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Re: Il fascino dell'intellettuale
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sono sdradiato sul letto matrimoniale e .... dall'altra parte... c'è un libro... Ora giro un documentario e te lo mando :D |
Re: Il fascino dell'intellettuale
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dove vuoi arrivare? Mi sviluppi il ragionamento per cortesia? |
Re: Il fascino dell'intellettuale
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Re: Il fascino dell'intellettuale
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La vita non ci chiede neanche di entrare nella top ten di Maxim. Dove sta scritto, qual è il gene che prevede che dobbiamo tutti schiacciare (cit.) almeno 2000 volte nella vita? Entrano in gioco tantissime variabili, educazione, ambiente, personalità, malattie...hai voglia. Come potrebbe essere possibile che tutti otteniamo gli stessi risultati? Vuoi entrare in gara con Umberto Billo? Prego, accomodati e buona fortuna. Per quanto riguarda me (e penso di non essere l'unico, anzi) non vedo nessun tipo di problema nel non entrare in quella classifica. Se invece parliamo dell'altro estremo, cioè dell'impossibilità ad instaurare anche una sola relazione di coppia, lì entra in gioco la combo timidezza/FS (per tutti) + convenzioni sociali antitimidezza maschile (per gli uomini)*, ma anche lì non si può parlare di impossibilità (0% spaccato) a priori per nessuno IMO. * convenzioni sociali che wannamarcate come PUA e schifezze simili contribuiscono a rafforzare, per la cronaca |
Re: Il fascino dell'intellettuale
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Seconda parte: assolutamente d'accordo con te. Anzi, credo sia molto più facile di quanto pensiate. |
Re: Il fascino dell'intellettuale
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Re: Il fascino dell'intellettuale
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Re: Il fascino dell'intellettuale
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Re: Il fascino dell'intellettuale
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Re: Il fascino dell'intellettuale
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Ad ogni modo il mio amico era un perdigiorno, sempre alla ricerca di un modo per sfruttare il prossimo, ragion per cui ritengo che ben due elementi della triade oscura fossero assai presenti in lui (machiavellismo e sociopatia). Se vuoi ti posso mandare in pvt i link di alcuni suoi video, giusto perché ti renda conto che si trattava di una persona assolutamente normale (ok, era sopra l'1.80) la cui arma segreta consisteva principalmente nella pragmaticità e nell'andare dritto verso l'obiettivo, senza alcuna remora di ordine morale (stiamo parlando di conquistare donne sia chiaro, non di ordire piani segreti di annullamento sistematico della stirpe umana). Bassissimo livello di suscettibilità ai rifiuti e altrettanto basso livello di sensibilità alle situazioni di conflittualità. |
Re: Il fascino dell'intellettuale
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L'assenza degli altri che hai citato, sempre IMO, non avrebbe creato apocalissi, anzi (su DD litigai diversi anni fa, con un'utentessa che addirittura lo citava come esempio di "fobico che piace" se non ricordo male, per l'assurdità della citazione: casomai "bel tenebroso" :sisi: ). Ripeto e ribadisco: se fosse possibile eliminare la triade oscura dallo spettro comportamentale umano per me ci sarebbe da stappare lo champagne. Non ho invece capito se tu ti strapperesti i capelli o no. Quote:
E invece come sarebbe: teniamocela cara cara 'sta triade, sia mai che ci dovesse mancare qualche tacca sul letto? :rolleyes: |
Re: Il fascino dell'intellettuale
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Re: Il fascino dell'intellettuale
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Personalmente, rosico (capitato anche today) quando c'è una bella figliola a portata di mano/vista e mi rendo conto di non avere, tra le altre cose, gli strumenti per poter almeno provare sensatamente a portarmela a letto. Ma il non poter ciulare una donna diversa a settimana beh, non è proprio quello il mio cruccio. Quote:
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Re: Il fascino dell'intellettuale
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non è questione di essere intellettuali , ci sono intellettuali che sono stati amati moltissimo dalle donne (uno a caso Modigliani che manco era famoso , perchè morì povero e malato) |
Re: Il fascino dell'intellettuale
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Sparava un mucchio di balle stile quei personaggi un po' caricati alla Verdone (Manuel Fantoni)? Ci provava con donne sposate? O magari arrivava a stordirle, drogarle e le violentava direttamente? :nonso: Andare dritti all'obiettivo senza problemi di ordine morale può significare anche questo (Bill Cosby). Anche io conoscevo una persona che puntava dritta all'obiettivo e cercava di inventarsi un mucchio di cavolate per convincere la bella di turno, ma lo mancava comunque l'obiettivo perché probabilmente aveva una mira di merda. A sentir questo amico parlare con dei conoscenti - secondo la sua versione - aveva tutto un giro di donne e ammiratrici, io che lo conoscevo bene sapevo che non le vedeva neanche col binocolo (ma anche chi poi lo osservava fare discorsi del genere sospettava che non reggeva quel che raccontava: non aveva il fisico, non aveva arguzia, il suo italiano zoppicava, non aveva grosse capacità o talenti, come diavolo doveva convincerle tutte queste donne che sosteneva di riuscire a convincere... Per sfinimento? Nell'insieme era una persona simpatica, ma non credo funzionasse tanto come seduttore) A scoraggiarsi non si scoraggiava, non l'ho mai visto depresso, ma in concreto non mi sembra che questa insensibilità ai rifiuti pagasse. A causa di questa sua forma di incoscienza veniva preso anche per i fondelli da certe altre persone che fingevano di credergli (non io, non ero così cattivo, glielo facevo capire subito che con me non attaccavano né i tentativi di manipolazione né queste storie assurde). Lui credeva di prendere per i fondelli gli altri, gli altri lo capivano facilmente ed erano poi loro a prenderlo per i fondelli. Anche ad esser sfruttatori, manipolatori e machiavellici bisogna esserne capaci davvero, non è mica detto che gli altri siano più ingenui di te da non rendersene conto. Psicopatia e narcisismo le vedo come patologie abbordabili, il machiavellismo (l'essere furbi e capaci di cogliere al volo le occasioni sfruttando gli altri manipolandoli, come certi abili uomini politici) è una capacità ben più complicata da acquisire, e secondo me è questa la qualità fondamentale che fa reggere tutto (e che permette a certe persone di esser sociopatiche senza che gli altri le facciano fuori), ma non credo proprio che tutti possano imparare ad esser così, (i problemi di ordine morale ostacolano soprattutto la sociopatia, una stima non troppo vanagloriosa il narcisismo, ma il machiavellismo non è una patologia psicologica nella norma, è una capacità fuori norma). E' come ha suggerito Winston Smith, qualcuno magari riesce a calcolare radici quadrate a mente, ma non è da tutti e non credo che tutti possano acquisire queste capacità, spesso non è una questione legata all'esercizio, sono doti straordinarie e non ordinariamente acquisibili come camminare, scrivere, guidare l'auto e cose del genere. |
Re: Il fascino dell'intellettuale
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Re: Il fascino dell'intellettuale
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Re: Il fascino dell'intellettuale
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Re: Il fascino dell'intellettuale
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Re: Il fascino dell'intellettuale
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cmq sì a stragrande maggioranza credo che le donne siano così, che non amino gli introversi , è inutile alla favola della ragazza zenzibbile che cerca altro nun ce credo :mrgreen: poi voi credete a quello volete credere mi viene in mente un detto "Dio confonde coloro che vuol perdere" :mrgreen: |
Re: Il fascino dell'intellettuale
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Re: Il fascino dell'intellettuale
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OT: ma perchè filosofo è bannato? :interrogativo: |
Re: Il fascino dell'intellettuale
Ho il sospetto che si sia lasciato prendere un po' la mano in un momento diversamente lucido :mrgreen:
Si starà preparando alla east-coast adriatica |
Re: Il fascino dell'intellettuale
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Dovresti comprendere perché una donna, in relazione a quel che conosce e dove è inserita, si comporta così, ma allo stesso tempo dovresti avere una visione più vasta e pensare che potrebbero esserci anche altri buoni motivi (che magari non conosce ancora) per non farla comportare così. Il secondo punto di vista è aperto, in linea di principio, a forme di adattamento alternative a quelle osservate, il primo no, perché guarda le cose dalla stessa prospettiva dell'osservatore. Dovresti capire perché una donna non vede altri motivi (così come un osservatore che guarda un altro osservatore può farsi un'idea di cosa vede e cosa non vede e capire perché si comporta in certi modi in relazione a quel che conosce e osserva), ma non dovresti esser piazzato nella stessa posizione anche tu e vedere soltanto questi motivi qua a tua volta (quel che vede l'altro osservatore). Secondo me Paccello ha descritto bene la cosa, si comprende un altro punto di vista senza però supporre o assumere che quel che osserva è tutto quel che si può osservare. |
Re: Il fascino dell'intellettuale
la attenta osservazione dei comportamenti femminili , mi fa pensare che le donne ruotino intorno agli estroversoni, i socialoni etc... quelli che sono al centro della scena e ovviamente meglio se fighi
il poeta introverso e melanconico, qualche possibilità ce l'ha se è tipo Raoul Bova e se la sua tuttosommato è una 'posa' e non una vera introversione * *aneddoto: incontrato una mia compagna di scuola delle medie e mi fa :"Armando era il bello, ma tu tersite eri il poeta" beh mi ha fatto piacere :timidezza: meglio di nulla come si dice ... ma poi di essere stato il bello non mi sarebbe importato molto |
Re: Il fascino dell'intellettuale
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Re: Il fascino dell'intellettuale
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Re: Il fascino dell'intellettuale
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Re: Il fascino dell'intellettuale
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Re: Il fascino dell'intellettuale
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Re: Il fascino dell'intellettuale
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Nella canzone Skater Boy di Avril Lavigne si parla proprio di uno sfigato skater che non veniva calcolato da una ragazza, poi avviene un turning point, tramite la sua abilità di musicista, il ragazzo diventa un rocker famoso e la ragazza di prima ci prova con lui (e lui risponde picche). Purtroppo l'idiozia dell'estrocrazia, del culto dell'immagine, agisce proprio favorendo il circolo vizioso, per cui un tipo poco comunicativo ha maggiori difficoltà a sfondare a parità di valore settoriale. Cioè, diciamocelo chiaramente: la Pennetta ha sicuramente più fans della Schiavone, anche se il valore tennistico era simile. Ecco per l'uomo, conta il fascino, la comunicatività, oltre all'aspetto fisico. Forse tu mi stai chiedendo se esiste il fascino in sé, al di là del successo. Purtroppo esiste, anche se non saprei definirlo. Dipende dal body Language, dall'abbigliamento, dalla comunicazione, da tutto quello di cui la seduzione parla. |
Re: Il fascino dell'intellettuale
siamo nella società della comunicazione e della immagine
oltrechè del social network , apparire è un must e se sei timido manco esisti , non siamo nell'ottocento purtroppo :( |
Re: Il fascino dell'intellettuale
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Infatti siamo stati noi elettori a scegliere quei partiti al governo. Berlusconi che vince tre volte, quando il mondo ci rideva dietro e ci diceva che gli Italiani subiscono il fascino dell'uomo forte al comando. E adesso ce li teniamo. In politica giudichiamo troppo una persona prima che inizi a lavorare, poi una volta scelto e votato lo si tifa per partito preso come se fosse una squadra di calcio. Può andare bene l'economia di un Paese così? La nostra ottusaggine nei giudizi non è asintomatica. |
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