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Pluvia 05-07-2013 02:10

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Quote:

Originariamente inviata da darkside (Messaggio 1102934)
Canzoniere CXXXIV

Pace non trovo e non ho da far guerra
e temo, e spero; e ardo e sono un ghiaccio;
e volo sopra 'l cielo, e giaccio in terra;
e nulla stringo, e tutto il mondo abbraccio.
Tal m'ha in pregion, che non m'apre nè sera,
nè per suo mi riten nè scioglie il laccio;
e non m'ancide Amore, e non mi sferra,
nè mi vuol vivo, nè mi trae d'impaccio.
Veggio senz'occhi, e non ho lingua, e grido;
e bramo di perire, e chieggio aita;
e ho in odio me stesso, e amo altrui.
Pascomi di dolor, piangendo rido;
egualmente mi spiace morte e vita:
in questo stato son, donna, per voi.

Francesco Petrarca

Oh Darkside :timidezza:, dopo aver postato tal carme avampo dentro al petto! Qual meraviglia se di subito arsi? :tt1:

LucaNiiJieni 05-07-2013 15:21

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Mutevole è il Tutto, tranne Te

Le gocce d'una pioggia temporalesca sono invisibili per quanto cadono
veloci e scompaiono nell'impatto al suolo.
Le mie giornate erano diventate come quelle stesse gocce: passavano celeri e
sparivano nel mare dell'eternità.
Ogni tanto un raggio di sole si affacciava, addolcendo quelle giornate
rendendole più gocce di rugiada che gocce di pioggia.
Ma poi ritornava il temporale.
Un giorno però il sole si aprì la via tra le nubi, spintonandole via facendole
sparire alla vista, accecandomi.
Il tempo iniziò a rallentare fin quasi a fermarsi: l'aria sembro schiarirsi e
ogni respiro sembrava dolce come il miele.
Nessuna cosa mi attraeva più di quel sole, tanto che mi misi a correre verso di
lui per abbracciarlo e baciarlo.
Quella stella luminosa e immortale divenne la mia ragione di vita:quella
stella sei Tu.

Chained to dust 05-07-2013 21:38

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Hai ritrovato la tua ombra, Peter?
L'hai guardata scappar via tra fumi velenosi
che a respirare, dan come pena l'incapacità di sognare
Poi le sei volato dietro senza ali da spiegare
L'hai sentita chiamarti di lontano
Ma stavi ascoltando una sveglia ticchettare
da acidi gastrici immersi in mare
Quel mare che morde e ti strappa via l'aria
Non annegare, ricordati di librare
Legato con un filo a lei che sta aspettando
Non hai finito e non saprai quando
Di percorrere aree esposte
e di cercare risposte
Il veliero pirata non è la tua tana
Come un aquilone tu devi volare
Più in alto del mare e dei fumi velenosi,
Nello spazio superiore la tua ombra è là
Su quell'isola mai concepita
Vai e ricorda, giovane Peter
La seconda stella è sempre la più lontana..

By Chained to dust, scritta poco fa, commenti negativi vietati :timidezza:

darkside 09-07-2013 00:19

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Avrei voluto sentirmi scabro ed essenziale - mediterraneo

Avrei voluto sentirmi scabro ed essenziale
siccome i ciottoli che tu volvi,
mangiati dalla salsedine;
scheggia fuori del tempo, testimone
di una volontà fredda che non passa.

Altro fui: uomo intento che riguarda
in sé, in altrui, il bollore
della vita fugace — uomo che tarda
all’atto, che nessuno, poi, distrugge.

Volli cercare il male
che tarla il mondo, la piccola stortura
d’una leva che arresta
l’ordigno universale; e tutti vidi
gli eventi del minuto
come pronti a disgiungersi in un crollo.

Seguìto il solco d’un sentiero m’ebbi
l’opposto in cuore, col suo invito; e forse
m’occorreva il coltello che recide,
la mente che decide e si determina.

Altri libri occorrevano
a me, non la tua pagina rombante.
Ma nulla so rimpiangere: tu sciogli
ancora i groppi interni col tuo canto.
Il tuo delirio sale agli astri ormai.

Eugenio Montale

Blue_Moon 29-07-2013 01:17

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 

"Nubi di fiato rappreso
s'addensano sugli occhi
in uno stanco scorrere
di ombre e di ricordi:
una festa,
un frusciare di gonne,
uno sguardo,
due occhi di rugiada,
un sorriso,
un nome di donna:
Amore
Non
Ne
Avremo
."


"Il cuore batte con l'orologio,
il cervello pulsa nella strada:
amore e odio
pianto e riso.
Un'automobile confonde tutto:
vuoto assoluto.
Era di passaggio."



"Stormo d'ali contro il sole,
capitombolo nel vuoto.
Desiderio,
erezione,
masturbazione,
orgasmo.
Strade silenziose,
volti rassegnati:
la notte inghiotte la città."

"E venne da noi un adolescente
dagli occhi trasparenti
e dalle labra carnose,
alla nostra giovinezza
consunta nel paese e nei bordelli.
Non disse una sola parola
nè fece gesto alcuno:
questo suo silenzio
e questa sua immobilità
hanno aperto una ferita mortale
nella nostra consunta giovinezza.
Nessuno ci vendicherà:
la nostra pena non ha testimoni."


"Lunga è la notte
e senza tempo.
Il cielo gonfio di pioggia
non consente agli occhi
di vedere le stelle.
Non sarà il gelido vento
a riportare la luce,
nè il canto del gallo,
nè il pianto di un bimbo.
Troppo lunga è la notte,
senza tempo,
infinita.
"


"I miei occhi giacciono
in fondo al mare
nel cuore delle alghe
e dei coralli.
Seduto se ne stava
e silenzioso
stretto a tenaglia
tra il cielo e la terra
e gli occhi
fissi nell'abisso."


Peppino Impastato

Mille grazie a: http://www.peppinoimpastato.com/

Blue_Moon 29-07-2013 18:52

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
A Girl

The tree has entered my hands,
The sap has ascended my arms,
The tree has grown in my breast -
Downward,
The branches grow out of me, like arms.

Tree you are,
Moss you are,
You are violets with wind above them.
A child - so high - you are,
And all this is folly to the world.

Ezra Pound

JohnDoe90 09-08-2013 16:17

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
All'amato me stesso
Quattro. Pesanti come un colpo.

"A Cesare quel che è di Cesare, a Dio quel che è di Dio".

Ma uno come me dove potrà ficcarsi?

Dove mi si è apprestata una tana?

S'io fossi piccolo come il grande oceano,
mi leverei sulla punta dei piedi delle onde con l'alta marea,
accarezzando la luna.

Dove trovare un'amata uguale a me?
Angusto sarebbe il cielo per contenerla!

O s'io fossi povero come un miliardario... Che cos'è il denaro per l'anima?
Un ladro insaziabile s'annida in essa:
all'orda sfrenata di tutti i miei desideri
non basta l'oro di tutte le Californie!

S'io fossi balbuziente come Dante o Petrarca...
Accendere l'anima per una sola, ordinarle coi versi...
Struggersi in cenere.
E le parole e il mio amore sarebbero un arco di trionfo:
pomposamente senza lasciar traccia vi passerebbero sotto
le amanti di tutti i secoli.

O s'io fossi silenzioso, umil tuono... Gemerei stringendo
con un brivido l'intrepido eremo della terra...
Seguiterò a squarciagola con la mia voce immensa.

Le comete torceranno le braccia fiammeggianti,
gettandosi a capofitto dalla malinconia.

Coi raggi degli occhi rosicchierei le notti
s'io fossi appannato come il sole...

Che bisogno ho io d'abbeverare col mio splendore
il grembo dimagrato della terra?

Passerò trascinando il mio enorme amore
in quale notte delirante e malaticcia?

Da quali Golia fui concepito
così grande,
e così inutile?
(Vladimir Majakovskij)

darkside 25-08-2013 23:18

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
I never hear the word "Escape"
Without a quicker blood!
A sudden expectation!
A flying attitude!
I never hear of prisons broad
By soldiers battered down -
But I tug, childish, at my bars
Only to fail again!

Emily Dickinson

darkside 19-09-2013 23:45

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 

Alla mia nazione

Non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico
ma nazione vivente, ma nazione europea:
e cosa sei? Terra di infanti, affamati, corrotti,
governanti impiegati di agrari, prefetti codini,
avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi,
funzionari liberali carogne come gli zii bigotti,
una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino!
Milioni di piccoli borghesi come milioni di porci
pascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti,
tra case coloniali scrostate ormai come chiese.
Proprio perché tu sei esistita, ora non esisti,
proprio perché fosti cosciente, sei incosciente.
E solo perché sei cattolica, non puoi pensare
che il tuo male è tutto male: colpa di ogni male.

Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo.

P.P.Pasolini

darkside 05-10-2013 15:40

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Oggi sprofondo nella malinconia pensando a tutto quello che avrebbe potuto essere.



Prospettiva
da "Due punti"

Si sono incrociati come estranei,
senza un gesto o una parola,
lei diretta al negozio,
lui alla sua auto.

Forse smarriti
O distratti
O immemori
Di essersi, per un breve attimo,
amati per sempre.

D'altronde nessuna garanzia
Che fossero loro.
Sì, forse, da lontano,
ma da vicino niente affatto.

Li ho visti dalla finestra
E chi guarda dall'alto
Sbaglia più facilmente.

Lei è sparita dietro la porta a vetri,
lui si è messo al volante
ed è partito in fretta.
Cioè, come se nulla fosse accaduto,
anche se è accaduto.

E io, solo per un istante
Certa di quel che ho visto,
cerco di persuadere Voi, Lettori,
con brevi versi occasionali
quanto triste è stato.

Wislawa Szymborska


Blue_Moon 05-10-2013 16:10

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Quote:

Originariamente inviata da darkside (Messaggio 1162500)
Oggi sprofondo nella malinconia pensando a tutto quello che avrebbe potuto essere.



Prospettiva
da "Due punti"

Si sono incrociati come estranei,
senza un gesto o una parola,
lei diretta al negozio,
lui alla sua auto.

Forse smarriti
O distratti
O immemori
Di essersi, per un breve attimo,
amati per sempre.

D'altronde nessuna garanzia
Che fossero loro.
Sì, forse, da lontano,
ma da vicino niente affatto.

Li ho visti dalla finestra
E chi guarda dall'alto
Sbaglia più facilmente.

Lei è sparita dietro la porta a vetri,
lui si è messo al volante
ed è partito in fretta.
Cioè, come se nulla fosse accaduto,
anche se è accaduto.

E io, solo per un istante
Certa di quel che ho visto,
cerco di persuadere Voi, Lettori,
con brevi versi occasionali
quanto triste è stato.

Wislawa Szymborska


:riverenza::riverenza::riverenza:


Il 16 maggio 1973
da "La fine e l'inizio"

Una delle tante date
Che non mi dicono più nulla.

Dove sono andata quel giorno,
che cosa ho fatto - non lo so.

Se lì vicino fosse stato commesso un delitto
- non avrei un alibi.

Il sole sfolgorò e si spense
Senza che ci facessi caso.
La terra ruotò
E non ne presi nota.

Mi sarebbe più lieve pensare
Di essere morta per poco,
piuttosto che ammettere di non ricordare nulla
benché sia vissuta senza interruzioni.

Non ero un fantasma, dopotutto,
respiravo, mangiavo,
si sentiva
il rumore dei miei passi,
e le impronte delle mie dita
dovevano restare sulle maniglie.

Lo specchio rifletteva la mia immagine.
Indossavo qualcosa d'un qualche colore.
Certamente più d'uno mi vide,

Forse quel giorno
Trovai una cosa andata perduta.
Forse ne persi una trovata poi.

Ero colma di emozioni e impressioni.
Adesso tutto questo è come
Tanti puntini tra parentesi.

Dove mi ero rintanata,
dove mi ero cacciata -
niente male come scherzetto
perdermi di vista così.

Scuoto la mia memoria -
Forse tra i suoi rami qualcosa
Addormentato da anni
Si leverà con un frullo.


IlForumista 06-10-2013 13:50

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
La Nature est un temple où de vivants piliers
Laissent parfois sortir de confuses paroles;
L'homme y passe à travers des forêts de symboles
Qui l'observent avec des regards familiars.
Comme de long échos qui de loin se confondent
Dans une ténébreuse et profonde unité,
Vaste comme la nuit et comme la clarté,
Les pafums, les couleurs et les sons se répondent.
Il est des parfums frais comme des chairs d'enfants,
Doux comme del hautbois, verts comme les prairies,
- Et d'autres, corrompus, riches et triomphants,
Ayant l'expansion des choses infinies,
Comme l'ambre, le musc, le benjoin et l'encens,
Qui chantent les transports de l'esprit et des sens.

Charles Baudelaire, "Correspondances", "Les Fleurs du Mal"

Omaggio alle mie Langhe con la poesi più simbolista di Charles
http://www.industriadelturismo.com/w...he-300x224.jpg

darkside 10-11-2013 20:06

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Scrivere un curriculum

Che cos'e' necessario?
E' necessario scrivere una domanda,
e alla domanda allegare il curriculum.
A prescindere da quanto si e' vissuto
e' bene che il curriculum sia breve.
E' d'obbligo concisione e selezione dei fatti.
Cambiare paesaggi in indirizzi
e malcerti ricordi in date fisse.
Di tutti gli amori basta quello coniugale,
e dei bambini solo quelli nati.
Conta di piu' chi ti conosce di chi conosci tu.
I viaggi solo se all'estero.
L'appartenenza a un che, ma senza perche'.
Onorificenze senza motivazione.
Scrivi come se non parlassi mai con te stesso
e ti evitassi.
Sorvola su cani, gatti e uccelli,
cianfrusaglie del passato, amici e sogni.
Meglio il prezzo che il valore
e il titolo che il contenuto.
Meglio il numero di scarpa, che non dove va
colui per cui ti scambiano.
Aggiungi una foto con l'orecchio in vista.
E' la sua forma che conta, non cio' che sente.
Cosa si sente?
Il fragore delle macchine che tritano la carta

Wislawa Szymborska

Altamekz 06-12-2013 19:48

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Solo e pensoso i più diserti campi
vo mesurando a passi tardi e lenti,
e li occhi porto per fuggire intenti
ove vestigio uman l’arena stampi.

Altro schermo non trovo che mi scampi
dal manifesto accorger de le genti,
perché ne li atti d’allegrezza spenti
di fuor si legge com’ io dentro avampi.

Sì ch’io mi credo omai che monti et piagge
e fiumi e selve sappian di che tempre
sia la mia vita, ch’è celata altrui.

Ma pur sì aspre vie né si selvagge
cercar non so, ch’Amor non venga sempre
ragionando con meco, e io con lui.


F.Petrarca


-----


Solo e pensieroso cammino con lentezza
per i campi più deserti
e giro lo sguardo per sfuggire luoghi
dove si vedono tracce umane.

Non trovo altro riparo che mi salvi
dal fatto che gli altri si accorgano della mia condizione
perché negli atti tristi che compio
si vede da fuori come io bruci dentro.

Così io credo ormai che monti e campagne,
fiumi e boschi sappiano già di quale tipo
sia la mia vita che nascondo agli altri.

Tuttavia non riesco a trovare strade così aspre e difficili
in modo che l’amore non mi segua
parlando con me e io con lui.

Emil 23-12-2013 21:02

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Dono

Un giorno così felice.
La nebbia si alzò presto, lavoravo in giardino.
I colibrì si posavano sui fiori del quadrifoglio.
Non c'era cosa sulla terra che desiderassi avere.
Non conoscevo nessuno che valesse la pena d'invidiare.
Il male accadutomi, l'avevo dimenticato.
Non mi vergognavo al pensiero di essere stato chi sono.
Nessun dolore nel mio corpo.
Raddrizzandomi, vedevo il mare azzurro e vele.

Czeslaw Milosz

Emil 05-01-2014 13:34

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Oblio

Chiusi nei vetri della serra
Scordano i fiori come splende il sole
com'è fresca la brezza quando spira.

Konstantinos Kavafis

Emil 26-01-2014 16:14

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Il dolore

Il dolore è un postino grigio, silenzioso,
col viso asciutto, gli occhi d'un azzurro chiaro,
dalle sue spalle fragili pende
la borsa, il vestito è scuro e consumato.
Nel suo petto batte un orologio
da pochi soldi; timidamente sguscia
di strada in strada, si stringe ai muri
delle case, sparisce in un portone.
Poi bussa. E ha una lettera per te.

Attila Jozsef

Emil 14-02-2014 22:22

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
in cammino di Hermann Hesse

Non esser triste, presto sarà notte,
e sul paese pallido vedremo
fresca la luna sorridere furtiva
e poseremo, mano nella mano.

Non esser triste, presto verrà il tempo
che avremo pace. Le nostre croci stanno
a due sul margine lucente della via,
e piove e nevica
e il vento viene e va.

Emil 20-03-2014 22:18

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Sotto una piccola stella

Chiedo scusa al caso se lo chiamo necessità.
Chiedo scusa alla necessità se tuttavia mi sbaglio.
Non si arrabbi la felicità se la prendo per mia.
Mi perdonino i morti se ardono appena nella mia memoria.
Chiedo scusa al tempo per tutto il mondo che mi sfugge a ogni istante.
Chiedo scusa al vecchio amore se do la precedenza al nuovo.
Perdonatemi, guerre lontane, se porto fiori a casa.
Perdonatemi, ferite aperte, se mi pungo un dito.
Chiedo scusa a chi grida dagli abissi per il disco col minuetto.
Chiedo scusa alla gente nelle stazioni se dormo alle cinque del mattino.
Perdonami, speranza braccata, se a volte rido.
Perdonatemi, deserti, se non corro con un cucchiaio d'acqua.
E tu, falcone, da anni lo stesso, nella stessa gabbia,
immobile con lo sguardo fisso sempre nello stesso punto,
assolvimi, anche se tu fossi un uccello impagliato.
Chiedo scusa all'albero abbattuto per le quattro gambe del tavolo.
Chiedo scusa alle grandi domande per le piccole risposte.
Verità, non prestarmi troppa attenzione.
Serietà, sii magnanima con me.
Sopporta, mistero dell'esistenza, se strappo fili dal tuo strascico.
Non accusarmi, anima, se ti possiedo di rado.
Chiedo scusa al tutto se non posso essere ovunque.
Chiedo scusa a tutti se non so essere ognuno e ognuna.
So che finché vivo niente mi giustifica,
perché io stessa mi sono d'ostacolo.
Non avermene, lingua, se prendo in prestito parole patetiche,
e poi fatico per farle sembrare leggere.

Wislawa Szymborska

Aria. 01-04-2014 15:36

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Make me a picture of the sun -
So I can hang it in my room.
And make believe I'm getting warm
When others call it "Day"!
Draw me a Robin - on a stem -
So I am hearing him, I'll dream,
And when the Orchards stop their tune -
Put my pretense - away -

Say if it's really - warm at noon -
Whether it's Buttercups - that "skim" -
Or Butterflies - that "bloom"?
Then - skip - the frost - upon the lea -
And skip the Russet - on the tree -
Let's play those - never come!

Emily Dickinson

Fammi un quadro del sole -
Così potrò appenderlo nella mia stanza.
E far finta di scaldarmi
Quando gli altri lo chiamano "Giorno"!
Disegnami un Pettirosso - su un ramo -
Così ascoltandolo, sognerò,
E quando i Frutteti cesseranno il canto
Metterò la mia finzione - via -

Dimmi se è davvero - caldo a mezzogiorno -
Se Ranuncoli - che "svolazzano" -
O Farfalle - che "fioriscono"?
Poi - salta - il gelo - sul prato -
E salta il Rossiccio - sull'albero -
Facciamo finta che - non arrivino mai!


Here the frailest leaves of me

HERE the frailest leaves of me and yet my strongest
lasting,
Here I shade and hide mu thoughts, I myself do not expose them,
And yet they expose me more than all my other poems.

Walt Whitman

Qui le più fragili mie foglie

Qui le più fragili mie foglie, e tuttavia quelle che più
forti resisteranno,
qui copro e nascondo i miei pensieri, non voglio
rivelarli,
e tuttavia essi mi rivelano più che tutti gli altri miei
versi.

Emil 07-04-2014 22:58

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Debole sistro al vento...

Debole sistro al vento
d’una persa cicala,
toccato appena e spento
nel torpore ch’esala.

Dirama dal profondo
in noi la vena
segreta: il nostro mondo
si regge appena.

Se tu l’accenni, nell’aria
bigia treman corrotte
le vestigia
che il vuoto non ringhiotte.

Il gesto indi s’annulla,
tace ogni voce,
discende alla sua foce
la vita brulla.

Eugenio Montale

Myway 07-04-2014 23:07

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Devota come ramo
curvato da molte nevi
allegra come falò
per colline d’oblio,

su acutissime làmine
in bianca maglia d’ortiche,
ti insegnerò, mia anima,
questo passo d’addio…



Amore, oggi il tuo nome
al mio labbro è sfuggito
come al piede l'ultimo gradino...

Ora è sparsa l'acqua della vita
e tutta la lunga scala
è da ricominciare.

T'ho barattato, amore, con parole.

Buio miele che odori
dentro diafani vasi
sotto mille e seicento anni di lava -
ti riconoscerò dall'immortale
silenzio.


La Tigre Assenza

(pro patre et matre)

Ahi che la Tigre,
la Tigre Assenza,
o amati,
ha tutto divorato
di questo volto rivolto
a voi! La bocca sola
pura
prega ancora
voi: di pregare ancora
perché la Tigre,
la Tigre Assenza,
o amati,
non divori la bocca
e la preghiera...


Cristina Campo

Emil 25-04-2014 19:22

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
La notte

Ma la notte ventosa, la limpida notte
che il ricordo sfiorava soltanto, é remota,
é un ricordo. Perdura una calma stupita
fatta anch’essa di foglie e di nulla. Non resta,
di quel tempo di là dai ricordi, che un vago
ricordare.

Talvolta ritorna nel giomo
nell’immobile luce del giomo d’estate,
quel remoto stupore.

Per la vuota finestra
il bambino guardava la notte sui colli
freschi e neri, e stupiva di trovarli ammassati:
vaga e limpida immobilità. Fra le foglie
che stormivano al buio, apparivano i colli
dove tutte le cose del giomo, le coste
e le piante e le vigne, eran nitide e morte
e la vita era un’altra, di vento, di cielo,
e di foglie e di nulla.

Talvolta ritoma
nell’immobile calma del giomo il ricordo
di quel vivere assorto, nella luce stupita.

Cesare Pavese

Emil 12-05-2014 21:26

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Non dedicarmi troppo tempo


Non dedicarmi troppo tempo,
non pormi tante domande.
Non sfiorare la mia mano
con i tuoi occhi buoni, fedeli.

Non seguirmi in primavera
lungo le pozzanghere.
Lo so: una volta ancora, nulla
verrà fuori da questo incontro.

Forse pensi: è per superbia
che non mi vuole amico.
Non la superbia - l’amarezza
tiene così alta la mia testa.


Bella Achatovna Achmadulina

dintei166 12-05-2014 21:45

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
....
Qua la vita ha la morte per amica,
lungi da occhi e orecchi umido vento
insieme al flutto cereo si affatica,
spiriti vanno in frale bastimento
alla deriva e ignorano la forza
che li spinge: ogni onda qua si smorza,
ogni cosa che cresce non fa scorza…
Vanno dove non sanno, senza vento.

Swinburne

cancellato2824 17-05-2014 22:28

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Che cos'è avvenuto dei miei amici
che tanto mi erano vicini
e tanto amavo?
Credo che sono troppo sparsi;
Non furono ben curati,
e sono andati.
[...] Sono amici che il vento si porta,
e c'era vento di fronte alla mia porta,
li portò via

Rutebeuf

(la traduzione non è il massimo)

Emil 26-05-2014 22:00

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Vado a dormire

Denti di fiori, cuffia di rugiada,
mani di erba, tu, dolce balia,
tienimi pronte le lenzuola terrose
e la coperta di muschio cardato.

Vado a dormire, mia nutrice, mettimi giù.
Mettimi una luce al capo del letto
una costellazione; quella che ti piace;
tutte van bene; abbassala un pochino.

Lasciami sola: ascolta erompere i germogli...
un piede celeste ti culla dall'alto
e un passero ti traccia un percorso

perché dimentichi... Grazie. Ah, un incarico
se lui chiama di nuovo per telefono
digli che non insista, che sono uscita...

Alfonsina Storni

anahí 26-05-2014 22:50

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Io e la mia ombra ci siamo messi in cammino
Come un uccello folle
Come un cieco ti seguo
Come può una sola stella osare
Amore mio, ho già chiesto a tutti i vagabondi
Come sei quando apri le ali.


(David Grossman)

Skyl 27-05-2014 00:38

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
a volte penso che sei
come l'acqua che sai
si può bere però
non si può stringere mai

ma è caduta una stella e tutto si avvererà
con le dita provo a toccare tutti i sogni che fai

a volte sento che sei
come il mare e vorrei
spogliarmi e tuffarmi giù
nel profondo di te

sadsilversoul 27-05-2014 17:48

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Pensiero alla fine di una giornata:

Come tutti, rischi di essere un’acquiescente paria
Che s’infila nella maglia della quotidiana
Realtà, a cui la fiacchezza ben s’adatta.
Ma la giovane forza si contrappone
E porta avanti,
e porta lontano, dove dell’attuale
condizione non trovi traccia,
né di un male che trasformi in rettili gli esseri
dell’umana natura.
Là forse troverai l’arco di luce che aiuta a svelarsi
Dell’umano un’altra faccia, e dove
Puoi guardare indietro con disincanto.
Intanto però non sai
Chi potrà giungere
Alle soglie di quel mondo
Più reclamato che visto, a tendere una mano.

Giuseppe Solardi.

Ventolin 27-05-2014 19:46

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Il Natale

E' natale e tutto tace
C'è qualcosa sulla brace
Non è pollo nè tacchino
P*rco Dio è Gesù Bambino


Paolo Chiavator

Emil 27-05-2014 19:46

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Quote:

Originariamente inviata da sadsilversoul (Messaggio 1296375)
Pensiero alla fine di una giornata:

Come tutti, rischi di essere un’acquiescente paria
Che s’infila nella maglia della quotidiana
Realtà, a cui la fiacchezza ben s’adatta.
Ma la giovane forza si contrappone
E porta avanti,
e porta lontano, dove dell’attuale
condizione non trovi traccia,
né di un male che trasformi in rettili gli esseri
dell’umana natura.
Là forse troverai l’arco di luce che aiuta a svelarsi
Dell’umano un’altra faccia, e dove
Puoi guardare indietro con disincanto.
Intanto però non sai
Chi potrà giungere
Alle soglie di quel mondo
Più reclamato che visto, a tendere una mano.

Giuseppe Solardi.

Bellissima.

darkside 27-05-2014 21:08

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Le osterie

A me piacciono gli anfratti bui
delle osterie dormienti,
dove la gente culmina nell’eccesso del canto,
a me piacciono le cose bestemmiate e leggere,
e i calici di vino profondi,
dove la mente esulta,
livello di magico pensiero.
Troppo sciocco è piangere sopra un amore perduto
malvissuto e scostante,
meglio l’acre vapore del vino
indenne,
meglio l’ubriacatura del genio,
meglio sì meglio
l’indagine sorda delle scorrevolezze di vite;
io amo le osterie
che parlano il linguaggio sottile della lingua di Bacco,
e poi nelle osterie
ci sta il nome di Charles
scritto a caratteri d’oro.

Alda Merini

Emil 04-06-2014 22:52

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Giorno d'autunno

Signore: è tempo. Grande era l’arsura.
Deponi l’ombra sulle meridiane,
libera il vento sopra la pianura.

Fa’ che sia colmo ancora il frutto estremo;
concedi ancora un giorno di tepore,
che il frutto giunga a maturare, e spremi
nel grave vino l’ultimo sapore.

Chi non ha casa adesso, non l’avrà.
Chi è solo a lungo solo dovrà stare,
leggere nelle veglie, e lunghi fogli
scrivere, e incerto sulle vie tornare
dove nell’aria fluttuano le foglie.

Rainer Maria Rilke

Odradek 05-06-2014 03:02

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Guai a chi si costruisce il suo mondo da solo.
Devi associarti a una consorteria
di violinisti guerci, di furbi larifari,
di nani del Veronese, di aiuole militari,
di impiegati al catasto, di accòliti della Schickeria.
E ballare con loro il verde allegro dello sfacelo,
le gighe del marciume inorpellato,
inchinarti dinanzi ai feticci della camorra,
come Abramo dinanzi al volere del cielo.
Guai a chi sulla terra è sprovvisto di santi,
guai a chi resta solo come un re disperato
fra neri ceffi di lupi digrignanti.

Emil 16-06-2014 21:18

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Non sappiamo separarci

Non sappiamo separarci,
vagabondiamo sempre uniti,
inizia già a imbrunire,
tu sei pensoso, io taccio.

Entriamo in chiesa, vediamo
esequie, battesimi, nozze,
usciamo senza guardarci...
perché per noi non è così?

O sediamo sulla neve sfatta
del cimitero, sospiriamo appena,
e col bastone tu tracci sale
dove per sempre staremo insieme

Anna Achmatova

Marchese 16-06-2014 23:05

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Non m'importa che la mia sorte terrena
Abbia assai poco di terreno in sé,
che anni d'amore si siano perduti
in un solo minuto di rancore.
Né mi addolora che altri disperati
Di me, mia cara, siano più felici,
ma che tu soffra per questo mio destino,
che mi porta a fuggire sempre via.

-- Edgar Allan Poe --

Odradek 17-06-2014 04:01

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
E DOMANI?

Sono il signor Doppelgänger, un’ombra,
e ti vengo dietro zoppicando,
come un dado nel giuoco dell’Oca.
Non appenderti a me, ti abitueresti
al mio vano, al mio irsuto brontolio,
come al borbottare di una pentola.
(Una danza di trombe e omini rossi
era quel giorno il tramonto sul mare).
Non lasciarti ingannare dalle mie favole,
da questo bowling di parole, da questo
mastichio disperato di frottole.
Che cosa può darti il re delle ciarle,
se non un branco di sillabe che hanno
pelame di volpe, ma niente coraggio.
Sono un ex-voto luccicante, inerte:
in me si muovono solo i vocaboli,
torride cascate di fonemi. E il cuore piange.
(Maschere azzurre coprivano il viso degli alberi,
affondavi come una barca nel muschio,
la corteccia odorava come un ricordo).
Sono il signor Doppelgänger, un’ombra.
Non invaghirti di me, non potremmo
vivere su una piramide di sedie.

A.M. Ripellino

Emil 22-06-2014 21:31

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Abbiamo tutti una vita

Abbiamo tutta una vita
da NON vivere insieme.
Sugli scaffali di Dio
s’impolverano i gesti possibili:
le mosche cherubiche insozzano
le nostre carezze;
stanno appollaiati come gufi
i sentimenti impagliati.
“Merce inesitata” – griderà l’angelo d’ottone -
dieci casse di vite, di possibili.
E avremo anche una morte da morire:
una morte casuale, innecessaria,
distratta, senza te.

Giorgio Manganelli

Emil 27-06-2014 22:09

Re: Il verso giusto. L'angolo della poesia.
 
Se mi stai cercando
mi troverai oltre il regno del nulla.
Dietro il regno del nulla c’è un luogo
dove nelle vene dell’aria scorrono i soffici semi piumosi
che annunciano al più lontano cespuglio il momento della fioritura.
Sulla sabbia puoi vedere le lievi impronte del cavaliere
che è salito di primo mattino sulla collina del sacrificio rossa di anemoni.
Dietro il nulla l’ombrello dei desideri si apre
e da lì esce il canto della pioggia
quando il vento della sete arriva dalle foglie fino alle radici.
Qui si è soli
e in questa solitudine l’ombra di un olmo si prolunga nell’eternità.

“Se mi vieni a trovare
Vieni lentamente e con gentilezza per non spezzare la fragile porcellana
Della mia solitudine.”

Sohrab Sepehri


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