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Holly 31-01-2013 16:23

Re: più cerchi di fare amicizia e peggio è...vi è mai capitato?
 
Quote:

Originariamente inviata da caratteriale (Messaggio 988331)
Quindi ?

.......

Mi pare che molti abbiano apportato punti di vista interessanti, cosa non ti è chiaro ancora?

Novak 31-01-2013 16:54

Re: più cerchi di fare amicizia e peggio è...vi è mai capitato?
 
Quote:

Originariamente inviata da Holly (Messaggio 988315)
Alla base di tutto c'è un buona dose di autostima, insomma che senso ha cercare l'approvazione degli altri se tu in primis non ti accetti, non ti piaci, ti giudichi male, ti trovi mille difetti? Quindi, in primo luogo bisogna lavorare su di sè,coltivare degli hobbies, fare ciò che piace, diventare persone interessanti,se non ci si piace fisicamente migliorarsi da quel punto di vista e essere almeno un pò soddisfatti di sè stessi...solo in seguito si potranno cercare delle amicizie, che come detto prima possono nascere in concomitanza di diversi fattori: tempismo, fortuna, feeling, affinità, capacità relazionali e spontaneità, dandosi anche da fare per aiutare la fortuna...se si sta chiusi in casa e non si parla con nessuno, la vedo dura conoscere nuove persone.

Non sono d'accordo sul concetto e la finalità del "diventare persone interessanti", perchè in fondo, cosa significa essere persone interessanti? Esiste per caso una guida? es. frequenta questi locali quà, fai l'erasmus là, viaggia lassù, sìì estroverso, coltiva queste passioni, ecc?
Si sarebbe sufficientemente interessanti per tutti? No, al massimo solo per alcuni. Come scegliere gli alcuni a cui interessare? E se dopo mesi di lavoro non interessiamo lo stesso?

Mi sembra un processo troppo artificioso, che poi è facile ricada nel meccanismo di dover per forza ricevere feedback positivi per vedere se sì è diventati interessanti, finendo ancora una volta succubi del giudizio altrui.

Penso proprio di non condividere la premessa a monte, cioè "che senso ha cercare l'approvazione degli altri se tu in primis non ti accetti, non ti piaci, ti giudichi male, ti trovi mille difetti?". E' meglio dire "che senso ha cercare l'approvazione degli altri?" e fermarsi lì.

Chi cerca il consenso altrui lo fa proprio perchè di riflesso spera poi di accettarsi a sua volta.
E quando ottieni l'approvazione, l'effetto dura 5 minuti, te ne serve subito un altro po', e così all'infinito.
Quindi non si può accettare sè stessi, puntando a coltivarsi in funzione di "altri".

Non si può/deve piacere a tutti, e nemmeno a chi ci piace.

Bisogna puntare a vivere la socialità senza un fine, solo ti così accetti e vivi in pace con te stesso.

La sfida non è riuscire a coltivare hobby, interessi, stili di vita. La sfida è uscire di casa e fare le normalissime cose che vuoi/ti senti di fare per come sei adesso.

Holly 31-01-2013 18:03

Re: più cerchi di fare amicizia e peggio è...vi è mai capitato?
 
Quote:

Originariamente inviata da Novak (Messaggio 988356)
Non sono d'accordo sul concetto e la finalità del "diventare persone interessanti", perchè in fondo, cosa significa essere persone interessanti? Esiste per caso una guida? es. frequenta questi locali quà, fai l'erasmus là, viaggia lassù, sìì estroverso, coltiva queste passioni, ecc?
Si sarebbe sufficientemente interessanti per tutti? No, al massimo solo per alcuni. Come scegliere gli alcuni a cui interessare? E se dopo mesi di lavoro non interessiamo lo stesso?

Mi sembra un processo troppo artificioso, che poi è facile ricada nel meccanismo di dover per forza ricevere feedback positivi per vedere se sì è diventati interessanti, finendo ancora una volta succubi del giudizio altrui.

Penso proprio di non condividere la premessa a monte, cioè "che senso ha cercare l'approvazione degli altri se tu in primis non ti accetti, non ti piaci, ti giudichi male, ti trovi mille difetti?". E' meglio dire "che senso ha cercare l'approvazione degli altri?" e fermarsi lì.

Chi cerca il consenso altrui lo fa proprio perchè di riflesso spera poi di accettarsi a sua volta.
E quando ottieni l'approvazione, l'effetto dura 5 minuti, te ne serve subito un altro po', e così all'infinito.
Quindi non si può accettare sè stessi, puntando a coltivarsi in funzione di "altri".

Non si può/deve piacere a tutti, e nemmeno a chi ci piace.

Bisogna puntare a vivere la socialità senza un fine, solo ti così accetti e vivi in pace con te stesso.

La sfida non è riuscire a coltivare hobby, interessi, stili di vita. La sfida è uscire di casa e fare le normalissime cose che vuoi/ti senti di fare per come sei adesso.

Allora cerchiamo di fare un pò di chiarezza: il mio discorso incentrato sull'autostima e in particolar modo la frase "che senso ha cercare l'approvazione degli altri...." nasce come risposta nei confronti dell'utente chrissolo che parlava di BISOGNO DI ESSERE ACCETTATI e che nel fare amicizia, diceva sempre lui, conta un certo fattore x. Io (probabilmente anche sbagliando,dato che ho tratto deduzioni errate su chrissolo, per il fatto che non lo conosco) ho individuato questo fattore x, cioè l'elemento base da cui partire per avere buoni rapporti con gli altri nell'autostima, nella fiducia in sè stessi, in una maggior sicurezza di sè. Se non ci si piace un motivo ci sarà, può trattarsi di insoddisfazione personale per non avere raggiunto dati traguardi, nel non piacersi fisicamente o caratterialmente o altri motivi. Se non ci si piace o si è insoddisfatti, per come la vedo io, occorre migliorarsi a meno che si sia arrendevoli e si cerchi di vivere affidandosi alla sorte o al destino e quindi passivamente senza giocare un ruolo attivo nella società. E come ci si migliora ad esempio se non ci si piace? Dipende se si tratta dal punto di vista fisico o caratteriale. Se il problema è il carattere, si può provare a diventare persone interessanti, se si ritiene di non esserlo, o forse avrei dovuto scrivere considerarsi persone interessanti, ma attenzione,interessanti per sè stessi in primis, il diventare interessanti ha senso se non ci si piace caratterialmente,proprio perchè prima ci si sottovalutava. Se mi ritengo interessante, ho qualcosa da dire, ho interessi,passioni da condividere avrò anche maggiori possibilità di entrare in contatto con persone simili a me, che a loro volta mi ritengono interessante, si instaura un rapporto di reciprocità.Sinceramente non ci vedo nulla di artificioso e nemmeno di forzato se si tratta di una cosa che parte da sè. Se una cosa piace la si fa con piacere, non mi sembra un peso...Credo che da quanto descritto si innesti un circolo vizioso che non può portare che al miglioramento di una persona. Il mio pensiero è esattamente l'opposto di quanto tu hai riportato, per me bisogna pensare prima a sè e poi agli altri...non ho detto che bisogna cercare l'approvazione altrui(anche perchè chi sono gli altri per poter giudicare? è tutto relativo e soggettivo)ma solo la propria, come base di partenza per instaurare rapporti interpersonali.

y 31-01-2013 18:27

Re: più cerchi di fare amicizia e peggio è...vi è mai capitato?
 
...e fare il madorlato al primo raduno culinario.

Holly 31-01-2013 18:32

Re: più cerchi di fare amicizia e peggio è...vi è mai capitato?
 
Sì intendevo dire circolo virtuoso...cmq Caratteriale, hai aperto tu il topic, quindi non capisco le tue risposte acide, se non ti stanno bene non so che dire...puoi anche passare oltre. Hai mai pensato invece che anzichè gli altri il problema potresti essere tu?

Holly 31-01-2013 18:49

Re: più cerchi di fare amicizia e peggio è...vi è mai capitato?
 
Quote:

Originariamente inviata da caratteriale (Messaggio 988413)
uhm...temo che tu abbia frainteso il tono delle mie risposte, nei forum e sulle chat si creano sempre questi malintesi. :pensando: chill....

Può essere.....

Markos 31-01-2013 22:39

Re: più cerchi di fare amicizia e peggio è...vi è mai capitato?
 
Su questo argomento ho moltissimo da dire e non saprei nemmeno da che parte cominciare....
Perchè io di giri di amici me ne sono fatti anche diversi partendo da zero e da una condizione miserevole (tentato suicidio alle spalle, bullismo femminile subito per anni, derisione globale, indifferenza da parte dei miei)...
Come ho fatto?
Da spiegare nei dettagli non è facile (perchè fondamentalmente la mia vita è un work in progress continuo è stato cosi allora e lo è attualmente) ma comincerò da quella che io definisco la base e, se siete interessati, lascio a voi eventuali domande e/o considerazioni in proposito a quanto scriverò..
1) Coltivare passioni a contatto con la gente = Questo a parer mio è essenziale per la costruzione di amicizie partendo da zero.. C'è però un punto fondamentale che non sono sicuro sia stato toccato...
L'obiettivo principale di questi tentativi non deve essere la socializzazione con il prossimo o più in generale la conoscenza ma proprio il cercare di "primeggiare" nella passione stessa...
Le persone dovete considerarle solo ed esclusivamente come un contorno...
Cosa potrebbe succedere con il tempo?
Che (cercando ovviamente di non essere chiusi e scontrosi verbalmente) le suddette persone si avvicinino a voi anche solo per fare due parole...
E che dalla massa pian pianino qualcosa emerga...
Io ho cominciato a 25 anni da solo due attività a contatto con la gente partendo da ZERO (e un'adolescenza infernale alle spalle) e l'ho fatto con il solo e unico scopo di arrivare ad avere un'abilità più alta possibile nell'esercizio dell'attività di cui sopra...
Ho avuto incidentalmente quindi esperienze di socializzazione anche "pesanti" in entrambi gli ambiti (direi soprattutto il secondo cmq) e mi sono costruito delle amicizie importanti (anche un paio di inimicizie).
2) Essere adattabili e lineari al tempo stesso = Spiegherò meglio questa cosa in seguito adesso devo scappare. Bisogna cercare di capire chi si ha di fronte ed adattarsi ad essa nel limite del possibile come, parimenti, mantenere una propria linearità comportamentale e non essere come foglie al vento... In un successivo intervento spiegerò meglio il mio pensiero adesso devo scappare...

Novak 01-02-2013 00:17

Re: più cerchi di fare amicizia e peggio è...vi è mai capitato?
 
Quote:

Originariamente inviata da Holly (Messaggio 988386)
Allora cerchiamo di fare un pò di chiarezza: il mio discorso incentrato sull'autostima e in particolar modo la frase "che senso ha cercare l'approvazione degli altri...." nasce come risposta nei confronti dell'utente chrissolo che parlava di BISOGNO DI ESSERE ACCETTATI e che nel fare amicizia, diceva sempre lui, conta un certo fattore x. Io (probabilmente anche sbagliando,dato che ho tratto deduzioni errate su chrissolo, per il fatto che non lo conosco) ho individuato questo fattore x, cioè l'elemento base da cui partire per avere buoni rapporti con gli altri nell'autostima, nella fiducia in sè stessi, in una maggior sicurezza di sè. Se non ci si piace un motivo ci sarà, può trattarsi di insoddisfazione personale per non avere raggiunto dati traguardi, nel non piacersi fisicamente o caratterialmente o altri motivi. Se non ci si piace o si è insoddisfatti, per come la vedo io, occorre migliorarsi a meno che si sia arrendevoli e si cerchi di vivere affidandosi alla sorte o al destino e quindi passivamente senza giocare un ruolo attivo nella società. E come ci si migliora ad esempio se non ci si piace? Dipende se si tratta dal punto di vista fisico o caratteriale. Se il problema è il carattere, si può provare a diventare persone interessanti, se si ritiene di non esserlo, o forse avrei dovuto scrivere considerarsi persone interessanti, ma attenzione,interessanti per sè stessi in primis, il diventare interessanti ha senso se non ci si piace caratterialmente,proprio perchè prima ci si sottovalutava. Se mi ritengo interessante, ho qualcosa da dire, ho interessi,passioni da condividere avrò anche maggiori possibilità di entrare in contatto con persone simili a me, che a loro volta mi ritengono interessante, si instaura un rapporto di reciprocità.Sinceramente non ci vedo nulla di artificioso e nemmeno di forzato se si tratta di una cosa che parte da sè. Se una cosa piace la si fa con piacere, non mi sembra un peso...Credo che da quanto descritto si innesti un circolo vizioso che non può portare che al miglioramento di una persona. Il mio pensiero è esattamente l'opposto di quanto tu hai riportato, per me bisogna pensare prima a sè e poi agli altri...non ho detto che bisogna cercare l'approvazione altrui(anche perchè chi sono gli altri per poter giudicare? è tutto relativo e soggettivo)ma solo la propria, come base di partenza per instaurare rapporti interpersonali.

Se per la frase in grassetto intendi migliorarsi nel senso di accettare i propri limiti, carattere compreso (da non confondere con le fobie), i propri gusti, e far valere la propria individualità sviluppandola in base alle nostre convinzioni individuali, eventualmente mandando a cagare chi ci impone modelli e stili di vita, allora la pensiamo allo stesso modo. :perfetto:


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