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Re: Ai misogini (veri e presunti)
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Così come ci sono luoghi più maschili e luoghi più femminili, in base alle presenze. |
Re: Ai misogini (veri e presunti)
Guarda che comunque è scientifico che normalmente l'uomo sfrutta più un emisfero piuttosto che l'altro, e viceversa la donna.
Non è che stia dicendo che non siamo equivalenti. Sto solo dicendo che siamo complementari. Se poi tu vedi l'emotività come un handicap... |
Re: Ai misogini (veri e presunti)
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Re: Ai misogini (veri e presunti)
Che poi i due emisferi non comportano solo emotività e raziocinio ma anche maggiore e minore gestione di più faccende alla volta. Complementari, dicevo.
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Re: Ai misogini (veri e presunti)
Però sei fastidiosa. Tutti 'sti "se" a che servono? Potrei benissimo dirti che esistono uomini che attingono molto alle loro potenzialità del loro emisfero generalmente meno utilizzato dagli uomini. Mica è una gara. Quello che stavo dicendo è proprio che siamo diversi perché abbiamo potenzialità diverse ma comunque complementari.
Mo' basta. Non intendo continuare questa guerra dei sessi, che onestamente trovo irritante e inconcludente. E comunque non me ne frega niente di quello che diceva un morto. La festa era ieri. |
Re: Ai misogini (veri e presunti)
Che pesantezza...
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Re: Ai misogini (veri e presunti)
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Re: Ai misogini (veri e presunti)
parlando in termini di prevalenze di elementi comportamentali, espressivi, emotivi, mentali ecc. ecc. in un genere piuttosto che nell'altro e viceversa, anche se ormai probabilmente la distinzione in due comparti non è più così esaustiva, direi che è esperienza abbastanza comune osservare anche una dipendenza dal genere, che non significa che non ci possa essere una grande variabilità al suo interno.
Il punto su cui più si può dibattere, cosa che avviene spesso su questo forum, è se queste tendenze sono 'naturali' o derivate dalla cultura, dalla società, dalla storia, senza escludere che ci possa essere una combinazione delle due tipologie di cause. Poi è chiaro che la cultura deriva dagli uomini (esseri umani), quindi bisognerebbe sapere perchè essi hanno seguito determinate tendenze nell'organizzazione sociale anche rispetto ai ruoli di genere e all' influenzare eventualmente l'essere uomini o donne, se cioè era possibile il concretizzarsi di uno scenario diverso da quel punto di vista oppure no. |
Re: Ai misogini (veri e presunti)
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Non sono un esperto in materia ma online si trovano un sacco di studi scientifici poi confutati da altri studi successivi:pensando: inoltre tu hai aggiunto "sempre" alla tua affermazione..non credo che si possa affermare che tutti gli uomini preferiscono donne "stupide". Non ce l'ho con te..però vedo che le affermazioni misandriche passano spesso inosservate mentre andrebbero condannate al pari di quelle misogine. |
Re: Ai misogini (veri e presunti)
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--- Scusate la reazione, devono venirmi le mie cose. |
Re: Ai misogini (veri e presunti)
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Re: Ai misogini (veri e presunti)
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In genere quando mi chiedono 'che hai?', rispondo 'cose mie...', invertendo l'ordine perchè dire 'ho le mie cose' sarebbe confermare una volta per tutte la distanza incolmabile tra me e l'alfitudine. |
Re: Ai misogini (veri e presunti)
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Re: Ai misogini (veri e presunti)
Mi sembra che il problema principale del femminismo di oggi sia che non porta più avanti battaglie giuridiche (perché la parità giuridica è stata riconosciuta da tempo) ma battaglie sociologiche e di mentalità. Ciò è molto più difficile perché la mentalità non si cambia con un decreto. Inoltre si passa dal campo dell'oggettivo al soggettivo: mentre è oggettivo che le donne nell'800 non potessero votare oggi non è altrettanto oggettivo che, ad esempio, non possano accedere a certi lavori o che non possano essere sessualmente libere senza essere giudicate. Ciascuno avrà i suoi dati e le sue statistiche, chi dirà che sono discriminate, chi dirà che sono semplicemente meno interessate (o portate) a certi lavori. Sono discussioni sterili ed inutili. Inoltre, cmdrp sostiene che certe battaglie contro gli stereotipi interessano anche gli uomini, e, ok, sono d'accordo. Però sostiene anche che si debba prima completare la quarta ondata del femminismo (nella quale auspica partecipino anche gli uomini, i quali, c'è da dire, in realtà partecipano già dalla prima, mica le donne potevano darsi il diritto di voto da sole senza la collaborazione degli uomini), ovvero cancellare tutte le discriminazioni e gli stereotipi che nuocciono alle donne, e dopo si potrà passare alla quinta ondata che interessa tutti. Questo non mi è chiaro, se certi stereotipi ammette che riguardano anche gli uomini, allora come si fa a raggiungere prima la parità in un senso? Se certi stereotipi che riguardano le donne interessano anche gli uomini, allora varrà anche il viceversa, certi stereotipi che riguardano gli uomini interessano anche le donne, e quindi per una questione puramente logica la quarta ondata, per come ho capito la definisce, non avrà mai fine. Anche perché chi o cosa potrebbe stabilire con criteri oggettivi quando sarà finita? Quindi per me sarebbe corretto mantenere il termine "femminismo" per le prime due ondate, sarebbe anche rispettoso verso chi si è battuto per il riconoscimento della parità legale, e parlare ora di "uguaglianza tra i generi" o "egualitarismo" o qualche termine del genere. Fermo restando che, secondo i casi, si possa riscontrare che un genere o l'altro possa necessitare di maggiori facilitazioni o di provvedimenti particolari. Vedi ad es. per la violenza sessuale o domestica, dove però per l'appunto come si può fermare la violenza contro le donne se nel momento stesso in cui si cerca di farlo si attua una sensibilizzazione unidirezionale che propaganda lo stereotipo sessista che gli uomini siano tutti stupratori, violenti machi che non devono chiedere mai, rendendo così difficile all'uomo vittima di violenze da parte di una donna di denunciare, di parlarne, e si istiga all'omertà? Non si può ottenere una vera parità finché si guarda un solo lato della medaglia, finché ci sarà HeForShe ma non SheForHe.
Tutto ciò è riferito ovviamente alla società occidentale, ben vengano movimenti "femministi" nei paesi in cui la parità legale ancora non sussiste, e lo stesso vale per omosessuali e co. che certi diritti oggettivamente non li hanno. |
Re: Ai misogini (veri e presunti)
Ho esaurito i +. Uno per Moon, uno per Adelaide.
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Re: Ai misogini (veri e presunti)
D'accordissimo, facciamo allora paritarianesimo. C'è solo il rischio si confonda col pastafarianesimo. :pensando::ridacchiare:
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Re: Ai misogni (veri e presunti)
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un po per una questione di carattere, qui le persone sono tutte molto riservate e stanno per i cavoli loro, ma anche perchè si sa che certi approci vanno inevitabilmente a vuoto |
Re: Ai misogini (veri e presunti)
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Re: Ai misogini (veri e presunti)
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