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Re: Divario enorme...
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Nessuno vuole scoraggiare nessuno, semplicemente sono considerazioni su come ci si sente a fare una vita del genere |
Re: Divario enorme...
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Re: Divario enorme...
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Re: Divario enorme...
sinceramente a me non frega nulla di cosa fanno gli altri, delle loro esperienze, di quello che mi vuole imporre la società, di cosa dovrei fare e a che età.
vivo la mia vita e la costruisco in base alle mie tempistiche e non a quelle degli altri. non mi interessa non aver mai avuto il gruppo di amici, le serate in discoteca (ma chi ci vuole andare?) o certi tipi di vacanza o ancora altro. io guardo davanti, guardo a quello che posso raggiungere e al mio futuro che voglio rendere migliore. |
Re: Divario enorme...
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Re: Divario enorme...
Hai ragione Ezp97, hai totalmente ragione.
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Re: Divario enorme...
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Re: Divario enorme...
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Quindi che si fa ?! È scritto su qualche tavola risalente alla notte dei tempi.?!
La vita non è un copione uguale per tutti. Il dolore nasce dalla tua mente, se non avevi queste nozioni non ti facevi ste pippe. |
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Re: Divario enorme...
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Re: Divario enorme...
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Qua secondo me il problema è che certe cose non le si può fare proprio, il fatto che le si desideri fare non lo percepisco come anormale. Se un tizio anziano esprimesse il desiderio di poter fare qualcosa che faceva quando era giovane non trovo la cosa anormale ma abbastanza nella norma. Perché vuole 'ste cose è chiaro, gli piacciono ancora adesso. Certe cose non piacciono piú crescendo, altre continuano a piacere. Che poi dico, se a un tizio gli piacessero gli omogeneizzati o i biscottini plasmon dovrebbe chiedersi perché e preoccuparsi che sia matto? Come dice Battiato "I desideri non invecchiano quasi mai con l'età". |
Re: Divario enorme...
Argomento che nasconde molte insidie, ragion per cui non trovo corretto stabilire regole universali sia in chiave pessimistica che ottimistica.
Ognuno di noi è figlio del proprio vissuto. Per quanto mi riguarda ho sempre avuto la sensazione di vivere le esperienze post Maturità scolastica, come un atto di reazione a ciò che nell'adolescenza non avevo vissuto. In sostanza, un sussulto del dovere, anteposto al piacere di compiere attività sociali per il semplice gusto di farle. Giusto o sbagliato che fosse questo mio atteggiamento: giudicate voi. Ho vissuto la maggior parte delle mie esperienze di gruppo dopo i 18 anni, all'uscita dal Liceo. Credo che il mio vissuto a riguardo sia stato frutto di un mix di opportunità, date dalla mia personale volontà di uscire da una condizione di privazione sociale, dal fatto di vivere all'interno di una grande città, dalla fortuna, dall'aver conseguito una patente di guida ed aver ottenuto grazie a questo, una piccola indipendenza. Credo che alcune tappe della vita vadano vissute in determinate fascia d'età per assaporarne a pieno la bellezza e la naturalezza dei gesti e delle parole; ciò non priva, però, la possibilità alle persone, di rivendicare un riscatto sociale che passi attraverso esperienze da condividere anche in età generalmente non prese in considerazione. Non bisogna fasciarsi la testa, né in un verso, né nell'altro. Anche perché se ripenso ai problemi del bullismo avuti al Liceo, tolti gli atti deprecabili in sé, vedo le mie difficoltà come una questione d'incompatibilità con i miei compagni di classe: nessuno rappresentava "il problema" a prescindere. Né io, né loro. |
Re: Divario enorme...
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Re: Divario enorme...
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(e metaforico ovviamente, ma neanche troppo...) |
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