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Winston_Smith 26-12-2020 21:14

Re: Testimonianza di una ex femminista
 
Quote:

Originariamente inviata da Kayle (Messaggio 2495156)
I ruoli di genere obbligano l'uomo a fare il primo passo e i social l'hanno esasperato.

Quote:

Originariamente inviata da tsubaki (Messaggio 2551196)
questa è una ex femminista e questa frase dimostra che non sa neanche cosa cerca di lottare il femminismo, che ridere.
non lo so rick, mi sembra falso.

Il femminismo non lotta anche e soprattutto contro i ruoli di genere?

tsubaki 26-12-2020 22:04

Re: Testimonianza di una ex femminista
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 2551276)
Il femminismo non lotta anche e soprattutto contro i ruoli di genere?

esatto. questa presunta persona lo sta usando come motivo per “essersi allontanata dal femminismo”... letteralmente lo combatte, è un controsenso.

Nightlights 27-12-2020 01:40

Re: Testimonianza di una ex femminista
 
(cit. wikipedia)

Con il termine femminismo si indica:

1.la posizione o atteggiamento di chi sostiene la parità politica, sociale ed economica tra i sessi, in ragion del fatto che le donne siano state e siano, in varie misure, discriminate rispetto agli uomini e ad essi subordinate;
2.la convinzione che il sesso biologico non dovrebbe essere un fattore predeterminante che modella l'identità sociale o i diritti sociopolitici o economici della persona;

Non serve nemmeno sbattersi più di tanto per informarsi adeguatamente e in maniera obiettiva.
Il femminismo sano si batte per questo, tutte le altre cose colme di rivalsa, di insulti, di disprezzo, di sfida tra i sessi che si leggono in giro nascono da un desiderio di vendetta, quindi non sono eque, obiettive, sono fasulle, in una parola: tossiche.

claire 27-12-2020 07:59

Re: Testimonianza di una ex femminista
 
Quote:

Originariamente inviata da Nightlights (Messaggio 2551364)
(cit. wikipedia)

Con il termine femminismo si indica:

1.la posizione o atteggiamento di chi sostiene la parità politica, sociale ed economica tra i sessi, in ragion del fatto che le donne siano state e siano, in varie misure, discriminate rispetto agli uomini e ad essi subordinate;
2.la convinzione che il sesso biologico non dovrebbe essere un fattore predeterminante che modella l'identità sociale o i diritti sociopolitici o economici della persona;

Non serve nemmeno sbattersi più di tanto per informarsi adeguatamente e in maniera obiettiva.
Il femminismo sano si batte per questo, tutte le altre cose colme di rivalsa, di insulti, di disprezzo, di sfida tra i sessi che si leggono in giro nascono da un desiderio di vendetta, quindi non sono eque, obiettive, sono fasulle, in una parola: tossiche.

La logica conseguenza è che nessuno dovrebbe dire "non sono femminista" , "sono una ex femminista"...e quindi cosa sei diventata? Sostieni dunque la superiorità di un genere sull'altro? É vero che il termine trae in inganno poiché sembra l'opposto di maschilismo. Ma appunto, non è, basta informarsi. Diversamente si porta avanti un discorso ignorante.
E no, non c'è un femminismo malato, le posizioni diverse da questa definizione, femminismo non sono, né malato né sano.
E sono peraltro anticostituzionali.

alien boy 27-12-2020 11:02

Non mi convincono le battaglie sulla parità economica. È dimostrata / dimostrabile una parità di rendimento in tutte le mansioni tra uomo e donna, almeno allo stato attuale? Se no, come a me pare (non ho detto che escludo che ci sia o che ci possa essere, non mi aggredite), perché pretendere di arrivare a un tale risultato astratto rispetto alla realtà, visto che quanto uno/a viene pagato dipende in buona parte proprio dal suo rendimento?
O in altre parole, e più generale, è verificata la mancanza di differenze in termini di attitudini, inclinazioni, abilità, interessi, bisogni, preferenze, forze, non solo fisiche, in base al genere? L'insieme di questi e altri parametri determina l'andamento, anche economico, nella propria attività lavorativa.
Su un campione ad es. di 10000 persone che lavorano, se attualmente la somma del guadagno degli uomini è 3x e la somma di quelli delle donne 2.5x, secondo il femminismo bisognerebbe fare qualcosa per pareggiare (correggetemi se sbaglio). Mettiamo tramite non so che tipo di interventi, molti evidentemente discutibili, si arrivi a 2.75 vs 2.75. Nel tempo, visto che la realtà è dinamica e stiamo parlando di situazioni umane e non di divisioni di generi alimentari, è chiaro che questa condizione di 'pareggio' tenderà a perdersi, forse anche per qualche decimale, ed eventualmente anche a favore delle donne. Ci dovrà essere dunque costantemente un controllo e un'azione atti a riequilibrare il mero dato statistico a danno della naturale evoluzione dei movimenti socioeconomici e lavorativi, il che mi sembra alquanto assurdo.
Se invece si parla di combattere uno "schiacciamento" di un genere sull'altro nei risultati in questo ambito allora è diverso.
Se ad es. la situazione fosse al contrario, e ci fosse una notevole differenza tra i livelli raggiunti dalle donne e quelli degli uomini, a favore delle prime, suppongo che anch'io appoggerrei delle battaglie di quel tipo lato maschile, ma non so fino a che punto riterrei giusto avvicinarsi a tutti i costi al 50 e 50.

Su altre questioni, come stupro e abusi sessuali, invece, non so cosa ci sia da discutere: se un atto avviene contro il consenso dell'altra persona è da punire. Vero che ci possono essere errori di valutazione, come in altri tipi di reato, ma come principio l'affermazione è indiscutibile per me.

Winston_Smith 27-12-2020 11:10

Re: Testimonianza di una ex femminista
 
Quote:

Originariamente inviata da tsubaki (Messaggio 2551292)
esatto. questa presunta persona lo sta usando come motivo per “essersi allontanata dal femminismo”... letteralmente lo combatte, è un controsenso.

Sicuramente c'è una pecca di generalizzazione, o comunque un fraintendimento di base, in quanto diverse persone hanno una diversa opinione di cosa sia il femminismo.
Comprese quelle persone sedicenti femministe che hanno risposto alla "presunta persona" del topic dicendole che gli uomini sono comunque privilegiati, che il sistema lo hanno creato o contribuito a creare loro, e che quindi si sbrigassero i loro problemi da soli.

Quote:

Originariamente inviata da claire (Messaggio 2551390)
La logica conseguenza è che nessuno dovrebbe dire "non sono femminista" , "sono una ex femminista"...e quindi cosa sei diventata? Sostieni dunque la superiorità di un genere sull'altro? É vero che il termine trae in inganno poiché sembra l'opposto di maschilismo. Ma appunto, non è, basta informarsi. Diversamente si porta avanti un discorso ignorante.
E no, non c'è un femminismo malato, le posizioni diverse da questa definizione, femminismo non sono, né malato né sano.
E sono peraltro anticostituzionali.

Ma in alcuni casi queste posizioni potrebbero dichiararsi femministe, pur non essendolo?
E quindi sarebbero ugualmente da combattere?
Nessuno dovrebbe neanche dire "sono un/una femminista" quando nella realtà dei fatti non lo è, giusto? Tipo, se contesta i ruoli di genere solo quando sono a svantaggio delle donne e sul resto minimizza/negazionizza/"son cazzi loro" non può dirsi femminista, no? (il femminismo è per la parità, non pro domo sua)
E quindi alcuni, sbagliando a livello concettuale, potrebbero dirsi "ex femministi/e" volendo intendere un'opposizione a quel sedicente femminismo?

Winston_Smith 27-12-2020 11:12

Re: Testimonianza di una ex femminista
 
Quote:

Originariamente inviata da alien boy (Messaggio 2551410)
Non mi convincono le battaglie sulla parità economica. È dimostrata / dimostrabile una parità di rendimento in tutte le mansioni tra uomo e donna, almeno allo stato attuale? Se no, come a me pare (non ho detto che escludo che ci sia o che ci possa essere, non mi aggredite), perché pretendere di arrivare a un tale risultato astratto rispetto alla realtà, visto che quanto uno/a viene pagato dipende in buona parte proprio dal suo rendimento?

Io mi chiederei piuttosto: è dimostrata che non ci sia una parità di rendimento? Se no, la parità di retribuzione a parità di ruolo non dovrebbe proprio mai essere messa in discussione. E' lo squilibrio a dover essere motivato in maniera incontrovertibile, non il riequilibrio.

alien boy 27-12-2020 12:54

Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 2551413)
Io mi chiederei piuttosto: è dimostrata che non ci sia una parità di rendimento? Se no, la parità di retribuzione a parità di ruolo non dovrebbe proprio mai essere messa in discussione. E' lo squilibrio a dover essere motivato in maniera incontrovertibile, non il riequilibrio.

Non sono molto informato ma mi pare che nel privato per esempio ci possano essere differenze di retribuzione a parità di ruolo, almeno in presenza di straordinari. Sicuramente ci sono se uno lavora come libero professionista. Dipende da quanto uno riesce a dare in termini lavorativi e magari sulla popolazione di riferimento si trovano più uomini che donne a riuscir a farlo. Parametri che possano confermare o contrastare questa ipotesi non potrebbero essere definiti scientificamente tanto da permettere di essere usati in decisioni politiche. Poi siamo arrivati a prendere in considerazione la parità di ruolo ma il femminismo non chiede anche che ci sia una suddivisione equa dei ruoli? Io penso spesso ad esempio al fatto che ruoli di comando richiedano certe caratteristiche, che sono secondo me più diffuse negli uomini che nelle donne. Anche per quanto ho già scritto sopra, non è una cosa che si deve (si può) dimostrare teoricamente, si rileva solo a valle, quando si è già concretizzata. La possibilità di uno squilibrio (in linea teorica eventualmente anche a favore delle donne) è motivato dal fatto che in questo modello di società chi riesce a produrre di più e ad avere certe competenze anche trasversali (vedi ad es. leadership) viene ricompensato maggiormente.
Se si vuole mantenere questo meccanismo, anche giusto direi, quello che si potrebbe fare è cercare di eliminare tutte le discriminazioni effettivamente basate sul sesso in sé. Ma se ipoteticamente si riesce a fare e dopo si trova ancora uno squilibrio si dovrebbe ancora combattere per raggiungere il 50 ÷ 50?
Poi è anche molto difficile realizzare al 100% quell'obiettivo primario (quello contro le discriminazioni a priori, diciamo così), che sarebbe assolutamente giusto. Se un imprenditore decide che per quel ruolo non vuole una donna ma non lo ammette, lo giustifica con altri motivi, l'unico modo in uno scenario del genere è far applicare per leggi a grandi dosi le quote rose, che avrebbe però degli effetti pesanti sulla possibilità di assunzione / promozioni di molti candidati (maschi). In sintesi io sarei per metodi di sensibilizzazione più che di coercizione, e se non funzionano i primi non saprei... È brutto dirlo ma se non c'è possibilità di imporre un'uguaglianza di reddito per tutti gli esseri umani rimane sempre un conflitto tra le parti per difendere prima di tutto i propri interessi.

Warlordmaniac 28-02-2021 01:44

Re: Testimonianza di una ex femminista
 
Il modo per fare cambiare atteggiamento agli uomini non è scendere in piazza.
@CristinaPinti

QuantumLeap 28-02-2021 01:47

Quote:

Originariamente inviata da Konkurs (Messaggio 2495527)
probabilmente le donne sono ancora incazzate per il trattamento ricevuto nelle epoche passate, dopo che avremo strisciato al suolo come vermi per paio di secoli si calmeranno dai.

"Non si può mettere l’oppresso sullo stesso piano dell’oppressore.
Quando una categoria oppressa mostra disprezzo verso chi la opprime non si può dire “eh ma allora siete come gli oppressori ma al contrario”, no, manco per niente.

Quando una categoria viene oppressa per millenni e ha vissuto sulla sua pelle discriminazione e violenza ha tutto il diritto di mostrarsi disgustata. Se adotta comportamenti di rifiuto, sfiducia e ostilità non può essere paragonata all’oppressore.

Se un ebreo scrive un libro chiamato “Io i nazi li detesto” nessuno batte ciglio, giustamente, nessuno si sognerebbe di dirgli “allora sei come loro”.

Ma quando una donna scrive un libro che si chiama “Io detesto gli uomini”, parlando di come gli uomini opprimano le donne attraverso abusi, violenze e femminicidio o attraverso la loro mancata volontà di ascoltare le donne, allora subito si legge MISANDRICA!
E spesso sono le donne stesse a dirlo 🤦🏻
Pronte a difendere l’oppressore come delle ancelle devote.

No, non è così che funziona.
Abbiamo diritto di essere arrabbiate con il genere maschile, sì, anche se “non tutti sono così”, lo sappiamo che non tutti sono così per fortuna, ma non basta.

Dall’inizio dell’anno sono morte più di dieci donne per mano di un uomo che diceva di amarle, non so nemmeno quante ne siano state stuprate o abusate. In questo momento probabilmente un uomo sta picchiando una donna nel segreto della casa; per non parlare di tutte quelle miriadi di micro e macro discriminazioni: dagli insulti per strada al pregiudizio al lavoro, alla mancata giustizia nei tribunali.
La paura con cui conviviamo dipende dal genere maschile, non da quello femminile.
In questo momento nel mondo stanno avvenendo mutilazioni genitali femminili, lapidazioni, matrimoni forzati, vendita di donne come schiave, stupri di bambine, torture, aborti selettivi e questa è solo una piccola parte di ciò che l’uomo fa alla donna.

Se siamo arrabbiate, deluse, avvilite è perché non vediamo nel genere maschile quel cambiamento netto che sarebbe dovuto avvenire già tempo fa e che tarda ad arrivare.

Sì, siamo arrabbiate e ci mancherebbe altro."

Masterplan92 28-02-2021 01:54

Re: Testimonianza di una ex femminista
 
Molte se li scelgono volentieri quegli uomini :nonso:

Charles D. Ward 28-02-2021 08:15

Tutti i nazi odiano gli ebrei, solo una parte del genere maschile abusa o compie violenza sulle donne.

La differenza è tutta lì, ecco perché il primo libro potrebbe essere accettabile ma il secondo proprio no.

Io non ho mai trattato male una donna, e non ho neanche mai avuto l'occasione di dimostrare che il genere maschile sia diverso perché non me ne è mai stata data l'occasione (e come me tanti utenti di questo forum).
Quindi proprio per questo, sebbene arrivi a comprenderle se fatte da donne con un passato traumatico e quindi soggette a disturbo post-traumatico da stress, non posso accettare in silenzio tali generalizzazioni.

Warlordmaniac 28-02-2021 08:38

Re: Testimonianza di una ex femminista
 
Attento Masterplan:ban:

XL 28-02-2021 09:19

Re: Testimonianza di una ex femminista
 
Sulla questione delle aggressioni se si volesse davvero parità non bisognerebbe equiparare le cose al sesso, ma ad altro. C'erano due mie compagne di scuola alle medie che rispetto a me erano corpulente e avevano degli spalloni. Se avessimo fatto un braccio di ferro avrebbero vinto l'oro contro di me.
Ricordo che c'erano quelle sedioline e una delle due solo col peso corporeo la sfondò, ed era piú robusta che obesa.
Rischiavo piú io a girare per strada che loro.
Non è il sesso che ti rende facile preda di possibili aggressioni ma la tua stazza fisica, certi uomini hanno una stazza fisica equiparabile a quella di certe donne.
Io rispetto a uomini piú forzuti rischio di piú ogni sorta di aggressione violenta. Se si pensa che presa una singola femmina scelta a caso e un singolo maschio scelto a caso, sarà in ogni caso piú facilmente da sopraffare il maschio fisicamente, io penso che sia falso, queste mie due compagne di scuola esistevano.
Delle donne dicono "sei uomo quindi sei forte" ma mica è vero in ogni caso che un uomo è piú forte di ogni donna, sarà che io non sono tanto grande ma di donne armadio rispetto a me, anche ora che sono adulto, ne ho conosciute diverse.
Si va dalle stazze fisiche e muscolari piú svantaggiate a quelle piú robuste e corpulente, ma non è una questione legata solo al sesso. Qua si vuol ragionare in termini statistici ma è scorretto farlo secondo me. Anche se statisticamente le donne sono piú deboli dei maschi questa cosa nei singoli casi è falsa, non è che tutti i maschi in gruppo in termini di stazza e forza fisica sovrastano tutto il gruppo delle femmine e ognuno di questi vince ogni confronto con ognuna.
Ad esempio una femmina di San Bernardo ad un maschio Chiwawa lo "scamazza". E sono cani entrambi, appartengono alla stessa specie.
Se ci fosse da spingere un qualche mezzo pesante tra il chiwawa maschio e il San Bernardo femmina, sarebbe piú produttivo il San Bernardo femmina.

Trinacria 28-02-2021 09:23

Re: Testimonianza di una ex femminista
 
Quote:

Originariamente inviata da Masterplan92 (Messaggio 2572593)
Molte se li scelgono volentieri quegli uomini :nonso:

Non diciamo fesserie. Questa è un po' come dire che se vai in giro in minigonna ti meriti lo stupro.

XL 28-02-2021 10:08

Re: Testimonianza di una ex femminista
 
Quote:

Originariamente inviata da Trinacria (Messaggio 2572622)
Non diciamo fesserie. Questa è un po' come dire che se vai in giro in minigonna ti meriti lo stupro.

Diciamo che nemmeno chi lascia una bicicletta incustodita senza catena dalle mie parti merita di non trovarla piú, certo che se il contesto sociale questo è, conviene metterla. In ogni caso diverse persone sostengono che non c'è correlazione tra aggressione con stupro e abbigliamento succinto.
Mentre tra il fatto che metti la catena e il ritrovare o meno la bicicletta con maggiori probabilità c'è correlazione, almeno qua da me :mrgreen:.
Se la si lascia fuori per molto tempo la bici la catena non va attaccata ad una ruota facile da smontare ma ad altro se no ritrovi solo la ruota attaccata al palo.
In un mondo ideale non esistono ladri, maniaci, stupratori e saremmo liberi di lasciare le porte di casa aperte e cosí via, ma non viviamo in un mondo ideale del genere ed in parte dobbiamo difenderci e prendere provvedimenti da soli là dove ne siamo capaci.
Se mi metto a dire in giro che mi hanno fregato la bici completamente incustodita qua mi diranno che sono stato fesso io. Certo potrò rivendicare il diritto di esser libero di poter lasciare incustodita la bici ma è comprensibile poi che riceverò poca solidarietà.
Non capisco perché poi là dove si rischia molto piú di una bici si valuta piú importante mettere un vestito piuttosto che un altro quando c'è di mezzo il rischio di un aggressione.
Sempre ipotizzando che sia vero che ci sia correlazione perché pare che non ci sia. Penso sia molto piú oneroso doversi portare una catena appresso che qualche centimetro di gonna in piú.

Trinacria 28-02-2021 12:02

Re: Testimonianza di una ex femminista
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 2572642)
Diciamo che nemmeno chi lascia una bicicletta incustodita senza catena dalle mie parti merita di non trovarla piú, certo che se il contesto sociale questo è, conviene metterla. In ogni caso diverse persone sostengono che non c'è correlazione tra aggressione con stupro e abbigliamento succinto.
Mentre tra il fatto che metti la catena e il ritrovare o meno la bicicletta con maggiori probabilità c'è correlazione, almeno qua da me :mrgreen:.
Se la si lascia fuori per molto tempo la bici la catena non va attaccata ad una ruota facile da smontare ma ad altro se no ritrovi solo la ruota attaccata al palo.
In un mondo ideale non esistono ladri, maniaci, stupratori e saremmo liberi di lasciare le porte di casa aperte e cosí via, ma non viviamo in un mondo ideale del genere ed in parte dobbiamo difenderci e prendere provvedimenti da soli là dove ne siamo capaci.
Se mi metto a dire in giro che mi hanno fregato la bici completamente incustodita qua mi diranno che sono stato fesso io. Certo potrò rivendicare il diritto di esser libero di poter lasciare incustodita la bici ma è comprensibile poi che riceverò poca solidarietà.
Non capisco perché poi là dove si rischia molto piú di una bici si valuta piú importante mettere un vestito piuttosto che un altro quando c'è di mezzo il rischio di un aggressione.
Sempre ipotizzando che sia vero che ci sia correlazione perché pare che non ci sia. Penso sia molto piú oneroso doversi portare una catena appresso che qualche centimetro di gonna in piú.

Se non metti la catena alla bici vuol dire che sei ingenuo o distratto ma non significa che ti meriti che ti rubino la bici. Il senso è non dare la colpa alla vittima, che è una cosa che si fa troppo spesso. La colpa è sempre del ladro/aggressore.

Equilibrium 28-02-2021 12:16

Re: Testimonianza di una ex femminista
 
Quote:

Originariamente inviata da Trinacria (Messaggio 2572675)
Se non metti la catena alla bici vuol dire che sei ingenuo o distratto ma non significa che ti meriti che ti rubino la bici. Il senso è non dare la colpa alla vittima, che è una cosa che si fa troppo spesso. La colpa è sempre del ladro/aggressore.

Se sei ingenuo o distratto e attraversi la strada sulle strisce pedonali senza guardare se arriva una macchina, poi magari ti investono, te rompi una gamba...la colpa sara tua, sara del guidatore? Ma intanto te ne vai in ospedale

Aree 28-02-2021 12:17

Re: Testimonianza di una ex femminista
 
Le etichette, gli "ismi" e gli acronimi con cui si indicano mi stanno abbastanza sul C.A.Z.

Warlordmaniac 28-02-2021 12:19

Re: Testimonianza di una ex femminista
 
Quote:

Originariamente inviata da Trinacria (Messaggio 2572675)
Se non metti la catena alla bici vuol dire che sei ingenuo o distratto ma non significa che ti meriti che ti rubino la bici. Il senso è non dare la colpa alla vittima, che è una cosa che si fa troppo spesso. La colpa è sempre del ladro/aggressore.

Allora dovresti commentare sotto un articolo di una donna che viene stuprata e dici che non è ovviamente lei la colpevole ma è stata ingenua. Poi leggi quante te ne dicono.

XL 28-02-2021 13:17

Re: Testimonianza di una ex femminista
 
Quote:

Originariamente inviata da Trinacria (Messaggio 2572675)
Se non metti la catena alla bici vuol dire che sei ingenuo o distratto ma non significa che ti meriti che ti rubino la bici. Il senso è non dare la colpa alla vittima, che è una cosa che si fa troppo spesso. La colpa è sempre del ladro/aggressore.

Ma non è questo il punto, è che quando si fanno notare queste cose qua ad una donna questa ribatte stizzita "ma adesso non posso nemmeno andare in giro vestita come voglio!?" (ma comunque l'ho detto probabilmente non c'è correlazione, ma assumendo che ci sia questo atteggiamento è assurdo per me). E' come se qualcuno dicesse a me "conveniva mettere la catena" ed io rispondo stizzito "Ma adesso non posso nemmeno girare leggero e senza orpelli! Devo portarmi anche quest'altro peso appresso!" e me la vado a prendere con chi me l'ha suggerito perché non voglio sentire ragioni.

E' chiaro che se non si può fare assolutamente nulla o il provvedimento da attuare è complicato è inutile dare suggerimenti. Non è l'equivalente di dire al ragazzo mingherlino quando lo menano "bisogna imparare a difendersi" senza poi chiarire nemmeno cosa di preciso debba fare e come farlo.

Se lo sappiamo tutti che conviene usare la catena ed è una cosa che si sa fare, è evidente che questa rappresenta una limitazione della libertà, ma se non si riesce a rendere sicuro un posto mica si può dare la scorta a tutti quelli che vogliono essere liberi di non mettere la catena alla bici.

Alla fine anche se tieni la porta di casa spalancata e qualcuno entra in casa e porta via qualcosa è lui nel torto, ma che si fa ci si arrabbia con chi suggerisce di ricordarsi scrupolosamente di chiudere a chiave? :nonso:

Per me è comprensibile e anche ragionevole se poi dopo un po' gli diranno in giro "ma te la vai a cercare" se uno insiste nel lasciare la casa aperta dicendo che vuole essere libero di farlo e continua a lamentarsi all'infinito di subire furti.

Trinacria 28-02-2021 13:24

Quote:

Originariamente inviata da Warlordmaniac (Messaggio 2572679)
Allora dovresti commentare sotto un articolo di una donna che viene stuprata e dici che non è ovviamente lei la colpevole ma è stata ingenua. Poi leggi quante te ne dicono.

Ma che mi dovrebbero dire? Sto dicendo che non è mai colpa della vittima. Quello che volevo dire è che se anche effettivamente qualcuno subisce qualcosa perché non è stato attento, è stato ingenuo o si è fidato troppo, comunque non ha nessuna colpa. Se uno compie un reato non è mica colpa della vittima.


Per quanto riguarda l'esempio delle strisce pedonali, se attraversi senza guardare sulle strisce pedonali o in un semaforo pedonale e ti investono è colpa del guidatore. Se attraversi dove capita e non guardi allora è anche colpa tua.

Trinacria 28-02-2021 13:27

Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 2572706)
Ma non è questo il punto, è che quando si fanno notare queste cose qua ad una donna questa ribatte "ma adesso non posso nemmeno andare in giro vestita come voglio!?". E' come se qualcuno dicesse a me "conveniva mettere la catena" ed io rispondo stizzito "Ma adesso non posso nemmeno girare leggero senza orpelli! Che mondo!".

Ma sì, al tua risposta dovrebbe essere proprio quella. In un mondo ideale tu dovresti poter lasciare tutte le tue cose incustodite e nessuno ha il diritto di rubartele. Ti ripeto che se ti rubano la bici perché non metti la catena non è colpa tua ma del delinquente che l'ha rubata.

XL 28-02-2021 13:58

Re: Testimonianza di una ex femminista
 
Quote:

Originariamente inviata da Trinacria (Messaggio 2572714)
Ma sì, al tua risposta dovrebbe essere proprio quella. In un mondo ideale tu dovresti poter lasciare tutte le tue cose incustodite e nessuno ha il diritto di rubartele. Ti ripeto che se ti rubano la bici perché non metti la catena non è colpa tua ma del delinquente che l'ha rubata.

Ti ho già risposto nell'altro messaggio su questa questione qua. Nessuno ha il diritto di rubarle ma se ti comporti cosí con buone probabilità se le fregano.
Tu sei a conoscenza di questa cosa... Come ti comporti?
Com'è piú corretto comportarsi secondo te tenendo conto che la situazione attuale questa è.

1) Li lasci in giro dicendo che è un tuo diritto farlo e che in una comunità ideale dovresti poter comportarti cosí.
2) Te ne prendi cura limitando la tua libertà di non farlo che una comunità ideale dovrebbe concederti, visto che puoi e sai farlo.

Per me ê piú morale tenere il secondo tipo di comportamento, anche se nel caso li rubino non è colpa tua in relazione a certe leggi stipulate. Rconosco che se qualcuno ha da ridire sulla tua condotta, nel caso specifico in cui sei perfettamente consapevole di tutte queste variabili in gioco, ha ragione.
Per te no.
Non so se ponendo questa questione morale a molte persone daranno piú ragione a me o a te. Faccio un altro esempio per chiarire quello che intendo.

Se un amico ti presta l'auto, esci e lasci le chiavi nell'auto volontariamente e non per dimenticanza o altro.
Si fregano l'auto e tu racconti all'amico che è un tuo e suo diritto comportarsi cosí, è solo colpa del ladro.
Secondo te questa persona non darà alcuna colpa o responsabilità a te per questa condotta e la darà tutta al ladro come sostieni?

Warlordmaniac 28-02-2021 17:58

Re: Testimonianza di una ex femminista
 
Quote:

Originariamente inviata da Trinacria (Messaggio 2572712)
Ma che mi dovrebbero dire? Sto dicendo che non è mai colpa della vittima. Quello che volevo dire è che se anche effettivamente qualcuno subisce qualcosa perché non è stato attento, è stato ingenuo o si è fidato troppo, comunque non ha nessuna colpa. Se uno compie un reato non è mica colpa della vittima.


Per quanto riguarda l'esempio delle strisce pedonali, se attraversi senza guardare sulle strisce pedonali o in un semaforo pedonale e ti investono è colpa del guidatore. Se attraversi dove capita e non guardi allora è anche colpa tua.

"Dite agli autisti di rispettare la precedenza, non ai pedoni di stare attenti".

QuantumLeap 28-02-2021 18:45

Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 2572642)
Diciamo che nemmeno chi lascia una bicicletta incustodita senza catena dalle mie parti merita di non trovarla piú, certo che se il contesto sociale questo è, conviene metterla.

Ma la bicicletta è un oggetto e difficilmente rivendicherà il suo diritto a non essere incatenata xD
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 2572642)
In ogni caso diverse persone sostengono che non c'è correlazione tra aggressione con stupro e abbigliamento succinto.

Infatti non c'è xD

Warlordmaniac 28-02-2021 19:25

Re: Testimonianza di una ex femminista
 
A Cristì, la stai buttando in caciara!

Nessuno accusa la bicicletta di imprudenza. Dai su

Winston_Smith 28-02-2021 20:07

Re: Testimonianza di una ex femminista
 
Quote:

Originariamente inviata da cristinapinti (Messaggio 2572589)
"Non si può mettere l’oppresso sullo stesso piano dell’oppressore.
Quando una categoria oppressa mostra disprezzo verso chi la opprime non si può dire “eh ma allora siete come gli oppressori ma al contrario”, no, manco per niente.

Quando una categoria viene oppressa per millenni e ha vissuto sulla sua pelle discriminazione e violenza ha tutto il diritto di mostrarsi disgustata. Se adotta comportamenti di rifiuto, sfiducia e ostilità non può essere paragonata all’oppressore.

Se un ebreo scrive un libro chiamato “Io i nazi li detesto” nessuno batte ciglio, giustamente, nessuno si sognerebbe di dirgli “allora sei come loro”.

Ma quando una donna scrive un libro che si chiama “Io detesto gli uomini”, parlando di come gli uomini opprimano le donne attraverso abusi, violenze e femminicidio o attraverso la loro mancata volontà di ascoltare le donne, allora subito si legge MISANDRICA!
E spesso sono le donne stesse a dirlo ����
Pronte a difendere l’oppressore come delle ancelle devote.

Quindi GLI uomini = nazisti e oppressori?
:miodio:

Quote:

Originariamente inviata da cristinapinti (Messaggio 2572589)
No, non è così che funziona.
Abbiamo diritto di essere arrabbiate con il genere maschile, sì, anche se “non tutti sono così”, lo sappiamo che non tutti sono così per fortuna, ma non basta.

Come non basta? Basta e avanza per evitare di parlare male del genere maschile come se gli uomini fossero tutti uguali (che tra l'altro rientra nella definizione da manuale di sessismo).
:miodio:
Non avete nessun diritto di essere arrabbiate con il genere maschile, manco per niente.

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Originariamente inviata da cristinapinti (Messaggio 2572589)
Dall’inizio dell’anno sono morte più di dieci donne per mano di un uomo che diceva di amarle, non so nemmeno quante ne siano state stuprate o abusate. In questo momento probabilmente un uomo sta picchiando una donna nel segreto della casa; per non parlare di tutte quelle miriadi di micro e macro discriminazioni: dagli insulti per strada al pregiudizio al lavoro, alla mancata giustizia nei tribunali.
La paura con cui conviviamo dipende dal genere maschile, non da quello femminile.

Misandria.
No, dipende dal sessismo, dai pregiudizi e dai ruoli di genere, che, flash news!, sono portati avanti da persone di entrambi i sessi. E in certi casi danneggiano anche alcuni uomini.

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Originariamente inviata da cristinapinti (Messaggio 2572589)
In questo momento nel mondo stanno avvenendo mutilazioni genitali femminili, lapidazioni, matrimoni forzati, vendita di donne come schiave, stupri di bambine, torture, aborti selettivi e questa è solo una piccola parte di ciò che l’uomo fa alla donna.

Altra misandria. Alcuni uomini, casomai.

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Originariamente inviata da cristinapinti (Messaggio 2572589)
Se siamo arrabbiate, deluse, avvilite è perché non vediamo nel genere maschile quel cambiamento netto che sarebbe dovuto avvenire già tempo fa e che tarda ad arrivare.

Sì, siamo arrabbiate e ci mancherebbe altro."

Io quando sento parlare certe donne mi chiedo se vivano ancora nell'anno Mille o giù di lì, non per questo mi permetto di dire che il genere femminile tarda a cambiare.
E ci mancherebbe altro (cit.)

Ma per curiosità, 'sto copia incolla di banalità sessiste da dove viene?

XL 28-02-2021 20:15

Re: Testimonianza di una ex femminista
 
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Originariamente inviata da cristinapinti (Messaggio 2572800)
Ma la bicicletta è un oggetto e difficilmente rivendicherà il suo diritto a non essere incatenata xD Infatti non c'è xD

Ma cosa c'entra? :nonso:
Si parlava del diritto del proprietario della bicicletta di lasciarla incustodita.
In una situazione ideale questo diritto dovrebbe garantirlo la comunità, ma non ci troviamo in una situazione ideale, le scelte morali perciò finiranno col dover essere prese al di fuori di un contesto in cui la legalità è assolutamente garantita.
Esistono le Favelas, ora un tizio che dice "ho il pieno diritto di andare a passeggio là con la mia famiglia" e che è anche perfettamente consapevole della situazione e non prende alcuna precauzione e poi lo impallinano insieme alla famiglia io credo che si possa sostenere che se l'è andata a cercare anche se dal punto di vista legale i colpevoli sono quelli che li hanno impallinati.

Winston_Smith 28-02-2021 20:19

Re: Testimonianza di una ex femminista
 
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Originariamente inviata da Masterplan92 (Messaggio 2572593)
Molte se li scelgono volentieri quegli uomini :nonso:

E con questo?
Quello che succede dopo se lo meritano? :interrogativo:

XL 28-02-2021 20:31

Re: Testimonianza di una ex femminista
 
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Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 2572853)
E con questo?
Quello che succede dopo se lo meritano? :interrogativo:

Se sono consapevoli della situazione, sono responsabili anche loro. Se una donna si mette insieme ad un boss e si salva da qualche sparatoria, poi insiste e si mette insieme ad un altro boss, nel caso in cui muoia in mezzo a qualche casino che la situazione comporta è completamente irresponsabile dell'accaduto?
:interrogativo:

Winston_Smith 28-02-2021 20:33

Re: Testimonianza di una ex femminista
 
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Originariamente inviata da XL (Messaggio 2572859)
Se sono consapevoli della situazione, sono responsabili anche loro. Se una donna si mette insieme ad un boss e si salva da qualche sparatoria, poi insiste e si mette insieme ad un altro boss, nel caso in cui muoia in mezzo a qualche casino che la situazione comporta è completamente irresponsabile dell'accaduto? :interrogativo:

Per me no, nessuno merita di essere trattato come accade in certi casi di violenza di coppia.
Non lo meriterebbero neanche dei criminali veri, figuriamoci delle persone che al massimo fanno del male a loro stesse.

XL 28-02-2021 20:38

Re: Testimonianza di una ex femminista
 
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Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 2572861)
Per me no, nessuno merita di essere trattato come accade in certi casi di violenza di coppia.
Non lo meriterebbero neanche dei criminali veri, figuriamoci delle persone che al massimo fanno del male a loro stesse.

Ma tra meritare una fine ed essere colpevoli o responsabili (io userei più l'espressione responsabile che colpevole, perché la colpa spesso viene associata ad una qualche forma di punizione, la responsabilità più ad un biasimo morale, ma va bene anche usare colpa basta intendersi) per me c'è differenza. Per me non meriterebbe proprio nessuno di morire :mrgreen:, certo che anche se stipulo questa legge non so se riuscirò mai ad attuarla.

Comunque c'è responsabilità quando c'è cosapevolezza ed è chiaro che la persona riesce ad agire, ci sono un mucchio di casi dove non c'è o c'è imperizia, e credo che là si è tutti d'accordo. Però se una persona è recidiva e insiste pur conoscendo tutto e potendo agevolmente evitare di frequentare un posto o certe persone, non condivido questa posizione qua, un po' la giudicherò male, ancora di più se mette in pericolo altri o beni di altri per difendere un diritto che dovrebbe esserci ma si sa tutti che la comunità non riesce a garantire nemmeno lontanamente.

C'è una legalità ideale e una concreta, ora il problema viene a crearsi quando un agente morale deve compiere delle scelte sapendo che non ci troviamo nella prima situazione e questa legalità non è garantita, le scelte più corrette per me vengono drasticamente modificate.
In questo ambito qua credo di essere più orientato al pensiero di destra che di sinistra.

Nel caso della sparatoria comunque penso che ci sia una responsabilità molto minore, se viene proprio aggredita lei da questo tipo di uomini qua, e continua ad andarsi a ficcare in relazioni simili avendo a disposizione tutti i dati, il cervello e la capacità di evitarlo e insiste solo perché "bisogna difendere questo diritto" non potrò essere d'accordo con questo atteggiamento qua. Queste situazioni qua mi disturbano un po' e più di un po'.

Poi quelle dove c'è una donna che s'è messa con un tipo che si presentava bene poi scopre di chi si tratta lo molla e questo inizia a rompere le balle, pedinarla e così via, lo denuncia e la cosa evolve e va a finire male ha tutta la mia solidarietà.
Qua bisogna fare qualcosa, ma in generale, perché anche se sono casi più sporadici, cose del genere capitano anche a certi uomini.

Per difendersi bisognerebbe non frequentare più nessuno ma la cosa risulta troppo drastica ed onerosa e non facilmente attuabile.

QuantumLeap 28-02-2021 22:36

Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 2572844)
Come non basta? Basta e avanza per evitare di parlare male del genere maschile come se gli uomini fossero tutti uguali (che tra l'altro rientra nella definizione da manuale di sessismo).
:miodio:

Non basta alle donne che subiscono violenza perché il trauma non lo superano pensando "non sono tutti così".
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Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 2572844)
Ma per curiosità, 'sto copia incolla di banalità sessiste da dove viene

Da una pagina di Facebook molto cara al vecchio utente calinero, che ci ha fatto un commento ed è stato bloccato all'istante 😆

Texas 28-02-2021 23:34

Re: Testimonianza di una ex femminista
 
Dico una cosa riguardo agli oppressi e agli oppressori che secondo me vale in qualsiasi ambito, quindi non ne faccio una questione di femminismo, sessismo o quant'altro; NESSUNO ha diritto o deve avere diritto a sentirsi oppresso o chiamare oppressore qualcuno per delle situazioni che riguardano il passato. Altrimenti il mondo sarebbe una vendetta continua e nessuno potrebbe andare avanti.

Se in passato, da millenni o secoli, c'è stata una situazione di ingiustizia tra due parti, questo non giustifica rancore o vendette nel presente, se non ovviamente perché una situazione di ingiustizia si protrae ancora oggi. Se i nostri antenati europei han fatto le peggio cose col colonialismo, questo non giustifica una rivalsa odierna degli africani contro gli europei. Non c'è nessun diritto a riguardo,nessun oppresso e nessun oppressore.
Se io nasco donna e fino a un tempo abbastanza recente, le donne han dovuto subire una situazione non paritaria, non è che io oggi ho diritto a chiamare gli uomini oppressori. Semmai mi posso lamentare laddove ancora oggi non ci sia una parità di fondo e nel caso non mi vengano date opportunità o subisca delle ingiustizie,con quelle persone che partecipano o creano una situazione ingiusta.

Se io sono un ebreo e scrivo un libro intitolato "io i nazi li detesto" probabilmente è comprensibile e ne ho il diritto, magari spiegando che io di nazisti non ne ho visto manco uno e non ho subito ingiustizie, ma mi sto immedesimando in persone della mia realtà sociale che ai tempi le subirono.
Ma se scrivo un libro intotolato "io i tedeschi di questa generazione li detesto perché i loro antenati erano nazisti" allora il nazista sono io.

alien boy 01-03-2021 00:13

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Originariamente inviata da cristinapinti (Messaggio 2572904)
Non basta alle donne che subiscono violenza perché il trauma non lo superano pensando "non sono tutti così".
Da una pagina di Facebook molto cara al vecchio utente calinero, che ci ha fatto un commento ed è stato bloccato all'istante 😆

Magari può anche non bastare a un uomo che da bambino è stato maltrattato dalla madre cercare di fargli capire che non deve diffidare di tutte le donne, visto che a causa del trauma subito non riesce ad essere lucido. Una persona può subire del male e iniziare a odiare una categoria che collega a quella dell'aggressore ma questo non sarebbe motivo sufficiente per assecondarla. Puoi comprenderla a livello psicologico, non incoraggiarla a lasciarsi influenzare dal trauma subito, che non le permette di valutare più oggettivamente la realtà. Così si potrebbero giustificare un sacco di reazioni non solo vendicative nei confronti di un singolo, ma ad esempio anche il razzismo.

Warlordmaniac 01-03-2021 00:18

Re: Testimonianza di una ex femminista
 
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Originariamente inviata da alien boy (Messaggio 2572939)
Così si potrebbero giustificare un sacco di reazioni non solo vendicative nei confronti di un singolo, ma ad esempio anche il razzismo.

Già avviene, in certe modalità

QuantumLeap 01-03-2021 01:11

Quote:

Originariamente inviata da Texas (Messaggio 2572929)
Se io nasco donna e fino a un tempo abbastanza recente, le donne han dovuto subire una situazione non paritaria, non è che io oggi ho diritto a chiamare gli uomini oppressori. Semmai mi posso lamentare laddove ancora oggi non ci sia una parità di fondo e nel caso non mi vengano date opportunità o subisca delle ingiustizie,con quelle persone che partecipano o creano una situazione ingiusta.

Infatti ancora oggi non c'è una parità di fondo e per ottenerla non basta lamentarsi con chi crea una situazione ingiusta.

Masterplan92 01-03-2021 01:44

Re: Testimonianza di una ex femminista
 
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Originariamente inviata da Trinacria (Messaggio 2572622)
Non diciamo fesserie. Questa è un po' come dire che se vai in giro in minigonna ti meriti lo stupro.

Quella è violenza..spesso questi uomini li si conosce ma si finge che dietro al carisma e alla sicurezza mascolina non ci sia nulla di malato dietro..poi però va a finire così..dopo anni di abusi non li si molla e finisce male :nonso:

XL 01-03-2021 07:51

Re: Testimonianza di una ex femminista
 
Ma determinate cose sono ingiuste.
Ad esempio per arruolarsi in polizia alle donne è richiesta una forza minima minore di quella richiesta ai maschi.
Ora se la forza fisica minima serve per fare qualcosa nello svolgere quel ruolo là dovrebbe essere fissata uguale per tutti, maschi e femmine, chi supera il test viene preso indipendentemente dal sesso.
Se non occorre averla questa forza, lo si tolga di mezzo come parametro discriminatorio.
Che non ci siano poi tante donne che hanno una certa forza fisica non giustifica il fatto che la si abbassi per dare pari opportunità, questo modo di dare pari opportunità è ingiusto per me.
Se un maschio fisicamente è forte quanto una donna media e la donna media non viene scartata a monte per questo, non dovrebbe essere scartato a monte nemmeno questo maschio qua.
Che poi non si vedono tante donne quanto i maschi ricoprire quel ruolo perché si è fissato un parametro che si ritiene indispensabile per svolgere quel ruolo, non è motivo di discriminazione.

Un tempo delle donne venivano pagate per allattare altri bambini, si potrebbe mai osservare un maschio svolgere questa mansione? E il fatto che non lo si vede rappresenta un qualcosa che si può associare alla discriminazione? :nonso:

Se poi si vogliono dare opportunità alle persone con una certa stazza fisica dovranno rientrarci tutti, maschi e femmine. C'è un modo scorretto basato sulla statistica di dare pari opportunità, ma le pari opportunità dovrebbero essere basate su certi criteri indipendenti dal sesso, il sesso non dovrebbe rientrare in questi criteri, se servono le tette col latte e tu non ce le hai sei tagliato fuori, punto, poi sotto puoi avere anche il pisello o altro, non dovrebbe avere importanza.

Si concorre per svolgere una mansione, chi ha i requisiti viene preso, dovrebbe funzionare così, se si vogliono impiegare le persone in modo paritario bisogna creare altre mansioni apposite dove però possono concorrere tutti.

Se le persone con un certo corpo vanno considerate una sorta di handicappate, vanno considerate tutte così, maschi e femmine. Il fatto poi che la maggioranza delle femmine risulta così e solo una minoranza di maschi è irrilevante. Si favorirà la maggioranza di femmine "handicappate" e non si darà questa opportunità (ingiustamente) alla minoranza dei maschi solo perché la maggioranza costruita in base a questa divisione sessista è più prestante fisicamente.

Questo modo di ragionare è diffuso in ambito femminista.. Siccome c'è una maggioranza di maschi che ha piú potere si deduce erroneamente che questo potere lo hanno tutti e con questo modo di interpretare la parità la minoranza opposta di maschi che hanno pochi requisiti maschili (timidi e cosí via) e pochissimo potere e non sono neanche femmine, risulta quella piú colpita socialmente. Viene riconosciuta come la parte oppressiva con molti poteri e privilegi in quanto comunque è composta da maschi, ed estromessa in quanto tale da ogni discorso paritario non avendo né potere né privilegi effettivi.

Per questo poi sono proprio i maschi piú svantaggiati che spesso si coalizzano e si mettono a criticare queste forme di femminismo, non è casuale secondo me questa ostilità presente in certi gruppi come quello degli uomini beta, che ho scoperto da poco.


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