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Re: timidissimo al ristorante!
ci sono timidi qua che non hanno mai avuto la ragazza, purtroppo........
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Re: timidissimo al ristorante!
Come già scrissi tempo fa una delle espeirenze meno piacevoli è stato cenare con il mio amico e una sua amica..con lui mi trovo benissimo nessun problema..ma l'intera cena è stata falsata dalla presenza di questa ragazza..ho dovuto far molti sforzi.
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Re: timidissimo al ristorante!
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Ma del resto, visto che tu concordi con coloro che reputano la timidezza un male in sè, è ovvio che tu la veda in questo modo, ovvio che per te ha ragione chi sfotte e ha torto chi se la prende...il modo di ragionare dei bulletti. Gli estroversi hanno sempre ragione, solo loro si divertono, la timidezza è un male e se i timidi vengono sfottuti è un bene, non dovrebbero offendersi :cool: |
Re: timidissimo al ristorante!
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Re: timidissimo al ristorante!
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Re: timidissimo al ristorante!
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Omologazione n°3. |
Re: timidissimo al ristorante!
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Il discorso l'hai perfettamente spiegato tu per bocca di quel tuo amico che diceva ai suoi scagnozzi di tenersi buoni i ragazzi che sarebbero potuti essere utili e di malmenare gli inutili. Di solito, la vittima di bullismo è tale perché inutile; se fa il fetente, prenderà solo un sacco di sberle. La vittima di bullismo non è sconfitto nel momento in cui non reagisce, ma già nel momento in cui viene scelto: "Tu non ci servi, dammi la tua parte di cacciagione, sfigato" e siccome è meno utile, nessuno lo difende. |
Re: timidissimo al ristorante!
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purtroppo è difficile accettare che è giusto essere vessati se si è il debole. |
Re: timidissimo al ristorante!
ripensandoci ribellarsi al forte, sapendo di uscirne sconfitti, è un atteggiamento dell'oltreuomo. titanismo.
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Re: timidissimo al ristorante!
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difetto è ciò che consideriamo difetto. al limite può essere uno svantaggio in diverse situazioni, ma questo non deve diventare ne un alibi (da una parte), ne rifiutare quello che si è (dall'altra parte). Quote:
cruciale è lo scarso appeal con l'altro sesso. parere personale. Quote:
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avere dei difetti è una colpa? li abbiamo tutti. sai quanti non-timidi hanno poi una marea di difetti? bon sono timido, e allora? è come andare da un miope e dire : se non ci vedi ti devi sforzare di più :laugh: la colpa del razzismo è del nero o di chi non accetta il nero? la colpa del fatto che un inabile non può salire le scale da solo è del suo handicap o delle strutture non adeguate intorno a lui? la colpa dell'emarginazione dei timidi è SOLO del timido o ANCHE di chi non lo accetta così com'è (e magari lo forza, socialmente, ad essere altro)? attenzione, che un conto è fare piccoli passi per abituarsi a certe situazioni, un altro è omologarsi. Quote:
come se le persone fossero tutte autoplasmabili da sole. in realtà l'uomo ha solo una grande capacità di adattamento, non certo una capacità di curare i suoi tratti caratteriali. il timido infatti non cura la timidezza, crea escamotage per aggirarla. per affrontarla positivamente per prima cosa la devi accettare e smetterla di farti paranoie perché "non sei brillante" come il tuo amico estroverso. tanto brillante come un estroverso il timido non lo diventerà mai. |
Re: timidissimo al ristorante!
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da buon introverso ho un idealismo spiccato (WLM non sarà d'accordo forse) e credo che sia ripugnante rinnegare o modificare o celare o addolcire le proprie idee, i propri gusti, ecc per farsi accettare dal prossimo. un esempio lampante, che ho vissuto, ma che credo appartenga a tanti altri introversi è quello degli interessi anti-f..a. ve ne sono diversi: i giochi di ruolo per es, i videogames, certi generi musicali, ecc. molti introversi celano sistematicamente i propri interessi per non rovinarsi la piazza con le donne. è un atteggiamento controproducente, molto speculare al fighino che si veste alla moda. si cerca di "comprare" l'approvazione degli altri mascherando quello che si è o cercando di assomigliare ad un modello. la cosa triste che in alcuni casi funziona (ma più per gli estroversi). se tizio caio o sempronio dicono un'emerita boiata, non bisogna mandarglielo a dire. si deve essere educati ma netti. se hai un'idea in cui credi, la dici. l'apertura mentale è spesso un'emerita cazzata usata da persone senza opinioni e idee forti per descrivere l'atteggiamento teso ad andare d'accordo con tutti senza creare attriti (la gnocca prima di tutto, la dignità è secondaria....). oppure si può essere dei venditori di se stessi e, per l'appunto, omologarsi a quello che gli altri vogliono da te. mi sembra che il gioco non valga la candela. |
Re: timidissimo al ristorante!
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Io ritengo che un minimo di "recita" quando si è con gli altri sia indispensabile, lo stesso termine persona e simili derivano, non a caso, dalla parola maschera. Poi bisogna vedere se si è completamente identificati in questa maschera o si riesce almeno un minimo a starccarsene ed osservarla. Certo se il fine, lo scopo principale del frequentare un gruppo di persone è solo passare il tempo, esserne approvati e apprezzati, sarà abbastanza ovvia una omologazione continua ed un appiattirsi sulle idee e sui valori altrui. Se di valori o idee se ne hanno invece di propri ed abbastanza forti, tra i quali incontrare persone per migliorare assieme e non raccontarsi a vicenda che siamo tutti belli e bravi, l'omologazione e le recite dovrebbero scendere di parecchio, ma mi sembra siano casi piuttosto rari. |
Re: timidissimo al ristorante!
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non credo ci sia una relazione fra l'essere timido/fobico e il non essere brillante. esistono estroversi non brillanti e timidi brillanti. il problema del timido (se e` anche brillante) e` che al limite NON RIESCE A DIMOSTRARE di esserlo. essere brillanti e` un concetto che prima di tutto si basa su cio` che una persona ha da dire (quindi sui contenuti), in secondo luogo su come lo dice e come si pone mentre dice le cose. molte persone qui dentro riescono ad essere brillanti in situazioni controllate (con persone fidate, o anche da soli pensando a una data situazione) ma bloccati con persone sconosciute o in situazioni sociali, ansiogene. Se per esempio una persona riesce ad essere un tipo brillante in chat ma non riesce ad esserlo dal vivo, non significa che non sia brillante tout court, ma evidentemente che non riesce ad esserlo in una data situazione. E su questo ovviamente si puo` lavorare, rendendo la situazione meno ansiogena e facendo in modo di "liberare" la persona dalle catene che la bloccano in quei momenti. |
Re: timidissimo al ristorante!
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poi dopo si viene a piangere perché gli altri ci hanno tenuti buoni anche se di noi non gliene fregava niente. dovremmo fare uguale? mah. |
Re: timidissimo al ristorante!
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che riesce a catturare l'attenzione. Quote:
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Re: timidissimo al ristorante!
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Re: timidissimo al ristorante!
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c'è gente che passa dal lecchino all'arrogante solo per ottenere un risultato. è questo quello che intendo. un timido che non accetta la sua timidezza finisce per risultare una patetica scimmiottatura di un animale sociale. |
Re: timidissimo al ristorante!
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Re: timidissimo al ristorante!
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Ah si senz'altro, , ma questo è abbastanza comune, c'è chi vuole apparire più ricco o più coraggioso o più buono di quanto non si sia in realtà, e così via, tutti esempi, a mio avviso, di gente che non si è ancora accettata per quel che è e che cerca di scappare da se stessa, visto che spesso le finzioni che facciamo con altri sono il corrispondente di quelle che facciamo a noi stessi, da soli. Accettarsi realmente credo sia un passo indispensabile e quando dico realmente intendo non solo pensarlo; poi eventualmente si potrà trovare il modo, non dico di trasformarsi totalmente, ma almeno di equilibrarsi un pò di più, non fossilizzarsi solo sui lati negativi ma elaborare meglio quelli positivi e le situazioni in cui questi possono essere sfruttati meglio. |
Re: timidissimo al ristorante!
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il timido il savoir faire non ce l'ha, perché è appunto una costruzione (anche se può venire spontanea entro un certo limite). ti è mai capitato di leggere la noia sui volti dei tuoi interlocutori mentre parlavi di cose interessanti (cioè non del più e del meno) ? |
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