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Re: 28 anni vergine
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Re: 28 anni vergine
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Re: 28 anni vergine
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Re: 28 anni vergine
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Re: 28 anni vergine
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In alternativa si può proporre qualcosa se si è tanto persuasi che la soluzione è quella che si ha in mente e si è riusciti ad elaborare qualcosa di più concreto rispetto al semplice suggerimento di far certe cose a quelle persone che non riescono a fare proprio queste cose qua. Una persona ha molta paura di andare in aereo e non riesce a salirci (perché vorrebbe visitare dei paesi lontani) e si suggerisce a questa persona che dovrebbe semplicemente salirci sull'aereo perché in base alla nostra esperienza anche noi avevamo paura e l'abbiamo superata semplicemente salendoci? (Un po' di paura ce l'hanno molte persone la prima volta credo) Ma avevamo lo stesso grado di paura? Gli stessi vissuti? Penso che se fosse stato vero tutto questo l'altra persona sull'aereo ci sarebbe già salita da un bel pezzo proprio come avevamo fatto noi e tutto questo non sarebbe risultato tanto problematico. Poi che un suggerimento si proponga con un "Forse così le cose si sbloccano, a me è risultato utile far così, può essere anche che con te non funziona", ecco, questo è già un atteggiamento più corretto secondo me visto che per ognuno i problemi potrebbero non essere neanche gli stessi. Una cosa è cercare di trisezionare in parti uguali un qualsiasi angolo dato solo con riga e compasso (problema irrisolvibile) altra poter usare anche le coniche: si penserebbe ingenuamente che lo "stesso problema" si può risolvere così, ma il problema non è più lo stesso, anche gli strumenti che si possono o non si possono usare definiscono il problema stesso. |
Re: 28 anni vergine
Faccio parte anche io del club. :bene: :applauso: :mannaggia:
Concordo su tutta la linea con Muttley. Non vedo, ad oggi, altre soluzioni che non siano provare e riprovare. Potrebbero volerci anni e parecchie figure pessime ma di lasciare in remi in barca non ho intenzione. E lo dice una persona che non riesce quasi a guardare negli occhi una ragazza. Qualche piccolo progresso però l'ho fatto, formulando anche una sorta di invito ad uscire che mai mi sarei sognato di fare anni fa (con un esito che potrete facilmente immaginare :ridacchiare:). Ho un amico che ha preso la cosa con fatalismo: "è destino", "è il fisico", "ormai è andata", "le donne sono superficiali". Ecco, io così non ci voglio finire. Voglio credere di potermi giocare ancora la partita (diciamo che mi sono bruciato il primo tempo. Rimane il secondo più i supplementari). |
Re: 28 anni vergine
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Re: 28 anni vergine
Concordo con muttley e davvero non vedo che senso ha controbattere tesi così semplici e ovvie.
Più persone conosci più aumentano le possibilità di incontrarne qualcuna a cui piaci (unisex, già sufficiente per le donne, non ancora abbastanza per gli uomini). Più tentativi fai* più possibilità hai che prima o poi qualche ragazza ci stia (solo uomini, purtroppo) Riguardo alla disparità tra uomo e donna in questo non so che dirvi. Che importa se è un retaggio culturale, una legge naturale o altro? C'è. Quindi se non fare primo passo è una mancanza grave se sei un uomo mentre è lieve o addirittura inesistente in certi casi se sei una donna. *possibilmente non in stile mosca che sbatte sul vetro ma provando ad imparare qualcosa per migliorare la volta successiva NB: fare queste cose dà garanzia di successo? No ma aumentano a dismisura le possibilità. Non fare nulla invece dà una sola garanzia ovvero che fatto salvo un miracolo non accadrà mai niente. |
Re: 28 anni vergine
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E trovo davvero fastidioso che ci sia chi come muttley continua a imputare alla mancanza di "impegno" di certuni la loro mancanza di risultati, come se fossero dei parlamentari che vogliono dei vitalizi senza far nulla: questo significa fregarsene bellamente delle individualità e delle loro problematiche. |
Re: 28 anni vergine
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Incontrandola invece la possibilità, per quanto remota e infinitesimale, c'è. Stesso discorso con l'approccio. Quote:
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Ah, dimenticavo: capisco che intendere queste cose come "regola" può dar fastidio ma non ci trovo nulla di male nell'ammettere che come minimo di condizioni che favoriscono. Detto questo, a parte smontare i consigli degli altri, cosa proponete voi? |
Re: 28 anni vergine
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Con K costante. Questa è proporzionalità diretta. Se invece dipende da 10 fattori, non c'è proporzionalità diretta, ma al più: Risultati = impegno * f(x, y, z, ...), quindi i risultati dipendono anche dall'impegno, che è diverso. Quindi non ha senso dire a uno che se non ha avuto risultati è perché non si è "impegnato", almeno non senza conoscere la sua storia personale. Quote:
E prima di fare la predica all'utenza come se fossero un branco di scansafatiche, fossi in lui contestualizzerei meglio certe affermazioni. |
Re: 28 anni vergine
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Ricordo tra l'altro che in questo ambito la meritocrazia è molto opinabile. E, come ha detto untipostrano, mi pare, l'impegno nell'instaurare relazioni sarebbe preferibile fosse bilaterale. Quote:
Penso che ognuno debba trovare la sua particolare strada e fare quello che lo faccia sentore più a suo agio o meno a disagio. Se sei a disagio, di solito ottieni scarsi risultati. |
Re: 28 anni vergine
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Si tratta di una generalizzazione tutto sommato valida. Che voglio dire? Che le eccezioni a questa regola (anche se non mi piace chiamarla regola) sono estremamente rare quindi è lecito ritenere che l'interlocutore non lo sia. Ovvio che se si è l'eccezione è brutto sentirselo dire. Quote:
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Re: 28 anni vergine
si però provarci a capofitto con 1000 ragazze a caso, potrebbe tranquillamente esitare nel fallire 1000 volte su 1000 .... non è che ti da una qualche garanzia, magari!!e per quanto uno se lo aspettasse già, cmq è sempre una conferma alquanto autosvilente, umiliante che ti butta sempre più giù al punto tale poi di non rialzarti più davvero....non credo sia conveniente esporsi troppo, quando si hanno determinate condizioni di partenza
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Re: 28 anni vergine
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Le possibilità non sono solo legate al numero di tentativi, tentare di più non aumenta sempre il numero di possibilità, dipende da come, quando, chi e con chi lo fa. Sbagliare 10 tentativi invece che 2, poi, può buttarti giù ancora di più, per esempio (=> meno possibilità). Quote:
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Come dicevo, dimenticare le peculiarità caratteriali e i differenti contesti di vita è già indice di scarsa approssimazione, figuriamoci su un sito come questo. Quote:
Non si può assumere che provarci a manetta garantisca più o meno gli stessi risultati per un fobico e per un non fobico. Oh, poi se a qualcuno fa piacere pontificare su FS.com come un sito popolato in gran parte dei casi da gente che si lamenta di essere sola ma in realtà è un branco di sfaticati a cui pesa il culo (perché la proporzionalità impegno-risultati questo porta, a concludere che se non hai risultati è per forza perché non muovi il culo, quindi o ti dai da fare o smetti di lamentarti e di pretendere la "pappa pronta", che è il modo in cui la questione viene posta da muttley e da chi ragiona come lui), poi si assuma la responsabilità di quello che dice. P.S.: Vista la ferma fede di muttley nelle possibilità salvifiche dell'impegno, mi aspetterei un uguale "impegno" da parte sua nel rimproverare anche i non fobici che dovessero mettere scarso impegno nel coinvolgere i fobici nella socializzazione (che è un processo almeno binario). Se si vogliono evitare doppiopesismi, almeno. |
Re: 28 anni vergine
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Dipende innanzitutto e SOPRATTUTTO dal tuo modo di porti. Se non cambi tu, non cambiano certamente i contesti nei quali andrai a calarti. Ci sono altri mille fattori che ne determinano la riuscita. Il ragionamento che fai tu è ingenuo: se aumentano le conoscenze, per la legge dei grandi numeri - aggiungo - deve aumentare la probabilità che io incontri una ragazza che ci stia. Eh no!! Ma non ti accorgi che l'errore è a monte? CHI VA A CONOSCERE QUELLE PERSONE? Loro o tu? Se TU non cambi il tuo modo di rapportarti col mondo e se TU non cominci a comprendere quali ambienti, quali tipi di persone, quali comportamenti, cosa cogliere dall'esterno e cosa no e cosa di tutto questo faccia o non faccia per TE, puoi anche andartene in Thailandia o immergerti nei mercatini di Rio de Janeiro: non concluderai NIENTE. Quote:
Sul discorso del primo passo, be', questo però, come dicevo prima, DIPENDE dal contesto, dal luogo, dal momento, dal COME TI PONI. Non farla così semplice. Quote:
No, non aumenta assolutamente niente come già spiegato. Non sto dicendo che è meglio NON TENTARE, sto dicendo che NON È IL NUMERO DI TENTATIVI ad aumentare le possibilità. |
Re: 28 anni vergine
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Mi autoquoto: Quote:
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Risultati=f(fattore x)*g(fattore y)*h(fattore z) e così via. Possiamo discutere quanto vogliamo ma conoscere persone e fare tentativi avrà sempre un'influenza positiva sui risultati. Quote:
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Re: 28 anni vergine
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Non c'è affatto alcuna proporzionalità diretta. Se tu non cambi il tuo modo di rapportarti con le persone, e se non cerchi un ambiente più affine a te, la situazione può benissimo peggiorare! Non c'è alcun fattore di proporzionalità, ma semmai c'è una funzione f(A, C1,C2, w,x,..) dove le variabili sono almeno tre: A = ambiente C1 =cognizione utente C2 =comportamento utente I massimi di questa funzione vengono raggiunti quando A giace in un particolare intorno che massimizza f in funzione di C1 e C2! Lasciando perdere il linguaggio dell'Analisi: il successo che ottieni nelle relazioni dipende fortemente da quanto la tua cognizione e comportamento sono funzionali all'ambiente. Quindi non c'entra assolutamente niente il numero di volte che verifichi le tue abilità. |
Re: 28 anni vergine
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Riformulo: mi pare più che ovvio che migliorare l'efficacia dei tentativi sia utile ma mi pare altrettanto ovvio che se di tentativi non se ne fanno (o se ne fa uno ogni morte di papa) non si va da nessuna parte |
Re: 28 anni vergine
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Quando il gioco vale la candela... Oppure, quando la cosa fa davvero per te, quando le chances ci sono. Quando sai come e quando giocare le tue carte. E non il numero in sé di volte che provi. |
Re: 28 anni vergine
Secondo me sicuramente il numero di tentativi aumenta le probabilità, poi quanto sia efficace fare questa cosa dipende da persona a persona perchè le variabili in gioco sono tante.
Per quanto mi riguarda cmq non riesco a puntare sul "buttati il più possibile". Semplicemente non fa per me, non so mai cosa dire, non ho voglia :nonso: Edit: mm no sui tentativi rettifico, leggendo gli interventi prima in effetti non è detto, uno può anche chiaramente scoraggiarsi a lungo andare, per esempio |
Re: 28 anni vergine
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O studi la teoria fino alla nausea così poi ci riesci al primo tentativo? Quote:
se va bene va bene e se va male hai fatto esperienza per la prossima volta :nonso: |
Re: 28 anni vergine
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Premesso che stiamo parlando di persone affette da fobia, fore timidezza ecc, che partono quindi da una situazione ben diversa rispetto a normaloni ed estroversi, è come paragonare uno con le gambe spezzate con uno sano o un grande atleta...si parte gia da meno 1000.... Fare tot tentativi di positivo potrebbe non avere niente , anzi avere anche risvolti molto negativi, perchè se si ricevono sempre irfiuti in modo anche cinico e sprezzante a volte, dopo 10 tentativi con questi risultati si starà forse peggio, dopo altri 10 ancora peggio....alla fine molti optano per il male minore, non ci si prova, non si risolve molto ma almeno non si ricevono bordate tremende ogni volta... L'esperienze non te la fai riprovando 100 volte come capita, ma vedendo bene come sei, vedendo bene cosa vuoi, cercando di risolvere (meglio se cn aiuti esterni) qualche lacuna e poi facendo tentativi man mano |
Re: 28 anni vergine
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Così come correre sul bagnato con le gomme per l'asciutto, anche facendo molte esperienze, non ti aiuterà mai significativamente a correre sul bagnato. Quote:
È una questione mentale! E non la risolvi esponendoti, anzi. Esporsi è forse uno dei modi PEGGIORI per cristallizzare usanze sbagliate. Quote:
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Re: 28 anni vergine
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Re: 28 anni vergine
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Re: 28 anni vergine
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Re: 28 anni vergine
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Re: 28 anni vergine
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p.s. integro un po' meglio la risposta. Io penso che i problemi con l'altro sesso non cadano dal cielo. Com'è possibile che uno abbia una vita "normale" in tutto e poi non riesca ad avere relazioni? se sei normalissimo e non hai fobie, cosa ti impedisce di costruire rapporti sentimentali? Capirei questo discorso in casi in cui l'aspetto fisico è fortemente precludente, ma credo che siano casi del tutto eccezionali, e poi non penso che tu ti riferivi a casi di quel tipo. La spiegazione che si può dare all'apparente "normalità" di alcuni è che i problemi hanno diverse intensità e diversi modi di manifestarsi, anche a seconda delle esperienze che uno ha fatto nella vita (come ho sempre detto), e del merito che uno ha avuto ad affrontare certi blocchi, ma certamente non si arriva ai famosi "28 anni vergine" per sfizio. |
Re: 28 anni vergine
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Re: 28 anni vergine
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alla fine ragionando così mi sa che arrivi a pensar di aver problemi in più solo perché non c'hai la ragazza quando magari sei perfettamente nella norma.. :D semplicemente ti secca esporti troppo e con tale frequenza adesso se una persona secca esporsi troppo per le avances a me non mi va di affligerle chissà che problemi relazionali solo perché molti maschi non si fan problemi a broccolare anche insistentemente... |
Re: 28 anni vergine
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Re: 28 anni vergine
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Pensa anche che x (i tentativi, e il loro eventuale esito negativo che non dipende solo dal loro numero) può far diminuire y (l'autostima necessaria a provarci in maniera coinvolgente e interessante), per cui magari per qualcuno può valere, per certi valori di x: Risultati = f(fattore x) / g (fattore y) ecc. E quindi un numero troppo alto di tentativi, in certi casi, può addirittura ridurre le probabilità di successo. Quote:
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E' così? La accendiamo? Quote:
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Re: 28 anni vergine
Nel mio caso ha contato tantissimo l'ambiente. Sempre e comunque. Un determinato ambiente attira una determinata tipologia di persone. E le probabilità che tra queste persone ce ne sia almeno una interessata a te aumentano anche in base all'afflusso. Per esempio, frequentando il locale adatto a noi nel posto in cui viviamo, le probabilità tenderanno a diminuire, salvo forse in grandi città o in determinati periodi dell'anno. Mentre frequentandolo in una località turistica avverrà per forza un incremento delle probabilità. Questo è senz'altro dovuto all'afflusso continuo di novità. Io ricordo che non facevo manco caso alla ragazze presenti, vuoi per le condizioni pietose, vuoi per carattere, finché queste non si presentavano con un certo interesse. A quel punto ero io a decidere se starci o meno. Di solito ci stavo. Ma questo succedeva solo un paio di volte l'anno, perché in una zona turistica ci vivevo. Scelsi di viverci. Fossi stato un estroversone, strage tutte le sere. Mentre nel paese dove sono cresciuto, una ogni tre o quattro anni. Forse. Per dire che comunque anche senza mettersi in gioco, se non nella scelta dell'ambiente giusto, è possibile combinare qualcosa. Anche senza volerlo.
Via al massacro. |
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Purtroppo, o per fortuna, mi pare che le relazioni ed i sentimenti si instaurino su tutt'altre basi e siano tutto fuorché lineari nel modo in cui si sviluppano. Io stesso ho intrapreso una relazione sia nel periodo in cui ero più fortemente in preda ai miei problemi (ma proprio tanto), sia quando ne sono uscito ed ho sviluppato una personalità più equilibrata. Idem mi pare di vedere intorno a moltissime persone "normali" che non trovano una persona con cui condividere qualcosa. Molte persone che ritengo assolutamente equilibrate sole. E molte che ritengo persone di merda che non faticano ad attrarre altre persone - anche al loro perfetto opposto. Se poi entriamo nel discorso dei disturbi affettivi e delle insicurezze non finiamo più. Io credo che moltissime relazioni in fondo nascano da questi e che semplicemente le persone coinvolte non ne sono consapevoli. O accettano il tutto più o meno consapevolmente pur di avere una forma di affetto, finché dura. |
Re: 28 anni vergine
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Ma l'essere nella norma al quale ti riferisci cos'è? E la normalità di cui parliamo? Una patente che una volta rilasciata valga per tutto e per sempre? E si desumebbe dal fatto che nella nostra vita rientrino gli aspetti che più comunemente facciano parte dell'esistenza di un individuo? Quindi delimitiamo la normalità o quello che realmente siamo e vogliamo? Che si possa entrare e uscire dalla "normalità" come da una stanza, a seconda di quanto si sia in grado di sopportarne il peso in un certo momento - il peso della normalità epidermica ed esteriore chiamata in causa; il fatto che il concetto stesso di normalità sia così inafferrabile, relativo ed ambiguo, perché legato in profondità alla fibra di un individuo; che si possa essere "normali" tutti qualora ci si conformi a certi standard, e nessuno se decidiamo semplicemente di essere noi stessi, perché la mia naturalità è normale per me, altra per te; che questi standard siano spesso imposti, e li si possa vivere anche non credendoci, magari in modo non disfunzionale, ma non per questo meno vuoto, contraddittorio e doloroso; che ci siano circostanze e moventi a contestualizzare un disagio, senza conoscere i quali opererai una semplificazione, la riduzione di una persona e della sua vita ad un insieme di dati oggettivi, che tra l'altro non puoi conoscere se non dalle quattro parole incolonnate sul forum, che restano pur sempre soltanto parole; quale di questi aspetti dovrebbe essere escluso affinché tu possa decidere se lui rientri "nella norma", e in che modo questo potrebbe aiutarvi nella reciproca comprensione e risoluzione dei vostri problemi? Credo che invece sarebbe utile confrontare ed integrare il proprio punto di vista senza chiamare in causa il valore depersonalizzante della sacra Normalità, no? Un dialogo tra voi che non passi per il suo filtro, ma direttamente dall'uno all'altro. Sarà difficile riuscirci su un forum, ma proprio per questo sarebbe il caso di lasciare agli altri almeno il beneficio del dubbio prima di passarli attraverso il setaccio della nostra prospettiva, se non proprio concedergli la fiducia che i loro pensieri ed azioni possano muoversi secondo una logica interna, sebbene non si posseggano in merito informazioni sufficienti per abbracciarla e comprenderla. |
Re: 28 anni vergine
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per norma io intendo che rientra nelle statistiche semplicemente. quindi nessun problema particolare di socialità, aspetto fisico normalissimo se non carino e non brutti veri (che son rarissimi) etc. nulla di che quindi |
Re: 28 anni vergine
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La norma "reale" non esiste, ma esiste la norma esteriore e riduttiva dei vari status simbol, e purtroppo questi hanno il loro peso, perché nella dimensione istantanea ed epidermica che è la forma più comune del sociale l'abito fa il monaco, almeno finché non si sarà smentito incarnandone uno diverso agli occhi degli altri. Per quanto riguarda il tuo modo di intendere "norma" ti chiedo scusa, mi sono fatto prendere la mano e l'ho approfondito fin troppo al di fuori dei suoi confini, ma la mia risposta si rivolgeva non solo e non tanto a te, ma a tutte quelle occasioni nelle quali sul forum salti fuori la famigerata "normalità" per sottovalutare i disagi e le sofferenze di chi stia parlando, sminuendone così le argomentazioni. |
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