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Re: Insegnanti empatia zero
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Re: Insegnanti empatia zero
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Re: Insegnanti empatia zero
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Re: Insegnanti empatia zero
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Re: Insegnanti empatia zero
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Re: Insegnanti empatia zero
ecco poi vedi ste cose e come fai a prendere sul serio la scuola? è una barzelletta
https://corrieredelveneto.corriere.i...53d07xlk.shtml |
Re: Insegnanti empatia zero
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Il pesce puzza dalla testa (cit.) |
Re: Insegnanti empatia zero
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Re: Insegnanti empatia zero
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Re: Insegnanti empatia zero
Volete sapere perché ormai non si boccia più? Non si boccia più per i seguenti due motivi: le famiglie fanno tutte quante ricorso per una bocciatura e nella quasi totalità dei casi il ricorso lo vincono a causa della magistratura rossa politicizzata che difende i criminali e perseguita le persone oneste.
Il secondo motivo è che se bocci qualcuno, la notizia si diffonde, le famiglie non iscrivono più i propri figli all'istituto, ne scelgono altri e l'istituto rimane senza iscritti, con il rischio che si riducano o spariscano le classi e ci si veda costretti a ridurre il personale. La crisi demografica ha avuto un impatto le cui conseguenze si fanno sentire soprattutto dal settore scolastico, ecco perché ci servono più immigrati. Chiamatela sostituzione etnica se volete fare i melodrammatici, intanto il paese rischia di scomparire. |
Re: Insegnanti empatia zero
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Perché io devo adattarmi agli altri più di quanto (o senza che) debbano fare gli altri con me? Sozialismus oder Barbarei (cit.), il resto è al più una forma ingentilita di produci consuma crepa (cit.), di rendersi "funzionali" per la società. |
Re: Insegnanti empatia zero
E' necessario migliorare per se stessi e non per gli altri, cambiando ciò che si decide soggettivamente di voler cambiare. (se si ha voglia di farlo)
Poi il vero cambiamento deve essere anche collettivo perchè moltissimi disagi del singolo sono nati anche da problemi sociali, come il bullismo, i problemi economici, i maltrattamenti sui minori, il degrado etc Cioè magari puoi anche curare il singolo, ma finche restano questi problemi sociali, continueranno semplicemente a nascere nuove persone ''da curare''. Qui però stiamo iniziando ad andare molto offtopic |
Re: Insegnanti empatia zero
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Che sarebbe stato degli omosessuali se dopo i fatti di stonewall non si fosse cominciato a celebrare i vari pride? E possiamo dire lo stesso per le minoranze etniche così come per i disturbi dell'apprendimento e altre cose meno discusse ma ugualmente importanti. |
Re: Insegnanti empatia zero
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Re: Insegnanti empatia zero
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Comunque libri sulla fobia sociale ce ne sono a bizzeffe, ma sono in genere scritti da psichiatri e spicologi e voi siete i primi a schifarli perché è gente che non ha mai sofferto di fs e che ne sanno loro? Invece parliamo della coraggiosa Susan Cain e delle sue iniziative di sdoganamento degli introversi, anche se secondo me tanto introversa non è che sia, soprattutto non ha problemi depressivi o di distimia visto l'enorme quantità di cose che fa...però le va tributato il giusto riconoscimento. |
Re: Insegnanti empatia zero
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Tu comunque che stai da secoli nel forum della fobia sociale e dici "voi" chiamandoti fuori resti sempre il meglio |
Re: Insegnanti empatia zero
Comunque non siamo costretti a scegliere tra ''deve solo cambiare il singolo, il singolo è l'unico responsabile di tutti i suoi mali'' e ''deve cambiare solo la società, la società è l'unica responsabile dei mali del singolo''...ci può pure essere una terza opzione, una via di mezzo.
Vi ricordate quel periodo in cui ci stavano le campagne di sensibilizzazione sui disturbi alimentari e contemporaneamente ci stavano campagne di denuncia rispetto a fenomeni come quello delle modelle anoressiche e l'industria della moda che promuovevano modelli malsani e spesso causa di questi disturbi alimentari nelle ragazzine? Quelle campagne hanno almeno in parte funzionato, le modelle e le attrici ora sono meno anoressiche che in passato, certe cose che passavano nei primi anni 2000 non passano più, i tassi di anoressia si sono effettivamente ridotti, e contemporaneamente ora il singolo ha più possibilità di chiedere aiuto sia perchè ora ci sta consapevolezza che quell'aiuto esiste, sia perchè la persona media è meno ignorante rispetto al problema e quindi i parenti possono spronare la persona che sta scivolando nel vortice della bulimia o dell'anoressia prima. Ci potrebbero essere da un lato campagne di informazione rispetto a fenomeni come l'isolamento sociale, sia campagne per informare i singoli rispetto alle varie opzioni di trattamento che potrebbero essere efficaci per questi problemi. Non siamo costretti a scegliere tra una visione che colpevolizza e responsabilizza solo il singolo dei suoi mali e una visione che responsabilizza solo la società. Purtroppo i problemi di fobia sociale rischiano di non ricevere la giusta attenzione per molto tempo perchè sono meno ''visibili'' a primo impatto rispetto a problemi come il lasciarsi morire di fame, la famiglia rischia di pensare che la persona è solo ''un pò timida'' mentre il singolo affetto da fobia sociale ha paura di esporsi e quindi non andrà mai a raccontare la sua storia per fare sensibilizzazione proprio perchè non ci riesce in virtu della fs. |
Re: Insegnanti empatia zero
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Innanzitutto questo tono polemico con me non attacca, anche perché essendo da secoli sul forum merito trattamenti di rispetto per ragioni di anzianità. In secundis non ho tracciato un parallelo tra fobia e introversione, ho solo citato l'esempio virtuoso di una persona che ha avuto modo di porre sotto la luce dei riflettori un problema che non viene vissuto come tale dalla maggioranza delle persone. Terzo ed ultimo, fai meno la saputella, che se non era per me voi stavate tutti quanti sotto a un ponte (cit.) |
Re: Insegnanti empatia zero
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Re: Insegnanti empatia zero
ma scusa muttley te sei cosi intelligente pieno de fogli de carta, insegni pure agli altri come vivere e poi a 40- 50 anni c hai ancora la fobia dell altezza? come l adolescenti? qualche domanda me la farei
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