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Re: Il Vostro Pensiero in Questo Momento...
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Non è mia intenzione definire cosa sia peggio o meglio in merito al vostro dibattito, significherebbe sostituirmi alla vostra persona, con la vostra rispettiva sensibilità, e al vostro trascorso; ciò non sarebbe corretto. Ma lasciami affermare che quanto da te esperimentato io l'ho visto e anche vissuto ben quattro volte, tre delle quali appartenente ad affetti personali... e tale trascorso, a livello di presa di coscienza, non ha aggiunto alcunché; ovvero non è stato necessario, per me, "passarci" per comprenderne la gravità e pormi riflessioni in merito. |
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Tuttavia, proprio in virtù del fatto che ognuno è una realtà a sé stante, meglio cercare di eclissare ogni rancore (se di rancore si tratta) personale alle espressioni altrui su ciò che, per esso, sarebbe peggio o meglio. |
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Peste, capisco il tuo punto di vista, ho avuto anch'io esperienze in merito e la mia mamma è malata, ma comprendo anche Dead.
Io stessa spesso mi ritrovo ad invidiare chi è malato, può lasciarsi andare del tutto e starsene lì tranquillo ad aspettare la propria fine. |
Re: Il Vostro Pensiero in Questo Momento...
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Ma a riguardo di ciò, proprio perché ognuno ha il diritto di vivere la propria vita, provare rabbia, per quanto "positiva", per delle scelte e dei pensieri altrui credo possa essere abbastanza superflua. Fin quando si tratta di pensieri fortemente personali indicativi della sola sfera individuale (scevra quindi di relazionalità e/o effetti esterni deleteri) meritano comunque rispetto, anche se tali pensieri, di per sé, non li si condivide. Per la questione di età anche qui non sei stato affatto frainteso. Sintetizzando, è un "rammarico", per me, che non è dipende dalla variabile dell'età: potrebbe essere un ragazzo di venti anni come uno di settanta, non cambierebbe di una virgola, alla base. |
Re: Il Vostro Pensiero in Questo Momento...
Vorrei avere una relazione sentimentale con una ragazza con problemi esistenziali simili ai miei ma dove cazzo la trovo!!
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Da questo punto di vista sono più facili qualora il soggetto desiderasse da sempre di chiudere per sempre gli occhi. Il punto semmai cruciale è considerare il fatto che per dire che, da questo punto di vista, le malattie mortali siano "più facili" non implica il non patire le pene dell'inferno. Ecco che la difficoltà dell'atto (suicidio) si sostituisce con la difficoltà di sopportazione della condizione per tutto l'arco della sua durata, e le morti "lente" son da sempre ciò che chiunque si sente di non volere. |
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Però il ricovero dovrebbe essere proprio l'ultima spiaggia da considerare. |
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