Re: Non sentirsi amabili
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Per questo penso poi che se anche ci provassi con una persona che mi interessa, il due di picche sarebbe quasi sicuro (escludendo interventi divini :mrgreen:). Poi se ci provo con una persona che non mi interessa e non mi attrae per nulla magari poi può capitare che mi dice di sì, ma credo che comunque poi questo senso di mancata condivisione non lo risolverei in questo modo. Se non attraggo io c'è un problema, ma c'è lo stesso problema anche quando non mi attrae l'altra persona, io mi riferisco soprattutto a relazioni con l'altro sesso, non amicizie. |
Re: Non sentirsi amabili
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Re: Non sentirsi amabili
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Re: Non sentirsi amabili
Dove stanno le prove di queste predisposizioni genetiche?
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Re: Non sentirsi amabili
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Come spieghi che ero depressa già alla scuola materna? Eppure, c'erano bambini con situazioni familiari davvero pessime, che però ridevano ed erano vivaci. Io che motivo avevo per essere già così taciturna e strana? Forse sono nata predisposta a questi problemi, non credi? Il resto l'hanno fatto l'ambiente scolastico e in parte i problemi ormonali (forse). |
Re: Non sentirsi amabili
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Ma anche prima della nascita, per quanto mi riguarda. Io ho provato a fare indagini, ma non è facile perché i miei parenti sono praticamente degli estranei. Nessuna confidenza. Però, da quel che ho potuto capire, mia madre era "strana", timidissima e fobica anche da giovane. Io e mia sorella ipotizziamo di essere frutti di un matrimonio combinato. Lei, più grande di me, si ricorda certi discorsi che io non posso ricordare. Confermerebbero la cosa Ormai... Ed eccomi su Fobiasociale.com. [No quote] |
Re: Non sentirsi amabili
@Silent Bob
Esatto, ci sono talmente tante cose che possono influenzare i figli. Anche nei primi mesi di vita un bambino può percepire rifiuto o amore dalla madre, ma ovviamente non può ricordarsene. Nemmeno io ho rapporti con la mia famiglia e chissà quanti dettagli mi sfuggono, le poche cose che so me le ha raccontate quella che era la mia matrigna (ora, dopo anni che si è separata da mio padre) lei mi ha conosciuto quando avevo 3 anni e le parlo un po' di terapia e simili così è capitato di entrare nel discorso, anche se non posso spiegarle proprio tutto. Qualche dettaglio volante l'ho sentito da mio padre in quei rari momenti di apertura, dove però manipolava un po' la situazione a suo favore. Altre cose le ho notate (in passato) da alcuni atteggiamenti di nonni, zii, parenti in generale e ora che ho un occhio più allenato, posso dar loro un nome, anche e soprattutto con l'aiuto della terapeuta. Avrei tante domande da fare, ma non mi sembra proprio il caso, non posso andare a parlare con persone che non vedo da anni, che non ho mai considerato in vita mia per chiedere cose così delicate. Mi dispiace, sono molto curiosa. :pensando: |
Re: Non sentirsi amabili
Era un pensiero prepotente nell'adolescenza, ora mi sento semplicemente insignificante.
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Re: Non sentirsi amabili
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Pensaci, in fondo non ti consideri completamente impacciato.. infatti non escludi l'eventualità di poter piacere ad altre (pur non essendo interessato). :pensando: |
Re: Non sentirsi amabili
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Attenzione peró:non é detto che i bambini vivaci e che ridono non abbiano problemi. Non sempre i problemi sono manifesti. Dentro puó esserci l'inferno. |
Re: Non sentirsi amabili
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Mi attraggono e basta, non mi attraggono perché impossibili, l'impossibilità di poter relazionarmi con persone che mi attraggono in modo condiviso l'ho constatata strada facendo, non sono stato da sempre convinto di questa cosa, da ragazzino pensavo di averle certe possibilità, poi s'è sfasciato un po' alla volta tutto e sono arrivato a questo punto qua. Prima credevo proprio alla storia che hai raccontato, che in fondo poi a qualcuno che ci piace si può piacere e ce ne sono abbastanza di questi qualcuno, ma poi in pratica ho visto che non è così, l'esperienza accumulata questa è, e non vedo tante cose in giro che riescono a farmi pensare che certe cose stanno messe diversamente. Comunque adesso non sto (almeno a livello umorale) come quando ho aperto questa discussione, la cosa è rientrata, ma c'è ancora questa forma di malcontento e sono quasi sicuro che riemergerà comunque prima o poi perché certe mie idee relative a quel che ho attorno, a come è regolato e a come può o non può reagire a quel che potrei fare io, non sono cambiate. Il mio discorso alla fine è questo, se c'è una gerarchia e sei messo male in questa gerarchia di preferenze dovrai per forza di cose relazionarti ad altre persone poco preferibili in questa gerarchia (ma poi capita che queste persone magari non piacciono neanche a te), questa è la realtà. Potrei dimostrare quasi a tutti che almeno una persona dell'altro sesso si relazionerebbe volentieri con la persona in questione se non si pone alcun vincolo. Prendi una ragazza giovane, un po' grassottella e bruttina che ha anche magari un carattere irritante e che viene perciò snobbata dalla maggior parte dei coetanei (mi si dirà che non è così, ma mediamente ho visto che è così), prendi un uomo di 60 anni che è invecchiato male e così via, e vedi come poi magari questa persona ci starebbe abbastanza volentieri con questa ragazza snobbata da un certo tipo di persone. Ma constatare questa cosa farebbe sentire amabile questa ragazza? :nonso: Poi magari sarebbe la ragazza che non ci starebbe volentieri con questa persona. Perché ci sono persone in giro sia maschi che femmine che non hanno relazioni sessuali? Non potrebbero accoppiarsi tra di loro? Non potrebbero perché non si attraggono vicendevolmente, sono attratti tutti da persone che con loro non ci starebbero. Sono queste le persone non amabili e che non possono amare a causa di un'impossibilità di condividere la cosa a monte. x Muttley Muttley ma nella tua famiglia cosa facevano di diverso i tuoi genitori rispetto agli altri genitori? In che modo risultavano maggiormente problematici rispetto ad altri? |
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