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Originariamente inviata da Equilibrium
(Messaggio 2677795)
In effetti a volte a pensarci mi viene da pensare che siamo noi il virus.
Altre volte mi viene da pensare che potenzialmente siamo fatti per proteggere questo mondo.
Se pensiamo che siamo immersi nello spazio cosmico, dove ci pùo capitare un asteroide e distruggere quasi tutta la vita in un momento. Noi oggi potremmo anche essere capaci di deviarlo, certo se non facciamo come nel film don't look up, allora davvero non serviamo a un cazzo e fa bene sto mondo ad espellerci senza pietà
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Io mi sento ormai un singolo, non percepisco più di tanto questo noi, il mio destino è separato da quello dell'umanità, sono un individuo poi un esemplare.
Ammesso pure che arriverà una catastrofe per tutti per me non c'è questa gran differenza visto che comunque la mia personale catastrofe già è in atto.
La fine del mondo è poca cosa se uno arriva a percepirsi come dovrebbe percepirsi: finito e limitato.
Spesso uno ragiona come se potesse continuare a vivere in eterno, ma io tra una ventina o trentina di anni già non ci sarò più, la fine del mondo arriverà comunque per me.
Un "asteroide" tra una trentina d'anni comunque mi piomberà in testa e mi espellerà, si è destinati già ad esser presi a calci in culo e buttati via in partenza.
Salvare un mondo che uno comunque perderà non ha senso, ed è per questo che dei piani a lungo termine non potrà fregare davvero quasi nulla a nessuno, giusto se si dimostra che la catastrofe è dopo domani qualcuno potrebbe iniziare a prendere sul serio la cosa.
Anche del destino dei figli non frega un cazzo davvero a nessuno, se ai genitori gliene fregasse qualcosa si preoccuperebbero in tempo di che fine faranno, invece li sfornano ci giocano un po' finché hanno l'aspetto di simpatici bambolotti e poi che se la vedano loro.
Tornando in tema a me ha fatto sempre un po' impressione questa cosa dell'obbligo delle cure, la pandemia ha solo messo in evidenza un problema di fondo irrisolto per me.
Se un tizio fosse anche pericoloso può essere obbligato ad essere curato in sensi che non riconosce, non condivide e non sceglie?
Gli obblighi ci sono già, vero, ma io non li chiamerei proprio per questo cure.
Penso che forse sia più corretto pensare che questi interventi risultano utili per mantenere l'ordine pubblico, non si tratta più propriamente di cure utili al singolo, sono interventi utili soprattutto alla collettività o imposti dalla collettività per tutelare certi interessi e non la salute di quel singolo.
Se mi comporto male puoi obbligarmi a stare in galera, ma spacciare questa cosa come un qualcosa che risulterà salutare per me è una presa per i fondelli.