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Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Es a caso: Gino Strada. Lo ritengo una persona estremamente alta dal punto di vista valoriale. Ma non autentico. Non vuol dire che per questo sia una persona priva di genuinità, anzi. Una qualsiasi opera . La ritengo tecnicamente e letteralmente autentica, ma questo punto di vista non ha chiaramente niente a che fare con questioni correlae all'anima o l'espressione della personalità. |
Re: Affrontiamo la paura più grande.
non esiste l'autenticità. Dal momento che abbandoniamo la fase animale/neonato/grugniti/funzioni basiche e ci addentriamo nel mondo sociale fatto di interazioni che iniziano (di norma) coi nostri genitori o nucleo famigliare, iniziamo ad indirizzare i nostri comportamenti e formarli sulla base di esperienze che via via si accumulano.
Quello che io sono oggi, pur se penso e credo di vivermi al massimo della mia autenticità, è solamente uno degli infiniti io che sono/sarei potuto essere se cresciuto in un altra maniera/altro contesto. Ovviamente, per me. È più o meno quello che rimastica in parte il film "everything everyewhere all at once". |
Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
Temo che la ricerca esasperata dell’autenticità possa rivelarsi paralizzante. Alla fine ogni nostro pensiero é una rielaborazione di un’infinità di influenze esterne, e ogni nostra azione porta con sé tutte le nostre implicazioni psicologiche, per cui anche i “migliori” comportamenti possono essere una forma di narcisismo o di insicurezza.
Forse solo i gesti istintivi, in quanto non mediati, si possono considerare autentici. |
Re: Affrontiamo la paura più grande.
Il vostro dibattito mi ha ricordato un libro molto bello di Foucault ("Il coraggio della verità") che trattava il tema della storia del concetto di "parresia" (in breve il "dire il vero") come virtù contrapposta alla retorica, in particolare nei cinici e come questa virtù sia stata gradualmente eliminata nel corso dei secoli.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Primo en passant: è tra l'altro lo stesso appiattimento che vedo negli interventi terapeutici che vengono proposti e somministrati in Occidente, farmaci a parte, e che mi spingono a diffidarne. Secondo en passant: è solo una mia impressione, o la filosofia, dacché si è separata dalla scienza, si è occupata da sempre, quasi in modo ossessivo, sostanzialmente solo di questo problema? |
Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
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E non credo che sia una visione piatta, ma realistica. Il comportamento e la personalità possono essere influenzati da talmente tanti fattori ( e di fatto lo sono da quando nasciamo) che è pressoché impossibile riuscire a mantenere una linea di autenticità. Non è per forza qualcosa di negativo, anzi credo che sia molto liberatorio. L'illusione sta invece nel credere l'essere umano così cosciente e alla ricerca di un ideale. Banalmente io posso considerare una persona autentica, ma usando come metro di paragone ideali/circostanze che mi influenzano nel pensare ciò. Niente di meno autentico. Credo che l'unica forma in cui possiamo ( come essere umani ) avere un minimo di autenticità sia dal momento in cui veniamo concepiti. Quindi nella fase embrionale. E già li ho dei dubbi, perchè è scientificamente provato che il feto ad un certo punto della vita capti ed assimili dalla madre. |
Re: Affrontiamo la paura più grande.
In realta' questo pensiero che l'autenticita' e' una specie di chimera a cui non vale la pena tendere lo trovo un pensiero pericolosamente "reazionario". In senso lato. Nel senso che io immagino che l'utente medio di questo forum abbia problemi con l'autoespressione coraggiosa, e insomma dire che l'autenticita' in fondo non vale la pena di essere perseguita puo' essere un modo di mantenere questa situazione in cui la persona rimane nascosta, non si esprime.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
Si ma a questo punto bisogna stabilire cosa si intende per autenticità. Che cos'è l'autenticità? Io dico la mia: per me l'autenticità è rimanere sempre se stessi davanti a chiunque, mostrando sia pregi che difetti. Per voi cos'è?
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
Comunque visto che erano state menzionate le filosofie orientali, mi ricordo che c'era un koan zen che diceva "che volto avevi prima che nascessero i tuoi genitori?" (ne esistono varie versioni). Quando io parlo di ricerca dell'autenticita' non parlo di questa ricerca paradossale di un'identita' precedente a tutte le nostre interazioni con l'ambiente. Ma di una modalita' di autoespressione.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Sarei curioso di sapere di più su quello che vedevi o percepivi le creature non proprio piacevoli.... Quote:
A parte il fatto che il mio nick è NoSurrender e non surrander :D Grazie tantissime per il suggerimento su Victor Zammit, che non conoscevo, andrò sicuramente a vederlo! Io ho provato più volte a fare una obe (out of body experience), ascoltandomi l'audio su youtube del Monroe Institute, ma mi sono sempre addormentato! :mannaggia::mrgreen: Tu ci sei mai riuscito invece? |
Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
Se devo prendere il termine nella forma letterale, si chiaro. Una persona autentica è quella che esprime il suo essere senza troppe influenze. Ma contestualizzandolo alla domanda del topic ed in particolar modo a come la interpreto è un falso mito. Assolutamente accattivante, considerando le molteplici filosofie e tentativi nella storia, ma comunque basata su un concetto con poche fondamenta diciamo.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
1 allegato(i)
Nel frattempo sono in testa alla classifica settimanale, le piccole soddisfazioni della vita! :D
Grazie, vi voglio bene! :cuore: |
Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Re: Affrontiamo la paura più grande.
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Se la salute comporta dolore, o troppo dolore probabilmente a me fa schifo pure la salute. Non mi ha mai convinto il fatto che se una cosa esiste ed è fatta in certi modi debba esser considerata buona, giusta e bella solo per il fatto che esiste. Non è autentico un mondo senza violenza e sopraffazione ma lo giudico migliore questo mondo ideale rispetto alla realtà autentica del mondo in cui viviamo che queste cose le contiene. Qualcosa di falso può essere migliore rispetto a quel che è vero sotto diversi aspetti. Questi conflitti dentro di voi non esistono? Sono l'unico che li vive? :nonso: Io desidero il bene, l'autenticità senza questo bene è inutile. Se lo stato di salute possibile è comunque carico di aspetti negativi resta uno stato difettato, pesantemente difettato, e l'autenticità non lo salva da questi difetti. Il meglio che si può ottenere in una situazione per me potrebbe comunque non essere abbastanza. La giustizia e quel che è autentico e reale, ad esempio, potrebbero essere irrimediabilmente in conflitto, e io personalmente tra i due butto a mare la realtà, perché dobbiamo considerarla per forza buona cosí com è? È falso che quel che esiste è buono, giusto e bello. È falso che quel che è necessario è buono, giusto e bello. Che le cose esistono e sono fatte magari in certi modi lo si può capire, come giudicarle rappresenta un problema diverso e separato. L autenticità di un fatto non lo fa diventare automaticamente positivo o più positivo di un fatto irrealizzabile. La verità e il nostro giudizio in relazione agli stati di fatto autentici sono due cose distinte. Il vero non aggiunge bellezza a ciò che è brutto ma esiste. Può essere più bello un volto inventato rispetto ad uno reale ed autentico. Io queste cose le noto, per questo quando qualcuno mi dice "io sono autentico" e si aspetta che io gli dica bravo, ha fatto male i conti, perché magari mi fa schifo comunque, a me cosa frega del fatto che sia autenticamente stronzo uno che è stronzo? Per caso grazie a questa autenticità il comportamento da stronzo sparisce? L'autentico non coincide col bene, dedurre "questo è autenticamente vero e anche necessario, dunque è buono", per me rappresenta un errore. |
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