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Re: Come smetterla di essere un bersaglio facile?
Io non capisco che necessità ci sia di discutere e battagliare.
Il post di brio93 mi è sembrato abbastanza chiaro. So che è complicato, per molti, leggere. So che l'analfabetismo funzionale in italia è a livelli piuttost elevati, pare che il 47% dei cittadini ne soffra. Tuttavia ha chiesto una cosa piuttosto specifica, credo sia necessario rispettare il suo post iniziale, o rispondendo in tema, o astenendosi dal farlo. |
Re: Come smetterla di essere un bersaglio facile?
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Sul resto io alzo le mani perché credo nessuno abbia compreso la mia posizione oppure non l'ha discussa (come sempre sono invisibile, anche qui...). Io personalmente gli ho suggerito di iscriversi a Boxe, perché a me fece bene. Naturalmente una parte degli utenti si sentirà come formiche sul miele a stigmatizzare la violenza o altre menate. La realtà è che se è pur certo che l'obiettivo è diventare assertivi e farsi rispettare (non certo a pugni né a parolacce ma per una serie di motivi validi) il modo di arrivarci chi lo conosce? Bisogna tentare un po' di strade e avere un confronto fisico molto controllato e disciplinato penso sia una possibilità. Sicuramente ce ne saranno altre migliori, ma ribadisco che il consiglio di cambiare compagnia può funzionare sull'immediato (peraltro ha detto chiaro che non intende cambiare compagnia) ma lascia certamente irrisolti i problemi di fondo. E' necessario, auspicabile e benefico cercare la compagnia di persone intelligenti, profonde, umane e - cosa più importante di tutte - buone di animo. Ma se e quando Brio cambia lavoro e si ritrova precipitato in dinamiche analoghe? Io spero che esista "Il ristorante dei buoni" inteso come umanità del personale ma temo sia molto improbabile trovarlo e finirci a lavorare. E resterebbe in ogni caso un fondo di problematiche irrisolte. |
Re: Come smetterla di essere un bersaglio facile?
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Io non ho mai giustificato approfittarsi dei deboli; può darsi che abbia detto qualcosa che potesse farlo pensare ma sono certo che per questo occorresse una lettura tirata coi capelli. Io ho sempre detto una cosa diversa, ovvero che non possiamo cambiare il mondo e sarebbe auspicabile la capacità di gestire certe situazioni. Anche un altro utente mi ha attribuito lo stesso pensiero in termini diversi: il mio presunto auspicio che l'animo delle persone si indurisca in modo da poter poi ripetere al nuovo arrivato le angherie subìte. E mi pare di aver detto in tante occasioni che l'anno di leva per me è stato pesantissimo perché avevo gli stessi problemi di Brio ma nonostante stress e sofferenze non me la sono mai presa con i pochi messi peggio di me. Penso che queste letture dei miei pensieri siano a dir poco fuori strada. Le posso giustificare perché qui sopra in qualche misura molti di noi hanno una relazione "anormale" col mondo (non date connotazioni morali all'aggettivo o se volete farlo non attribuitelo a me) e le letture di episodi come quello che stiamo esaminando sono falsate da circostanze variabili per ciascuno. A me sta benissimo che si consigli a Brio quello che per me è solo una fuga da un problema che si porta dentro e che andrebbe affrontato. Ma spero una volta per tutte, se uno non si sente in grado di distinguere il "farsi rispettare" da un atteggiamento aggressivo e violento, o non è in grado di distinguere le cose, almeno abbia la correttezza di esprimerlo come proprio pensiero o anche come realtà oggettiva; tutto quello che si vuole ma non come presunta ermeneutica delle mie opinioni. |
Re: Come smetterla di essere un bersaglio facile?
@pokorny
visto che le dinamiche in molti luoghi di lavoro sono basate su queste competitività, rivalità, ecc. io penso che sia meglio limitarle (se non si possono evitare) in quel contesto e non portarsele appresso anche fuori nella speranza che quelli diventino tuoi amici. Può 'esercitarsi' nell'orario di lavoro, poi magari vorrà prendere un po' d'aria. Per diventare più assertivi non so neanche io le ricette infallibili, ma io non ho capito bene come si concilia il fatto di dover continuamente dimostrarsi assertivi e stare bene in compagnia (quella che si ha la possibilità di scegliere intendo), sembra una guerra. Uno può iniziare a fare boxe o altro ma non è detto che cambi la propria natura e le proprie convinzioni per questo, cioè non è questo il punto, perchè se alla fine devi essere costretto ad adeguarti a determinate dinamiche da 'branco' per essere accettato, io di assertivo ci vedo poco, al massimo apprendi come essere più vigliacco. |
Re: Come smetterla di essere un bersaglio facile?
Come ho già detto in un altro thread un modo potrebbe essere quello di essere riconosciuto per qualcosa di positivo all'interno di un gruppo. Non a livello materiale ovviamente ma a livello emotivo: ad esempio la persona informata su un determinato argomento ( per questo frequentare gruppi che hanno in comune un interesse è importante). Cmq è bene distinguersi anche dagli altri per qualcosa in particolare e non solo omologarsi e non cercare la competizione a tutti i costi...
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Re: Come smetterla di essere un bersaglio facile?
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Re: Come smetterla di essere un bersaglio facile?
@pokorny
certo, però si può anche non trovarsi d'accordo con la richiesta 'non ditemi di cambiare compagnia', poi alla fine è lui a valutare le diverse risposte, può essere anche un semplice spunto per una conversazione. Tra l'altro lui ha aggiunto che 'sono tutti così', cosa che ritengo falsa e, se una volta tanto posso permettermi anche io di dirlo, potrebbe essere anche un pensiero disfunzionale. |
Idealmente sarebbe da cambiare gruppo, ma vista la situazione e vista la chiosa di Brio, faccio come se non ci fosse questa opzione.
Allora, con una migliore comunicazione si può far credere al gruppo che si è uno di loro. La comunicazione dovrà avere caratteristiche precise: abile con le parole e combattivo, leggero e scherzoso, disinvolta secondo come indirizzato verso una posizione adatta nel branco. |
Re: Come smetterla di essere un bersaglio facile?
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Re: Come smetterla di essere un bersaglio facile?
meglio stare da soli a casa che uscire con degli scimmioni senza cervello, oppure cercare di allargare il giro di amicizie. Alle volte vedo che ci si sforza ad uscire perché si deve uscire e non perché si vuole e poi con delle persone che neanche ti piacciono e non ti danno niente a livello umano. Perché? boh
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Re: Come smetterla di essere un bersaglio facile?
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Anche il gatto, che è carnivoro, mangia l'erba. Magari Brio non è neanche così intro e quindi la compagnia gli serve in buone dosi. |
Re: Come smetterla di essere un bersaglio facile?
Perchè meglio che niente cit.
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Re: Come smetterla di essere un bersaglio facile?
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Re: Come smetterla di essere un bersaglio facile?
Però c'era una premessa Marco che reggeva tutto il discorso e che è stata espressa alla fine...
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Tra l'altro si parlava di cambiare "cerchia di amicizie" e non di cambiar lavoro, ovviamente i colleghi di lavoro spesso non si scelgono, non si scelgono neanche i nemici e gli avversari, gli amici però si possono scegliere e come. Perché non dovrebbero esistere cerchie di amicizie che non ci trattano come inetti? :nonso: Io quando sono rimasto completamente isolato partivo proprio da questa premessa qua. Quote:
Insomma se una persona dicesse "mi voglio suicidare per andare in paradiso" tu, in una situazione del genere, invece di mettere in discussione la premessa su cui si basa l'intenzione suicidaria e la richiesta di questa persona, suggeriresti direttamente a questa persona come fare per riuscire a fare quel che chiede di fare? :nonso: Secondo me anche rispondere mettendo in discussione la premessa su cui si basa una richiesta ha un certo grado di pertinenza e non significa affatto non aver capito nulla come sostieni. Si può essere in disaccordo, va bene, ma dire agli altri che non hanno capito un ca _ _ o non credo sia così corretto in questo caso. |
Re: Come smetterla di essere un bersaglio facile?
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Ringraziare sarebbe riduttivo. Il quote è da scolpire nella pietra e dovrebbe far riflettere chi sostiene con forza tesi che alla fine danneggiano solo chi non è in grado di gestire queste situazioni sociali e che si vede negate le opportunità di gestione dietro un laconico quanto controproducente "liquidali". |
Re: Come smetterla di essere un bersaglio facile?
A me pare che, considerando il marciume del contesto, l'unica risposta valida per una domanda del genere sia: cambia compagnie, perché non tutte sono così. Poi se per voi questo è un andare fuori tema, e invece sia più appropriato instradare brio verso un autolesionismo che non può far altro che lasciarlo peggio di quando l'ha preso - eh, purché si faccia male nelle forme e nei modi che dite voi, che restate in tema - buona fortuna per tutto, sia a lui che a voi. :bene:
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Re: Come smetterla di essere un bersaglio facile?
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poi se uno non è in grado di comprendere le varie sfumature ahimè.... non mi pare cosi surreale non aver a che fare con gente che ti invita solo per prenderti per i fondelli.. poi magari hai avuto sfortuna tu.. Quote:
un po di autocritica non guasterebbe piuttosto che dire che gli altri c'han fatto una tirata di capelli o son fuori strada... se uno scrive certe cose è normale che suscita certi pensieri.. sempre detto che io mi baso solo su quello che uno scrive del resto non ne so niente è una cosa naturale invece evitare gente con cui non ci si trova mica è perché siam iscritti al forum che la pensiamo in un certo modo mai detto a brio di assumer atteggiamenti passivo - aggressivo :nonso: |
Re: Come smetterla di essere un bersaglio facile?
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Re: Come smetterla di essere un bersaglio facile?
L'amor proprio è anche saper riconoscere gli abusi degli altri senza incolpare sempre sé stessi. È chiedere aiuto dove non si riesce, perché se in una situazione non ho i mezzi per sottrarmi a un abuso non posso subire fino a che non acquisisco quei mezzi, ma devo prima di tutto impedire agli altri di nuocermi, che sia pure allontanandosi da queste persone se altre soluzioni non funzionano.
Subire prese per il culo e sfottò sistematicamente sul luogo di lavoro non è accettabile, ma del resto stiamo parlando di un lavoro in nero dove oltre allo sfruttamento del datore di lavoro c'è anche questo, quindi si immagini su chi si può contare. La forza non si costruisce dal nulla, tanto più che ciò su cui si basa la propria “forza” spesso è piuttosto casuale, e non è detto che si appoggi su qualcosa di positivo, ma intanto c'è ( o non c'è). Cominciare a pensare invece che non si è degni di questo trattamento, è già qualcosa, è già una base dove cominciare a porre un limite: cominciare a dirsi: questo non mi deve accadere, non è giusto, non sono solo io che sono debole, sono anche gli altri che stanno abusando di me, quello che fanno è sbagliato, e chissenefrega se è la legge del branco, non è accettabile che accada sul posto di lavoro, figuriamoci nella compagnia con cui si esce. La cosa più importante è che si consolidi nella mente di brio che se lui davvero è inadeguato, gli altri che cosa sono? Gente che per sopravvivere ha per forza bisogno del capro espiatorio, un datore di lavoro che sfrutta in tutte le maniere possibili dei ragazzini, questa è l'umanità, il contesto con cui brio ha a che fare. E cominciare a mettere in discussione questo contesto invece che considerare gli altri superiori a lui solo perché hanno soldi, lavoro e ragazze può essere un buon inizio di partenza. Cominciare a pensare che sia più importante trovare persone adatte a lui piuttosto che cercare a tutti i costi di piacere a queste persone per cui conta solo la superficie. E no, non credo che tutto il mondo sia così, credo che molti siano così, ma questo non significa che si debba andare a tutti i costi contro la propria natura. Io già me l'immagino il posto di lavoro di brio e mi vengono i brividi dall'orrore. Sono quelli ad essere brutti, quelli ad essere mostrosi e inadeguati al vivere civile. E meno male che poi si critica chi ha l'atteggiamento del “eh ma son ragazzi” quando un adolescente vessato si butta dal terrazzino della scuola. Il racconto di brio mi ha catapultato direttamente al periodo delle scuole medie, quando i compagni di classe e la gente davanti alla scuola era tutto il tuo mondo, la legge del mondo era la loro, non contavano le regole del mondo lì dentro. E l'atmosfera che m'arriva dai racconti di brio è questa, questo contesto sociale chiuso dove non c'è un'alternativa, non c'è una via di fuga, non c'è maniera di trovare persone decenti. Incominciare a criticare questo contesto, cominciare a vederlo per quello che è, guardarlo dall'esterno può essere una maniera per cominciare un po' a distaccarsi, e chissà che magari spostando l'attenzione da questi non si cominci a trovare di meglio. |
Re: Come smetterla di essere un bersaglio facile?
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