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Re: A woman at the supermarket: one of us?
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Il mio consiglio invece è che tecniche a prova di fobico non ce ne sono ( perchè cose come lasciarle un bigliettino anonimo di nascosto nella borsa o robe così sembrano tanto infantili e da stalker ) e le cose che hanno più probabilità di successo sono le più semplici. trova una scusa e attacca bottone, stop. Spero tu riesca nel tuo intento :) |
Re: A woman at the supermarket: one of us?
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Re: A woman at the supermarket: one of us?
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e quì un bel graziearcazzo me lo merito. :sisi: |
Re: A woman at the supermarket: one of us?
Si potrebbe anche trovare la scusa che ci si è persi e non si trova più l'uscita
A me capitò una volta di perdermi al super e di venire raccolto da una premurosa signora che mi aiutò con generosità...certo avevo cinque anni :sarcastico: |
Re: A woman at the supermarket: one of us?
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Re: A woman at the supermarket: one of us?
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Re: A woman at the supermarket: one of us?
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E dove é il problema? Per chi di noi ha vissuto nella diffidenza, dovrebbe essere il migliore dei mondi possibili |
Re: A woman at the supermarket: one of us?
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Re: A woman at the supermarket: one of us?
Ma siete sempre al supermercato alla stessa ora????cmq penso sia una mission impossibile per conoscere così ci vuole una faccia di bronzo che credo nessuno abbia qua dentro,l'unica cosa che puoi fare è continuare a frequentare il supermercato e sperare in un miracolo della provvidenza fobica.
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Re: A woman at the supermarket: one of us?
scusa mi spieghi come fai ad asserire con contanta certezza che è una di noi ?
Quando vado al supermercato e mi guardo intorno noto più o meno questo tipo di comportamenti: molti vanno di fretta o sono distratti o annoiati; alcuni sono concentratissimi su quello che comprano e fanno la vivisezione dei prodotti e delle offerte; altri ancora girano come palline impazzite di un flipper senza capo nè coda perchè non sanno bene cosa prendere, in quale parte del supermercato si trova ciò che cercano, non hanno una lista ecc. Detto ciò, eliminate le famiglie con bambini e quelli che, pur non essendo accompagnati da prole schiamazzante, è evidente che facciano parte di una famiglia ( perchè in genere hanno il carrello stracolmo di prodotti che con tutta evidenza sono destinati a soddisfare i gusti e le esigenze di individui di età diversa, es. bambini ) ed è certamente più difficile, anche se non impossibile che siano fobici, come si fa ad individuare, tra quelli che si aggirano da soli, potenziali single ( categoria nell'ambito della quale si concentra ovviamente la più alta percentuale di sociofobici e timidi patologici) , " uno di noi " che fa la spesa ? Come cavolo li guarda sti cassieri ? Come cavolo si aggira tra gli scaffali ? Sguardo basso e rassegnato ? Scusa le tante domande, ma mi hai incuriosito e da domani penso che osserverò come una maniaca tutti quelli che incontro al supermercato . Quanto all'eventuale approccio, essere sicuri del fatto che è sociofobica sicuramente condiziona il tipo di tattica da utilizzare ( al di là del fatto che si tratta di un'impresa titanica per un fobico... figuriamoci poi per due fobici !!!! ); mi sembra, per altro, di aver letto che nelle statistiche dei lughi favorevoli alle nuove conoscenze uomo/donna, fobici a parte, il supermercato rappresenta un posto particolarmente indicato. In bocca al lupo comunque. |
Re: A woman at the supermarket: one of us?
Effettivamente ci potrebbero essere 1000 motivi per cui questa donna si comporta così.
Comunque anche io da quando leggo questo forum spesso quando sono in giro mi chiedo se le varie persone che vedo sono one of us, spero che non diventi un'altra ossessione. |
Re: A woman at the supermarket: one of us?
metti la tua roba nel suo carrello e poi ti scusi e attacchi bottone:sarcastico:
facile, no? :sarcastico: |
Re: A woman at the supermarket: one of us?
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Re: A woman at the supermarket: one of us?
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No, scherzi a parte, ho parlato di impressione, non di certezza. Mi è difficile descrivere come si muove nel supermercato e alla cassa, però in un certo senso potrei dire che si muove in modo discreto, ma allo stesso tempo ansioso e nervoso, come se cercasse una via di fuga. Detto questo non ne sono affatto sicuro e neppure mi interessa poi tanto questo aspetto. Mi ha solo incuriosito, mi ponevo più che altro la domanda: se anche lei fosse sola, supponendo un attimo ciò per ipotesi, come si potrebbero incontrare queste due solitudini? E' il dramma dell'incontro casuale, di quel momento fugace in cui due solitudini si sfiorano senza sapere nulla uno dell'altra. E poi subentra la diffidenza. E poi si va a casa e le persone le si conosce su internet, perché la mamma e lauretum ci insegnano che non si va da perfetti sconosciuti a rompere le scatole alla gente. Naturalmente non sono d'accordo e penso che se fatto con i dovuti modi non ci sarebbe nulla di male e non sarebbe una rottura di scatole. Ma posso solo immaginarla la scena, non ho le social skills per metterla in atto, quindi è ovvio che io in questa situazione non farò nulla, non è alla mia portata, ma non è che non dormirò la notte per questo. |
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