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claire 20-05-2015 19:24

Re: Paura di lavorare
 
Non tutti i lavori sono routinari.In9anni non ho mai fatto un giorno di lavoro uguale ad un altro, mi piacerebbe provare e vedere se le routine mi giovano.
Da studentessa di superiori almeno avevo le giornate scandite dagli stessi orari lun/sab,e forse ci stavo dentro meglio.Mi sembra.
Ho iniziato a schizzare con l'Università,con quegli orari di lezione frammentati, mezze mattine e mezzi pomeriggi liberi, pause didattiche ...mi sembravano cose positive (aleee il sabato a casa, qualche mattina si dorme,settimane a casa,studio quando voglio che nessuno mi interroga),ma mi sa che è stata anche questa mancanza di "contenitore"a farmi sbarellare.
La libertà non è fare quello che ti pare quando ti pare.Non per tutti almeno.Io esco di testa, ho bisogno di essere contenuta da qualche parte.

eVito Corleone 20-05-2015 19:45

Re: Paura di lavorare
 
Quote:

Originariamente inviata da claire (Messaggio 1518958)
Ho iniziato a schizzare con l'Università,con quegli orari di lezione frammentati, mezze mattine e mezzi pomeriggi liberi, pause didattiche ...mi sembravano cose positive (aleee il sabato a casa, qualche mattina si dorme,settimane a casa,studio quando voglio che nessuno mi interroga),ma mi sa che è stata anche questa mancanza di "contenitore"a farmi sbarellare.

Anche io, infatti avevo bisogno di crearmi delle gabbie di orari attraverso cui costruirmi una mia routine. Evitavo di seguire lezioni in orari scomodi, anche il tempo libero e la visione di films era scandito da orari prestabiliti, solo così sono riuscito ad andare un po' avanti.

suicida 20-05-2015 19:49

Re: Paura di lavorare
 
Quote:

Originariamente inviata da RobRock (Messaggio 1518935)
E allora perché non continuare a ridere? Come vivevi? (x curiosità, ho amici che ci hanno provato e stavano da Dio pure loro) Ripeto, secondo me é più dignitoso e coerente se si vive nel sistema, lavorare piuttosto che stare chiusi in casa per paura di quello che ci circonda, che é poi la realtà che dobbiamo affrontare e migliorare , noi e gli altri intorno.

[...]

Comunque resta il fatto che, almeno per me, sia più dignitoso e coerente trovare strade alternative, se si è contrari al sistema e alle sue regole (del cazzo). A me di migliorare e migliorarmi nel e per il sistema frega una mazza, di quelli intorno men che meno. Lo/li ridurrei in cenere, se potessi.
Finché sarò qui continuerò a fare le cose che mi va di fare, anche chiuso in casa, perché no. Tanto cos'ho da perdere, una vita ipocrita?

RobRock 20-05-2015 19:54

Benone! Anche a me piacerebbe fare il musicista di strada come esperienza, però ultimamente sono molto assorbito dal sistema e mi sembra sempre più una fuga, magari ne parliamo in privato un altro giorno se tu va. Ps uno dei miei amici lo ha fatto in nuova Zelanda, esperienza indimenticabile dice

Atlas 20-05-2015 19:58

Re: Paura di lavorare
 

da 16:40 -17:40

Stasüdedòs 20-05-2015 20:53

Re: Paura di lavorare
 
Quote:

Originariamente inviata da marcoonizuka (Messaggio 1518725)
Io lo vedo come tempo sottratto al mio benessere soprattutto psicologico, poi talvolta anche fisico, se si sceglie un lavoro faticoso. Io sclero se a fine giornata non riesco a svolgere tutte le attività che mi ero prefissato (parlando sempre di hobby), e ho solo cinque ore occupate dalla scuola. Allora cosa dovrei fare di fronte a otto o più ore?

Il tuo benessere psicologico e/o fisico, è determinato da hobby, oggetti, una casa, e molto altro.
Ma tutte queste cose che hai o che puoi fare, sono pur sempre il frutto del lavoro non solo dei tuoi genitori, ma di molte altre persone (a cui magari piacerebbe pure a loro starsene a casa a dedicare più tempo a se stessi e ai propri interessi), che a loro volta usufruiscono del risultato del lavoro di altri ancora, e così via.

Quindi, vedere il lavoro da questa prospettiva è diverso dal vederlo solo come una prigione che toglie tempo e libertà alle cose che invece ci piacerebbe fare... infatti è il contrario: è proprio grazie al piccolo contributo di ognuno nel lavoro, in tutti i settori, se adesso e anche in futuro potrò continuare a fare o dedicarmi alle cose che mi piacciono nel tempo libero (sia per la presenza materiale di oggetti o servizi, che per la disponibilità economica).
Se tutti, scoraggiati dalle difficoltà, si fermassero ad aspettare il lavoro "altrui"?. Puoi facilmente immaginare le conseguenze, visto che di fatto non lavorerebbe più nessuno :D

Il lavoro stressa, spaventa, stanca tutti, chi più chi meno, e per vari motivi... ma è necessario e questa riflessione spero ti aiuti ad affrontarlo :)

Onizuka 20-05-2015 20:54

Re: Paura di lavorare
 
Quote:

Originariamente inviata da Atlas (Messaggio 1518984)

A parte gli immensi feels, credo che non ci sia frase più giusta di quella.

Onizuka 20-05-2015 20:57

Re: Paura di lavorare
 
Quote:

Originariamente inviata da Stasüdedòs (Messaggio 1519027)
Il tuo benessere psicologico e/o fisico, è determinato da hobby, oggetti, una casa, e molto altro.
Ma tutte queste cose che hai o che puoi fare, sono pur sempre il frutto del lavoro non solo dei tuoi genitori, ma di molte altre persone (a cui magari piacerebbe pure a loro starsene a casa a dedicare più tempo a se stessi e ai propri interessi), che a loro volta usufruiscono del risultato del lavoro di altri ancora, e così via.

Quindi, vedere il lavoro da questa prospettiva è diverso dal vederlo solo come una prigione che toglie tempo e libertà alle cose che invece ci piacerebbe fare... infatti è il contrario: è proprio grazie al piccolo contributo di ognuno nel lavoro, in tutti i settori, se adesso e anche in futuro potrò continuare a fare o dedicarmi alle cose che mi piacciono nel tempo libero (sia per la presenza materiale di oggetti o servizi, che per la disponibilità economica).
Se tutti, scoraggiati dalle difficoltà, si fermassero ad aspettare il lavoro "altrui"?. Puoi facilmente immaginare le conseguenze, visto che di fatto non lavorerebbe più nessuno :D

Il lavoro stressa, spaventa, stanca tutti, chi più chi meno, e per vari motivi... ma è necessario e questa riflessione spero ti aiuti ad affrontarlo :)

Ahaha, questo pensiero lo avevo fatto anche io da un bel pezzo, ma ti ringrazio comunque :D

muttley 20-05-2015 21:26

Re: Paura di lavorare
 
Lavorare non è un dovere ma un diritto, di conseguenza nessuno è obbligato a farlo. Certo è che se nessuno lavorasse la società così come la conosciamo, non potrebbe garantirci l'erogazione di beni e servizi di cui, bene o male, tutti quanti usufruiamo.
Per come la vedo io (e so per certo di avere la ragione dalla mia parte :D) il vero problema non è la routine, poiché tutto è scandito da ritmi e orari, anche il nostro organismo possiede un suo bioritmo che se non rispettato inizia a creare scombussolamenti di ogni tipo. Il vero problema è il senso generale di disistima che proviamo, il senso di incapacità nel gestire situazioni e responsabilità e doverne rendere conto a qualcuno. Paura di sbagliare per paura del rimprovero, paura del senso di mortificazione egotica che ne deriverebbe, ulteriore accrescimento della nostra disistima e ansia. Resto dell'idea che il tutto tragga origine da un mancato supporto negli anni formativi più fondamentali della nostra esistenza, quando abbiamo bisogno di sentirci dire ogni cosa, anche che siamo stati bravi a fare questo o quello in un determinato modo e non solo quando abbiamo sbagliato. Siccome non tutti hanno avuti dei caregivers capaci e consapevoli del loro ruolo, alcuni di noi sono cresciuti pensando di non valere nulla e di conseguenza interpretano qualsiasi critica come una coltellata.
Non resta che ribadire i rimedi per coloro che non vogliono cambiare o lavorare su se stessi al fine di accettare l'inaccettabile: o si apre un'attività in proprio (per chi ha il capitale di base per poterlo fare) o si sceglie la via dell'eremitaggio/contemplazione/ritiro spirituale/comune autogestita. Quest'ultima soluzione conserva per me un certo fascino.

Onizuka 20-05-2015 21:41

Re: Paura di lavorare
 
Forse l'unica cosa che mi piacerebbe davvero sarebbe aprire una fumetteria, ma già qualcuno ci ha provato dalle mie parti e dopo poco tempo ha chiuso, sicuramente per via dell'ignoranza che c'è al sud riguardo questo argomento.

PeppermintCandy 20-05-2015 21:46

Re: Paura di lavorare
 
Quote:

Originariamente inviata da marcoonizuka (Messaggio 1519052)
Forse l'unica cosa che mi piacerebbe davvero sarebbe aprire una fumetteria, ma già qualcuno ci ha provato dalle mie parti e dopo poco tempo ha chiuso, sicuramente per via dell'ignoranza che c'è al sud riguardo questo argomento.

Vedi se cercano personale in tutte le fumetterie che conosci :) (O negozi di videogiochi)

RobRock 20-05-2015 21:49

Quote:

Originariamente inviata da PeppermintCandy (Messaggio 1519054)
Vedi se cercano personale in tutte le fumetterie che conosci :) (O negozi di videogiochi)

Appunto é un inizio. Poi per aprire un negozio c vuole capitale, per questo nel dubbio ti conviene lavorare

curry 20-05-2015 21:54

Re: Paura di lavorare
 
io tra un mesetto compio 24 anni e il massimo che ho fatto è stato animatrice alla parrocchia, babysitter e qualche ripetizione; l'estate scorsa avrei voluto cercare qualcosa ma ben due parenti si sono ammalati e avevano avuto bisogno di assistenza... da allora ho capito che potrei sopportare tutto ma non assistenza agli anziani..
mi hanno imposto di uscire, credo che farò volontariato in qualche associazione animalista ma non mi decido a chiamarla....

Quote:

Originariamente inviata da marcoonizuka (Messaggio 1519052)
Forse l'unica cosa che mi piacerebbe davvero sarebbe aprire una fumetteria, ma già qualcuno ci ha provato dalle mie parti e dopo poco tempo ha chiuso, sicuramente per via dell'ignoranza che c'è al sud riguardo questo argomento.

anche. Sarebbe un sogno. Ma le attività commerciali di questi tempi se la passano molto male purtroppo...

cancellato15252 20-05-2015 22:55

Re: Paura di lavorare
 
Quote:

Originariamente inviata da marcoonizuka (Messaggio 1519052)
Forse l'unica cosa che mi piacerebbe davvero sarebbe aprire una fumetteria, ma già qualcuno ci ha provato dalle mie parti e dopo poco tempo ha chiuso, sicuramente per via dell'ignoranza che c'è al sud riguardo questo argomento.

E' colpa di internet. Anch'io volevo aprire o lavorare in un negozio di dischi, sarei stato anche più snob di quelli di Alta Fedeltà, ma adesso con internet scarichi tutto (lo faccio pure io eh) e le etichette discografiche (nel mio caso) e le case editoriali (nel tuo) falliscono.
Appena avrò 200-300 euro (cioè mai) penso mi cimenterò nella compravendita di vinili rari di elettronica ballabile. La techno e house cui sono tanto appassionato sono abbastanza di nicchia e spesso only vinyl (cioè non viene rilasciata in digitale), rilasciate da etichette discografiche indipendenti che stampano solo 100-200 copie del vinile, che quindi una volta finite salgono di prezzo nel mercato dell'usato dato anche che spesso e volentieri non vengono ristampate. Per dire, se sai come muoverti compri un vinile a 10€ e dopo qualche mese lo rivendi a 40€, ma anche a 60€, c'è un vinile di Traumprinz uscito nel 2012 e mai ristampato che su Discogs viene proposto a 100€.

scout finch 20-05-2015 23:03

Lavoro da quando ho 18 anni,perché la prospettiva di emanciparmi dai miei genitori era l'unica possibile.
Per ANNI ho sofferto l'adesione al sistema, ma in realtà odiavo di più la visione di me stessa inefficace nello svolgimento della mia mansione. Pensavo che mi facesse schifo lavorare perché non avevo studiato e mi ero infilata nel primo percorso professionale che avevo trovato.
Tra l'altro,nelle vendite. Dove funzioni se ci credi (convincere poco convinti non funziona granché).
Poi un giorno parlo con la mia amica che si è laureata a Londra, master a Pechino e che ora lavora per il Governo Inglese.
E si lamentava come me. Tale e quale. E che lucidamente ammette che qualsiasi lavoro facesse, le farebbe cagare. Perché il malessere è in lei, e se lo porta dietro qualunque cosa faccia.
Allora mi è venuto in mente "il cane attaccato al carro" della metafora stoica.
Ho imparato a muovermi in armonia col carro (che non è certo diventato splendido/profumato/gratificante per magia) e ho imparato a trovarci perfino qualcosa di gradevole.
A vendere,dico. Ascoltare quello che ti sta davanti, ridere alle battute alle quali le mie orecchie erano sorde per troppo rimuginio,scoprire che so farlo bene,che mi fa girare una regione che è uno spettacolo.
Mi ci pago il mutuo, le bollette, in proporzioni variabili serate,teatro,vestiti,vacanze,le sigarette.
Potrebbe essere meglio,chiaro. Ma, mi sembra,soprattutto peggio.
Sicuramente stavo peggio quando pensavo che lavorare fosse una merda,punto.

muttley 20-05-2015 23:09

Re: Paura di lavorare
 
Quote:

Originariamente inviata da scout finch (Messaggio 1519083)
E che lucidamente ammette che qualsiasi lavoro facesse, le farebbe cagare. Perché il malessere è in lei, e se lo porta dietro qualunque cosa faccia.

Proprio così

Svers0 21-05-2015 00:58

Re: Paura di lavorare
 
Se non si lavora si muore di fame ma anche fare un lavoro che non piace fa venire voglia di morire.

*Stellina* 21-05-2015 01:08

Re: Paura di lavorare
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1519045)
o si sceglie la via dell'eremitaggio/contemplazione/ritiro spirituale/comune autogestita. Quest'ultima soluzione conserva per me un certo fascino.

A me va benissimo la via della contemplazione spirituale ma.. in tutto questo.. chi mi mantiene???
Esiste un modo per non dover affrontare la società e il lavoro... ma per avere lo stesso una vita dignitosa??
Io non credo... perchè anche ammesso che uno prenda i voti, ma è un lavoro anche quello.. e ancora più sociale forse di un lavoro normale (se penso agli animatori, ai gruppi, agli scout, ai campi scuola, allo stare continuamente tra bambini e ragazzini.... mi prende un attacco di nausea e un attacco di panico derealizzante)...

tersite 21-05-2015 03:12

Re: Paura di lavorare
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1519045)
Lavorare non è un dovere ma un diritto, di conseguenza nessuno è obbligato a farlo. Certo è che se nessuno lavorasse la società così come la conosciamo, non potrebbe garantirci l'erogazione di beni e servizi di cui, bene o male, tutti quanti usufruiamo.
Per come la vedo io (e so per certo di avere la ragione dalla mia parte :D) il vero problema non è la routine, poiché tutto è scandito da ritmi e orari, anche il nostro organismo possiede un suo bioritmo che se non rispettato inizia a creare scombussolamenti di ogni tipo. Il vero problema è il senso generale di disistima che proviamo, il senso di incapacità nel gestire situazioni e responsabilità e doverne rendere conto a qualcuno. Paura di sbagliare per paura del rimprovero, paura del senso di mortificazione egotica che ne deriverebbe, ulteriore accrescimento della nostra disistima e ansia. Resto dell'idea che il tutto tragga origine da un mancato supporto negli anni formativi più fondamentali della nostra esistenza, quando abbiamo bisogno di sentirci dire ogni cosa, anche che siamo stati bravi a fare questo o quello in un determinato modo e non solo quando abbiamo sbagliato. Siccome non tutti hanno avuti dei caregivers capaci e consapevoli del loro ruolo, alcuni di noi sono cresciuti pensando di non valere nulla e di conseguenza interpretano qualsiasi critica come una coltellata.
Non resta che ribadire i rimedi per coloro che non vogliono cambiare o lavorare su se stessi al fine di accettare l'inaccettabile: o si apre un'attività in proprio (per chi ha il capitale di base per poterlo fare) o si sceglie la via dell'eremitaggio/contemplazione/ritiro spirituale/comune autogestita. Quest'ultima soluzione conserva per me un certo fascino.

compagno muttley lei mi cade nella utopia e quello che più e grave si arrende al fatto che non possiamo cambiare ... ma come tutti i discorsi fatti sulla plasticità dellla mente sull' automiglioramento che fine hanno fatto ci si arrende così alle paure introiettate nell'infanzia ?
sull'apertura di uan attività in proprio invece condivido , con una postilla non si creda che sia tutta rose e fiori intendo dopo aver selezionato un business vincente e avere i mezzi economici per aprirlo , non pensate affatto di essere liberi di fare quello che ci pare perchè siamo i padroni ... non è vero niente siamo schiavi più degli impiegati , il commerciante non ha orari lavora anche di domenica , le ferie se le paga di tasca propria e i suoi padroni sono i clienti ... pensateci prima di lanciarvi senza paracadute

claire 21-05-2015 06:54

Re: Paura di lavorare
 
Quote:

Originariamente inviata da *Stellina* (Messaggio 1519141)
A me va benissimo la via della contemplazione spirituale ma.. in tutto questo.. chi mi mantiene???
Esiste un modo per non dover affrontare la società e il lavoro... ma per avere lo stesso una vita dignitosa??
Io non credo... perchè anche ammesso che uno prenda i voti, ma è un lavoro anche quello.. e ancora più sociale forse di un lavoro normale (se penso agli animatori, ai gruppi, agli scout, ai campi scuola, allo stare continuamente tra bambini e ragazzini.... mi prende un attacco di nausea e un attacco di panico derealizzante)...

Al convento di clausura non penso si facciano i campi scout


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