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Allora perché sforzarsi, se tanto tutto è determinato da questo? Da quante energie ho o meno a disposizione? |
Re: L'introverso non ce la fa
Oggi stavo pensando . E se il modo di ricaricarsi fosse sbagliato. Mi sono resa conto che anche da sola o tra me e me le persone sono spesso presenti nei miei pensieri. I miei pensieri di ricarica sono molto deprimenti.:testata:
In realta lo penso spesso ma non ho il controllo:testata: |
Re: L'introverso non ce la fa
@zucch il problema è che anche una cosa banale come l'esporsi agli altri (sconosciuti) mi causa perdite di energie.
Scusa mi imbarazza un po' parlare di me nello specifico XD Ma, ad esempio, per un bel pezzo (per i miei bassi standarz) fino a un paio di settimane fa sono uscita ad allenarmi fuori casa al parco. Credevo di essere più forte e invece non è che questa esposizione mi stesse abituando, cioè magari anche si, ma contemporaneamente la mia riserva di energie si stava prosciugando. Non si tratta nel mio caso di scegliere le persone giuste questa faccenda delle energie vale in ogni campo della vita : ( Ad esempio ora mi sembra di aver perso ogni motivazione a fare qualsiasi cosa. c'è stato come un collasso. ma è una perdita di interesse oppure una perdita di energie? se non ci sono energie vitali a sostenerci forse collassano anche gli interessi e le spinte ad agire Forse non è che siamo solo volubili, sono le nostre forze ad essere intermittenti, scarse, esauribili Per quanto riguarda le persone giuste, per me ogni interazione felice è uno stimolo e una gioia e allo stesso tempo un risukk. energetico (sembra fantascienza lo so). In amore è un po' diverso ma solo in quel caso. Non è facile avere le idee chiare e fare un discorso chiaro. : ( L'ho scritto comunque mi sembra in queste pagine, ogni cosa bella se pure stimolante e fonte di felicità non mi “ricarica” mai. Io credo che mi stia ricaricando invece sono solo le sensazioni del momento. Non si forma una scorta a cui attingere, anzi sotterraneamente si prosciuga tutto. Mi vergogno a scrivere queste cose perché (oltre all'espormi) mi pare che sembrino minchiate e ho paura che sia difficile da capire (e da spiegare : ( ) Non pretendo nemmeno di trovare una regola. Al di là delle relazioni e dello scaricarsi con gli altri, quando penso alle basse energie intendo che a me sembra proprio di non avere le energie per vivere. |
Re: L'introverso non ce la fa
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Sforzarsi un minimo, cercare di abituarsi coi nostri tempi è ok, come anche allenarsi alla frustrazione. Quindi non è "solo" questione di quanta energia di base abbiamo, ma "anche", e non vale come giustificazione per buttarsi nell'apatia. :sisi: Devi insomma valutare un po' di fattori. |
Re: L'introverso non ce la fa
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Scusa spero non sia suonata come una insinuazione la mia O: è proprio una mia paura/insicurezza |
Re: L'introverso non ce la fa
Tranquilli che c'e kim che tra poco scatena l'apocalisse nucleare
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Re: L'introverso non ce la fa
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Re: L'introverso non ce la fa
può farcela eccome...ci sottovalutiamo troppo.
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Re: L'introverso non ce la fa
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Re: L'introverso non ce la fa
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Se parliamo di amicizie e altri rapporti, si parla e si spiega alla gente con la quale abbiamo a che fare le nostre necessità. Chiaramente parlo di rapporti più stretti. Per i rapporti superficiali invece, non bisogna giustificarsi di chissà cosa. Io faccio così, i miei amici mi conoscono ormai e sanno che sicuramente non sono una da socialate tutte le sere, quando ho voglia esco, quando non ho voglia no. Poi chiaro che a volte mi forzo un po', cerco di mantenere un certo "impegno", tipo anche quando sto in chiusura almeno una volta a settimana esco comunque (o ci vediamo a casa mia che è più gestibile), anche per abituarmi alla frustrazione. In ogni caso, i miei amici sono tutti problematici, quindi non hanno difficoltà a capire questo tipo di tematiche. Io ho imparato a palettare quando e se serve, loro a rispettare i miei spazi e abbiamo raggiunto un certo equilibrio. |
Re: L'introverso non ce la fa
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Re: L'introverso non ce la fa
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Re: L'introverso non ce la fa
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Ma se mi autoflagello per le mie problematiche, non vado da nessuna parte, quindi i miei tempi e modi, li decido io. E mi sento estroversissima a fare così, per cose talmente sciocche che nemmeno arrivano alla sufficienza dell'estro medio, ma per me son già molto. Il punto è non confrontarsi con gli altri, altrimenti staremo sempre male, i miei passi avanti sono in base al mio vissuto, carattere e problematiche, le chiacchiere e i giudizi gratuiti stanno a zero. Diverso, non vuol dire sbagliato. Quote:
L'equilibrio una volta raggiunto, va comunque mantenuto e non ci si può capire sempre e comunque, quindi bisogna ripetere cose già dette, i rapporti di qualunque tipo, hanno bisogno di impegno e collaborazione (per forza), gli screzi non mancheranno mai, ma ci si prova e il dialogo su questo, è di fondamentale importanza. Ora so gestirlo. E questa è una grande conquista, per quello che ero fino a pochi anni fa. |
Noto che la differenza è fra chi ha dei blocchi, che per loro definizione quindi sarebbero “sbloccabili”, tipo con la forza dell'abitudine o della ripetizione o che so io.
Ma c'è anche chi non ha nessun blocco da superare, per cui non deve attraversare nessun “condizionamento”, semplicemente ha un carattere, una indole che lo porta a stressarsi in determinate circostanze, quindi se magari gli altri che hanno il blocco ne escono allenati, loro ne escono esauriti. O se pure ci sono dei blocchi anche nel secondo caso, non bastava superarli per far andare tutto ok, perché c'è comunque la questione che ci si sente esauriti. Non so che dire su questo, mi sembra un punto morto. Ecco, delle volte si vedono questi video sulla fobia sociale in cui si viene istigati a buttarsi, a provare, a “se non lo fai tu non lo fa nessuno”, ma il problema non è farlo ed abituarsi a farlo, il problema è che uno si sente così, esaurito, pure se si addestra a fare. Il problema non è superare il blocco e vedere che va tutto bene, cioè magari per qualcuno sarà pure così, ma non per tutti; per alcuni è che sanno già benissimo come si sentiranno e cosa riescono a fare e cosa no perché hanno una vita alle spalle di situazioni e piccoli o grandi traumi dovuti ai rapporti, anni in cui magari s'è cercato di capirsi, di capire le proprie reazioni... |
Re: L'introverso non ce la fa
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Re: L'introverso non ce la fa
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A 20 anni non prendevo antipsicotici, a 30 sì, insieme all'antidepressivo e all'ansiolitico. :bene: Per questo, adesso faccio un corso di 2 mesi e do di matto. Abituarsi per me non funziona, manco per il cazzo. Fare terapia invece e fare le cose coi miei modi, è tutta un'altra storia. Forse ho tirato troppo la corda quando ero giovane e adesso ne pago le conseguenze, ho sopportato ciò che non era nelle mie capacità, o quel che è, e mi ritrovo adesso a far formazione come una ragazzina. Ma sticazzi, la scelta è obbligata per me, altre opzioni significherebbero depressione. E allora riandiamo con gli antipsicotici tutta la vita? Anche no, grazie. Ci ho messo 20 anni per capirlo, pace, meglio tardi che mai. |
Re: L'introverso non ce la fa
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Non per paragonare il vissuto, assolutamente, ma la tua frase mi ricorda l'impressione che ho io su di me |
Re: L'introverso non ce la fa
Voglio che stregatta sia la mia maestra di vita/psicologa :mrgreen:
Però nn posso mica pagarti :pensando: |
Re: L'introverso non ce la fa
Ma come si fa a capire se si è introversi o estroversi aldilà della FS? Il fatto che spammo assai qui vuol dire che sono estro? :interrogativo:
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Re: L'introverso non ce la fa
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