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Re: Pessimism never won any battle (cit.)
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Re: Pessimism never won any battle (cit.)
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Da un lato sono d'accordo ma a questo punto tanto vale essere realisti. Un realista valuta tutti gli aspetti della questione, sia positivi che negativi. Il pessimista - per quanto moderato - non contempla il successo o perlomeno non ci pensa abbastanza. Sarà strano ma non bisogna nemmeno farsi cogliere impreparati quando si tratta di gestire un evento positivo. Un pessimista rischia di non essere soddisfatto nemmeno conseguendo l'obiettivo desiderato. Questo perché spesso pensa di non meritarselo, di aver avuto solo fortuna o che tanto per mille motivi non durerà. Insomma, non ha i mezzi per gestire l'evento e viverselo come si deve.. ed è un peccato. Un gran peccato. |
Re: Pessimism never won any battle (cit.)
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Mettiamola così: il sistema economico in cui stiamo vivendo non è il male ma non rappresenta il migliore dei mondi possibili, bensì una fase intermedia in attesa di qualcosa di meglio. Il paradigma ideale del progresso umano dovrebbe infatti essere rappresentato dalla perfettibilità, non dalla perfezione, onde l'attuale capitalismo sta mostrando tutte le sue falle e le sue contraddizioni, per questo va archiviato in nome di un sistema migliore (non perfetto, si badi bene). Ricordare sempre il fallimento del socialismo nell'ex unione sovietica ormai ha stancato, detto francamente...a parte il fatto che il socialismo teorizzato da Marx prevedeva l'industrializzazione avanzata come requisito fondamentale per il raggiungimento di una strutturazione economica di tipo socialista, e ciò non si è mai verificato in nessuno dei paesi in cui si è tentato di applicare il comunismo... Quote:
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Re: Pessimism never won any battle (cit.)
Preferisco scandagliare ogni possibilità divergendo verso stili, modalità e schemi più ampi possibili, senza dover rinchiudere il pensiero e l'azione che ne deriva nell'ottica dei probabili vantaggi/svantaggi riconducibili a correnti, quali l'ottimismo e il pessimismo, che seguendo un certo percorso (non sempre e obbligatoriamente) divengono ottusi, superficiali e limitanti nel tempo.
Se devo integrarmi in questo flusso...il "modus operandi" dell'ottimista è votato più al successo sulla lunga distanza, dove la profusione dei suoi sforzi viene contemplata in un tempo imprecisato e illimitato, continuativamente, aperto a nuovi sviluppi e risultati. Mentre il pessimista, a causa della sua visione e imposizione a voler rendere conto al lato più negativo di ogni aspetto, è decisamente più concentrato al successo limitato e non duraturo, valutando ad ogni passo se esiste la possibilità di evitare una determinata conseguenza sfavorevole (o "favorevole" se implica risvolti inaccettabili). Questo almeno secondo il mio pensiero. |
Re: Pessimism never won any battle (cit.)
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Re: Pessimism never won any battle (cit.)
Secondo me non esiste né un sano ottimismo né un sano pessimismo.
Sono entrambi una deformazione della realtà. Un pessimista (per quanto moderato) si soffermerà sempre e solo su certi aspetti, ignorandone altri. Un realista invece avrà il quadro della situazione completa. Poi per carità, è difficile mantenere l'equilibrio.. io stessa tendo ad essere pessimista :D |
Re: Pessimism never won any battle (cit.)
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Se uno è sempre ottimista per assurdo sarà anche ottimista quando si scontrerà con qualcosa che non era andato secondo i suoi piani, quindi alla fine vivrà bene lo stesso. Meglio essere ottimisti che pessimisti Qui dentro ho letto spesso persone che si dichiarano "realisti" ma dalle loro parole noto che quello che loro chiamano realismo è pessismo Anche io mi dichiaro realista, ma sotto sotto mi viene da pensare se anche io sono uno di questi |
Re: Pessimism never won any battle (cit.)
Hai ragione, l'ottimismo permette di avere quella spinta in più per raggiungere un traguardo.
Per quanto riguarda il resto però dipende da diversi fattori. Più sentiamo caro l'obiettivo e più una disfatta lascia il segno. Figuriamoci se si investono delle speranze consistenti :( (o almeno è così che la vedo io..) In questo caso più che l'ottimismo forse conta la maturità. Bisognerebbe trovare la forza per tramutare il fallimento in qualcosa di utile. Ma quanto è difficile? :nonso: |
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