che regolano i pensieri e le emozioni riguardo situazioni romantiche |
Re: Perché non c'è rispetto verso questa condizione?
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Re: Perché non c'è rispetto verso questa condizione?
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Re: Perché non c'è rispetto verso questa condizione?
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