Winston_Smith |
14-05-2012 11:16 |
Re: Ma ci sono o ci fanno?
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Originariamente inviata da Marco Russo
(Messaggio 756967)
Poi: ho scritto prima che è responsabilità dell'uomo far si che certe cose avvengano, e checché ne dica WS -al quale farebbe immensamente piacere potere cambiare le leggi empiriche che attualmente regolano i rapporti uomo-donna- è così.
La donna per natura è sottoposta fin da bambina a incessanti pressioni di tipo sessuale, e chi più chi meno sviluppano tutte una forma di diffidenza, è una diffidenza tipicamente femminile! E sta agli uomini che vogliono far sentire una donna a suo agio, trovare il modo di superare questa diffidenza.
Alle donne a loro volta sta di riuscire ad aprirsi quanto più possibile e cercare di evitare una diffidenza patologica, ma è molto più difficile.
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A me sembra che il quadro che descrivi sia troppo estremo (se fosse veramente così, sarebbe un indizio che la nostra società è preda di un pregiudizio misandrico, visto che tutte le donne o la maggior parte di esse avrebbe una diffidenza verso gli uomini, ingiustificata e patologica perché diretta verso gli uomini in quanto tali). Io credo che il singolo uomo non debba sentirsi responsabile di un bel nulla, se non di non contribuire ad alimentare pregiudizi comportandosi in maniera poco rispettosa.
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Originariamente inviata da Marco Russo
(Messaggio 756975)
Guarda ne parlavo con la mia ex proprio qualche giorno fa: mi racconta che le piace un tipo ma con lei ci provano solo sfighé, allora io le dico "e perché non dici niente a quello che ti piace?". Al ché risponde "eh ma secondo me sono gli uomini che devono fare la prima mossa!".
:miodio:
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Che donna emancipata, magari è una di quelle che poi si lamenta quando le chiedono se ha intenzione di avere figli prima di assumerla ai colloqui di lavoro. Il datore di lavoro potrebbe risponderle, ragionando come lei: "Eh ma secondo me sono le donne che devono rimanere a casa a badare alla prole e gli uomini ad andare a lavorare".
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Originariamente inviata da Marco Russo
(Messaggio 757153)
l'ho spiegato: per ragioni culturali e biologiche le donne hanno una sensibilità ipersviluppata sull'argomento sesso. Se all'uomo interessa raggiungere l'obiettivo è suo interesse prenderne atto. Mentre tante volte semplicemente la donna non può, è bloccata.
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E chi ti dice che l'uomo non abbia problemi in questo campo? perché dare per scontato che per l'uomo sia più facile?
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Originariamente inviata da Marco Russo
(Messaggio 756967)
Facciamo un esempio: c'è un sociofobico e una ragazza qualsiasi (non fobica) si innamora di lui. E' evidente che dal punto di vista puramente teorico, la responsabilità di far accadere qualcosa è tanto di lui quanto di lei.
Ma dal punto di vista pratico è lei quella che in questo particolare scenario ha la possibilità materiale di agire. Se si trincera dietro vacue affermazioni di princìpio tipo "sono gli uomini a doverci provare con le donne", certo non infrangerà i suoi princìpii, ma resterà con in mano un pugno di mosche.
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L'affermazione di principio che tu citi non ha senso, ma la ragazza in questione non ha nessuna responsabilità nei confronti del sociofobico. Lei non è tenuta a provarci per forza: se le interessa e se la sente bene, se no no. Questo dovrebbe essere il criterio valido per uomini e donne, senza "obblighi di ruolo".
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Originariamente inviata da Marco Russo
(Messaggio 756967)
Allo stesso modo, in uno scenario classico (donna tipica e uomo tipico, ci sono eccezioni ovviamente) sta all'uomo non trincerarsi dietro "eh ma c'è la parità dei sessi, fare all'ammore piace a lei tanto quanto a me, perché mi dovrei fare menate?". Cioé può anche tenersi i suoi princìpi, e poi fare all'ammore con Federica Mano Amica, oppure cercarsi un'altra ragazza che gli permetta di non dover fare il minimo sforzo. Ma se vuole ottenere qualcosa con quella particolare ragazza, deve avere il giusto tatto.
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Prima hai detto che chi più chi meno tutte le donne sviluppano diffidenza verso gli uomini, ora parli di una particolare ragazza e la paragoni al caso di un sociofobico, cioè a una persona che soffre di una particolare patologia. Decidiamoci:
1) o tutte le donne, quale più quale meno, alzano barricate e sono diffidenti in maniera patologica verso gli uomini in quanto tali, come fossero tutti dei predatori sessuali, e allora c'è qualcosa di grosso che non va nella nostra società (qualcosa di assolutamente inaccettabile, altro che limitarsi a dire fatalisticamente "è così") e di questo non mi pare giusto scaricare la responsabilità solo o di più sugli uomini, che dovrebbero quasi dimostrare la propria innocenza da questo tipo di accusa, mentre come tutti sanno l'innocenza è tale fino a prova contraria;
2) o sono solo alcune donne a nutrire questo tipo di diffidenza e allora chi vuole avere a che fare con loro si regola di conseguenza e chi no cerca di allacciare relazioni con le altre.
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