alien boy |
23-05-2019 00:34 |
Re: [sondaggio] prostituziòne e legalizzazione
Si potrebbe fare un esperimento. Un'organizzazione fa credere a delle escort (quindi non prostitute vittime del racket, ma donne che esercitano per conto proprio) che siano disponibili per loro dei contratti lavorativi vantaggiosi, in un altro settore, che permetterebbero di avere una sicurezza economica duratura, e raccoglie quindi le intenzioni di accettare queste opportunità abbandonando la vecchia professione, in modo da fare un'analisi statistica su quanto la scelta di prostituirsi è dovuta a motivi di guadagno e non altro, e dall'altro lato, se si volesse legalizzare, accettare la 'candidatura' solo di quelle che hanno rifiutato l'offerta nell'altro settore.
È un esempio di una procedura non so quanto fattibile (far credere che ci sia un lavoro con alti guadagni quando non è vero, e tutto ciò supportato dallo Stato, non sarà proprio un modo pulito di agire da parte di quest'ultimo), ma è un modo per portare al centro dell'attenzione la questione della effettiva scelta libera e consapevole: ci sono donne che non lo fanno solo per soldi? Che non lo farebbero se avessero altri modi per arricchirsi?
In effetti sembra strano che una persona si faccia fare qualsiasi cosa in ambito sessuale da sconosciuti, verso i quali può provare anche repulsione, e lo faccia perchè quel lavoro le piace, oltre che per avere guadagni più o meno elevati. E se invece avesse un completo potere decisionale su quello che si può fare durante l'incontro e potesse scegliere anche con chi andare e con chi non?
Il problema, secondo me, non è lo scambio prestazione - soldi. La sessualità è un concetto non uguale per tutti, alcuni non le assegnano un significato particolare, e questo fa parte di una prospettiva individuale che lo Stato o la religione non può pretendere di standardizzare per tutti. Erano le femministe che dicevano, in modo un po' infantile, "il corpo è mio e ci faccio quello che voglio"? Ecco, può valere anche in questo caso, se vale in altri. Prendiamo il caso di un artista che dipinge su corpi nudi e paga i soggetti che si sottongono a quell'operazione: tali persone non avrebbero la facoltà di vendere il proprio corpo?
L'atto sessuale non è per forza qualcosa che risponde a desideri alti. È diventato questo con l'evoluzione della società, mentre all'inizio non aveva come riferimento il concetto di amore e non era condizionato dalla morale. L'atto sessuale può variare dall'uso meccanico dei corpi per produrre delle reazioni fisiche al rapporto amoroso tra due persone legate da un sentimento. Nel primo caso può diventare un servizio prestato da una persona all'altra dietro compenso o regali. Sotto certe condizioni (poter scegliere cosa accettare e come agire per soddisfare il cliente) potrebbe non essere diverso da un'attività di massaggiatore. In genere però la posizione della donna in un rapporto sessuale è passiva e questo rende complicato controllare cosa può essere vissuto più o meno bene. Cioè, come già detto, secondo me l'aspetto negativo non è la transazione economica collegata al sesso, il fatto che non avviene tra due che lo desiderano allo stesso modo, la mancanza di sentimento, ecc. queste sono questioni morali a cui ognuno dà importanza secondo la propria sensibilità, ma è la difficile realizzabilità di un rapporto in cui effettivamente la prostituita non sia sottoposta a cosa non vorrebbe in un momento o l'altro. Se fosse del tipo: il cliente manifesta un desiderio di avere un contatto intimo con la prostituta e questa guida in qualche modo il "processo" e ha potere di fermare azioni non desiderate da parte del cliente, e se al limite può scegliere anche con chi avere a che fare, si potrebbe realizzare un incontro, che non sarà limpido e bello come quello tra due che si desiderano, ma almeno accettabile.
Per il resto anche con la legalizzazione non è detto che si ridurrà molto la frequentazione di prostitute 'illegali'; d'altra parte qualcosa toglierebbe comunque a quel mondo (tra l'altro molti clienti non amano avere a che fare con le situazioni di degrado collegate all'attività non regolamentata, di contro c'è però una possibile perdita di anonimato). Se si volesse optare per un sistema proibizionista e severo non si terrebbe conto del fatto che forme di prostituizione possono essere incontrollabili da parte dello Stato, a meno di non trasformare questo in uno Stato che intenda controllare e indirizzare completamente la vita delle persone: due persone si possono conoscere e la donna, non interessata più di tanto, che rifiuta l'approccio dell'uomo, si fa convincere di passare qualche ora insieme in cambio di qualche regalo, tutto avvenendo in un contesto privato che può sembrare quello di un rapporto occasionale qualsiasi, o di una relazione più stabile se l'abitudine continua per più incontri; anche questa è una forma iniziale di prostituizione, e in questo caso ci vorrebbe come minimo l'Inquisizione per pensare di punire dei colpevoli.
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