![]() |
Re: La semplicità dei normali
Quote:
|
Re: La semplicità dei normali
Quote:
|
Re: La semplicità dei normali
Quote:
|
Re: La semplicità dei normali
Quote:
Non c'è una linea di confine. Per non parlare del fatto che anche chi è qui dentro ha sicuramente offeso e fatto soffrire qualcuno... Ripeto: pretendete di essere capiti ma non di capire gli altri. Giusto per precisare: io non ho mai segnalato qualcuno. La trovo una pratica da quinta elementare. Sono stata ampiamente segnalata (e me ne fotto alla grande). Purtroppo non avete ottenuto il risultato sperato. Masterplan, mi ha ripetuto più volte questo commento, oltretutto senza parlare con me direttamente e soprattutto senza argomentare. Ed io, oggi, mi sono rotta il cazzo. Niente streghe né stregoni. |
Re: La semplicità dei normali
Quote:
|
Re: La semplicità dei normali
con quelli di fuori dovremo averci a che fare a vita
|
Re: La semplicità dei normali
Io direi che i cosiddetti estroversi non siano persone da Odiare. Vero è che certe volte possono finire col dare dannatamente sui nervi, addirittura si può arrivare ad invidiarle, chiedendosi come cacchio fanno loro a fare certe cose e io no. Adesso ho capito che io sono fatto così, e non ho per niente voglia di assomigliare a loro perché la mia natura d'introverso/evitante esisterà sempre, magari con l'aiuto di qualcuno posso migliorare ( e sarebbe già tanto).
Ma arrivare ad odiare, quello no. L'odio è un sentimento potente quasi quanto l'amore e bisogna conoscerla bene una persona per odiarla veramente. Odiare una categoria generica poi... Gli estro preferisco associarli al rumoroso brusio fastidioso di sottofondo durante una festa alla quale non volevi essere invitato, fastidioso al massimo ma nulla di più. |
Re: La semplicità dei normali
Quote:
Il tuo è un discorso superficiale, che appiattisce e uniforma tutto Su 100 persone che vedo fuori, solo 1 ha lo sguardo spento Non c'è niente di più odioso ed ingiusto che sentire questo mantra che "tutti hanno i loro problemi" Faccio a cambio con quei 99 con lo sguardo vivo, a scatola chiusa Nulla può essere peggio di un morto che cammina, nulla |
Re: La semplicità dei normali
mi sento tanto estraneo ai normali quanto che agli anormali.
|
Re: La semplicità dei normali
Quote:
|
Re: La semplicità dei normali
Quote:
|
Re: La semplicità dei normali
Quote:
|
Re: La semplicità dei normali
Quote:
|
Re: La semplicità dei normali
Io quello che mi chiedo spesso è una cosa, ma seriamente, senza attaccare gli estroversi, i normali o i timidi e problematici come noi.
Perché dalla società, dalla massa, dalla moltitudine, soprattutto nelle ultime generazioni, è accettato un tipo di persona estroversa, che parla sempre, molte volte arrogante e superficiale, mentre la persona timida, chiusa e sensibile viene messa da parte? Io non credo che una persona chiusa e timida sia meno intelligente e con meno valori della massa estroversa. E allora perché dalla moltitudine viene preferita la persona estroversa rispetto a una persona che sta sulle sue? Dove mai sta scritto che uno estroverso è superiore per modi di ragionare e sensibilità e valori? Allora forse è vero che i valori e la sensibilità non contano quasi più adesso, conta solo chi appare di più, chi ci sa fare in mezzo alla massa... |
Re: La semplicità dei normali
Anche a me è capitato di vedere un paio di colleghi che hanno avuto problemi gravi a casa e venivano al lavoro a ridere e scherzare. Io sinceramente non riesco a ridere e fare feste se ho qualcosa che mi preoccupa, credo dipenda dal carattere di una persona.
Onestamente a me non va neanche di ridere se ho problemi. |
Re: La semplicità dei normali
Quote:
Questo non significa che le persone chiuse vengano classificate come meno intelligenti. EÈ un nuovo mito che non avevo ancora sentito. È normale che ci si trova in un gruppo è più facile che la persona aperta ed estroversa parli di più. Non è una colpa. Non si possono colpevolizzare le persone perché sono aperte ed estroverse. E, soprattutto, essere estroversi non significa essere poco sensibili. COme essere persone chiuse non significa essere sensibili. Ci sono persone timide e sensibili; e persone timide e poco sensibili. Persone estroverse e sensibili; persone estroverse e poco sensibili. Non è un'equazione bene:male=timidi:estroversi. Ci sono persone di merda tra i fobici e i non fobici. |
Re: La semplicità dei normali
Maximilian74 con la tua ultima frase ci hai preso in pieno, aggiungo che oggi anche la serietà non è tenuta molto in considerazione, anche se spesso si dice il contrario.
|
Re: La semplicità dei normali
Quote:
|
Re: La semplicità dei normali
Quote:
Le persone estroverse appunto comunicano...per questo ''vanno avanti'' se per andare avanti intendi avere relazioni sociali. Comunicando e sapendo come comunicare si espongono, si fanno conoscere, in questo modo possono piacere più facilmente. Poi molte persone scambiano l'essere ''chiusi'' e stare sulle proprie come il tirarsela, essere snob, non volere avere a che fare con gli altri, si sentono respinte dai tipici comportamenti da chi è molto chiuso. |
Re: La semplicità dei normali
Quote:
|
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 08:25. |
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.