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LeonardKraditor 27-02-2012 15:07

Re: Il Cineforum
 
Quote:

Originariamente inviata da Allocco (Messaggio 701017)
Secondo me il giudizio morale viene sospeso, perciò non vedo molti riferimenti alla lotta di classe in senso stretto.

Io sono abbastanza d'accordo con quanto dici, ma non sappiamo nemmeno perché Barrett (grandioso Bogarde!) si comporti in quel modo.
Rancore verso la classe abbiente? E' il simbolo di quella rabbia repressa della classe inferiore, senza che sia necessariamente il "buono"?
In alcuni momenti si allude addirittura alla sua natura diabolica!.

Sarebbe bello confrontare questo film con il posteriore Il buio nella mente (La cérémonie, 1995) del francese Claude Chabrol.
Anche in quel film c'è uno scontro di classe senza manicheismi: nessun buono e nessun cattivo.
Ambiguità allo stato puro: il cinema che amo maggiormente.

LeonardKraditor 27-02-2012 15:27

Re: Il Cineforum
 
Qui Tony cerca di farsi rispettare in quanto uomo.

http://i40.tinypic.com/15gyuxk.png

Susan: "Perché non lo mandi via?"
Tony: "Sei impazzita? Non ti rendi conto. Mi stai criticando... e la cosa mi ferisce profondamente!"


Se riguardate la scena, a questo punto drizza la schiena per darsi un tono e alza la voce.

.... ma subito dopo:

Tony: "Scusami, sono uno sciocco."
Susan: "E' vero."
Tony: " Ora, voglio dire..."
Susan: "Perdonami."
Tony: " Lo sai, non potrei mai... "


Tornato a casa, chiama Barrett alzando la voce, usa un tono brusco, cerca di ristabilire l'ordine, di farsi rispettare.

Guardate cosa fa:

http://i43.tinypic.com/33mwuqe.png

Si accende un sigaro (simbolo fallico? :D) e beve Brandy da un grosso bicchiere, cercando di darsi un tono aristocratico, per ricordarsi chi è lui.

La macchina da presa però lo inquadra da molto vicino mostrandocelo come un individio patetico, che in maniera velleitaria cerca di resistere a delle pulsioni incontrollabili.

LeonardKraditor 27-02-2012 15:30

Re: Il Cineforum
 
Quote:

Originariamente inviata da Nói (Messaggio 701049)
Sì, all'inizio del film il suo atteggiamento è irritante, mentre alla fine la scena del bacio con Barrett delude le aspettative: per qualche minuto sembra l'unico personaggio che può ancora cambiare la situazione, invece alla fine si lascia sottomettere anche lei. E' come un vortice: il contatto con il male contamina chiunque venga a contatto con esso.

Io, per un attimo, ho pensato che quello fosse l'ultimo tentativo di dimostrare a se stessa che avrebbe fatto di tutto per l'amore di Tony.
Persino farsi convolgere.

O forse è stato l'alone diabolico di Barrett ad attirarla fino al bacio?

Allocco 27-02-2012 15:34

Re: Il Cineforum
 
Quote:

Originariamente inviata da LeonardKraditor (Messaggio 701040)
Io sono abbastanza d'accordo con quanto dici, ma non sappiamo nemmeno perché Barrett (grandioso Bogarde!) si comporti in quel modo.
Rancore verso la classe abbiente? E' il simbolo di quella rabbia repressa della classe inferiore, senza che sia necessariamente il "buono"?
In alcuni momenti si allude addirittura alla sua natura diabolica!.

Infatti, è difficilissimo capire Barrett. (io penso sia un simbolo, ma giuro non ho capito di cosa)
L'odio per la classe superiore..
Ma quando gli parla del soprannome da soldato?
"Il barone" (se non erro)
Con la motivazione che "si lavava più degli altri"!
Come interpretare questo piccolo punto (apparentemente dispregiativo verso le classi "inferiori")?

---

Sono troppo candido, non avevo nemmeno fatto caso alla simbologia (ultraevidente, ora che me la fate notare) del sigaro e il bicchiere! :sarcastico:

Ishtar 27-02-2012 15:34

Re: Il Cineforum
 
Quote:

Originariamente inviata da Nói (Messaggio 701063)
All'inizio pensavo a un raggiro di natura economica, un tentativo di ricatto, ma poi questo non avviene e Barrett sembra più che altro interessato a torturare psicologicamente il "padrone".

In pratica mi aspettavo un colpo di scena che non è mai arrivato. In apparenza procede come un giallo o thriller, invece è più un film sulla violenza gratuita, il sadismo, il male puro insomma.

Le stesse riflessioni che ho fatto io.

LeonardKraditor 27-02-2012 15:44

Re: Il Cineforum
 
Quote:

Originariamente inviata da Nói (Messaggio 701033)
Che ne pensate della simbologia dell'orologio a pendolo? Intendo il ticchettio che scandisce tutto il film, e il pendolo fermo è l'ultima cosa che viene inquadrata. Forse vuole suggerire la paziente pianificazione di Barrett e la sua consapevolezza che plagiare e sottomettere Tony è solo una questione di tempo?

Ecco l'inquadratura:

http://i42.tinypic.com/jpii9t.png

Secondo me questa simbologia si riallaccia al tema della fine di un'era, quella dell'aristocrazia, sempre più in disfacimento.
E' una "rivoluzione" bizzarra quella operata dai due servi nella grottesca orgia finale.
Il tempo per chi è padrone (senza meritarlo) è finito o sta per finire.
Io la vedo così, ma il film è così carico di suggestioni che ognuno può vederci dell'altro.
Ribadisco: ci sono persino allusioni sulla diabolicità di Barrett.

LeonardKraditor 27-02-2012 15:49

Re: Il Cineforum
 
Quote:

Originariamente inviata da Allocco (Messaggio 701065)
Ma quando gli parla del soprannome da soldato?
"Il barone" (se non erro)
Con la motivazione che "si lavava più degli altri"!
Come interpretare questo piccolo punto?

Ehm, non vorrei dire un'imprecisione, ma quella battuta "mi lavavo più degli altri" c'è solo nella versione doppiata, in quella inglese dice una cosa più sensata, non te la so riportare con precisione, dovrei ricercare il punto esatto.
Era qualcosa del tipo: "ero il più puntuale/preciso degli altri".

Magari qualcuno mi correggerà riportando la battuta esatta.

Allocco 27-02-2012 15:52

Re: Il Cineforum
 
Oddio mo forse ricordo male... lei si fa baciare ma poi lo schiaffeggia e se ne va mi pare.
E' una dimostrazione di forza, in qualche modo. Fuori tempo massimo..
Alla fine scappa dal degrado di quel luogo (una volta tanto pieno di promesse).
E poi beh... non può fare nient'altro, ma almeno lei ne è uscita..
:pensando:

LeonardKraditor 27-02-2012 15:56

Re: Il Cineforum
 
Quote:

Originariamente inviata da Bourée (Messaggio 701071)
Ambiguità. Ho letto che ricorre in diversi interventi... e devo dire che mi trovo in perfetta sintonia con i vostri commenti. In effetti, l'aspetto che maggiormente (almeno per quanto mi riguarda) evidenzia l'ambiguità (sessuale, sociale, di ruoli convenzionalmente assegnati) è stato l'uso degli specchi. Di per sè, un film è un'immagine virtuale e non reale se, poi, si usa un'immagine riflessa si crea un ulteriore distacco dalla realtà (dal punto di vista ottico l'immagine riflessa da specchi è una immagine "virtuale").
A me ha fatto venire in mente il quadro fiamminga "i coniugi Arnolfini" di Van Ejck (c'è uno specchio circolare con merlatura davvero molto vicino a quello usato dal pittore). Se vi va, si può tentare di andare oltre nel parallelismo tra queste due opere. Per ora mi fermo!

http://i39.tinypic.com/4v4xzn.jpg


Ecco qui alcuni esempi, le inquadrature deformanti, la realtà filtrata dagli specchi:

http://i40.tinypic.com/2ev6e7r.png

http://i41.tinypic.com/11w4i77.png

http://i39.tinypic.com/331itxe.png

Moonwatcher 27-02-2012 15:58

Re: Il Cineforum
 
Quote:

Originariamente inviata da Nói (Messaggio 701072)
Lì per lì sembrava quasi estremo tentativo di scuotere Tony, pensando di ingelosirlo. Ma pensandoci bene è attirata da lui fin dall'inizio, il regista ce lo suggerisce con un'allusione sessuale, non è un caso che in una scena precedente gli abbia chiesto di accenderle la sigaretta. Lo disprezza ma non può fare a meno di essere attirata da lui perché nonostante il suo ruolo "ufficiale" percepisce che è lui il maschio dominante, che influenza l'altro.

Sì, anch'io inizialmente avevo pensato volesse ingelosirlo, però non quadrava granché. Ha ceduto al fascino perverso di Barrett e ne è affranta perché sente che ha tradito in qualche modo se stessa (che cosa? il suo "senso civico" e perbene come lo ha definito Allocco? :pensando:).

La pendola l'avevo interpretata come ha detto Leo, gli specchi (ambiguità, doppiezza?) in effetti sono uno dei simboli più ricorrenti nel film...

Moonwatcher 27-02-2012 16:01

Re: Il Cineforum
 
Quote:

Originariamente inviata da LeonardKraditor (Messaggio 701073)
Magari qualcuno mi correggerà riportando la battuta esatta.

Se non la trova qualcun altro la cerco stasera nel DVD, per curiosità.

Quote:

Originariamente inviata da Allocco (Messaggio 701074)
Oddio mo forse ricordo male... lei si fa baciare ma poi lo schiaffeggia e se ne va mi pare.
E' una dimostrazione di forza, in qualche modo. Fuori tempo massimo..
Alla fine scappa dal degrado di quel luogo (una volta tanto pieno di promesse).
E poi beh... non può fare nient'altro, ma almeno lei ne è uscita..
:pensando:

Ne è uscita ma sconfitta, il bacio e la fuga sono una resa a mio modo di vedere. :interrogativo:

Moloch 27-02-2012 16:08

Re: Il Cineforum
 
Sono rimasto molto colpito da questo film devo dire:pensando:..
Ciò che mi ha colpito di più è stata l'evoluzione dei personaggi. Mi spiego, All'inizio del film i personaggi sono tutti molto ben definiti, quasi convenzionali. Ma poi ognuno inizia ad essere esposto sotto una luce più ambigua e controversa. In particolare verso la fine del film c'è quasi un'inversione di ruoli tra barret e tony. Il servo diventa il padrone, e il padrone diventa il servo. Ma non è neanche questo che mi ha colpito. Quello che mi ha colpito è stato il crescente carisma di barrett (che alla fine diventa quasi spietato), che ha reso il film, almeno per me, una goduria immensa..

Riguardo alla questione omosessuale, anch'io il film l'avevo interpretato in questo senso. Ovvero l'omosessualità latente di Tony si esplica sempre piu (una parte chiave per me è stata quella spassosissima scena in cui tony e barrett giocano a palla in casa, rompendo il vaso.. quella me la sono proprio goduta. se non altro per l'ambiguità che trasmetteva) fin quando, nel finale, tony resta completamente mortificato e deluso dal fatto che barrett lo stava solo usando (per fini che non ho proprio capito:interrogativo:.. l'unica soluzione che vedo è interpretare barrett come un sadico senza scrupoli.., il che lo rande anche piu interessante in effetti).
In questo senso, il finale è scioccante.

Non interpretandolo come amore omosessuale, non riuscirei davvero a spiegarmi molte cose del film..:pensando:

una cosa non ho capito: il bacio tra barrett e susan. che diamine vuol dire??:nonso:

Moloch 27-02-2012 16:12

Re: Il Cineforum
 
Quote:

Originariamente inviata da Moonwatcher (Messaggio 701084)
Ne è uscita ma sconfitta, il bacio e la fuga sono una resa a mio modo di vedere. :interrogativo:

Si ma credo manchi qualcosa.. cioè la resa c'è, ma mi pare troppo ambiguo solo questo..

Ishtar 27-02-2012 16:14

Re: Il Cineforum
 
Quote:

Originariamente inviata da Moloch (Messaggio 701092)
una cosa non ho capito: il bacio tra barrett e susan. che diamine vuol dire??:nonso:

Io ci ho visto la sottomissione di Susan.

Labocania 27-02-2012 16:29

Re: Il Cineforum
 
A me Barrett è sempre apparso atterrito da Susan, nell'enigmatica scena del bacio soprattutto.

Moonwatcher 27-02-2012 16:29

Re: Il Cineforum
 
Quote:

Originariamente inviata da Moloch (Messaggio 701092)
una parte chiave per me è stata quella spassosissima scena in cui tony e barrett giocano a palla in casa, rompendo il vaso.. quella me la sono proprio goduta. se non altro per l'ambiguità che trasmetteva

Scena doppiamente allusiva direi: il modo in cui è ripresa la scala su cui giocano, annullandola con la profondità di campo e dando così l'impressione che siano sullo stesso piano, pur essendo Tony in alto e Barrett in basso, ho pensato sottolineasse l'annullamento delle rispettive posizioni sociali.

Moonwatcher 27-02-2012 16:32

Re: Il Cineforum
 
Quote:

Originariamente inviata da Labocania (Messaggio 701107)
A me Barrett è sempre apparso atterrito da Susan, nell'enigmatica scena del bacio soprattutto.

Nella scena del bacio non mi sembra proprio, perché ti è sembrato così? In precedenza, è vero, appare atterrito ogni volta che lei è presente. Ma a me sembra plausibile supporre che faccia parte della sua "recita".

Moloch 27-02-2012 16:35

Re: Il Cineforum
 
Inizialmente avevo pensato che barrett si fosse invaghito di susan (vedi per esempio la scena dello schiaffo), ma non è possibile dato che, dopo che susan lo bacia, barrett scoppia a ridere.

forse ha ragione zucchina, susan era stata attratta da barrett fin dall'inizio.. Ma devo dire che ha davvero un modo particolare di mostrarlo se è cosi:ridacchiare:.. Cioè in alcune scene lo tratta da zerbino.

Secondo me (ca**ata in arrivo:ridacchiare:) susan voleva "comprarsi" barrett con quel bacio. In modo tale da farlo redimere e lasciare tony (di cui susan è innamorata) in pace. Magari perchè susan aveva pensato che barrett avesse una cotta per lei (il che le starebbe bene.. mi è sembrata molto piena di se)
:pensando:

LeonardKraditor 27-02-2012 16:38

Re: Il Cineforum
 
Quote:

Originariamente inviata da Moonwatcher (Messaggio 701108)
Scena doppiamente allusiva direi: il modo in cui è ripresa la scala su cui giocano, annullandola con la profondità di campo e dando così l'impressione che siano sullo stesso piano, pur essendo Tony in alto e Barrett in basso, ho pensato sottolineasse l'annullamento delle rispettive posizioni sociali.

Infatti lì, sulle scale, Barrett ad un certo punto dice più o meno:"Non vale, tu sei in posizione di vantaggio!"
Fin troppo palese il doppio senso :D
Da notare la rabbia con cui lo dice.

Moloch 27-02-2012 16:41

Re: Il Cineforum
 
Quote:

Originariamente inviata da Bourée (Messaggio 701112)
Altra cosa... è un regista di sinistra come ci ha indicato Leonard. Allora, suppongo proprio che conoscesse l'interpretazione di Marx della dialettica del Servo-Padrone nella Fenomenologia dello Spirito di Hegel (che, per me, lo ha notevolmente ispirato). Non trovate?

condivido:bene:. Credo sia ben possibile che ne fosse ispirato..

LeonardKraditor 27-02-2012 16:44

Re: Il Cineforum
 
Quote:

Originariamente inviata da Bourée (Messaggio 701112)
Altra cosa... è un regista di sinistra come ci ha indicato Leonard. Allora, suppongo proprio che conoscesse l'interpretazione di Marx della dialettica del Servo-Padrone nella Fenomenologia dello Spirito di Hegel (che, per me, lo ha notevolmente ispirato). Non trovate?

Assolutamente sì, e aspettavo qualcuno che venisse a rinfrescarla, visto che io sono molto arrugginito in materia :miodio: :mrgreen:

Ishtar 27-02-2012 16:44

Re: Il Cineforum
 
Quote:

Originariamente inviata da Bourée (Messaggio 701112)
Mmm... a io modo di vedere è un problema di rapporto tra dominante e sottomesso. E Barrett dimostra di essere dominante fin dall'inizio (con la ristrutturazione della casa), solletica il presunto padrone con attenzioni quasi maniacali, lo turba con Vera (strumento cosciente ancor prima che mente compartecipe, secondo me) fino a diventare addirittura il cardine della sopravvivenza stessa del "padrone". Chi è servo di chi?
Susan è una doppia sconfitta: per sé stessa (nel suo intento "salvifico", anche se non mi piace come termine ché non credo ci sia niente da salvare), ma anche per Barrett (nel suo intento da "corruttore", anche se non mi piace come termine ché non credo ci sia niente da corrompere).

Altra cosa... è un regista di sinistra come ci ha indicato Leonard. Allora, suppongo proprio che conoscesse l'interpretazione di Marx della dialettica del Servo-Padrone nella Fenomenologia dello Spirito di Hegel (che, per me, lo ha notevolmente ispirato). Non trovate?

Sono d'accordo, a mio avviso Susan non è mai stata attratta in quel senso da Barret, invidiava sicuramente l'ascendente che esercitava su Tony, lei voleva essere la "dominante", e l'ultima carta che aveva l'ha giocata con il bacio. Il pugno che ha sferrato al diabolico servo, la dice lunga sulla rabbia che provava nei sui confronti .....

LeonardKraditor 27-02-2012 16:50

Re: Il Cineforum
 
Però intanto che arriviamo a parlare anche di Hegel e Marx (era inevitabile), mi piacerebbe sapere se c'è qualcuno che il film non l'ha gradito.

Allocco 27-02-2012 17:03

Re: Il Cineforum
 
[uscita col cane riflessiva sul film]

Il regista era comunista, pare.
Il film è del '63, il comunismo aveva e stava subendo duri colpi.
Fino a metà degli anni '50 molti intellettuali avevano creduto al comunismo teorico (del rovesciamento del sistema, della transizione e del governo proletario).
Ma dopo le rivelazioni legate all'applicazione concreta di quell'ideologia molti di essi lo rivalutarono.

Il film, se visto in quest'ottica, offre un bel parallelo con questo processo storico/filosofico:
Il servo si ribella al padrone e ribalta la situazione, andando decisamente troppo oltre.
Barrett non è mai stato umiliato, né usato in maniera iniqua. Veniva retribuito, aveva vitto, alloggio e diritti (tipo le ferie per "la malattia della madre").
In fondo il suo padrone lo rispettava, lo amava in qualche maniera.
Preso possesso della situazione, il servo cosa diventa? Un aguzzino, un parassita. (e forse... lo è sempre stato..!)

Si potrebbe rivalutare la definizione di Losey "comunista".. :ridacchiare:
A prescindere che questo sia il significato che lui voleva dare (cosa di cui dubito), il fatto che esista questo parallelo mi fa riflettere..

Moonwatcher 27-02-2012 17:23

Re: Il Cineforum
 
Quote:

Originariamente inviata da Moloch (Messaggio 701116)
condivido:bene:. Credo sia ben possibile che ne fosse ispirato..

Anch'io cond... (ma chi vuoi prendere in giro Moon, tu non l'hai studiato Hegel :miodio:)

Se l'approfondite quest'aspetto ne sarei grato. :riverenza:

Quote:

Originariamente inviata da LeonardKraditor (Messaggio 701121)
Però intanto che arriviamo a parlare anche di Hegel e Marx (era inevitabile), mi piacerebbe sapere se c'è qualcuno che il film non l'ha gradito.

Sì, intanto che arriviamo a parlare di questo, digressione: l'hai per caso visto Per il re e per la patria? Se sì come l'hai trovato? Tra i migliori di Losey?

EDIT ah, Passenger il film non l'ha gradito, infatti non l'ha voluto rivedere, striglialo! :D

LeonardKraditor 27-02-2012 17:29

Re: Il Cineforum
 
Quote:

Originariamente inviata da Allocco (Messaggio 701128)
A prescindere che questo sia il significato che lui voleva dare (cosa di cui dubito), il fatto che esista questo parallelo mi fa riflettere..

Ma i film servono anche per stimolarci, per lasciarci qualche dubbio, per assestare qualche sano pugno allo stomaco, per farci anche dubitare di una nostra certezza.
Prima ho citato un noto film di Chabrol (Il buio nella mente), ebbene quando il film fu presentato il simpatico regista francese (recentemente scomparso) disse che quello era sicuramente il film più comunista che avesse fatto.
Ma se avete visto Il buio nella mente vi sarete accorti che anche lì l'ambiguità regna sovrana, e la riflessione che Allocco fa qui è applicabile anche a quell'opera.
Nel film di Chabrol lo scontro di classe diventa invidia di classe.
E tutto ciò fa riflettere.

(Ok, non citerò più Chabrol a proposito del Servo, l'ho già fatto due volte... ma ci stava, ci stava, non è OT!)

LeonardKraditor 27-02-2012 17:39

Re: Il Cineforum
 
Quote:

Originariamente inviata da Moonwatcher (Messaggio 701137)
l'hai per caso visto Per il re e per la patria? Se sì come l'hai trovato? Tra i migliori di Losey?

Sì, l'ho visto, una volta e tempo fa.
Avrei bisogno di rivederlo.
Molto teatrale anche quello, nonostante sia un film di guerra.
Ne ho un buon ricordo.

Quote:

Originariamente inviata da Moonwatcher (Messaggio 701137)
EDIT ah, Passenger il film non l'ha gradito, infatti non l'ha voluto rivedere, striglialo! :D

E perché non viene qui a dirci il motivo di tanto disprezzo per questo film?
Io sarei molto interessato alla sua opinione.
E poi lui sa scrivere e argomentare in maniera convincente.
Mica come me!

Ma non vi convincerà mai sulla bruttezza de Il Servo :mrgreen:
Non ho neanche parlato tanto dello stile di regia di Losey, che qui secondo me rasenta la perfezione!
Lo farò più avanti, magari.

Maweeney 27-02-2012 18:45

Re: Il Cineforum
 
Concordo con chi ritiene il film piuttosto ambiguo, anche se esiterei a giudicare questa ambiguita come necessaria e positiva. Trovo che l'ambiguità e il minimalismo di molte scene non aggiunge molto, anzi rende spesso scene quotidiane e piuttosto nette difficili da deciffrare. Il "less is more" viene applicato troppo spesso come possiblità facile di generare significati, dove palesemente non ci sono. Detto questo mi sono impegnato ad odiare il film ma non ce'l'ho fatta, anzi sono rimasto piacevolmente sorpreso.

La cosa che maggiormente mi ha incuriosito e che secondo me dovrebbe essere la tematica centrale è l'incrocio e interdependenza tra la sfera del potere e la sfera sentimentale/sessuale. Mi manca un pò il tempo per pensarci per bene; giusto qualche spunto: Per migliorare la sua posizione in casa Barrett approfitta della relazione tra Tony e la serva. La relazione proibita infatti mette Tony nella situazione di dover ripondere a Barrett e non vice versa; il capovolgimento del ordine di potere (la gierarchia, i rapporti di classe) si svolge attraverso dinamiche sentimentali/sessuali (il tutto assume una rilevanza rispetto al ordine morale).
Questa tensione tra le due sfere - che poi come qualcuno ci insegna non sono distinte - si vede anche in altre configurazioni: la serva che come lavoratrice e come donna si vede soggetto non solo del influenza del marito ma anche del padrone, facendo del primo un pappone e del secondo un amante [edit. quindi localizza ciascuno nella sfera opposta]. Ci sarebbero sicuramente molti altri esempi di questo tipo da fare: Tony innamorandosi della serva- puttana, che è soltanto „a disposizione“ diventa la prima vittima della logica del potere in questo caso sotto forma del mercato. La ragazza di Tony ricorre alla castrazione e al umiliazione di Barrett come uomo (scena della sigaretta e delle domande) che quindi capovolge a sua volta l'ordine sessuale se vogliamo per ripristinare l'ordine gerarchico.
Scusate l'italiano approssimativo, non ho tempo di fare grandi operazioni cosmetiche.

Bou(r)rée,
il testo di Hegel è un testo epistemologico. il padrone e il servo non sono intese come appunto agenti sociopolitici, ma (non ho letto Hegel in italiano ovviamente) come dialettica tra due forme di coscenza, l'intentio obliqua ed intentio recta, cioè la dialettica tra l'intenzionalità attiva infinita e quella passiva finita se vogliamo. Non credo c'entri con il film oltre alla semplice denominazione.

Moonwatcher 27-02-2012 18:57

Re: Il Cineforum
 
Quote:

Originariamente inviata da LeonardKraditor (Messaggio 701146)
Sì, l'ho visto, una volta e tempo fa.
Avrei bisogno di rivederlo.
Molto teatrale anche quello, nonostante sia un film di guerra.
Ne ho un buon ricordo.

L'ho chiesto perché ricordo di aver letto in una biografia di S.K. che lo inseriva in una classifica dei suoi dieci preferiti, accanto a La notte di Antonioni e... mmh sicuramente un Ophuls, non ricordo, forse I gioielli di madame de... Io non ho ancora avuto occasione di vederlo. :pensando:

Quote:

Originariamente inviata da LeonardKraditor (Messaggio 701146)
E perché non viene qui a dirci il motivo di tanto disprezzo per questo film?
Io sarei molto interessato alla sua opinione.
E poi lui sa scrivere e argomentare in maniera convincente.
Mica come me!

Penso che in estrema sintesi il motivo sia lo stesso per cui anche per me non è tra i film che vedo e rivedo, e cioè:

Quote:

Originariamente inviata da LeonardKraditor (Messaggio 701146)
Molto teatrale anche quello

Questione di gusti, lui poi è un po' più netto di me nelle posizioni :ridacchiare:, però in linea di massima abbiamo la stessa idea di cinema, anche se, più che altro per spirito di contraddizione, abbiamo alcuni cineasti preferiti diversi sui quali litighiamo :ridacchiare:. Però molti coincidono.

Moonwatcher 27-02-2012 19:48

Re: Il Cineforum
 
Interessante l'interpretazione di Maweeney. La spiegazione della dialettica hegeliana riportata da Bourée la devo rileggere con calma in un altro momento, ora non ci capisco un tubo. :D

Maweeney 27-02-2012 20:41

Re: Il Cineforum
 
Quote:

Originariamente inviata da Bourée
Eheheh... no, la mia non è la Bourrée in Mi minore di Bach, ma la versione dei Jethro Tull in Stand Up (1969) e intitolata, appunto, Bourée. Con una sola r...

essere bourré vuol anche dire essere ubriaco nel francese colloquiale. Avevo in mente questo. :)

LeonardKraditor 27-02-2012 22:06

Re: Il Cineforum
 
Quote:

Originariamente inviata da Moonwatcher (Messaggio 701205)
Penso che in estrema sintesi il motivo sia lo stesso per cui anche per me non è tra i film che vedo e rivedo, e cioè:

Quote:

Originariamente inviata da LeonardKraditor (Messaggio 701146)
Molto teatrale anche quello

Beh, io non ho capito molto la vostra posizione.
A voi non sembra che la regia di Losey, il suo stile, l'uso della fotografia in B/N e di certe suggestioni e prospettive oblique, evitino che il film si riduca ad una piatta messa in scena teatrale?
Il tutto mi pare influenzato da diverse esperienze cinematografiche del passato: dall'espressionismo tedesco, con le sue ombre esagerate e le sue visuali sghembe (ricordi la splendida - e grottesca - scena del nascondino, con l'ombra del viso di Tony che "si agita" dietro il velo bianco? ) e dall'uso della profondità di campo e di inquadrature claustrofobiche (un po' come in Welles e Wyler, quando di mezzo c'è stato lo zampino del grande direttore della fotografia Gregg Toland.

E poi gli specchi :)
Un altro grande regista che amava inquadrare gli specchi (nello stesso modo in cui lo fa Losey ne Il servo) era Douglas Sirk.
Secondo me Losey se li è studiati bene i film di Sirk :yes:

Non credo ci sia staticità teatrale, in alcuni frangenti viene anche usata la macchina da presa a mano.

Vi riferite ai dialoghi, allora?

Io qui non ho usato l'aggettivo "teatrale" nell'accezione negativa.
Insomma, ci sono dei film in cui certe "teatralità" sono funzionali al racconto, uno di questi mi sembra proprio il film di Losey, che rappresenta quella casa come fosse una gabbia in cui si agitano dei soggetti impazziti della società.

LeonardKraditor 27-02-2012 22:11

Re: Il Cineforum
 
Quote:

Originariamente inviata da Maweeney (Messaggio 701185)
mi sono impegnato ad odiare il film...

E perché mai?
Curiosità mia, eh :D


Quote:

Originariamente inviata da Maweeney (Messaggio 701185)
La cosa che maggiormente mi ha incuriosito e che secondo me dovrebbe essere la tematica centrale è l'incrocio e interdependenza tra la sfera del potere e la sfera sentimentale/sessuale. Mi manca un pò il tempo per pensarci per bene; giusto qualche spunto: Per migliorare la sua posizione in casa Barrett approfitta della relazione tra Tony e la serva. La relazione proibita infatti mette Tony nella situazione di dover ripondere a Barrett e non vice versa; il capovolgimento del ordine di potere (la gierarchia, i rapporti di classe) si svolge attraverso dinamiche sentimentali/sessuali (il tutto assume una rilevanza rispetto al ordine morale).
Questa tensione tra le due sfere - che poi come qualcuno ci insegna non sono distinte - si vede anche in altre configurazioni: la serva che come lavoratrice e come donna si vede soggetto non solo del influenza del marito ma anche del padrone, facendo del primo un pappone e del secondo un amante [edit. quindi localizza ciascuno nella sfera opposta]. Ci sarebbero sicuramente molti altri esempi di questo tipo da fare: Tony innamorandosi della serva- puttana, che è soltanto „a disposizione“ diventa la prima vittima della logica del potere in questo caso sotto forma del mercato. La ragazza di Tony ricorre alla castrazione e al umiliazione di Barrett come uomo (scena della sigaretta e delle domande) che quindi capovolge a sua volta l'ordine sessuale se vogliamo per ripristinare l'ordine gerarchico.
Scusate l'italiano approssimativo, non ho tempo di fare grandi operazioni cosmetiche.

Già, anche questo è un aspetto interessante del film.
E' un punto di vista, un' ipotesi che andrebbe indagata.
Ottime osservazione le tue.

Maweeney 27-02-2012 22:28

Re: Il Cineforum
 
Quote:

Originariamente inviata da LeonardKraditor
E perché mai?

Grazie.
Ero quasi sicuro che il film avrebbe avuto un largo consenso. Sono un tipo un po scontroso ;) Per non dimenticare l'effetto "Fantozzi". Però non c'è nulla da fare, la tua è un ottima scelta.

Kos90 28-02-2012 00:24

Re: Il Cineforum
 
Io col fuso orario arrivo alla fine (ancora per poco). Ho letto tutto quello che avete scritto (a parte l'approfondimento di Marx e co.) e bene ho male ci sono dei punti su cui concordo, altri su cui non ho fatto gran caso e altri che ritengo semplici interpretazioni personali.

Premettendo che a me i film, anzi, la società di quei (e altri) tempi mi trasmette un gran senso di ansia, grigiore, inutilità, banalità, materialismo e via discorrendo (già sono uno che non apprezza la società moderna, figuriamoci quella di quel periodo).
E in particolar modo se si tratta di vicende ordinarie. Anche i modi di fare e i comportamenti dell'epoca (che non sono poi così diversi da quelli odierni per quanto riguarda le "maschera", la superficialità e le illusioni, ma almeno oggigiorno ci sono molte più persone che vivono la propria vera personalità senza nasconderla, c'è molta più libertà) spesso mi annoiano non poco e inoltre (come i comportamenti e le personalità) i film dell'epoca sono spesso soggetti a enormi restrizioni, censure e taboo...quindi personalmente quando guardo certi film vecchiotti ho un sottofondo amarognolo.
Detto ciò non vorrei essere frainteso, se ciò che ho detto è vero è altrettanto vero che non riuscirò mai a dire "questo film fà schifo" o "questo film non è bello" (tranne casi speciali come i panettoni natalizi), al massimo dò una mia opinione sottolineando che è strettamente personale, secondo me l'arte in generale è relativa, non esiste veramente il bello e il brutto. Vabbè, arrivo al punto.

All'inizio del film, per i primi 10-15 minuti (non conoscendo minimamente la trama nè niente), credevo fosse qualcosa di abbastanza classico e banale, sopratutto nella scena in cui (i nomi non li ricordo mai) Tony spiega i suoi progetti di deforestazione, la costruzione delle città, l'ambiente aristocratico...tutte cose che mi fanno venire i crampi allo stomaco.

Poi si arriva all'assunzione di Barrett e, con ancora un po' di pessimismo verso l'evoluzione della trama, mi si accende un lume di speranza che tuttosommato possa evolversi in qualcosa che "ammazza" la normalità. Continuando il film ho avuto l'impressione che Tony avesse le caratteristiche di un bambino che si crede già adulto, mentre Barrett diventasse una sorta di balia. I battibecchi tra la ragazza di Tony e Barrett li ho trovati particolarmente interessanti, pensavo che il tutto si sviluppasse in una commedia (o commedia nera) dove Barrett, innamoratosi di Tony (omosessuale represso o forse bisessuale che non si sà bene cosa vuole, come un bambino), fà di tutto per allontanare la sua ragazza ed entrare nelle grazie di Tony.

La vera ambiguità e i dubbi secondo me arrivano con l'arrivo della presunta sorella di Barrett (gran bella figliuola, anche B e T son oggettivamente dei bei gnocchi). In automatico pensavo che stesse organizzando una truffa o più semplicemente che erano una coppia che se ne approfittava dell'aristocrazia per ottenere benefici di vario genere.
Anche quando Tony và con la ragazza di Barrett (scena stupenda quella della cucina) ho avuto l'impressione che la trama si sarebbe evolutain quel modo (truffa o simile).
Poi è arrivata la confusione (un po' anche perchè stavo facendo altro mentre seguivo il film, infattti dovrei rivedermi l'ultimo quarto), era abbastanza evidente che i due stavano cercando di assumere del controllo verso i padroni, però a mio parere non era nemmeno quello il vero obbiettivo e a livello pratico i ruoli non si sono concretamente (legalmente) invertiti, magari a livello psicologico ma...più che un'inversione dei ruoli ho percepito una disintegrazione progressiva del ruolo di padrone e una presa di posizione (o astuta presa per i fondelli) da parte di Barrett.

In conclusione mi è parso che l'obbiettivo finale di Barrett fosse quello di distruggere il mondo psicologico del padrone (a differenza della truffa che avrebbe agito sul mondo materiale, a tal proposito pensavo addirittura che Barrett volesse in qualche modo manipolare Tony per prendere il suo posto al progetto in Brasile, anche verso la fine del film ho creduto possibile tale opzione), ma assolutamente non quello di prenderne il posto (perlomeno non mi è sembrato quello il suo intento finale). Di fatto alla fine Barrett deve drogarlo per renderlo quasi totalmente inerme, ma nemmeno a livello psicologico i due si invertono i ruoli nel senso stretto del termine (anche se in alcuni momenti erano apparentemente sullo stesso piano, ma in realtà Barrett fingeva e quindi stava su un piano superiore, ma un piano superiore non inteso come padrone, piuttosto come una sorta di "agente del caos" stile Joker).
Barrett che come un cancro (non poi così maligno) si intrufola nell'aristocrazia per distruggerne il mondo psicologico illusoriamente ben saldo, forse solo per divertimento, ma non mi pare che voglia a tutti gli effetti prenderne il posto, un po' come se volesse distruggere i "livelli" (servo-padrone) e mettere tuttto dentro un pentolone dove le differenze materiali, le convinzioni e le abitudini sociali perdono di valore.
Una cosa che forse non è stata detta e che credo abbia molta rilevanza è che Tony disse (forse più di una volta) che anche Barrett, i servi, sono esseri umani.
Altre cose che potrei aggiungere è che Tony sembra molto combattuto tra l'essere se stesso e ciò che invece gli impongono le etichette, sembra quasi che il suo spirito più puro voglia emergere e forse ha visto in Barrett la possibilità di una soluzione a questo conflitto, oltre hai già citati riferimenti omosessuali e ambigui, in cui tra Tony (sinceramente) e Barrett (ingannevolmente) sembrava essere nato un rapporto speciale e che hanno anche reso il film più divertente, credo sia anche rilevante (riguardo alle mie conclusioni) la scenza del nascondino, dove Barrett stà per mettere a nudo Tony sotto quasi tutti i sensi.

Questo è ciò che di più rilevante è emerso in me dal film, oltre al piacere del film come semplicemente tale, che è la parte migliore: il piacere dei sensi del "qui e ora" del susseguirsi dei fotogrammi...approfondire troppo (veramente troppo) nei presunti messaggi di un film non è la mia parte preferita, a quel punto preferirei leggere una recension/intervista/spiegazione da parte dell'autore. Però è divertente scambiare le opinioni e impressioni personali, sopratutto sulla trama e i personaggi (il "dietro le quinte" non è un argomento che mi stimola il dialogo), certo non chiedetemi pareri oggettivi perchè non sono un critico, nè tantomeno lontanamente oggettivo.

Finisco dicendo che in futuro lo riguarderei volentieri (anche perchè non l'ho seguito al 100% dell'attenzione, scusa Leo) e...basta. Parlando di preferenze nel campo dei film io sono molto aperto in tutti i sensi, trane alcune e relativamente poche eccezioni.



@zucchina: :ridacchiare:


edit: quasi dimenticavo....cos'è di cera e presto se ne andrà (5 lettere)!?

Winston_Smith 28-02-2012 00:46

Re: Il Cineforum
 
Non me la cavo molto bene con le recensioni, comunque faccio i complimenti a LK per aver scelto un ottimo film, molto interessante.
Anche se personalmente tendo a preferire una maggiore distinzione nei ruoli e una maggiore chiarezza nella determinazione dei princìpi morali (ho bisogno di riferimenti saldi e modelli da seguire), non posso negare che dal punto di vista artistico l'ambiguità e la mescolanza di bene e di male in tutti o quasi i personaggi aggiungono valore all'opera (non fosse altro che perché la realtà, purtroppo, è proprio così, nella maggior parte dei casi; inoltre è valido anche il motivo riportato da Leonard, di un invito alla riflessione più approfondito e meno scontato).
Anch'io all'inizio mi prefiguravo vessazioni su vessazioni per il "povero" Barrett (Shine on you crazy diamond... ops, scusate, riflesso condizionato :ridacchiare:), che si presentava tutto serio e coscienzioso di fronte a un padrone indolente e quasi strafottente (per giustificarsi di stare ancora dormendo all'ora dell'appuntamento risponde: "E' che ho bevuto troppa birra a colazione", cominciamo bene! ho pensato). Invece dopo le cose sono andate come abbiamo visto.
Devo dire che l'interpretazione omosessuale del rapporto Barrett-Tony non ha sfiorato il mio cervello neanche per un attimo, nonostante sia effettivamente plausibilissima, ma probabilmente sono tonto io :mrgreen:
Frasi a mio avviso significative (a parte quelle citate):

(Tony a Barrett)

“Ah sì, Lord Barr. Lo conosceva mio padre. Sono morti a una settimana di distanza l’uno dall’altro”.

(dialogo tra Susan e uno degli amici aristocratici)

“- I ponchos? (invece dei gauchos)
- Sì, i vaccari del Sudamerica.
- E si chiamano così?
- Almeno ai miei tempi”


Infine, qualcuno mi saprebbe dire a chi si riferivano le due donne che dialogavano al bar (lo stesso in cui c'erano i due religiosi)? :interrogativo:

Labocania 28-02-2012 01:41

Re: Il Cineforum
 
Quote:

Originariamente inviata da Moonwatcher (Messaggio 701110)
Quote:

Originariamente inviata da Labocania (Messaggio 701107)
A me Barrett è sempre apparso atterrito da Susan, nell'enigmatica scena del bacio soprattutto.

Nella scena del bacio non mi sembra proprio, perché ti è sembrato così? In precedenza, è vero, appare atterrito ogni volta che lei è presente. Ma a me sembra plausibile supporre che faccia parte della sua "recita".

Non avevo tempo per spiegarmi. Nel momento della prima visione, la scena del bacio non mi avevo sorpreso, quasi la presagivo sin dalle prime scene della festa; sono stati - in successione - lo schiaffo, la reazione di Barrett ad esso e, dopo aver assunto una posa sdegnosa nell'atto di appoggiare la giacca su una spalla di Susan, osservo un nuovo mutamento di stato nell'espressione di sollievo con si accascia sulla porta di casa definitivamente chiusa. Insomma, non riesce a conciliare il bacio con lo schiaffo e i suoi immediati effetti. Ho ancora da meditare.

Labocania 28-02-2012 02:01

Re: Il Cineforum
 
Quote:

Originariamente inviata da Maweeney (Messaggio 701185)
Bou(r)rée,
il testo di Hegel è un testo epistemologico. il padrone e il servo non sono intese come appunto agenti sociopolitici, ma (non ho letto Hegel in italiano ovviamente) come dialettica tra due forme di coscenza, l'intentio obliqua ed intentio recta, cioè la dialettica tra l'intenzionalità attiva infinita e quella passiva finita se vogliamo. Non credo c'entri con il film oltre alla semplice denominazione.

Già. La sceneggiatura è di Pinter, per le eventuali reminiscenze hegeliana o marxista, mi sa che sa che occorre far riferimento più a lui che al regista e a questo fine sarebbe un'ottima cosa conoscere la genesi dell'opera.

LeonardKraditor 28-02-2012 11:31

Re: Il Cineforum
 
Mi è piaciuto molto il post di Kos, leggendolo mi sono immaginato insieme a lui a guardare il film (per la prima volta) ed a notare le variazioni e le imprevedibilità della trama :ridacchiare:
Bello, bello!

Ah, ripeto quello che ho già scritto altre volte: nessuno di noi qui è un critico.
Si discute semplicemente. Per me è un piacere leggere tutte le opinioni e impressioni sul film, anche le notazioni divertenti e sarcastiche :)

Questo lo ribadisco anche per Winston, che prima di iniziare il suo commento si preoccupa di farci sapere che non se la cava molto bene con le recensioni.
Nemmeno io.
Io semplicemente sono abituato a vedere molti film, leggo libri e siti di cinema e un po' l'ho anche studiato, ma non sono tanto bravo a metter giù i miei pensieri su un film.
Qualche volta mi prende l'insicurezza tipica del fobico, altre volte mi rendo conto che ho delle lacune in certi campi che sarebbe meglio colmare per un discorso serio e completo.
Talvolta invece mi riesce, ma il mio linguaggio e la mia scrittura saranno sempre quelli di un semplice essere umano appassionato di cinema, non certo il linguaggio di un tecnico o di un critico del settore.
Anzi, io il linguaggio di certa critica lo detesto proprio.
E' un linguaggio per uso e consumo degli addetti ai lavori :male:
Ma noi non siamo qui per fare critica e recensioni.
Parliamo di scambio di opinioni.

Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 701434)
qualcuno mi saprebbe dire a chi si riferivano le due donne che dialogavano al bar (lo stesso in cui c'erano i due religiosi)?

La mia opinione è che i dialoghi al ristorante tra i due religiosi e tra le due donne (estranee alla vicenda) siano stati inseriti e messi in scena da Pinter e Losey per dirci che nella società attuale (cioè di allora) esistono tanti altri rapporti servo-padrone.
Quindi quello al centro della vicenda del film non è un caso isolato.
Visione pessimistica? Che ne pensate?

LeonardKraditor 28-02-2012 11:35

Re: Il Cineforum
 
Quote:

Originariamente inviata da Nói (Messaggio 701171)
B:. In the army they used to call me Basher Barrett, sir.
T:.Oh, really? Why?
B:. I was a very good driller.

"Basher" non significa barone ma "teppista", "violento", "criticone".
essere un "good driller" non so cosa significhi. Probabilmente era un gioco di parole con un doppio senso intraducibile in italiano.

Scusa Nói, non ti avevo ancora ringraziato per aver riportato le battute originali di quel passaggio :bene:
Rimane il fatto che il doppiaggio spesso tende a banalizzare o a rendere incomprensibili certi dialoghi.


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