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Re: La repellenza del depresso
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La mia vicina di pianerottolo ragazza 22 enne con convivente e figlio, quando mi vede sembra che vede un fantasma lho incrociata davanti al portone una volta le ho detto grazie sì e scansata come se fossi un lebbroso, se esco in balcone e mi vede rientra, ho già capito il personaggio ragazza estroversa con figlio così giovane, ogni giorno cha un amica diversa in balcone a fumare,ragazzo introverso alto mingherlino dal viso pallido,puoi fingere quanto vuoi ma se Cai l'aria da sfigato non te la togli facilmente, se avessi un indipendenza economica cambierei città, nella mia città piccola 120 mila abitanti, credo di avere una reputazione compromessa, si puoi credere in te stesso quanto vuoi ma il rapporto te lo costruisci confrontandoti con gli altri e con la societa
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Re: La repellenza del depresso
Quando sono particolarmente depresso sono io il primo ad evitare le persone che mi vogliono bene, per non danneggiarle.
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Re: La repellenza del depresso
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Re: La repellenza del depresso
Spesso le persone depresse si chiudono a riccio. Pensano sempre alla loro condizione e non lasciano aperto uno spiraglio per gli altri. Viene a mancare il confronto, lo scambio, la comunicazione.
Inoltre è difficile - anzi - difficilissimo riuscire ad avvicinarsi a situazioni simili.. il rischio è di fare errori su errori. Cerchi di avere un atteggiamento positivo? Sbagli, generi solo fastidio. Comprensivo? Sbagli, in tanti casi non si fanno passi avanti. Provi a spronare? Sbagli, le reazioni molte volte non sono favorevoli. Di conseguenza e con tutta la buona volontà del mondo è complicato e logorante avere contatti del genere. Aggiungo poi che la gente ha già i suoi guai e nel rapporto con il prossimo spesso ricerca un pizzico di serenità o leggerezza. |
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Re: La repellenza del depresso
Aspettiamo che passi allora..se passa..
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Re: La repellenza del depresso
La repellenza del depresso è rivolta anzitutto verso se stesso, di riflesso si diventa repellenti per gli altri. In realtà nella gran parte dei casi siamo convinti noi di esserlo, ma non sempre è così. La depressione ti fa sentire un essere inutile e detestabile, finisci per evitare le persone proprio per non farti vedere in questo stato. Diventi repellente perché ti trascuri, non ti lavi, ti vesti di merda, non curi la tua persona che tanto è inutile comunque non valgo un cazzo e merito di morire.
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Re: La repellenza del depresso
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Ti vedi che fai schifo non solo perché ci ti vedi, ma a volte anche perché te lo dicono "cos'è quel muso lungo? hai lo sguardo spento, sorridi!" Se uno che oltre ad avere una malattia, la depressione, non venisse affossato, almeno potrebbe convivere in santa pace con la sua condizione e stare quantomeno tranquillo di poter andare in giro senza fare schifo. |
Re: La repellenza del depresso
La situazione di igiene personale e vestiario di base per la sopravvivenza l'ho raggiunta da un pezzo, ed anche per quello faccio fatica. A volte persino radermi o farmi una doccia mi costa un grande sforzo poichè non ne vedo poi tutta questa utilità.
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Re: La repellenza del depresso
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Re: La repellenza del depresso
Inutile sperare nel sostegno di amici o parenti, solo i genitori darebbero la vita per noi. Tutti gli altri fuggono a gambe levate e non posso biasimarli, come avete già detto la depressione è un vortice che risucchia anche le energie delle persone vicine. L'unica è affidarsi a professionisti o frequentare CSM o cose del genere dove ti trovi con persone che hanno le tue stesse problematiche e sono seguite da chi di dovere.
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Re: La repellenza del depresso
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Re: La repellenza del depresso
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se la problematica non è fortemente invalidante e ti permette di muoverti e lavorare, seppur sottotono, nessuno, genitori compresi se ne cura. gli psichiatri ti seguono svogliatamente.. zoloft, brintellix e ci vediamo fra 2 mesi. e la vita prosegue in una lenta e infinita agonia giornaliera. |
Re: La repellenza del depresso
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Re: La repellenza del depresso
I genitori ti sostengono ma in modo sbagliato e involontariamente dannoso, a meno che non siano psicologi o psichiatri. Cercano di spronare alla reazione spesso in maniera brusca arrivando ad offendere, senza cattiveria ovviamente ma per frustrazione vedendo un figlio buttare via così la propria vita. Verso le figlie femmine la cosa è meglio tollerata, verso i figli maschi non c'è pietà.
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Re: La repellenza del depresso
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Re: La repellenza del depresso
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Re: La repellenza del depresso
Bho io se posso aiuto le persone che mi sono vicino, il problema é che spesso può capitare che nn vogliono essere aiutate seppur si lamentano o magari l'aiuto lo pretendono come vogliono loro altrimenti è capace pure che ti aggrediscono.
Per questo col tempo aiuti nn richiesti nn li faccio più, se mi chiedono un aiuto si fa come dico io. Stop I genitori poi, nn mi va di essergli di peso, hanno già fatto abbastanza ed é giusto che finiscano la loro vita più in pace possibile. Poi certo nn sono così rigido, valuto un po' chi l aiuto me lo chiede. |
Re: La repellenza del depresso
Beati voi che vivete in un mondo diverso, evidentemente. Oppure, sono sfortunata io. Non le vedo tutte queste persone pronte ad aiutarmi, e nemmeno le voglio più ormai, perché so cavarmela da sola.
Poi boh fossi in voi, mi preoccuperebbe questo dipendere dalla fidanzata o dagli amici. |
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