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Re: Anche i "belli" soffrono
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Re: Anche i "belli" soffrono
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Ma dubito chei nostri nonni vivevano la cosa con consapevolezza, la maggior parte aderiva semplicemente allo status Quo senza porsi troppo demande. Molte cose le davano per scontate perché le diceva la Bibbia, per dire... C'era un ottusagine in giro da fare paura, il che pare strano perché la nostra generazione é vicina alla loro. Ma c'è un divario enorme in termine di apertura mentale che è stato accelerato da internet e la globalizzazione. Io son diventato ateo grazie ad internet, per dire.. |
Re: Anche i "belli" soffrono
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Re: Anche i "belli" soffrono
C'è solo una possibilità per persone come me, per persone che come me hanno vari problemi relazionali, di fobia, evitamento, ansia, depressione, introversione eccetera.
Non scopro l'acqua calda di certo e può sembrare il solito concetto banale, ma l'unica possibilità, e scusate se sono brusco e crudo nel modo in cui lo dirò, è trovare una che non rompa i coglioni con la pretesa che devi fare ed essere come gli altri, con socialate, e se non hai amici non sei figo e di qui e di là. Serve una che dica "senti, mi vai bene come sei e come la pensi e mi sta benissimo il tuo modo di comportarti. Punto." Ora il discorso è :esiste una così? O meglio, c'è qualche piccola chance di trovare veramente una che la pensa così? Io non ho la risposta, però per quanto mi riguarda non ho ancora avuto il piacere di conoscerne una |
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Re: Anche i "belli" soffrono
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Re: Anche i "belli" soffrono
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Siccome per quanto riguarda me, sanno come sono, si guardano bene dal considerarmi o cagarmi, perché hanno capito che sono un inetto sociale. Non c'è bisogno di farci avanti noi per primi, loro comunque lo capiscono a 80 trilioni di PARSEC di distanza che siamo incapaci. L'ipotetica persona che accetta così come sono, per quanto mi riguarda, non l'ho mai incontrata, e dubito che mai la incontrerò. Ho semplicemente detto che l'unica speranza sarebbe una cosi, ma effettivamente mi sembra alquanto improbabile che una veramente accetta uno come me |
Re: Anche i "belli" soffrono
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Re: Anche i "belli" soffrono
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Come hai detto tu, pretenderebbero dei cambiamenti, che poi anche qui sbaglio a parlare, perché con l'ampio ventaglio di scelta che c'è la fuori, figuriamoci se una perde tempo a fare alcune correzioni su un problematico |
L'ideale sarebbe fare "match" stile Tinder con le utentesse :D
Questo in teoria dovrebbe essere il posto, o uno dei posti, ideale. Altrimenti l'alternativa è cercare in posti diversi nella speranza che possano accettarci, ma si sa che è molto difficile Io cerco anche persone diverse perché da parte mia mi sento pronto ad accettare l'altro per quello che è, cosa che spesso a parti invertite purtroppo non avviene. |
Re: Anche i "belli" soffrono
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Per varie ragioni. Che non elenco perché sono facilmente individuabili. Sicuramente una determinante è "ma con tutta la scelta che ho sul pianeta Terra, devo perdere tempo con uno sfigato asociale con zero esperienze?" |
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Re: Anche i "belli" soffrono
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Quindi non è necessario chissà cosa per far partire i meccanismi di esclusione |
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In quei casi se non mi integrano nel gruppo, me ne sto volentieri sulle mie per evitare figuracce assicurate in caso di domande scomode. |
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O essere stati sposati per parlare di matrimonio, o essere stati al fronte per parlare di guerra, o.... Ci siamo capiti. Il solito vuoto cosmico, solite banalità sentire triliardi di volte e facilmente falsificabili. Che pena. |
Re: Anche i "belli" soffrono
Comunque Conga ho letto un po' la tua storia in un'altra discussione e mi ha molto colpito. Posso capire come mai tu ti senta così nonostante il tuo aspetto.
Ti auguro di risolvere i tuoi problemi interiori, un abbraccio |
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Le donne invece in un uomo cercano un aspetto gradevole, e già su questo sono molto meno permissive di noi uomini. E comincia la prima disparità. Una volta data una prima sgrossata che elimina i ragazzi meno attraenti, comincia il secondo step di selezione. E lì viene valutata l'intraprendenza, la socialità, il famoso carattere di muttleyana memoria, ma anche la capacità di plasmare il mondo, di creare, di fare, di raggiungere traguardi, di influenzare altre persone. In alcuni pattern di comportamento riportati in questo thread, mi ci riconosco pure io. E nemmeno io ho mai incontrato in vita mia una ragazza che sorpassava su questo lato del mio carattere, anzi in certi casi è stato motivo di scontro acceso, perché quando non ami certe situazioni di grande confusione, di sballo, di calca, o semplicemente ambienti in cui non sei a tuo agio, e lei invece ci va matta....cominciano i problemi. E se la relazione dura mesi, anni, e ancora anni, le occasioni di scontro si moltiplicano. Trovare qualcuna qui dentro ti che accetta per ciò che sei? Auguri 😁 I numeri non sono dalla tua parte, considerato che la proporzione utenti/utentesse è 99:1, ma magari sei fortunato. Da canto mio, le utentesse con cui prenderei un caffè sono...una soltanto! Forse 2. E non perché la pensa come me, ma perché nella sua diversità di pensiero, si dimostra educata e rispettosa. Perché sa imbastire un discorso di senso compiuto, perché mi piace come scrive e sa farsi ascoltare, anziché rispondere con frecciatine velenose e frasi strainflazionate. |
Re: Anche i "belli" soffrono
A me piacciono 2 utentesse qui dentro ma mi hanno mai scritto in privato no.e allora.pure la psicologa oggi non fai abbastanza per farti conoscere,gli sconosciuti,non hanno pregiudizi,ma per favore.cerca gruppi di aggregazione.detto da una donna estroversa e facile
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Re: Anche i "belli" soffrono
Posso provare a capire il sentimento scettico di alcuni di voi.E anzi lo rispetto, ma sinceramente leggere alcuni di questi commenti mi mette un po' di ansia.
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Una utentessa in realtà ha acconsentito a vederci come amici ma in questo momento particolare sono io che ho in mente un’altra persona e penso solo a questa |
Re: Anche i "belli" soffrono
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A leggere certe cose dopo un po' ti deprimi |
Re: Anche i "belli" soffrono
E finita io non mi alleno più,basta psicologhe,solo denaro voglio fine
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Re: Anche i "belli" soffrono
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Re: Anche i "belli" soffrono
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Ad ogni modo, per tornare al discorso sul si stava meglio quando si stava peggio e tutta la solita retorica antimodernista, una volta si poteva trovare una compagna perché ci si accontentava, le priorità non erano mettersi con la cerbiattina finlandese alta 177 e dal corpo filiforme, ci si accontentava anche di Concettina, calabrese alta 160 e col giro vita abbondante (semicit.). Dovevi pensare a metter su famiglia e chi trovavi trovavi. Del resto voi altri bruttologi che vi considerate intorno al 5, vi mettereste con una vostra pariestetica (sto usando il vostro lessico, vedete come si impara in fretta)? |
Re: Anche i "belli" soffrono
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diventa schiavitù o wagecucking per dirla alla bruttology, in pratica sei un cuckhold non di una ragazza specifica ma della società in cui vivi. si viene a infrangere il patto sociale...si lavora e si fatica per il pane e per la figa. se fatichi solo per il pane sei peggio di un afghano, perché almeno lui ha un matrimonio combinato ad attenderlo. molti dei problemi a trovare giovani disposti a sacrificarsi sono anche legati a questo aspetto...ok, io mi faccio il mazzo, ma se devo fare casa-lavoro e non riesco a farmi una vita allora tanto vale. a volte anche a me prende lo sconforto perché mi sento demotivato, avere una famiglia tua può essere fonte di stress ma ti motiva a tenerti il lavoro e a provare ad avanzare. |
Re: Anche i "belli" soffrono
Muttley sembri uno di quei personaggi nei film di fantascienza che escono dalle cellule di ibernazione e devono riapprocciarsi al mondo del futuro x la prima volta, l ultimo tuo messaggio sembra che vieni da qualche secolo addietro ora mi si viene a dire che i uomini non si accontentano della propria partner e puntano troppo in alto :mannaggia: :D
Ora la faccio io la domanda a te Lascia stare la svedese modella, pensi Concettina la calabrese a che uomini punta? |
Re: Anche i "belli" soffrono
A una domanda si risponde con una risposta, altrimenti vuol dire che non si vuole ammettere la verità :D
Comunque la bruttezza non è un tuo problema, la tua foto parla chiaro. Ripeto pertanto la domanda: vi mettereste con una che considerate vostra pariestetica? Un tempo non si andava tanto per il sottile, la priorità era metter su famiglia, il sesso era una pulsione da addomesticare, la maggior parte degli uomini cercava di sublimarla mediante hobby spesso di natura pratica (penso a quelli della generazione di mio padre o di mio zio). L'ossessione per la cerbiattina scandinava un tempo era patrimonio solo dei vitelloni della riviera romagnola, un gruppo demograficamente limitato, ora spopola nell'immaginario maschile, anche in quello di molti bruttisti. |
Re: Anche i "belli" soffrono
io sì, purché ci sia attrazione mentale e compatibilità di carattere. con il tempo sto capendo che ci sono alcune affinità elettive, delle attrazioni fatali tra caratteri, che vanno (in parte) oltre l'estetica.
io ho avuto la fortuna di conoscere delle donne potenziali anime gemelle, ma erano sempre impegnate in relazioni importanti. tornando alla tua domanda, i miei nonni non è che abbiano sposato la edwige fenech, ma nemmeno la concettina. uno era alto 1.65 con occhi splendidi di un colore che purtroppo non ho ereditato, farfallone e ubriacone. fascista e pure violento, ma oggettivamente con un volto da attore. l'altro era un reduce di guerra, burbero e stempiato. taciturno, fascista nonostante la pallottola presa in guerra, forse aveva qualche capo di bestiame che in mezzo alla miseria lo faceva risaltare come benestante. |
Re: Anche i "belli" soffrono
O fai dell ironia o non si spiega, se davvero non hai compreso che la ipergamia è un tratto più radicato nella natura femminile che maschile, il quale viene portato a livelli inverosimili mediante la approvazione continua ricevuta nel mondo virtuale, la quale inflaziona l ego delle persone colpite da questa valanga di attenzioni e complimenti, portandola ad avere una percezione di se sovrastimato
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Re: Anche i "belli" soffrono
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L'idea che siamo angeli con una sola ala e che per volare dobbiamo stare abbracciati, l'ho sempre trovata tanto poetica quanto rovinosa all'atto pratico. Due zoppi che si sorreggono a vicenda, non fanno molta strada insieme. L'ideale sarebbe trovare una persone """normale""" (le molte virgolette stanno a indicare che il concetto di normalità è molto difficile da definire) che ti accetta così come sei perchè lei di carattere è riservata. Riservata. Non fobica, non in cura da qualche psicologo o psichiatra, non depressa. Inutile ricordare che persone simili non le conosci su Tinder, Loovoo, Meetic, o in discoteca. Poi dipende anche dal tipo di problemi che hai. Una cosa è avere una depressione latente, e magari l'affetto di una ragazza può aiutarti a uscirne, una cosa è avere una depressione pesante che ti costringe a letto oppure attacchi di panico. |
Re: Anche i "belli" soffrono
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Re: Anche i "belli" soffrono
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Re: Anche i "belli" soffrono
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Re: Anche i "belli" soffrono
un buon 30-40% ormai il virtuale lo fa...viviamo in una sorta di metaverso ibrido e asimmetrico.
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Re: Anche i "belli" soffrono
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Re: Anche i "belli" soffrono
"Sono sposata da quasi 30 anni con un uomo meraviglioso. Attento, premuroso, sicuro di sé, responsabile. Anche troppo. Eccolo il problema, racchiuso in questo avverbio: troppo. E io non ne posso più."
https://www.repubblica.it/moda-e-bea...sso-337843474/ anche se fossimo "perfetti" non andremmo comunque bene probabilmente, oggigiorno... |
Re: Anche i "belli" soffrono
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"La mancanza di voglia di lavorare che hanno le nuove generazioni è un tema sempre molto di attualità, ma i media e le istituzioni continuino ad affrontarlo dal punto di vista sbagliato, rifiutandosi di cogliere la vera essenza del problema. Tutti continuano a fare analisi tecniche e giuridiche sul mercato del lavoro in Italia, cercando di capire come si sia inceppato il meccanismo e come si possano ricomporre i pezzi del sistema, ma si dimenticano che i lavoratori non sono parti meccaniche, non sono numeri, ma sono persone, e come tali hanno bisogni, desideri, ambizioni. Quando io dico che c’è una massa di potenziali lavoratori rappresentati dai giovani uomini che non ha più stimoli a lavorare semplicemente perché non ha accesso al sesso e si vede negata la possibilità di farsi una famiglia a causa del libertinismo dilagante, vengo preso come un pazzo delirante. Ma io non cambio idea, e leggo e ascolto sempre più racconti come il tuo che rafforzano la mia convinzione. Molti giovani uomini magari in pubblico non lo vogliono ammettere – e del resto in zone come la provincia padana ad esempio c’è un culto del lavoro così esasperato che si fa più bella figura a definirsi coprofagi che a dire che non si ha voglia di lavorare- e preferiscono dire che “non trovano”, ma la verità è che quando hai un tetto sopra la testa, cibo in pancia e una connessione internet le motivazioni per sbatterti prima a cercare un lavoro e poi a faticare sono pari a zero, specialmente se sei un po’ depresso perché non hai una vita sessuale-sentimentale e sai perfettamente che la situazione non si risolverà prendendo semplicemente uno stipendio. Queste problematiche, d’altro canto, non toccano le donne. La donna è fortemente motivata a realizzarsi professionalmente. Da una parte ha un forte complesso di inferiorità nei confronti dell’uomo da superare, dall’altra ha intorno a sè una società che continua a ripeterle che “lei vale” e la stimola a dare sempre di più. Ha la convinzione (errata) che facendo carriera aumenterà la propria attrattività e potrà ambire a uomini di valore di mercato più elevato, soddisfando così la sua ipergamia. E per finire, avendo ovviamente una vita sessuale da godersi, le fa molto comodo uno stipendio per andare a vivere da sola. La donna d’altra parte, si scontra con altri problemi: dedicandosi a carriera e libertinismo spesso si ritrova a oltre 30 anni frustrata perché non è riuscita a farsi una famiglia e va in depressione. Nel Regno Unito negli ultimi 10 anni c’è stata un’impennata di donne 40enni che congelano i propri ovuli, quasi sempre tipe che per dedicarsi alla carriera si dimenticano del proprio orologio biologico e ad un certo punto si ritrovano fuori tempo massimo. Questa è la bellezza della società progressista. Hanno voluto l’emancipazione della donna, la libertà sessuale e tutto il resto? Ecco i risultati: generazioni di uomini che non vogliono lavorare perché depressi e di donne depresse perché vogliono lavorare." ? |
Re: Anche i "belli" soffrono
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Io sono sicuro che ce ne sono tante di donne così, però non si rendono visibili, stanno a casa, oppure escono col cane ma hanno uno sguardo truce e minaccioso peggio del cane... loro stanno nascoste, noi pure.. bell'affare. Io cmq una ne avevo trovata a lavoro che era così. Mediamente timida, riservata, non amante dei viaggi, locali, etc. e pure molto carina.. capirai, ho perso la testa.. ma non mi ha voluto, anche se eravamo molto amici e ci capivamo al volo.. non mi ha voluto per fare cosa poi? Per stare da sola a lamentarsi che è triste perché non ha il fidanzato. In un mondo normale due persone come me e lei stavano insieme. |
Nitch e varano quindi cosa lamentate che non c è una sharia che vi da le concettine a cui magari fate schifo ma è obbligata a stare con voi? Questo è stupro, questa è pura misoginia, ma il problema era coraje 😆
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