Re: Psicoterapia boff
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Capisco i tuoi dubbi, ma mi pare che non stai nemmeno prendendo in considerazione la possibilità che la psicoterapia non voglia essere in sè unicamente correttiva, quando un esercito di utenti che l'han vissuta ti dicono che non è come la descrivi. Proprio la frase "ho il grave torto di essere "deviato" dalla norma sociale" va contro quanto da me riportato sull'accettare che sono introverso e di non viverlo come una colpa, ciò però viene da te ignorato mentre per mia esperienza (ma te lo stiamo dicendo tutti) è l'approccio base di ogni terapia. A sto punto ti direi di provare con mano, se non ti fidi, così da toglierti ogni dubbio. |
Re: Psicoterapia boff
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Perché per stare meglio e socializzare meglio devo io venire incontro agli altri più di quanto non debba valere il viceversa? |
Re: Psicoterapia boff
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Re: Psicoterapia boff
Quello di cui io non riesco a capacitarmi, ma non lo dico come critica, evidentemente è perché ho problemi diversi e opionioni diverse, è il vedere i problemi psicologici come un frutto del mondo esterno, e quindi rappresentarli in una dimensione esclusivamente unidirezionale rivolta al rapporto con l'esterno. Per me non è così, non è così.
Torno agli esempi che ho fatto prima, ci sono mille situazioni in cui una persona si rode dentro, si consuma lo stomaco, si tormenta con sensi di colpa, vergogna, paura di sbagliare, paura di soffrire, paura di compiere delle scelte di vita o di lavoro che pure sarebbero importanti... e no, per me non deriva dalla paura che gli altri mi trattino male. Deriva dal fatto che la mia identità si è costruita in maniera fragile, senza le dovute sicurezze, e con un senso di inadeguatezza che mi distrugge ogni volta che faccio un passo falso o ho incontro la disapprovazione degli altri. Sono un cristallo che ogni volta che viene toccato anche delicatamente si rompe in mille pezzi. Io questa serenità di dire che vado bene così come sono, e che sono sempre gli altri a esagerare nel trattarmi in maniera sbagliata, non ce l'ho. Faccio un esempio: sono l'unico che ci rimane male e se lo ricorda per anni anche quando riceve una contraddizione o una critica garbata? nel lavoro quante volte mi è capitato che qualcuno mi dicesse "sì però questo era meglio se me lo dicevi prima..." o cose simili. Me le ricordo a distanza di anni. E la persona era stata garbata. E non è una gara, non ne faccio un discorso "prima si facciano curare loro, poi io". Io ho la mia vita da portare avanti, non quella degli altri. Non la vedo assolutamente in una chiave antagonistica, del tipo "mi vogliono far curare". Ma assolutamente no, mi curo io, se voglio. Non mi permetto di criticare la visione altrui, non è il mio obiettivo, solo non posso che constatare una differenza radicale della prospettiva in merito. |
Re: Psicoterapia boff
La mia prospettiva è radicalmente diversa perché se penso a fobia sociale o a problematiche che riguardino la socializzazione non arrivo a pensare a me stesso come staccato dal contesto esterno. E delle due l'una o entrambe, o qualcosa non va in me o qualcosa non va nel contesto esterno. OK, lasciamo perdere per un momento il "non va" come qualcosa di "colpevole" o "difettato", diciamo che non c'è sintonia, c'è poca affinità.
Bene, a me dà fastidio dover intervenire solo su di me, tutto qui. Non sono disposto a mettere in discussione (e non mi si venga a dire che la psicoterapia non lo fa) parti di me stesso che NON arrecano danno ad altri, almeno fino a quando non ci sarà reciprocità diffusa in questo. La trovo un'ingiustizia troppo grande da subìre. C'è chi trova giovamento da una visione più "pragmatica" delle cose, io no, io sono contento solo quando le cose vanno secondo criteri razionali ed equanimi, il resto è sopruso, abuso, violenza. Nel caso non sia possibile, preferisco isolarmi piuttosto che adeguarmi agli squilibri e all'illogicità, scelgo il male minore. |
Re: Psicoterapia boff
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Continui ad avere un approccio di raddrizzamento, cosa che la psicoterapia non si propone, a meno che non consideri il disagio o il senso di colpa o la voglia di fuggire parti intrinseche di te che non sei disposto a trattare. So che non hai detto ciò, ma dato che la psicologia su questo agisce, non vedo che altro non vorresti trattare. Ripeto, se sei introverso non ti renderà estroverso, semplicemente proverà a non farti sentire in colpa per la tua tendenza a non aver piacere nel socializzare. Della fobia sociale il problema non è il sociale, è la fobia, che va da sè essere una situazione personale di malessere in condizioni sociali. Ed essendo una fobia, può essere scaturita da causa esterna ma il processo che la perpetra è tutto interno. Ma poi non capisco, mi stai dicendo che se negli anni 60 ti fossi ammalato per l'amianto, non ti saresti fatto curare finchè non avessero tolto per legge tutto l'amianto? |
Re: Psicoterapia boff
Oggi Winston mi pare HurryUp. :o
La giustizia!!!1!1 :ridacchiare: |
Re: Psicoterapia boff
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Re: Psicoterapia boff
Il punto clou è che mi sembra tu abbia questa idea pregiudiziale per cui la psicoterapia è qualcosa di imposto dall'alto e che mira a correggerti. Diciamo che ti sei calato un po' troppo nel tuo personaggio, perdendo di vista quale sia la realtà. Non sei in 1984 e ti stanno cercando di piegare per renderti uguale alla massa, non sei un eroe. La psicoterapia per come la intendo io è principalmente il prendere coscienza dei propri pensieri e delle proprie emozioni in profondità. Anche se non è lo stesso perché è più difficile vedere certi meccanismi da soli si può benissimo farla o iniziare da soli. Anzi ti dirò di più, dato che ritengo tu sia solo mediamente nevrotico (diagnosi :mrgreen:), tu già la fai, quotidiamente.
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Re: Psicoterapia boff
Se il problema é prima loro e poi io o prima io e poi loro si può risolvere con un bel ambarabàciccicocó :ridacchiare:
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Re: Psicoterapia boff
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Re: Psicoterapia boff
Moon io parcelle per le diagnosi non richieste non le sgancio, è inutile che continui a sfornarne (perdita del senso della realtà e media nevrosi, alé, alla prossima diventerò psicopatico?) :sisi:
Comunque, se la psicoterapia non mira né in linea di principio né di fatto a una "correzione" delle "deviazioni", come mai ho l'impressione (ma magari è un altro sintomo di distacco dalla realtà :sarcastico: ) che ci vadano praticamente solo i "deviati", la famosa coda della gaussiana o comunque persone che in un dato momento/periodo della loro vita si trovano in quella condizione? In teoria ci dovrebbero andare tutti o quasi, visto che sembra essere una specie di processo di maggior autoconsapevolezza "assistito" da un esterno esperto, visto che non c'è diagnosi/cura, malato/sano, difettato/OK, giusto/sbagliato... o sbaglio? Per me iniziare un percorso di questo tipo significherebbe ammettere di avere un problema. E non è tanto questo a preoccuparmi, quanto l'individuare a cosa sia dovuto quel problema. Una malattia fisica è un problema che ti capita, una malattia psicologica è una parte di te, della tua personalità, del tuo modo di essere da correggere (sì, da correggere, guarire, sanare, modificare) oppure un problema che deriva da una mancanza di affinità con l'ambiente esterno. In questo secondo caso la psicoterapia dice "attaccati al cazzo, non c'è niente da fare" e propone soluzioni solo nel primo caso. A me questo non sta bene, l'approccio deve esser a 360° altrimenti è viziato pregiudizialmente dall'iniquità di cui parlavo prima. In altre parole per me la psicologia e la psicoterapia devono essere anche sociali, non possono essere solo individuali, amico caro fatti i cazzi tuoi e pensa a risolvere i tuoi problemi per conto tuo. L'aveva capito anche Basaglia che la cura non poteva riguardare solo i "matti" di dentro. La psicologia deve contribuire a proporre un nuovo modello di società, altrimenti ci sarà sempre qualcuno a cui servirà poco o nulla. |
Re: Psicoterapia boff
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Il senso è: se la causa è esterna è un falso problema, perchè la causa del malessere può essere esterna ma in ultima analisi è come tu vivi la causa esterna a recarti il malessere. Poi chiaro un limite è che non risolve la causa esterna in sè (oddio, non sempre in verità, spesso la causa esterna è dovuta anche al nostro viverla male, non sto dicendo che se vieni bullizzato è colpa tua ma ad esempio un rapporto che si deteriora la psicoterapia può aiutarlo anche singolarmente), ma mica è la polizia o riformatorio. Ritornando in esempio, è come pretendere che un medico non solo ti curi ma rimuova anche l'ambiente tossico che ti ha fatto ammalare. Che poi, per inciso, sono anche d'accordo sarebbe utile una figura che aiutasse le persone su più piani, non solo chi ha bisogno di aiuto in maniera esplicita e quindi anche la società, ma stiam parlando di cose totalmente differenti |
Re: Psicoterapia boff
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Re: Psicoterapia boff
E' come dire che se mi fosse venuta una malattia ai polmoni causata probabilmente dal fumo passivo, non mi sarei fatto curare prima che venissero promulgate le leggi che vietavano il fumare nei luoghi chiusi.
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Re: Psicoterapia boff
Bisogna però anche tener conto del fatto che interagiamo sempre con molti contesti, e le nostre reazioni possono riguardare non necessariamente una cosa in sé, ma il modo in cui questa viene vissuta e concettualizzata da altre persone.
La psicoterapia non sarà in sé una pratica di raddrizzamento (ma come possiamo non tener conto del fatto che dipende da chi la pratica, cliente e professionista?), tuttavia il riferimento al binomio normalità/anormalità non mi sembra in generale materia per gli archeologi. Quanti su questo forum leggendo le parole "fobico" e "normalone" (anche usate ironicamente) le qualificano emotivamente come etichette relazionali e provano risonanze inquietanti, magari negate/nascoste dietro qualche razionalizzazione? E quanti tra gli psicoterapeuti si sentono, sotto sotto, rassicurati dal qualificarsi in un certo modo invece che nell'altro? Non mi sembra una questione irrilevante, risolvibile con un semplice "la psicoterapia non è questo". |
Re: Psicoterapia boff
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E perché son sbagliati solo i miei? Chi l'ha deciso? In base a cosa? E ritorniamo al discorso di prima... Io rifiuto a prescindere il concetto di "cura" applicato alla psicoterapia, IO NON SONO MALATO (non più di tantissimi altri almeno), il provare disagio NON SIGNIFICA essere dei malati da curare. La psicoterapia, almeno per fobia sociale e dintorni, o è sociale o non ha senso per quanto mi riguarda. Il paragone con le malattie "fisiche" non sussiste e non può sussistere, non si può prescindere dal contesto esterno. |
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