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Adesso siamo arrivati ai cosiddetri professionisti che fanno le faccette sdegnate e le smorfie di disapprovazione....
Spero che non ti venga lo sghiribizzo di ricontattarlo. Eliminalo dalla rubrica del cell e passa oltre. La tua autostima ringrazierà. |
Re: È normale che la mia psichiatra mi insulti?
Ti consiglio caldamente di lasciarla
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Re: È normale che la mia psichiatra mi insulti?
Lovecraft, Marcellino, volevo dirvi questo:
stai molto attento a prendere per buone le cose che ti scrivono qua dentro. Molto. Soprattutto quando sono giudizi sprezzanti e superficiali e colmi di rabbia e sofferenza, e più che parlare di te e dei tuoi problemi parlano di se stessi. E fai anche molta attenzione alle tue percezioni, non le scambiare con le realtà o peggio la verità, perché potrebbero essere niente affatto lucide. Non ho dubbi che anche nell'ambito della psichiatria possono esistere persone che possono essere descritte come delle "stronze incompetenti" ma non esistono solo quel tipo di persone. Tieni inoltre presente che non scelgono di studiare anni e anni e poi iniziano a lavorare come professionisti per fare i furbi e trattare male le persone: lo fanno perché vorrebbero essere di aiuto, con tutte le difficoltà del caso. p.s. due membri della mia famiglia si sono suicidati nonostante fossero seguiti da psichiatri e altre figure, e un tempo avrei senza dubbio condannato tutta la categoria dei professionisti della salute mentale, ma avrei sbagliato |
Re: È normale che la mia psichiatra mi insulti?
Voi come fate a scegliere i vostri psichiatri? Internet? Passaparola? Andate a caso?
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Re: È normale che la mia psichiatra mi insulti?
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Re: È normale che la mia psichiatra mi insulti?
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Immagino che adesso ci possa essere anche un certo timore di cadere dalla padella alla brace, ma fatti coraggio. |
Re: È normale che la mia psichiatra mi insulti?
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In passato, leggevo meticolosamente sia il curriculum che le recensioni dello specialista, ma sfortunatamente ho buttato via tempo e soprattutto soldi. Trovo che le recensioni non siano esaustive e siano estremamente soggettive. Nella maggior parte dei casi, anche rimanendo in forma anonima, non si fa alcun riferimento alla patologia trattata. Alcuni accennano ad "un brutto momento" o ad "un momento di difficoltà", ma gran parte degli utenti rimangono molto vaghi. Ammetto che sia un mio limite, ma non scelgo terapeute donne a seguito di terribili esperienze. Non mi sono più sentita di affidarmi ad una donna. |
Re: È normale che la mia psichiatra mi insulti?
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Comunque anche io ho deciso che non andrò più da psichiatra donne...è già la seconda psichiatra donna con cui mi trovo male...una volta avevo uno psichiatra uomo con cui mi trovavo bene ma purtroppo si è trasferito a 400km di distanza. |
Re: È normale che la mia psichiatra mi insulti?
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Re: È normale che la mia psichiatra mi insulti?
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anche una medicina può darci una sensazione sgradevole, anche la fisioterapia quando ti sbloccano un ginocchio {esperienza personale} crea dolore fisico e sofferenza mentale, ma quel dolore è necessario e la sofferenza mentale che ne consegue è una nostra reazione al dolore, anche il prendere consapevolezza nei confronti di qualcosa che prima ignoravamo può causare sofferenza, anche la nascita di un essere vivente crea sofferenza nell'essere e in chi lo mette al mondo che si metta a guardare il telefono mentre parli non è una bella cosa, andrebbe evitato, ma occorre capire se lo fa solo per abitudine, un riflesso un impulso che non riesce a controllare {magari controlla quanto tempo rimane per la fine della seduta e così capire se mettere altra carne al fuoco o meno?} e occorre capire se mentre lo fa ti ascolta oppure si distrae, nel primo caso anche se l'azione non è gradevole ciò la rende diversa dalla seconda possibilità in ogni caso entrare in sintonia con la persona da cui vai in terapia è fondamentale, se non nutri fiducia in essa non potrà aiutarti e a quel punto potrebbe essere utile considerare la ricerca di un'altra persona con la quale stabilire un contatto sincero, autentico, una persona che possa farti sentire che esiste un ascolto, una comprensione |
Re: È normale che la mia psichiatra mi insulti?
Ricordo un'esperienza decisamente negativa con una psicologa assegnatami dal Cps. Ho un nutrito curriculum in fatto di psicologi, essendo in cura dall'adolescenza, ma mai avevo visto nulla di simile.
Suppongo faccia sorridere leggerlo, ma pareva contornata da un'aura negativa, irosa perenne. Aveva continui scatti di rabbia che non pareva controllare, e che scaturivano da un nonnulla (cause interne e frustrazione?). Una volta si infuriò quando le chiesi se io rientrassi in uno specifico disturbo di personalità; un'altra quando manifestai dubbi sul test del QI (che avevo già fatto e mi annoia e secca terribilmente svolgere, non gradendo essere misurato). Un'altra volta ironizzò beffardamente sul mio eloquio: "Ah, Daniele, un'altro dei tuoi paroloni! Non puoi proprio fare a meno di tirarne fuori! Adesso ti senti soddisfatto?" Avendo io la sindrome di Asperger (autismo di livello 1), ho un linguaggio e modi di esprimermi particolari. Le chiedevo sempre stupito, a fronte delle sue scene, se le avessi detto alcunché di urtante. Rimanevamo in silenzio anche fino a venti minuti, e di ciò lei imputava la colpa a me. È di estrema importanza il rapporto di fiducia tra terapeuta e paziente, ma di come lei trasgredisse su questo ripetutamente coi suoi comportamenti non si avvedeva. Un paziente che non ti parla, ritengo sia un fallimento nella terapia. Seguitavo a ripetermi che forse era causa mia, forse la sinergia di entrambi; che le cose sarebbero cambiate col tempo e mi sarei adattato, ma niente affatto. Nel protrarre la frequentazione per qualche anno, ebbi modo di vederne tutti i limiti. Approfittai di un annullamento di visita per lasciare la "terapia" ed abbandonare pure il Cps, dove per diverso tempo non misi piede, né volli saperne di psicologi. Tornai solo diversi anni dopo, chiedendo esplicitamente di non rivedere tale psicologa, ed opponendomi ai tentativi di riassegnarmela. Appresi anche dell'esistenza di un nutrito esodo di pazienti, i quali chiedevano di essere trasferiti da lei ad altro terapeuta. Immaginavo, non ero l'unico. Meno male per lei che lavora nel pubblico, perché dubito nel privato, con la sua propria competizione e le logiche di mercato, possa tirare avanti e tenersi i pazienti. |
Re: È normale che la mia psichiatra mi insulti?
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Perlomeno hai avuto la conferma che questa tizia è una svitata e che non vale la pena dare retta a quel che dice |
Re: È normale che la mia psichiatra mi insulti?
secondo alcune scuole di pensiero sarebbe un modo per spronare il paziente ad uscire dalla propria bolla. Certo è più semplice questo modo piuttosto che offrir punti di vista differenti, ad esempio.
In questo caso mi pare di capire che questa psi ne stia un po' abusando. In ogni caso se ti insulta credo tu possa pure rispondere... |
Re: È normale che la mia psichiatra mi insulti?
L'aura di professionalità con cui carichiamo queste persone talvolta ci porta a dimenticare che, per quanto si possano essere formati, sono comunque portatori (si spera sani) di umanità: quindi un tot di criticità, traumi, ambizioni, afflizioni, speranze, etc.
Le probabilità di trovare qualcuno non centrato esistono, da parte nostra possiamo solo ricordarci che non abbiamo davanti una specializzazione in psichiatria parlante, ma un soggetto in carne e ossa dotato di personalità, psiche, subconscio, e via discorrendo. Da qui, la si sonda e si fa quello che si fa con tutte le altre persone/figure professionali, si cercherà di capire quanto si è affini ed effettivamente se il dare/avere è in equilibrio. |
È il paziente che deve insultare lo psichiatra 🤭🤭🤭
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Non ho letto tutta la discussione, mi sono limitato al tuo messaggio dove scrivevi che era la tua psichiatra a dirti che il problema eri tu. Che dire... Non sono uno psichiatra né uno psicoterapeuta, ma posso dirti per certo che il problema non sei tu. Avrai dei problemi probabilmente, ma questo è esattamente il motivo per cui (pagando spesso profumatamente) ci si rivolge a chi questi problemi dovrebbe aiutarti a superarli invece che lavarsene le mani. Ed anche qualora si sia trattato nelle intenzioni del professionista di una sorta di "terapia d'urto", non ne condivido il modo. Sarò banale, ma mi viene solo da dirti fregatene. Provaci. Perché ne va solo del tuo male, non del suo. Fossi in te mi rivolgerei altrove.
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Re: È normale che la mia psichiatra mi insulti?
Anche a me a volte dicevano cose poco carine in modo indiretto oppure mascherandole. In due al primo incontro mi hanno detto “ma se incontrassi cosechenonho per la strada la saluterei?” (Una era tipo nel 2012, l’altro qualche annetto fa. E io che dovevo dire? Grazie? Ma chi si credevano di essere non lo capisco sinceramente. Che domanda era?). :nonso:
Specie in Italia secondo me c’è un po’ questa “idea” che paziente psichiatrico = stupido, uno che crede stupidamente alle storie fantasiose che si racconta. Invece loro sono super svegli, sani e intelligenti. Evidentemente anche super simpatici e pieni di amici a destra e a manca. Naturalmente apparterranno ad un rango superiore ed avranno la corretta cognizione della realtà delle cose. L’obiettività della scienza! Avercela anche noi poveri pezzenti! |
Re: È normale che la mia psichiatra mi insulti?
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Qua non è che si nega quello che c'è. lo si giudica, ed è un'operazione ben diversa, ma siccome gli psicoterapeuti e seguito non pensano davvero, confondono i due piani, pensano che se uno dice che un tizio è uno stronzo e dovrebbe morire sta negando la realtà di com'è fatto il tizio o che il tizio esiste, ma non la sta negando affatto. Una persona che giudica la società una merda o il mondo una merda non sta negando la realtà di fatto di com'è fatto il mondo rispetto ad un altro che vede le stesse cose ma non le giudica tali. Queste cose le confondete sistematicamente tutti. Secondo me sui giudizi di valore non c'è molto da discutere perché sono questi che indicano le finalità ultime verso cui si vorrebbe tendere, e perché mai bisognerebbe tendere verso qualcosa e non qualcos'altro, non è un fatto che si può dire vero o falso. Se uno volesse mettere una bomba perché vuol far saltare un bel po' di persone in aria si può discutere fino alla fine dei tempi sul valore di questa finalità ma non credo che ci sia un argomento razionale che ci dica che il tizio ha torto e il resto della società ragione, avrebbero torto e ragione rispetto a cosa? Si può stabilire oggettivamente che lo scopo della vita sia non far saltare in aria altre persone? Non coltivare la vendetta, non essere sadici e distruttivi? Mettere il pisello nei buchi stabiliti dai benpensanti? E chi lo avrebbe stabilito questo? Perché dovremmo essere d'accordo? Qusto discorso che sto facendo ora è pericoloso e fa paura perché è un discorso che non usa i soliti presupposti taciti, perché non è detto che siano condivisi. La psicoterapia insieme alla psichiatria vengono presentate a torto come spazi non giudicanti di pensieri e comportamenti, questo viene ripetuto sempre quando una persona ha remore nel rivelare i propri pensieri ad un tizio sconosciuto dietro una scrivania, ma a rigore è falso, giudicano ed indirizzano in modo paternalistico, è falso che l'esplorazione è neutra, è falso tutto questo. Per questo io a monte non mi fido di loro, non sono sicuro stiano davvero dalla mia parte e lavorino in favore della mia parte, e la mia parte non è la società, tizio caio e sempronio, potrebbe essere anche sadica e distruttiva ai loro occhi, è normale che sia personale e non collimi con i buoni valori che dicono che io non dovrei essere pazzo in questo o quel senso. Non è detto nemmeno che io debba condividere positivamente l'idea di crescita personale, magari a me potrebbe far schifo pure questa cosa qua e mentre loro la vedono come una cosa positiva per me potrebbe essere negativa e una jattura. A cosa dovrebbe servire vivere ossia la funzione finale dell'esistenza non si sa bene cosa sia, se coincide veramente per tutti e se debba essere diversa dal suicidio non si sa, anche questo è una finalità tra le altre, quindi parlare di funzionale e disfunzionale a cazzo non ha alcun senso. Ad esempio tra varie opzioni si può scegliere anche l'apatia, ma non è che l'apatia è disfunzionale, è disfunzionale a cosa se le alternative concrete all'apatia a un tizio non stanno veramente bene? :nonso: E' disfunzionale rispetto ad una loro idea di come si dovrebbe vivere la vita che magari al tizio non sta bene e proprio per questo è apatico? Quindi anche qua i loro discorsi son tutti discutibili. A parlare si può parlare ma presupporre che uno va là per cambiare è scorretto, perché non è detto che abbiano davvero qualcosa di meglio da offrire secondo il punto di vista altrui. Se entro in un negozio non è detto che io debba acquistare per forza qualcosa di meglio rispetto a quello che possiedo già, cerco ma può essere anche che non trovo un cazzo. Gli psichiatri che si comportano come la persona descritta all'inizio si comportano come un negoziante che vuol vendere per forza qualcosa a chi è entrato nel suo negozio facendo leva sui sensi di colpa affinché un tizio acquisti qualcosa che non vuole acquistare. E' il singolo che decide il problema quale è, non lo psichiatra! Lo psichiatra dovrebbe ascoltare e proporre alternative ma non si dovrebbe incazzare se vengono rifiutate tutte sostenendo che la persona non vuole star bene, bene in quale senso? Il suo? Ma conta di più il suo rispetto a quello del paziente? Anzi del cliente, visto che non c'è nessun malato. Per questo per me è proprio scorretto piazzare queste cose in ambito medico, è proprio un errore madornale piazzare sta roba in ambito medico. Mi starebbe bene che fossero spazi dove propongono cose, ma dovrebbero creare altro davvero e non dovrebbero mai incazzarsi se uno rifiuta tutto come negativo, anche tutto il consorzio umano come negativo, mai. "Forse per lei è meglio far così" ecco possono usare formule simili visto che il dubbio su cosa sia meglio per l'altro non possono dipanarlo loro con la loro autorità del cazzo, dovrebbero mettere in conto che il loro intervento potrebbe anche risultare inutile. |
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