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Re: Bellezza e bruttezza: perché
Secondo me la paura del rifiuto nasce dall'averlo già sperimentato in forma mediata, graduale, impercettibile attraverso il rifiuto in senso lato dei propri caregivers. E' la consueta teoria della rana bollita in acqua tiepida vs rana bollita in acqua calda.
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Prima hai detto che qualcosa sarebbe cambiato se si faceva qualcosa, io ti ho corretto e ho detto che risulta possibile solo che qualcosa cambi se si fa qualcosa e con probabilità molto variabili a seconda dei casi. |
Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
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mo spiegami come puo avvenire una cosa naturale quando uno parte dal presupposto che non vuole vedere donne perchè lui si reputa brutto , nn succede e basta .... no perchè è brutto , perchè si autocastra in partenza |
Re: Bellezza e bruttezza: perché
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è come il tizio che va solo al supermercato e s aspetta di trovare il partner della vita solo andando al supermercato , cioè lol dai , per carità succede anche quello ma è raro :sisi: |
Re: Bellezza e bruttezza: perché
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I demoni non si sa quali siano in fondo, il tuo discorso elimina a monte il problema. A me ancora non convince quel che dici, perché io osservo generalmente che situazioni materiali influiscono poi su quest'altra roba a livello statistico. |
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
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poi capisco quelli che dicono , nn ho niente da dare al prossimo , nn ho un lavoro , nn sono autosufficente , nn mi sento di poter creare niente , mi dispiace .... ma anche li è una cosa che decidi te , nn è detto che l altra persona voglia quelle cose per forza , anche li sei te che ci metti una pietra sopra per dire e ti disinteressi ai legami per il fatto che ti senti una merda , ma nn è colpa degli altri eh se uno nn si apre in partenza è ovvio che starà sempre fermo. se uno dice so brutto . so povero . nn posso fare niente ... finisce li , cioè se realmente pensa ste cose , nn c ha manco da continuare a volere ste robe .... invece a quanto pare sti mantra si ripetono come se appunto manco loro ci credono veramente , sennò te ne stai zitto li con sta convinzione che tanto è evidentemente definitiva no? nn lascia spazio a dubbi , quindi finisce li |
Re: Bellezza e bruttezza: perché
Poverino, chissà cosa gli hanno messo in testa...
https://uploads.tapatalk-cdn.com/202...9794ff36b1.jpg |
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Il feedback è fondamentale. |
Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Perché semplicemente non si è disposti a tutto esattamente come non lo sono gli uomini di successo. |
Re: Bellezza e bruttezza: perché
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La forza di volontá, ossia l'intenzione di fare qualcosa, non è una cosa slegata dal resto, ci sono interventi oggettivi che fungono da incentivi e altri che bloccano. Se domani abolissero totalmente queste cose secondo te le persone che oggi non agiscono proprio in base a questo, domani continuerebbero a non agire lo stesso perché la volontá è un'entitá slegata dal resto? Cose del genere non possono influire o modificarla? La volontá risiede interamente negli individui e qualsiasi cosa possa accadere fuori non puó modificare le intenzioni di qualcuno? Niente, non mi convince 'sto modo di inquadrare queste cose. |
Re: Bellezza e bruttezza: perché
È un po' come la faccenda del comfort e del discomfort. Quando la gente ti accusa di essere poco resistente nello stare lontano dal comfort, il fatto che uno è poco resistente non significa che si trova ancora più lontano (dal comfort) di come si trova l'accusatore a parità di situazione?
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
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La paura può non essere dettata dall'insicurezza e per quanto riguarda i problemi c'è tutta la varietà del mondo. Per stare al gioco servono tempo e testa e non sempre si può. |
Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Supponiamo che hai una timidezza moderata ora questa sommata all'esser brutto può produrre effetti che in altre situazioni non verrebbero a crearsi, perciò in questi casi non è stata solo la timidezza la causa principale, ma anche la bruttezza. Si possono andare a creare dei cicli in negativo, una persona brutta ma con un carattere leggermente più debole, riceve feedback negativi e la situazione prende una brutta piega e vengono a crearsi poi anche altri problemi. Ma questo può valere anche in relazione ad altri svantaggi sociali, come la povertà della famiglia di origine inserita in un contesto sociale malato, certo si possono osservare persone che vivono in una famiglia del genere e riescono ad affermarsi onestamente, ma detto questo la maggior parte di quelli che partono da queste condizioni sociali qua mica si afferma, 'sta cosa impatta negativamente sul resto comunque, chi diventa tossicodipendente, chi finisce in galera ecc. Io non è che dico che necessariamente si resterà soli, così come non è necessario che un povero resterà povero, ma che la cosa rappresenta uno svantaggio non da poco in certi settori. Io ho conosciuto una casistica ben più vasta di sfigati, gli anaffettivi sono solo una categoria. Ci sono anche quelli che hanno amici ma non riescono a far presa sull'altro sesso. Questo mio amico che conosco non era nemmeno timido, la paura di far figure di merda non ce l'aveva, ci provava, eppure non riusciva, ora dobbiamo concludere che non era capace di provarci in modo adeguato? Va bene, però ho visto persone provarci in modi ancora più improbabili con un aspetto migliore (nella norma) non essere rifiutate sempre. Come si fa a dire che non sia un handicap in questi settori qua, niente non riesco ad essere d'accordo con voi su questo. Il brutto aspetto può amplificare altri problemi, può rendere un fobico medio ancora più fobico, quindi per me non si può disgiungere nettamente il carattere dell'individuo da tutto il resto, sono due cose che circolarmente si influenzano. |
Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Puoi essere carina quanto vuoi ma i ragazzi quando capiscono che non c'è "gioco" si allontanano. |
Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Io stesso nei lontani anni 80, mi trovai in un corso di inglese accanto a due ragazze giovani, poco vestite perchè faceva caldo ne ero molto intimidito perchè per me era inusuale. La sorella di una di loro in seguito mi definì "tutto rosso e tremante" :mrgreen: Quindi si la timidezza parte sempre da uno svantaggio, sia reale sia immaginario che il soggetto timido non riesce a colmare e quindi si blocca, mano a mano che acquista sicurezza di sè la timidezza scompare o si ridimensiona molto... |
Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
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https://www.ioacquaesapone.it/drive/...18-620x350.jpg è sposato dall'82, quando ancora a parte una parte minore in qualcuno volò sul nido del cuculo non aveva fatto nulla di che, esplose dal 1983 in poi. Può darsi che avesse un carattere così interessante che del fatto che fosse grosso e basso fregasse poco? |
Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Vedo se la trovo su youtube. |
Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
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E' cosa assolutamente difficile, forse impossibile mettersi sulle tracce di questi atteggiamenti, perché richiede uno sforzo di memoria nonché di analisi talmente approfondito che alla fine si preferisce lasciar perdere e concentrarsi invece su eventi più recenti e più facilmente rammentabili, come il rifiuto della compagna di banco alle superiori, facendolo risalire a causa prima e suprema, quando è più probabile invece che sia stato un trigger che un'origine del problema. |
Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Perché cioé se un bambino non lo fai mangiare e non ci arriva a una certa età non è che i geni che spingono verso lo sviluppo di certe reazioni possono attivarsi, forse vuoi dire questo? E' ovvio che i geni poi non corrispondono all'azione e lo sviluppo effettivo, così com'è ovvio che un listato di un programma se non lo piazzi dentro ad una macchina adeguata e compilato, non fa un cavolo. Innato per me significa che occhio e croce un bambino con questo temperamento qua in un contesto familiare, lo avrebbe lo stesso in una miriade di altri contesti familiari, non lo ha appreso. Lo metti in una famiglia cinese, lo sviluppa, in una russa, lo sviluppa, nella steppa tra i mongoli lo sviluppa. Sono reazioni simili a quelle per cui se metti un dito in una mano la maggior parte dei bambini lo stringono, non è che stringono perché qualcuno glielo ha insegnato o gli ha detto di stringerlo. Ad esempio si può dire che un bambino apprende il linguaggio dei genitori (e del sistema sociale circostante), ma il sistema a monte per apprendere questo linguaggio è innato, si attiva in una miriade di contesti diversi, famiglie di merda ecc. Se nel contesto familiare e sociale parlano e il bambino può ascoltare, apprende comunque, se non apprende in un contesto del genere è perché il programma a monte di apprendimento che funziona male per altri motivi. Se non si attiva e qualcuno vuol sostenere che dipende da microtraumi familiari praticamente impercettibili ai più, per me questa è una cazzata (ereditata dagli psiconalisti), se fosse vero non imparerebbe a parlare quasi nessuno. |
Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Cosa vuoi scoraggiarti .... tanto devi mori |
Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Come ho già detto altre volte, tra uno stonato come una campana e uno intonato, quale dei due sarà più restio a buttarsi in un karaoke? |
Re: Bellezza e bruttezza: perché
Il mio thread era incentrato su altro
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Re: Bellezza e bruttezza: perché
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Voglio concedere un 30% alla famiglia e un 70% (genetica a monte e altri influssi ambientali vari) a tutto il resto, non mi convince che sia praticamente solo l'intervento della famiglia a produrre tutto con piccole variazioni, non mi convince. Posso essere d'accordo con te riguardo ai casi di maltrattamento davvero eclatanti, ma se occhio e croce se ne prendono cura del bambino, e ci sta che se ne occupano anche a certi livelli, gli fanno compagnia, gli leggono il libro con le figure, lo rimproverano se fa qualche marachella o non si stacca dalla scatola di dolcetti al supermercato, lo portano al mare o a passeggio ecc. ecc. non è che si può dire che chissà cos'hanno combinato 'sti genitori da lanciargli 'sta croce addosso. L'infanzia di una miriade di bambini è abbastanza simile, gli sviluppi poi però possono essere diversi in base ad altri fattori che vengono dopo in concomitanza al potenziale a monte, la relazione con i pari e gli insegnanti. Secondo me diventa più cruciale l'intervento dei genitori dopo, durante altre fasi di sviluppo, qualora dovessero sorgere problemi sociali, causati da svariati fattori, che prima. E' in questi punti critici che i genitori hanno più difficoltà, non prima, quando si ha a che fare con un bimbo piccolo (che certo, può essere difficile da gestire) le cose non sono davvero così complicate. |
Re: Bellezza e bruttezza: perché
Muttley, anche i gemelli hanno caratteri diversi.
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