re: Una vita da disoccupati
 

Sbagli di grosso nel dire questo, leggiti gli altri miei post sul forum. Io ho indicato una soddisfazione che avevo dal punto di vista umano sul posto di lavoro visto che non ho mai avuto un amico, ho una famiglia disastrata e donne lasciamo perdere. E poi scusa come puoi giudicare la mia vita se non mi conosci neanche?

re: Una vita da disoccupati
 

Credo fosse ironico..

re: Una vita da disoccupati
 

A me non sembrava ironico ma un commento fatto apposta per sfottere.

re: Una vita da disoccupati
 

Non ho giudicato nessuno, stavo ipotizzando, chi attribuisce tutta questa importanza alle soddisfazioni professionali solitamente ha la pancia piena in tutti gli altri ambiti.
Se non è così hai tutta la mia stima, invidio quelli come te, sul serio

re: Una vita da disoccupati
 

Di solito è il contrario si mette al centro il lavoro quando in tutti gli altri settori della vita le cose vanno male,cmq non c'è una regola per ognuno è diverso.

Forse il contrario, ci si attacca al lavoro non avendo altro.

Si, é una soddisfazione.
Io peró vorrei dipendere meno dai feedback ricevuti e giudicare io se sono brava o meno.

re: Una vita da disoccupati
 

Beh, allora il discorso cambia. Magari avessi avuto la pancia piena negli altri ambiti della vita. Ormai purtroppo ho perso il lavoro quindi anche in quell'ambito non ho più nulla. Ho toccato il fondo insomma.

re: Una vita da disoccupati
 

Nel mio caso i feedback erano oggettivi perché era un lavoro tecnico dove dovevi rispettare certi parametri quindi in pratica non era una opinione se il lavoro era fatto bene o no.

Si ma era il soggetto(capo) a darti il feedback e questo ti gratificava più del semplice constatare da solo che il lavoro rispettava gli standard.
Normale eh.
Io dico che per me stessa, vorrei dipendere meno dal giudizio altrui e saper riconoscere da sola se va bene o no.

re: Una vita da disoccupati
 

Alla fine tirare fuori un prodotto finito di medio/alto livello mi gratificava anche per il solo fatto di vederlo e oltre a questo ovviamente anche il feedback del capo faceva la sua parte.

Se facessi l'insegnante ti frustreresti molto, a giudicare dalla scarsità dei "prodotti di medio/alto livello" che vengono fuori :D

No scherzo, é un lavoro che le soddisfazioni le dà, bisogna saperle cogliere peró.

re: Una vita da disoccupati
 

Dipende anche da che lavoro fai. A me produrre oggetti di qualità medio/alta dava soddisfazione, anche solo il fatto di arrivare alla sera e sapere di aver fatto qualcosa di buono e di essere stimato.

re: Una vita da disoccupati
 

Una mia parente ha fatto l'insegnante (scuola materna) poi ha mollato per sfinimento, non ne poteva letteralmente più.

Secondo me non dipende dal lavoro che fai ma da come la vivi, cosa ti piace fare, cosa ti realizza, e non é uguale per tutti.
Ci sono persone realizzate a lavare piatti ed altre frustrate a fare i supermanager o che so io.

Non fatico a crederlo.

re: Una vita da disoccupati
 

Sì ok ma vedere i tuoi oggetti apprezzati dai clienti è bello ve lo garantisco e soprattutto da certi clienti è ancora meglio.

re: Una vita da disoccupati
 

Visto che lavorare tocca, tranne se non si è privilegiati, penso che se possibile sia meglio fare in modo che quelle 8 ore passate fuori casa fruttino il più possibile, ovviamente con compromessi in base al proprio carattere. Per dire: non accetterei mai di dover gestire altre persone, ma di avere delle responsabilità sugli oggetti prodotti, o di fare lavori complicati che comunque dipendono principalmente da me non avrei grossi problemi. A parità di ore sottratte preferisco avere poi più mezzi (economici) che ne derivano per potermi godere il tempo libero come voglio.

Ma ci crediamo che A TE soddisfi.

A me ha soddisfatto molto riuscire a cambiare un pannolone tempo fa, non credo che a te soddisferebbe.

Anche per me hanno valore gli affetti più di ogni cosa, in questo momento della mia vita.
Ma dó comunque valore anche ad altro, non butto via nulla.
Un apprezzamento lo gradirei molto anche da commessa, molto diverso lavorare rimproverati e umiliati, che apprezzati.
Mi soddisfo di tante piccole cose quotidianamente, sono obbligata a coglierle per sopravvivere, ho sempre dovuto farlo e questo mi ha tenuto in vita. Ma sto raschiando ormai il fondo del barile.