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Re: Insegnanti bullizzati
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Re: Insegnanti bullizzati
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Re: Insegnanti bullizzati
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Analizziamo questo ultiimo caso che è andato in tv, il massimo del provvedimento è stata la bocciatura d'ufficio su un ragazzo che sarebbe stato comunque bocciato sin dal primo quadrimestre a causa dello scarsissimo rendimento. Se si voleva dare un segnale forte lo si doveva espellere da tutte le scuole italiane con la conseguenza che non si sarebbe mai diplomato, del resto ha umiliato un dipendente dello Stato in una struttura e servizio offerti dallo Stato. Il Preside ha minimizzato i fatti come sempre avviene, cavolo ma è un suo collega e non lo difende? e questo avviene sempre! Quindi una volta appurato che lo Stato non difende un suo rappresentante si potrebbe pensare che il professore sia legittimato ad usare la forza, senza esagerare, ma schiaffoni e calci nel sedere come minimo, invece no, insultarlo? manco quello che se per disgrazia lo filmano si ritrova licenziato e condannato a pagare mega risarcimenti. Quindi la conclusione è che i professori sono impotenti e possono solo subire perchè esistono due metri di giudizio diversi tra adulti e studenti, questi possono solo sperare di risultare simpatici alla vista degli alunni e che siano altre le vittime Quote:
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Re: Insegnanti bullizzati
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Per il resto, non sarei tanto sicuro che il singolo professore abbia tutti i mezzi per far sì che la situazione non degeneri, dipende dal contesto, da come è gestita la scuola, dai rapporti con le famiglie, ecc. Io quando vedo qualcuno che subisce qualcosa da qualcun altro come minimo faccio un passo indietro e non lo carico di responsabilità che non sono evidenti. Ma come minimo eh, non so te o altri. Quote:
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Re: Insegnanti bullizzati
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Perché, tu ti senti intelligente ad aver scritto quello che ho quotato? Quote:
Per il resto, ognuno è responsabile delle proprie azioni e osservazioni/argomentazioni del tipo "mi tira fuori il bullismo" valgono quanto "mi tira gli schiaffi dalle mani" (marito violento con moglie) o "se la cercava" (stupratore con ragazza in minigonna). E vanno considerate esattamente alla stessa stregua (ecco il motivo dell'aver ribadito l'ovvio). Quote:
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Re: Insegnanti bullizzati
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Ti faccio capire meglio attraverso una domanda: un leone che mangia i cuccioli non suoi di una leonessa per indurla all'estro, fa un'azione volontaria? Quote:
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Ma se una persona va a cercarsele andando nell'hic sunt leones a fare le carezze alle bestie feroci, non può lamentarsi che gli altri sono cattivi. Non sono cattivi. Sono bestiali. Quote:
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Re: Insegnanti bullizzati
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Si tratterebbe di farsi giustizia da soli se il professore prendesse l'alunno a testate. È semplice, manchi di rispetto> ti aspetta una sanzione. Sanzioni che sono previste dal regolamento. Non capisco quale coraggio ci voglia, come se tutti i prof avessero tutti alunni figli di boss mafiosi. Esempio, quel famoso video in cui il giovincello dice di comandare. Sospensione istantanea, senza se e senza ma, è un atteggiamento imperdonabile, che va oltre persino l'accettabile contestazione di un voto. Hai visto come reagisce l'insegnante? Totalmente sottomesso, non capisco cosa impedisca al prof di alzare la voce e andare subito dopo dal preside a riferire la cosa. Era pure il doppio rispetto al ragazzo, che gli poteva fare? Col culo degli altri non scherzo mai, se ci fossi io al loro posto ( sarebbe molto verosimile :mrgreen:) fobia o non fobia, sfigato o beta, posso essere quello che vuoi, non accetterei mai un simile atteggiamento. |
Re: Insegnanti bullizzati
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Se ti dissoci così tanto dai tuoi desideri da doverli chiamare "istinti bestiali", sei non meno represso di chi li nega. Se ti tieni tanto lontano dall'accettare di avere una capacità di giudizio tua propria da parlare di "cultura che dice alla mano di star ferma", sminuisci te stesso in modo grave. E grazie che sei depresso (anche senza crisi della società). |
Re: Insegnanti bullizzati
E invece no, Angus, sbagli. E' la storia a dimostrarci che è la cultura a rendere desiderabili o esecrabili determinate modalità comportamentali. In assenza di essa, semplicemente se ne valuta l'opportunità. Pensa agli stupri di guerra, considerati "giusta compensazione per i sacrifici dei patrioti".
Confondi l'esser represso, ovvero l'avere un sistema di tabù che ti impedisce financo di pensare certe azioni, con l'essere controllato, cioé il rendersi conto che determinate azioni hanno sia conseguenze esterne che interne in termini di tenuta della coerenza nella propria scala di valori. Provo a metterla in maniera più facile. Vi rompono i finestrini alla macchina, a sfregio, senza motivo, puro vandalismo. Ma li vedete, vi sentite fisicamente sicuri di voi (siete più grossi, ci sono amici con voi che "fannobbrutto", avete un particolare senso di self confidence in quel giorno, fate voi), potete affrontarli. Gliela spacchereste la faccia? E gliela spaccate? Esempio numero due. Picchiano una persona a voi cara e particolarmente debole, riducendola veramente male. Una roba efferata, gratuita e vigliacca. Voi sapete chi è, sapete dov'è e come sopra "vi sentite sicuri". Sapete che la legge non prevede nessun diritto di "vendetta personale": dovreste invece denunciare il colpevole e lasciar fare alla giustizia il suo corso, dovessero volerci anni. Avreste voglia di farvi giustizia da voi? E lo fareste? Considerate sia l'ipotesi che la cosa succeda davanti a voi sia che invece ne veniate a conoscenza solo dopo. |
Re: Insegnanti bullizzati
Nell'attesa che Angus mi faccia capire l'errore della mia posizione, leggo un articolo che sembrerebbe dimostrare come la mia tesi non sia totalmente campata in aria, ma per lo meno sta godendo di attenzioni crescenti.
http://www.linkiesta.it/it/article/2...cattivi/37670/ |
Re: Insegnanti bullizzati
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Alle elementari non puoi neanche chiamarli"monello"o dire "vergognati"perchè il genitore va dal preside a dire che hai umiliato il figlioletto.Alle medie e superiori fanno ricorsi contro sospensioni e bocciature.Insomma se hai il pugno di ferro passi i guai. Comunque mi pare di aver sentito che i genitori del protagonista del video virale lo difendono.Non ho approfondito perchè mi sale il nazi |
Re: Insegnanti bullizzati
Però Angus, forse non sono stato abbastanza esplicito, ma non è che puoi dire a uno di professar stupidaggini e pensar che questo basti a risolvere la cosa.
Forse, a rileggere il tuo messaggio, il senso del nostro fraintendimento è legato al mio intendere in maniera estesa il significato di cultura, ovvero il tuo intenderlo in modalità ristretta. Anche scaccolarsi il naso in pubblico o meno è cultura. Forse tu preferiresti venisse chiamata "educazione", che devi riconoscere è una forma di cultura (cioé trasmissione dell'informazione per mezzi non genetici). Ma come la chiami la chiami, l'uomo selvatico si comporta selvaticamente. Vedi i bambini nelle favelas. |
Re: Insegnanti bullizzati
Per una volta sono d'accordo con Michele Serra: il livello di educazione, padronanza di gesti e di parole è direttamente proporzionale al ceto sociale di provenienza.
Naturalmente queste parole hanno scandalizzato i soliti benpensanti che rifiutano tutto ciò che li mette a contatto con la realtà delle cose. |
Re: Insegnanti bullizzati
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Re: Insegnanti bullizzati
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Re: Insegnanti bullizzati
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Ma su quali argomenti solidi fondi l’implicazione? Per quanto riguarda la mia posizione, contraria alla tua, l’evidenza che più mi convince è che persone diverse sperimentano nelle stesse circostanze pulsioni diverse, a volte tra loro opposte. Prendi ad esempio i fobici. Il desiderio di evitare e l’esigenza di vergognarsi si esprimono evidentemente in forma di pulsione, come qualcosa che si esperisce e arriva dalle viscere, non di scelta consapevole: vengono soggettivamente subiti. Altre persone hanno pulsioni aggressive in senso positivo, altre ancora ne hanno di distruttive (addirittura autolesionistiche). Quanto sono variabili dunque gli istinti umani? Mi potresti rispondere che le circostanze sono le stesse solo apparentemente. Ognuno costruisce la propria realtà in rapporto alla propria esperienza, ognuno ha aspettative e desideri diversi, ognuno è immerso in un contesto relazionale (e culturale) diverso. Dunque tutti hanno le stesse pulsioni, ma leggono la stessa realtà oggettiva in modo diverso in rapporto allo sfondo su cui si dipana e si è dipanata la loro esperienza, e dunque la pulsione che emerge è diversa da soggetto a soggetto. In tal caso, intanto sarebbe improprio considerare l’aggressività in sé come elemento costitutivo necessario di ognuno (che può solo limitarsi a reprimerla), e dovremmo limitarci ad affermare che gli uomini hanno l’aggressività nel proprio repertorio (il che è tra l’altro è una verità evidente anche senza questi ragionamenti), ovvero che sono aggressivi in talune circostanze che non si limitano al contesto ristretto in cui di volta in volta agiscono. Inoltre mi sembrerebbe fuori luogo considerare tali moduli comportamentali così variabili alla stregua di istinti, quantomeno se utilizziamo il termine allo stesso modo in cui lo utilizziamo solitamente per gli altri animali, dato che si tratta di una cosa parecchio più complessa. Controllo e repressione. Non so tu cosa pensi delle psicologie che sostengono l'importanza determinante delle interazioni avvenute nel corso della fase di sviluppo, soprattutto con i genitori. Se gli diamo credito, abbiamo che non solo quando ti confronti con la situazione X le tue azioni sono una risposta alle situazioni X, Y e Z, ma che Z è magari vecchia di vent'anni. Incontri una donna attraente. La pulsione che sperimenti è relativa alle situazioni "donna attraente", "cultura sessuofobica" e "mancanza di appoggio/conferma/rassicurazione da parte dei genitori a 14 anni, in assenza dei quali affrontare il rischio di essere rifiutati e stigmatizzati dagli altri è troppo pericoloso". L'evitamento, o un tipo di aggressione in cui non ti esponi emotivamente, ad esempio approcciarla mostrando una maschera, o prenderla con la forza. Il controllo di cui parli consiste nel prendere la pulsione come data, non darle necessariamente seguito ma valutare razionalmente come porsi (eventualmente in base all'educazione). In pratica, nel razionalizzare e mettere una pezza superficiale a una situazione disastrosa. Ti torna che non è un'alternativa alla repressione, ma solo un tentativo di aggirarla? Oltre a questo, relazionarsi in questo modo brutale e gallinesco alle proprie pulsioni, senza chiedersi da dove scaturiscano, non è in sé una forma di repressione piuttosto grave nei confronti della propria intelligenza e sensibilità? |
Re: Insegnanti bullizzati
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Uomini =/= animali (o meglio uomini C animali, quindi non tutti i comportamenti animali possono essere ricondotti all'umano). Quote:
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Re: Insegnanti bullizzati
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https://ilnuovomondodigalatea.wordpr...professionale/ Aver votato la Bonino (che in ambito sociale è una specie di nemesi quanto è invece salutare in quello dei diritti civili) per "non" votare il PD esemplifica comunque il grado di contorsione mentale a cui deve arrivare per far quadrare i cerchi delle sue considerazioni... |
Re: Insegnanti bullizzati
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Per rendere la cosa più credibile, aggiungo quanto segue. Pur non avendo la sfortuna di conoscerlo di persona, reputo SB il più lurido pezzo di merda che abbia ca(l)cato la scena pubblica italiana da almeno trent'anni, e merdine tutti quelli che lo legittimano come "statista", in primis bimbo Consip. Lo considero direttamente responsabile di furto con scasso e di violenza psicologica ai MIEI danni (come di altri italiani). Questo per dare un'idea di quanto lo odi, come un nemico personale. Ebbene, se avessi piena potestà sull'essere immondo, non gli torcerei un capello (cioè non gli toccherei il rivestimento Playmobil) e nulla mi darebbe un maggiore orgasmo dello schiaffarlo vestito a strisce a San Vittore con una scritta a caratteri cubitali sul muro esterno della sua cella: IL CRIMINE NON PAGA. Il trionfo della giustizia è la mia vendetta, il ristabilimento dell'ordine cosmico come nella DC è il mio Karma: with great power comes great responsibility (cit.) |
Re: Insegnanti bullizzati
La discussione mi era venuta a noia, tuttavia mi sento in dovere di rispondere ad Angus visto il tempo da lui speso. Mi si perdoni la stringatezza.
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Si può vedere questa regressione ad esempio nel fenomeno delle babygang, così come ad esempio nella ferocia di alcuni comportamenti in tribù isolate dal contatto con la cosiddetta civiltà. Sul resto del discorso: parlando della variabilità, credo tu stia parlando di qualcosa che io non ho messo in discussione. La variabilità in cui questi istinti è presente in ciascuno di noi non la contesto. Il punto sono le dinamiche sociali che si vengono a creare se (ad esempio), in assenza di elementi esterni a contrasto, la persona che in un dato gruppo presenta una maggior propensione all'aggressività e minor risorse all'autocontrollo "vince" il controllo del gruppo. Non mi torna invece il discorso sull'alternativa tra la repressione e la "pezza". Ammesso di aver capito cosa intendi tu per repressione (intendi il sistema di regole esterne volte a scoraggiare comportamenti antisociali?). La "pezza" semmai è consequenziale alla repressione: quella che ciascun individuo può applicare a modo suo qualora quella relazione xyz di cui parli sia chiarita e consapevole. Non so, ad esempio a me piace il sesso violento: faccio bdsm, cerco partners a cui piace lo stesso tipo di sessualità e utilizzo un sistema (safewords ad esempio) per garantire che l'attività non sia socialmente incompatibile e rispetti i diritti dei coinvolti. Posso ragionarci quanto vuoi sulle cause di questa mia preferenza sessuale, ma mi rimane e non vedo neanche il punto di doverla cambiare, nel momento in cui riesco perfettamente a gestirla all'interno di relazioni tra adulti consenzienti. Il problema, tornando alla questione del bullismo e dell'inciviltà infantile/adolescenziale, è che i ragazzi e i bambini non hanno capacità loro di elaborare "pezze". Reprimere e scoraggiare certi comportamenti è essenziale, ma non è sufficiente. La conclusione alla mia tesi è che bisogna conoscere il modo in cui si determinano specifiche dinamiche e disinnescarle prima che arrivino agli estremi del caso venuto tristemente alla fama. Ed è responsabilità degli adulti, specialmente dei preposti all'educazione dei ragazzi, aver capacità e strumenti per poter fare questo. |
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