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Re: Il luogo dove viviamo influenza il....
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ma sono caratteri citati su qualsiasi definizione dell'introversione. Quote:
le motivazioni, non la scelta in se. Quote:
de gustibus ecc ecc, ma se poi scendiamo sull'oggettivo è brodaglia. i valori organolettici non sono chiacchiericcio. Quote:
certo non tutti. il mio vecchio barista ogni tanto lo vado a trovare per vedere come sta anche se ora per motivi logistici uso il bar aziendale. non tutti i rapporti devono essere le amicizie della vita. da un rapporto superficiale può sempre nascere altro. i negozianti e l'abitudine permettono di rompere il ghiaccio piano piano, cosa che è mi sembra ovvia. se tu vedi una persona diversa ogni giorno, se sei introverso non legherai mai. se tu la stessa persona la vedi di continuo prima o poi si stabilirà un rapporto (o cmq ci sono buone probabilità). Quote:
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vuoi che parliamo della Grande Distribuzione e di quello che vende? son qui. però per favore basta reagire come se fosse tutta una questione soggettiva, che è una posizione da flame. Quote:
perché se no ti angoscia? se non te ne fregasse niente del rapporto, seppur superficiale, non dovresti fare differenziazione se il bottegaio cambia o no. L'introverso è frustrato dal feedback negativo che riceve, quindi io capisco se un bottegaio ti sta sulle balle. Ma l'incomunicabilità e la pulsione a conoscere sempre gente nuova superando quel muro non è un prb dell'introversione. E' un prb generalizzato. Quote:
è una cosa che ho sempre contestato anche agli estroversi. è completamente illogico, quindi mi piacerebbe sapere dove sta la goduria di essere in mezzo a ennemila persone senza comunicare. Quote:
hai fatto il test di Eysenck? e soprattutto: non capisco perchè ti arrabbi tanto. |
Re: Il luogo dove viviamo influenza il....
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Re: Il luogo dove viviamo influenza il....
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1) la volontà di socializzare o c'è o non c'è se c'è: 1) è selettiva 2) o è generalizzata io capisco l'introverso che sta nell'isola deserta. in un luogo di massa come la metropoli non c'è omologazione? no ma spero stiate scherzando adesso. quello che invece mi stupisce è che nel paesone "il metallaro" (per es.) è uno dei ragazzi, nella metropoli è un reietto che deve stare insieme ad altri "metallari". vi ho fatto un esempio che conosco bene. nella metropoli non hai un nome, sei un cazzo di numero. la varietà di scelta è una finta scelta. è lo stesso motivo per cui in una metropoli si è mediamente più superficiali: è talmente ampia la popolazione che bisogna fare delle scremature colossali a braccio. a Milano la prima cosa che han detto a due miei amici è stata: "ah, ma siete dei provinciali". cioè secondo me state pontificando l'inesistente. |
Re: Il luogo dove viviamo influenza il....
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Il vedere altre persone -se non si vede mai nessuno si rischia di uscire pazzi, come certi carcerati strong- ed il sapere, percepire di non essere solo al mondo fanno il resto. |
Re: Il luogo dove viviamo influenza il....
la folla non fa compagnia se non ci parli, paccello.
a parte che io pensavo alla "discoteca" quindi rientrerebbe in folla scalmanata-numerosa? cosa intendevi tu? il bisogno di compagnia relativo e che mi fa estraniare se passo più di 3 ore anche coi miei migliori amici è però di tipo qualitativo, non quantitativo. (appunto). cioè quel "basso bisogno" è soddisfatto da persone fidate e scelte, la folla aumenta ancora di più quel senso di inadeguatezza alla socializzazione. proprio perché la folla è "noise" che mi impedisce di pensare e che mi fa sentire diverso: non mi diverto, non mi lascio andare (a meno di non sentire un'affinità d'animo cosa che succede solo qualche volta coi metallari... ma sull'antropologia metallara si aprirebbe un OT infinito). |
Re: Il luogo dove viviamo influenza il....
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2.Pensavo a un assembramento tipo gente ad un concerto, ad un qualche evento. |
Re: Il luogo dove viviamo influenza il....
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Io, come penso anche te, espongo il mio pensiero che è il risultato della mia esperienza diretta e non mi passa neanche per l'anticamera del cervello di pontificare alcunchè.. Io vivo dalla nascita in una città di provincia neanche piccola e, in base a quello che ho osservato vivendo , ho tratto quelle che sono le mie conclusioni che ti sono andato ad illustrare precedentemente.. Aggiungo che... 1) Se nella mia città non, a titolo di esempio, vai a ballare in determinati locali la sera (che sono tre in tutto) o non vai in altri a fare aperitivo vieni schedato come "sfigato" senza neanche passare dal via... 2) Se hai gusti musicali alternativi, sempre a titolo di esempio, in una città di provincia hai meno sbocchi ed è inevitabile che sia cosi.. 3) Se malaugaratamente, come è successo a me, per motivi anche legittimi fai una cazzata (niente di perseguibile penalmente cmq) la voce gira e SEI FINITO (mi sono rifatto ma ho dovuto chiudermi in casa per anni).. In una grande città, che tu lo voglia o no, invece... 1) La varietà di locali e generi musicali è tale e tanta che puoi andare ovunque senza paura di essere giudicato.. 2) Vedi sopra. 3) Puoi tranquillamente rifarti un giro in poco tempo.. Essendo un numero, come dici giustamente tu, nessuno ti caga... |
Re: Il luogo dove viviamo influenza il....
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1) a Reggio Emilia è uguale. ma vale anche a MIlano, solo che i locali sono 10. ovviamente tutti uguali. se ti piace musica diversa devi fare km in auto sia dentro la città sia da paese a città. io ad esempio vado nei pub della provincia, non in quelli in città. 2) se mi parli di concerti ti do ragione. per il resto fare una tangenziale o una strada provinciale cambia poco. puoi sempre fare una capatina nella città vicina. 3) se ti va di spiegarmi meglio, sarebbe più comprensibile. poi non voglio forzarti eh, se è una cosa personale... |
Re: Il luogo dove viviamo influenza il....
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Riflettendoci un attimo..il fatto che, con la frequentazione per un periodo più o meno lungo, si possano instaurare delle amicizie, non mi tange, non m'interessa fare amicizia con il tizio con da cui compro il pane. Non interessandomi quel tipo di rapporto, preferisco tagliare quel tipo di contatto sociale che si basa su una banale cortesia di "buon vicinato", sostituendolo con quello meccanico-utilitaristico del cassiere del supermercato. Sono strano? Si, come tutti gli introversi. Quote:
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Io penso di essere introverso ma non so quanto sia possibile dire "più o meno introverso". Il binomio estroversione/introversione è solo una delle semplificazioni utilizzate per studiare la natura umana, che non si misura un tanto al chilo. Nessuno ha la verità in tasca, anche se fosse il più esperto del mondo su un determinato argomento, l'arroganza giudicante del tuo tono è fuori luogo in un forum che parla di problemi psicologici - una materia che non ha la "stabilità" della fisica, della quale si può dire tutto e il contrario di tutto. Ti faccio un esempio di come dovresti parlare: Quote:
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Re: Il luogo dove viviamo influenza il....
cerca di non insegnare agli altri come parlare e misura piuttosto le tue reazioni.
avere un tono polemico alla discussione può dar fastidio certamente, ma non si deve mai uscire dal seminato ed entrare nell'ottica personale. 1) L'introversione è genetica. Per sapere di essere introverso devi sapere cosa vuol dire introversione. Poi ci sono gradi e livelli differenti e c'è tutta la soggettività del mondo. 2) chi da giudizi personali? no-global, elitari, ecc ecc. ti ascolti JR? non è buono ciò che piace cmq. anche la droga piace. non confondiamo un valore oggettivo di un alimento. il gusto va formato (cit.), e non è elitarismo è semplice cultura. ed il ragionamento vale in qualsiasi campo. 3) gli introversi sono strani nella misura in cui sono percepiti strani. se non ti interessa quel tipo di rapporto, dove sta il tuo malessere? se ti piace ballare, ecc ecc. il tuo problema ndo sta? è questo che continua a sfuggirmi. |
Re: Il luogo dove viviamo influenza il....
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Re: Il luogo dove viviamo influenza il....
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l'introduzione del fast food, li ha rovinati. è stata una piaga. il gusto alimentare si è evoluto in base a esigenze di sopravvivenza e territoriali e ha delle ragioni ben precise. l'introduzione dell'industria alimentare ha cambiato tutto questo facendo sballare i ricettori e quindi siamo come disabituati a percepire. se non ci vedi, non dici che è una questioni soggettiva. non ci vedi, punto. sei orbo. parlando più in generale, la conoscenza è il valore in più. io non dico che un colto sia superiore in quanto persona, dico che relativamente al suo campo di competenze può stabilire se una cosa è qualitativamente superiore. c'è sempre una parte soggettiva in ogni cosa, ma questa è una parte e non può prescindere da un giudizio critico che si basa sulla cultura. a me può piacere passarmi due ore con un film di serie Z, ma non dirò mai che quel film ha lo stesso valore di 2001 Odissea nello Spazio, anche se quest'ultimo è un mattone. per apprezzare certe cose, vanno capite, prima. |
Re: Il luogo dove viviamo influenza il....
Ora non esageriamo. Se mi vai a tirare fuori la salute e discorsi come l'obesità, lo dico anch'io che il MacDonald, preso tutti i giorni, è "il male". Ma non è "il male" andarci una volta ogni tanto. Conosco varie mamme che qualche volta l'anno (non di più) portano i figli al Mac, giusto per fargli provare una cosa diversa.
Non nego nemmeno che la conoscenza ti aiuta ad apprezzare meglio le cose (anche se più che di "dare il giusto valore" - che suona un po' ideologica -preferisco parlare di consapevolezza di ciò che significano) o a gestirle (come per il junk food) Dico solo che non c'è nulla di male a provare piacere nel mangiare ogni tanto un Big Mac e ridendo una serata guardando il classico "Natale a.." Anche se, onestamente, se devo scegliere la serata trash, preferirei kebab e "Armata delle tenebre" :) |
Re: Il luogo dove viviamo influenza il....
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Questa cosa un pò mi consola, pensavo di essere l'unico che avesse passato queste cose...spero prima o poi che se ne possa uscire da questa situazione |
Re: Il luogo dove viviamo influenza il....
Attento Massi che sei stato insultato.
E pesantemente anche. :D |
Re: Il luogo dove viviamo influenza il....
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Re: Il luogo dove viviamo influenza il....
la discussione è andata fuori tema.....:cool:
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Re: Il luogo dove viviamo influenza il....
se uno non sta bene "dentro" e con sè stesso, e si sente in forma, è FOBICO/ANSIOSO, dovunque va a ROMA, MILANO, NEW YORK, è sempre la stessa cosa, sarà sempre un insoddisfatto, tenderà sempre a stare da solo e in disparte.
Il solo vantaggio è che nella grande città nessuno ci fà caso (ma non è detto, perchè i colleghi di lavoro indagano sempre) o se ne frega, nei paesi uno, invece, viene stigmatizzato, questa è la differenza!! |
Re: Il luogo dove viviamo influenza il....
Ultimamente sono stato a Bologna, devo dire che malgrado avessi molti pregiudizi sono stato favorevolmente colpito dall'ambiente umano, nel senso che rispetto alla grande città c'è più cortesia, considerazione o quanto meno educazione, mentre rispetto al piccolo paese c'è più tolleranza e meno invadenza.
Insomma come al solito vince il giusto mezzo, la piccola cittadina mi pare il luogo ideale a misura di fobico. |
Re: Il luogo dove viviamo influenza il....
Bologna è una cittadina?
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