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Re: Non si accettano compromessi
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Comunque da quando in qua vedere riconosciuto il non-mainstream nella stessa misura in cui lo è il mainstream è volere la strada spianata? Stai dicendo che quelli che si trovano bene a socializzare in disco o nei locali hanno la strada spianata? E che ci siano "molteplici contesti giusti", 'nzomma parliamone, di sicuro non sono così tanti per tutti coloro che ne avrebbero bisogno. |
Re: Non si accettano compromessi
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Ho capito cosa faresti, ma nella realtà per potere fare quello che dici vanno create le condizioni, altrimenti come hai detto tu (e sono d'accordo) il sistema è il contesto non permetterebbero di metterlo in pratica. La domanda te l ho già fatta. |
Re: Non si accettano compromessi
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Re: Non si accettano compromessi
Io comunque ho una visione che forse sarà limitata, però riduco fondamentalmente i problemi maggiori alla sfera psicologica individuale.
Le attività mainstream... ammesso che esistano attività mainstream e altre no, io non ho particolare problema "ideale" a farle. Tra colleghi ci si invita a un aperitivo... ok, è una cosa teoricamente carina. Ci si trova per calcetto + pizza? è una cosa piacevole. Si va al cinema? si organizza una cena a casa di Tizio o Caio? tutte cose buone. Quando mi trovo in quelle situazioni non percepisco un ambiente ostile, non mi sento giudicato. Non vedo strutture sociali così fortemente escludenti, nè persone così fortemente escludenti. Il problema è mio: è che espormi a quelle cose mi causa pressione, non sono in comfort, fatico ad aprirmi. Fatico ad instaurare nuove amicizie significative perché mi apro poco per paura del giudizio. Una serata da solo in casa a godermi un bicchiere di vino e guardarmi un bel film è sempre la soluzione più allettante. Insomma, il primo problema ce l'ho io. Nessuno là fuori mi tratta in modo da farmi venire ansia, ve lo garantisco, eppure l'ansia ce l'ho lo stesso. |
Re: Non si accettano compromessi
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Altre attività invece non comporterebbero tutti questi paletti, purché vi fossero persone altrettanto interessate a farle con me. |
Re: Non si accettano compromessi
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Poi l infelicità svanisce anche se muori, anzi ancora meglio svanisce anche la possibilità di essere infelici. Non ho capito poi perché delle ridefinizioni come queste non vanno piú bene se il criterio sarebbe questo Comunque per me queste sono cazzate, se io adesso desidero avere una donna dipende di sicuro dal mio assetto mentale, è ovvio che se modifichiamo l assetto in maniera tale che io diventi un essere asessuato, l infelicità relativa alla mancanza svanirebbe. Castriamo mentalmente e fisicamente tutti quelli che hanno questi problemi e risolviamo tutto. Ad una persona modificata del genere non fregherebbe piú nulla del sesso e compagnia bella e il suo stato emotivo sarebbe neutro e tranquillo. Ecco non mi convince per nulla il tuo discorso o discorsi simili. Essere felici per me consiste nel suddisfare certe esigenze relative alla propria identità e non ridefinirla a cazzo di cane in maniera tale che i vecchi motivi di infelicità svaniscano accedendo ad uno stato emotivo neutro. Lo stato emotivo tranquillo ottenuto dalla soddisfazione va distinto da quello ottenuto da forme di castrazione fisica, mentale o di altro tipo. Cosa sia o non sia la felicità lo decide e sente ognuno per sé. Non è che tu puoi stabilire che un omosessuale farebbe bene a curarsi e diventare eterosessuale casomai vivesse in un ambiente in cui non può soddisfare queste esigenze ed esistesse una cura del genere. In generale questo tipo di discorsi qua sono errati, non mi abbindolano. |
Re: Non si accettano compromessi
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Il contesto e il sistema attuale invece non sono condizioni favorevoli. Cmq se non hai idea, non fa niente, ma cmq fatto sta che quello che andrebbe fatto (che é quello che vorresti fare tu e pure io), giusto o non giusto, é inattuabile, così come l'hai concepito e per il fine per il quale l hai concepito (cioè cambiare la mentalità di massa). Magari è possibile fare qualcosina, almeno per averne un pezzetto, magari un bel po' di compromessi:ridacchiare: P.S. Questo discorso sulla società, il suo concetto si potrebbe benissimo applicare alla sfera personale. |
Re: Non si accettano compromessi
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Questi contesti ci sono o no? Se sostieni che non ci sono non capisco dove sia la differenza nel sostenere che il problema è sostanzialmente tutto esterno e o ci si adatta o si soccombe. Per me non è così, non mi riesce proprio di vederla in questo modo. Percepisco molti contesti giusti nei quali pure non riesco a inserirmi e dipende in massima parte da me. |
Re: Non si accettano compromessi
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Più seriamente, il problema credo sarebbe trovare lo psicologo "giusto" e convincerlo a impegnarsi in questo modo. Quote:
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Una volta con la scuola era stata organizzata una disco improvvisata, un amico mi ha portato davanti a un gruppo di ragazze, dicendo loro di farmi ballare. La maggioranza mi ha guardato con aria disgustata, e mi sono sentito morire. Sono corso dalla prof e l’ho pregata di poter tornare in camera, lei mi ha detto di no e di affrontare la mia paura. Prima e ultima volta che sono andato a un evento del genere. Poi vabbè, insulti per strada da sconosciuti, una volta sono uscito da scuola e nel parcheggio uno in macchina mi ha urlato “porco”, senza contare gente che mi ride dietro a random, prima del diploma mi è venuta la fobia a uscire di casa. |
Re: Non si accettano compromessi
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Ecco, per riprendere l'esempio di prima, nella scuola che vorrei (cit.) gli insegnanti andrebbero adeguatamente formati per evitare di incorrere in errori così micidiali. Dovrebbe essere proprio materia obbligatoria per poter insegnare, parte integrante dei concorsi (non so come funziona adesso). Gli insegnanti, come i poliziotti e magari anche altre figure pubbliche, andrebbero selezionati in base anche alla loro intelligenza emozionale e all'etica, non solo in base alle competenze, per il ruolo delicatissimo che ricoprono. In primis, per prevenire situazioni del genere curando il percorso di crescita degli alunni per contrastare le tendenze al bullismo (sì, portare uno a mo' di sacco di patate in mezzo a delle ragazze e dire loro "fatelo ballare" è bullismo, come quando ti mandano dalla tipa più carina dicendoti che "ti vuole parlare") e in secundis per sapere come rispondere di fronte a richieste come quella di questo caso (suggerisco "se pensi che possa giovarti, fatti forza e vai in pista, altrimenti lascia perdere, la scelta è tua"). Invece adesso, salvo eccezioni lodevoli, anche in maniera inconsapevole non fanno altro che contribuire a inserire le povere code della gaussiana nel tritacarne del mainstream: https://antiwarsongs.noblogs.org/fil...ydTheWall1.jpg https://antiwarsongs.noblogs.org/pos...uola-fabbrica/ La scelta del plurale (noi non abbiamo bisogno…), presente anche nel brano precedente (quando siamo cresciuti e andavamo a scuola), sminuisce la funzione del singolo a favore di quella collettiva, essenziale per operare cambiamenti importanti. Non è un caso che nel video Pink sia del tutto assente, egli è solo un semplice osservatore che sul margine sogna quella lotta ingaggiata da tutti gli altri per la conquista dell’indipendenza. Da questo si evince la bassa considerazione che il ragazzo aveva di se stesso come anche l’evidente contraddizione che si ricava dalla necessità di conquistare la propria individualità attraverso un’azione di massa: come a dire che l’anticonformismo abbia bisogno del conformismo per potersi affermare. Questa ambivalenza è ironicamente confermata, a livello musicale, dal fatto che per un inno anti-conformista i Pink Floyd si siano conformati al genere musicale più popolare all’epoca, dando alla canzone un tipico ritmo disco. Osservazione molto vicina alla mia di poco sopra, salvo per il fatto che per me azione di massa e conformismo non sempre coincidono. Conformismo significa fare le cose "perché le fanno gli altri", un'azione di massa può invece essere anche portata avanti da individui tutti di per sé convinti della giustezza dell'azione. |
Re: Non si accettano compromessi
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Prenderne coscienza significa riconoscere che siamo stati strutturati in un modo che non abbiamo deciso noi. Riconoscere che siamo condizionati da tantissime sovrastrutture che si diramano dalla base e alla base ce proprio quel sistema di credenze. E se é un sistema di credenze più lontano da ciò che é umano e autentico, tutta la vita sarà solo un illusione. Non sarà autentica perché noi saremo il più lontano possibile da ciò che lo é. |
Re: Non si accettano compromessi
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Re: Non si accettano compromessi
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Oppure persone che hanno sviluppato la stessa impermeabilità al giudizio però, non essendo magari dotate di caratteristiche di attrazione per i più, sono comunque felici, perché a loro interessa essersi immunizzati a questo giudizio. Del resto poi, talvolta, è proprio questa impermeabilità al giudizio ad attrarre molti. Ovviamente preciso che in tutto questo, bisogna sempre rispettare i codici morali e legali del vivere civile, prima che qualcuno tiri fuori l'argomento. |
Re: Non si accettano compromessi
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Io non la penso così, non credo che chi (vale per tutti) presuppone come indispensabili alla felicità certe cose si limiti a constatarlo ma lo faccia in base ad una coazione a ripetere un certo stato d'animo. Una persona che ha sviluppato la coazione all'infelicità alzerà sempre più l'asticella delle sue pretese per potersi sempre condannare all'infelicità. E' su quello che bisogna lavorare in primis, non tanto sull'abbassamento delle proprie pretese, capire cioè da dove nasce questa coazione alla sofferenza e se c'é un modo per cambiare. Comunque la prossima volta che definisci ancora il pensiero altrui come "cazzate" ti segnalo, perché ho come presupposto di indispensabilità quello del rispetto delle mie idee, non ci posso fare niente, sono fatto così, non posso cambiare, non posso abbassare le mie aspettative quando mi confronto con qualcuno :D |
Re: Non si accettano compromessi
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Solo che non ho quasi mai trovato ragazze simili a me in giro, forse nemmeno su forum del genere, sarà perché sono troppo strano e complicato,ermetico,incasinato e incastrato con me stesso che non mi capisco nemmeno io stesso, figuriamoci un altra persona. |
Re: Non si accettano compromessi
Per la mia piccola esperienza mi sono reso conto che quel che mi da realmente problemi è l'indossare degli occhiali che non mi permettono di vedere le cose in maniera che possa farmi star bene.
Intendo dire che se ritengo che la vita sia degna di essere vissuta solo e unicamente se si riescono a fare milioni di euro ed avendo tutte le migliori top model ai miei piedi, ci sono grosse possibilità che sarò insoddisfatto. Qui il compromesso serve, è essenziale per star bene. Ma non è una questione di abbassare i proprio standard quanto rendersi conto che una lente del genere è in sè la radice del proprio star male perchè non ti permette di vedere il successo in quel che fai ed è una dinamica che vivo molto personalmente. Non sono in grado di riconoscermi dei meriti, perchè mentalmente non accetto compromessi: per me dovrei essere al top sempre e comunque, e dato che non lo sono tutta la mia fatica e l'impegno e la forza che ci metto per me non hanno significato alcuno. Comunque non intendo dire che sia necessario livellarsi a prescindere di tutto perchè solo così può stare bene ma che spesso certi assolutismi mi paiono più sintomi di un disagio sopito. Quando non è questo il caso e si vivono bene i proprio desideri (che si realizzino o no) il discorso cambia. Poi ovviamente il fine ultimo è la felicità personale, per me qualsiasi mezzo che non porta a sofferenza altrui è lecito. |
Re: Non si accettano compromessi
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Cmq sono temi complessi, non ho il tempo di scrivere. Ti lascio questo link, almeno ti fai un idea più corretta. https://www.google.com/url?sa=t&sour...=1598271389653 |
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