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re: Una vita da disoccupati
però i guru del lavoro ti dicono sempre che non è mai troppo tardi per "reinventarsi". Cazzate
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re: Una vita da disoccupati
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Considero carità questo reddito di cittadinanza, con queste regole folli per cui se in un mese riesci a conservartene anche solo 30 euro non puoi metterli da parte ma ti arrivano le multe ( allora non ne hai bisogno se non consumi fino all'ultimo cent:sarcastico: ), che non puoi poi spenderli nel modo che decidi tu ma solo per beni di prima necessità che decide lo stato, che se ti offrono un lavoro a 250 km magari di 3 mesi che ne spendi tre quarti in trasporti se non lo accetti ciao ai soldi, insomma, è davvero una roba piena di limiti e grane fatta solo per pavoneggiarsi di una misura in realtà fasulla e penosa. |
re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
Tutto vero sul fatto che sei legato al lavoro che hai svolto. Io dopo tanti anni di lavoro sono stato licenziato per chiusura attività e sono a spasso. Sto cercando di cambiare mestiere e mando cv a iosa anche se spesso non mi rispondono neppure. Ho contattato delle conoscenze che mi avvertiranno col passaparola e seguendo annunci di piccole attività in vendita dato che mi sarebbe sempre piaciuto avere qualcosa di mio. Purtroppo non posso avviare un'attività come quella dove lavoravo perché ci vorrebbe una cifra a sei zeri. Un'idea che posso darvi è quella di cercare dei lavori con orari notturni, festivi o semplicemente che non vuole fare la maggior parte delle persone. Personalmente sto cercando nel settore funebre dato che quasi nessuno vuole avere a che fare con la morte e spesso i giovani non vogliono neanche pensarci. Lo faccio per una questione di carattere perché so che certe scene potrebbero turbare le persone più sensibili ma io ormai sono diventato quasi un alieno, misantropo e nichilista.
In bocca al lupo a tutti per la vostra ricerca di lavoro.:) |
re: Una vita da disoccupati
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Mio padre provò a domandare ad un suo amico che lavora in uno di questi enti quante possibilità avessi di essere preso, la sua risposta fu che i posti erano già stati "riservati" ( e questo settimane prima della scadenza del bando eh :ridacchiare: ) e che addirittura si erano mossi alcuni sindaci per far avere il posto a chi dicevano loro :sisi: |
re: Una vita da disoccupati
Ma sono concorsi con esami?come fanno a riservarli?alla fine se li beccano rischiano grosso...
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re: Una vita da disoccupati
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Io avevo questo dubbio: mettiamo che uno a un certo punto non sia stato più a carico e si metta la residenza per conto proprio (o viceversa). Ad un certo punto perde il lavoro e il suo reddito finisce al di sotto della soglia per essere considerato autonomo. Mettiamo che lo stesso abbia dei risparmi da parte che gli consentano di continuare ad affrontare le spese ed eventuale affitto e che rimanga nella sua residenza. In questo caso tornerebbe ad essere considerato a carico dei suoi visto che il suo ISEE non è più al di sopra di quel limite? Per quanto riguarda le ore di lavoro socialmente utili io ricordo che erano 8 settimanali e pare che dipenda pure dal comune se attivare o meno quei lavori. Quote:
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re: Una vita da disoccupati
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Almeno così è stato per me,da altri parti magari funziona diversamente :nonso: |
re: Una vita da disoccupati
stamattina mi son svegliata con la voglia di morire, per me ormai è finita
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Ho risposto ad un annuncio per fare l'operatore in un forno crematorio qualche mese fa (wow eh), c'erano già altri 200 CV circa in coda su un singolo sito. Per lavorare per agenzie funebri anche peggio. |
re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
Aggiornamento: ho cercato qualche articolo online sui requisiti per il reddito. Se non mi sono perso qualcosa, si deduce che essere a carico dei genitori non nega necessariamente l'accesso al RDC, purchè: si abbia residenza diversa e si abbia almeno 26 anni.
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re: Una vita da disoccupati
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Non credere poi che il portantino o il necroforo facciano lo stesso lavoro, spesso sono confusi. Il necroforo deve andare a raccogliere i corpi senza limite di orario, organizzare le cerimonie funebri, sistemare e vestire la salma prima di esse. A parole sono tutti in grado di farlo ma sfiderei molti all'atto pratico. I portantini che spesso cercano nella zona dove vivo sono incaricati solo di portare la cassa dall'auto funebre (non "carro funebre" come viene erroneamente chiamato) in chiesa per il funerale e viceversa poi, uno di essi guida il mezzo fino al cimitero dove gli operatori cimiteriali (i cosiddetti "becchini") procederanno alla tumulazione o all'inumazione. Come vedi ogni persona ha un proprio ruolo all'interno di un'agenzia funebre e non tutti sono semplici sia dal punto di vista mentale che da quello fisico. Non ho mai lavorato nel ramo ma so con certezza che se hai voglia, possibilità magari di trasferirti e lo stomaco e la mente ti reggono ce la puoi fare, magari dopo aver fatto gli appositi corsi e aver mandato decine di cv. |
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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
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