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muttley 30-09-2015 16:54

Re: Una vita da disoccupati
 
Sfruttamenti e raggiri sono la conseguenza di un'economia asfittica, sicuramente l'economia asfittica è una conseguenza di sfruttamenti e raggiri, perché si sa che in questo paese l'applicazione delle regole è sempre stata indigesta alle persone.
In casi come questi, credo che l'unica via sia l'espatrio.

Absynth 30-09-2015 18:49

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1602937)
Sfruttamenti e raggiri sono la conseguenza di un'economia asfittica, sicuramente l'economia asfittica è una conseguenza di sfruttamenti e raggiri, perché si sa che in questo paese l'applicazione delle regole è sempre stata indigesta alle persone.
In casi come questi, credo che l'unica via sia l'espatrio.

Vero. Qui le regole sono stravolte non dico da tutti, ma da molti che stravolgono il concetto di meritocrazia, o anche solo di colloquio-confronto.
Una mia amica a Londra in 2 mesi ha trovato lavoro. Certo prima lavorando come cameriera, poi come au pair, ma dopo 2 mesi ha avuto 2 colloqui con 2 aziende del settore grafico ed adesso lavora e prende una cifra molto buona come entry-level. Qui sarebbe impensabile, ma è anche vero che in ogni paese ci sono pro e contro e che dipende da settore a settore.

Collegato a questo vorrei raccontare un aneddoto che è capitato a mio fratello sul posto di lavoro. Lui lavora come magazziniere e mi ha detto che negli ultimi 2 anni ha visto aumentare in maniera esponenziale i cv consegnati per un semplice posto da carico-scarico. Cv di diplomati, laureati, ex-dottorandi. Anche lì uno si aspetterebbe una sorta di colloquio, o qualcosa della serie "Il primo che capita si becca il posto". Invece no.
Su pacchi, file di cv consegnati alla fine quelli scelti non sono mai padri di famiglia, non giovani desiderosi di fare qualcosa, non gente che ha realmente bisogno, ma conoscenti, amici, fidanzate/i spinti dentro con il solito sistema.
E questo "aumma aumma" è in ogni dove.

Non vi racconto nei dettagli cosa avevo visto durante la tesi per quanto riguarda i dottorati ed i cosiddetti metodi di selezione, nè tantomeno le "illuminanti" discussioni-esposizioni di fine anno di certa gente che non sapeva nemmeno perché era lì, ma che era comunque dottorando/a.

L'espatrio è una scelta ma bisogna comunque avere una copertura economica di base e soprattutto le condizioni idonee per partire.

Leucina 02-10-2015 19:11

Re: Una vita da disoccupati
 
Sono sicura che anche fossero tempi migliori la situazione non sarebbe tanto diversa (mi riferisco alla mia).
Non voglio fare la mantenuta a vita (a vita si intende fino a che ci sono i genitori) perchè sono adulta e dovrei cominciare a farcela da me. Vorrei lavorare ma ho paura e sono anche schizzinosa perchè non voglio un lavoro qualsiasi, non voglio fare la commessa di intimo nè la barista nè la bambinaia nè nient'altro che ha a che fare con bambini e adolescenti. Tutto il resto va bene ma non ho mai i requisiti giusti nè l'esperienza richiesta e dove non serve l'esperienza si va a colloquio ed è lì si svelano gli altarini e si casca. Posso anche avere un cv a posto, essere calma e tenere un tono di voce normale ma si capisce che non so parlare, non ho cultura nè intelligenza, non ho astuzia, si vede che non sono convinta nemmeno io di quello che dico. Insomma, fossi io un selezionatore mi scarterei all'istante. :nonso:

Hazel Grace 02-10-2015 20:24

Re: Una vita da disoccupati
 
la disoccupazione intesa come stato d'animo non è tanto il non lavorare, lo starsene a casa a fare quello che si può, quanto il rifiuto costante ed ingiustificato che ci viene buttato addosso.
Siamo una società prettamente egoista e superficiale e questa ne è la prova.[/QUOTE]


Sacrosante parole! Fosse solo non lavorare sarebbe il danno minore, ma è proprio quella sensazione di schifarsi e di non valere abbastanza che non ti si sfila mai di dosso e per quello magari vai male agli altri colloqui, perchè hai avuto tanti rifiuti e ormai non ci credi manco tu di poter fare qualcosa. Ti viene buttato addosso ogni giorno che non vai bene rispetto a un'altra persona e questo fa molto male.

Hazel Grace 02-10-2015 20:29

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Leucina (Messaggio 1604065)
Sono sicura che anche fossero tempi migliori la situazione non sarebbe tanto diversa (mi riferisco alla mia).
Non voglio fare la mantenuta a vita (a vita si intende fino a che ci sono i genitori) perchè sono adulta e dovrei cominciare a farcela da me. Vorrei lavorare ma ho paura e sono anche schizzinosa perchè non voglio un lavoro qualsiasi, non voglio fare la commessa di intimo nè la barista nè la bambinaia nè nient'altro che ha a che fare con bambini e adolescenti. Tutto il resto va bene ma non ho mai i requisiti giusti nè l'esperienza richiesta e dove non serve l'esperienza si va a colloquio ed è lì si svelano gli altarini e si casca. Posso anche avere un cv a posto, essere calma e tenere un tono di voce normale ma si capisce che non so parlare, non ho cultura nè intelligenza, non ho astuzia, si vede che non sono convinta nemmeno io di quello che dico. Insomma, fossi io un selezionatore mi scarterei all'istante. :nonso:

Il problema è che i selezionatori insistono su sta cosa che devi essere sveglia, autonoma, pronta e così via.. Ma non per altro, ma perchè non sono disposti a investire sulla formazione e sulle persone, solo guadagnare e sfruttarti, come se fossi un animale per arare il terreno

reknub 02-10-2015 20:46

Re: Una vita da disoccupati
 
il top è non avere neanche i soldi per la benzina per un colloquio...:mrgreen: sono un mito:mrgreen:

Hazel Grace 02-10-2015 20:48

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da reknub (Messaggio 1604135)
il top è non avere neanche i soldi per la benzina per un colloquio...:mrgreen: sono un mito:mrgreen:

Io prendo i mezzi ma non pago il biglietto ahhh sto cavolo :D

reknub 02-10-2015 20:51

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Hazel Grace (Messaggio 1604138)
Io prendo i mezzi ma non pago il biglietto ahhh sto cavolo :D

bici! così arriviamo sudati e facciamo figurone! :cool::mrgreen:

Hazel Grace 02-10-2015 20:59

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da reknub (Messaggio 1604140)
bici! così arriviamo sudati e facciamo figurone! :cool::mrgreen:

non ci so andare in bici, cado :ridacchiare:

reknub 02-10-2015 21:03

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Hazel Grace (Messaggio 1604150)
non ci so andare in bici, cado :ridacchiare:

:mrgreen:


comunque io mi son presentato spesso ai colloqui grondante di sudore per:
-medicine
-ansia
-lunghe camminate per evitare le zone centrali in macchina


risultato? nessuno :mrgreen:

Hazel Grace 02-10-2015 21:12

Lo xanax aiuta molto per l'ansia da colloquio. Cavolo li odio i colloqui, per colpa dell' ansia non li supero mai

Absynth 03-10-2015 12:06

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da reknub (Messaggio 1604159)
:mrgreen:


comunque io mi son presentato spesso ai colloqui grondante di sudore per:
-medicine
-ansia
-lunghe camminate per evitare le zone centrali in macchina


risultato? nessuno :mrgreen:

Pensa che io soffro di iperidrosi palmare, quindi in certe occasioni spunta volente o nolente e del tutto indipendente da ansia-stress.
Tuttavia è da anni che non mi faccio più problemi sullo stringere la mano a qualcuno. Se è umida-bagnata l'asciugo e tanti saluti se uno è schifato.

L'unico colloquio che mi aveva messo in seria difficoltà era stato invece uno con un'azienda molto grossa poco dopo l'università. Mi avevano chiamato con la scusa di un colloquio conoscitivo (per le generalità insomma) di una 10ina di minuti e poiché ero sotto col test TOEFL avevo accettato (ovviamente !) per vedere di cosa si trattasse. Alla fine in pratica mi avevano messo sotto torchio per un'ora abbondante perché erano convinti che io fossi una figura livello senior e quindi oltre all'imbarazzo di non sapere certe cose (apprese solo con l'esperienza) vi era stata anche la grossa delusione di non essere stato in grado di sostenere la pressione di un qualcosa a quel tempo più grande di me e che per forza di cose mi aveva mandato nel pallone/in tilt a livello di tabula rasa di tutto quello che avrei saputo esporre senza problemi il giorno prima :miodio:

Absynth 03-10-2015 12:10

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Hazel Grace (Messaggio 1604177)
Lo xanax aiuta molto per l'ansia da colloquio. Cavolo li odio i colloqui, per colpa dell' ansia non li supero mai

Secondo me è deleterio prendere farmaci, specialmente prima di un colloquio.
Mi ricordo un mio collega di università che per superare un esame orale in tutta tranquillità si era preso un MIORILASSANTE, rischiando pure gravi conseguenze.

Fate un colloquio con l'ansia, fate qualcosa prima del colloquio stesso in modo da rilassarvi, fate delle prove con amici-conoscenti per testare il vostro livello di stress-ansia, ma non prendete farmaci perché è come darsi la zappa sui piedi.

Hazel Grace 03-10-2015 12:24

Re: Una vita da disoccupati
 
chissà perchè cose che potrei benissimo spiegare e fare in condizioni normali di non stress poi al colloquio zero..figure di merda, mi rovino da sola

muttley 03-10-2015 12:30

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Hazel Grace (Messaggio 1604114)
lma è proprio quella sensazione di schifarsi e di non valere abbastanza che non ti si sfila mai di dosso e per quello magari vai male agli altri colloqui, perchè hai avuto tanti rifiuti e ormai non ci credi manco tu di poter fare qualcosa. Ti viene buttato addosso ogni giorno che non vai bene rispetto a un'altra persona e questo fa molto male.

Io direi che la disoccupazione non è tanto la causa della bassa autostima, quanto la conseguenza. Certo poi esiste un rapporto dialettico di scambio tra le due cose, come ci insegna il gigante di Treviri, ma prima di tutto una persona che non si stima, che non apprezza nulla di sé, getta le basi per non avere un futuro.

Hazel Grace 03-10-2015 12:41

Re: Una vita da disoccupati
 
Il problema è che viene alimentata questa non autostima dai fallimenti continui..è un circolo vizioso, non ho autostima allora non mi prendono.non mi prendono mi schifo da sola. Ci vorrebbe ottenere un riconoscimento, almeno qualcosa che ti faccia capire che servi a qualcosa. ma poi al lavoro viene l'ansia di fare le cose bene e allora ti agiti e mandi tutto a p---ane

muttley 03-10-2015 12:43

Re: Una vita da disoccupati
 
Io direi che, per prima cosa, bisogna risalire alle possibili cause di questa mancanza di self-worth: sapete già come la penso e al fatto che attribuisco la genesi di questa lacuna alla dialettica interna all'ambiente famigliare in cui siamo germogliati. Il passo successivo sarebbe quello di mettere sotto al microscopio tutte le nostre azioni, pensieri e stati d'animo nei quali ci giudichiamo spietatamente.

muttley 03-10-2015 12:44

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Hazel Grace (Messaggio 1604549)
Il problema è che viene alimentata questa non autostima dai fallimenti continui..è un circolo vizioso, non ho autostima allora non mi prendono.non mi prendono mi schifo da sola. Ci vorrebbe ottenere un riconoscimento, almeno qualcosa che ti faccia capire che servi a qualcosa. ma poi al lavoro viene l'ansia di fare le cose bene e allora ti agiti e mandi tutto a p---ane

Il fatto è che siamo noi i primi a minimizzare i riconoscimenti, perché vanno contro all'idea e al pregiudizio che abbiamo nei nostri confronti.

muttley 03-10-2015 12:46

Re: Una vita da disoccupati
 
Ma perché allenare il cervello non dovrebbe essere come allenare il corpo?

RobRock 03-10-2015 12:58

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da mr.Nessuno (Messaggio 1578770)
il problema inizia dai 30 quando non sei più da apprendistato

Ecosa succede???

Stasüdedòs 03-10-2015 13:05

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da RobRock (Messaggio 1604570)
Ecosa succede???

Succede che non ti piglia più nessuno, se non hai già esperienza pregressa ... esperienza (in un nuovo lavoro o settore) che quindi non riuscirai mai a fare (con l'apprendistato qualche speranza c'è ancora, ma appunto fino ai 29 anni).

reknub 03-10-2015 13:07

Re: Una vita da disoccupati
 
Col jobs act sparisce lo scalino dei 30 perché le aziende non pagano contributi indistintamente per tutti con assunzione...

Stasüdedòs 03-10-2015 13:12

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da reknub (Messaggio 1604578)
Col jobs act sparisce lo scalino dei 30 perché le aziende non pagano contributi indistintamente per tutti con assunzione...

In teoria... ma in pratica mi sembra tutto come prima, ovvero aziende che continuano a cercare solo gente con esperienza, e che sono disposte ad insegnarti un nuovo mestiere come apprendista solo se sei "giovane" (20-25 anni), a 30 anni ti vedono già troppo vecchio...

Hazel Grace 03-10-2015 13:19

Re: Una vita da disoccupati
 
oddio mi sta venendo l'angoscia, siamo nella merda

Wrong 03-10-2015 13:23

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1604553)
al fatto che attribuisco la genesi di questa lacuna alla dialettica interna all'ambiente famigliare in cui siamo germogliati.

Ma per te dipende tutto SOLO dalla famiglia? Non sono affatto d'accordo.

zoe666 03-10-2015 13:29

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Stasüdedòs (Messaggio 1604583)
In teoria... ma in pratica mi sembra tutto come prima, ovvero aziende che continuano a cercare solo gente con esperienza, e che sono disposte ad insegnarti un nuovo mestiere come apprendista solo se sei "giovane" (20-25 anni), a 30 anni ti vedono già troppo vecchio...

Concordo.
In pratica è comun4 pieno di Annunci in cui si cerca gente di massimo 29 anni ed iscritta a garanzia giovani.

Hazel Grace 03-10-2015 13:49

Re: Una vita da disoccupati
 
ho detto a mia madre che non mi hanno presa neanche stavolta. Lei non ha detto niente, è rimasta prima sorpresa, perchè ero sicura che ci fosse stato esito positivo e mi avevano detto di mandargli un feedback, poi non ha detto niente come se fosse abituata ai miei insuccessi. Ma perchè a parte l'umiliazione personale devo subire anche quella dei miei cari? già mi vergogno io da sola e anche gli altri devo sopportare

Blur 03-10-2015 13:56

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Hazel Grace (Messaggio 1604612)
ho detto a mia madre che non mi hanno presa neanche stavolta. Lei non ha detto niente, è rimasta prima sorpresa, perchè ero sicura che ci fosse stato esito positivo e mi avevano detto di mandargli un feedback, poi non ha detto niente come se fosse abituata ai miei insuccessi. Ma perchè a parte l'umiliazione personale devo subire anche quella dei miei cari? già mi vergogno io da sola e anche gli altri devo sopportare

dai dai insisti se in questo caso ci sei andata vicina, vuol dire che tra un po' farai centro insistendo ancora un po'

Cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno: per poco potevi essere assunta

Hazel Grace 03-10-2015 14:04

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Blur (Messaggio 1604616)
dai dai insisti se in questo caso ci sei andata vicina, vuol dire che tra un po' farai centro insistendo ancora un po'

Cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno: per poco potevi essere assunta

In realtà mi sento demoralizzata, ogni colloquio va a finire così e sto pensando di non mandare più cv, perchè è sempre la solita storia. La selezionatrice mi ha detto che la simulazione di telefonata non è stata positiva (il colloquio era per call center) e allora nulla. Non sono sul pezzo, sono un'incapace

muttley 03-10-2015 14:12

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Marceline (Messaggio 1604561)
direi "perchè nel cervello risiedono tante cose, accumulate negli anni. se ne vale la pena si può pure allenare, è solo che mi pare un costo tanto alto, che bisogna farsi due conti prima e capire se sarà ripagato"

Anche nel corpo risiedono tossine e tutto il resto

Quote:

Originariamente inviata da Wrong (Messaggio 1604591)
Ma per te dipende tutto SOLO dalla famiglia? Non sono affatto d'accordo.

La famiglia è il granello che dà origine alla valanga: il resto si accumula ma deve esserci un primus movens e risulta più lineare ricercarlo in quella che è la prima cellula di socializzazione. Sfido a trovare persone che hanno sviluppato un'indole problematica pur essendo venute fuori da una famiglia perfetta. Tante volte chi nega i problemi in seno alle dinamiche della propria famiglia è soltanto perché ha sviluppato forti strategie di rimozione e quindi negazione dei problemi.

Blur 03-10-2015 14:17

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Hazel Grace (Messaggio 1604620)
In realtà mi sento demoralizzata, ogni colloquio va a finire così e sto pensando di non mandare più cv, perchè è sempre la solita storia. La selezionatrice mi ha detto che la simulazione di telefonata non è stata positiva (il colloquio era per call center) e allora nulla. Non sono sul pezzo, sono un'incapace

anche per un lavoro come quello di operatore di call center potresti ad esempio prepararti a casa, andare li ed improvvisare soprattutto per uno alle prime armi potrebbe essere complesso.
Alla fine per fare una minima e buona impressione iniziale penso che basterebbe "allenarsi" e prepararsi un po' a casa. Magari anche vedere qualche video su youtube, ne avevo già visti in passato proprio per il call center.

In generale ti sei mai preparata alcune possibili risposte o cose da dire nei colloqui o frasi per fare bella figura o per evitare punti critici?
Magari potresti passare una settimana a studiare tutto il giorno queste cose per sentirti un minimo più sicura. Ci sarà del materiale anche su internet immagino, sia per i colloqui in generale sia ad esempio per il lavoro nei call center o altri tipi di lavoro. E soprattutto potresti simulare da sola quelle cose che diresti

Hazel Grace 03-10-2015 14:20

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Blur (Messaggio 1604625)
anche per un lavoro come quello di operatore di call center potresti ad esempio prepararti a casa, andare li ed improvvisare soprattutto per uno alle prime armi potrebbe essere complesso.
Alla fine per fare una minima e buona impressione iniziale penso che basterebbe "allenarsi" e prepararsi un po' a casa. Magari anche vedere qualche video su youtube, ne avevo già visti in passato proprio per il call center.

In generale ti sei mai preparata alcune possibili risposte o cose da dire nei colloqui o frasi per fare bella figura o per evitare punti critici?
Magari potresti passare una settimana a studiare tutto il giorno queste cose per sentirti un minimo più sicura. Ci sarà del materiale anche su internet immagino, sia per i colloqui in generale sia ad esempio per il lavoro nei call center o altri tipi di lavoro. E soprattutto potresti simulare da sola quelle cose che diresti

Non avevo mai pensato di fare simulazioni però hai ragione. vedrò di prepararmi qualche risposta in futuro

Blur 03-10-2015 14:27

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Hazel Grace (Messaggio 1604630)
Non avevo mai pensato di fare simulazioni però hai ragione. vedrò di prepararmi qualche risposta in futuro

continuo a fare l'esempio dell'operatore di call center , poi magari non ti interessa nemmeno tanto, ma è solo un esempio.
Oltre a prepararti qualche risposta, studiati proprio il lavoro, ci sono video su youtube di (presunti) "professionisti" che spiegano come intraprendere una telefonata di telemarketing. Cerca consigli sul web o racconti tecnici di esperienze di lavoro. Per assurdo potresti fare un numero a casa e far finta di vendere qualcosa ad una persona a caso
Se tu vai li a gli dici che non hai mai lavorato in un call center, però dimostri di saperne già qualcosa ti potrebbero vedere come una persona sveglia che si da da fare (non che tu non lo sia, parlo di apparenza al colloquio ovviamente).
Se tu studi 8 ore al giorno queste cose per 7 giorni, vedrai che sarai più preparata. Ma ci vuole costanza, non basta la mezz'oretta oggi e la mezz'oretta domani. Devi proprio studiare e prepararti per "molte" ore affinché pur con le tue insicurezze potrai sentirti un po' piu sicura. ALmeno nel mio caso, per superare le mie insicurezze o imbarazzi devo cercare di avere tutto sotto controllo

Boriss 03-10-2015 14:39

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1604623)
La famiglia è il granello che dà origine alla valanga: il resto si accumula ma deve esserci un primus movens e risulta più lineare ricercarlo in quella che è la prima cellula di socializzazione. Sfido a trovare persone che hanno sviluppato un'indole problematica pur essendo venute fuori da una famiglia perfetta. Tante volte chi nega i problemi in seno alle dinamiche della propria famiglia è soltanto perché ha sviluppato forti strategie di rimozione e quindi negazione dei problemi.

Discorso valido... per un quindicenne.... ma se hai 30anni e te stai a lamentà ancora con la famiglia, hai qualcosa che non va
eppoi tutti hanno una personalità distorta che emerge in determinate circostanze... ma che ci puoi fare? recriminare contro le circostanze? lamentarti che l'arbitro ti ha fischiato un rigore contro? la partita è persa comunque

muttley 03-10-2015 15:01

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Boriss (Messaggio 1604645)
Discorso valido... per un quindicenne.... ma se hai 30anni e te stai a lamentà ancora con la famiglia, hai qualcosa che non va
eppoi tutti hanno una personalità distorta che emerge in determinate circostanze... ma che ci puoi fare? recriminare contro le circostanze? lamentarti che l'arbitro ti ha fischiato un rigore contro? la partita è persa comunque

Certi pattern emotivi rimangono seppelliti in noi per lungo tempo, forse ad vitam, ma è sempre bene concedersi il beneficio del dubbio e puntare al cambiamento. Cercare le cause nella famiglia non significa abbandonarsi al risentimento: bisogna sempre distinguere tra responsabilità e dolo, e molto spesso la famiglia è solo responsabile, ma in questa responsabilità non c'è mai stato il dolo, ovvero l'errore perpetrato deliberatamente.
Quanto alla partita persa dico solo: don't say it's over till it's over (cit.)

Wrong 03-10-2015 20:48

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1604623)
La famiglia è il granello che dà origine alla valanga: il resto si accumula ma deve esserci un primus movens e risulta più lineare ricercarlo in quella che è la prima cellula di socializzazione. Sfido a trovare persone che hanno sviluppato un'indole problematica pur essendo venute fuori da una famiglia perfetta. Tante volte chi nega i problemi in seno alle dinamiche della propria famiglia è soltanto perché ha sviluppato forti strategie di rimozione e quindi negazione dei problemi.

Per certe cose è così, nel sentirsi non adeguati nella scuola o nel lavoro, ma non per tutto. Se avessi creduto a quello che mi dicevano i miei genitori fin dall'infanzia ora dovrei avere l'autostima di Miss Mondo e Michelangelo ma è stato il contatto con il mondo esterno a farmi capire che quelle dei miei familiari erano tutte fregnacce, dette con affetto ma pur sempre fregnacce.

Ansiaboy 03-10-2015 21:34

Quote:

Originariamente inviata da Hazel Grace (Messaggio 1604549)
Il problema è che viene alimentata questa non autostima dai fallimenti continui..è un circolo vizioso, non ho autostima allora non mi prendono.non mi prendono mi schifo da sola. Ci vorrebbe ottenere un riconoscimento, almeno qualcosa che ti faccia capire che servi a qualcosa. ma poi al lavoro viene l'ansia di fare le cose bene e allora ti agiti e mandi tutto a p---ane

trovo invece è proprio il voler esser riconosciuti a far venir la depressione..
pensa che tantissima gente che ha un lavoro lo ha per botta di culo.. o che il "rendersi utili alla società" è una cazzata colossale
(esempio banale i politici.. derubano e guarda come se ne sbattano allegramente)

prova a focalizzarti sui reali lati positivi del non dover lavorar..

insomma non hai nessun capo, non hai colleghi, non hai l'ansia di dover finir il lavoro..

Hazel Grace 03-10-2015 21:42

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Ansiaboy (Messaggio 1604936)
trovo invece è proprio il voler esser riconosciuti a far venir la depressione..
pensa che tantissima gente che ha un lavoro lo ha per botta di culo.. o che il "rendersi utili alla società" è una cazzata colossale
(esempio banale i politici.. derubano e guarda come se ne sbattano allegramente)

prova a focalizzarti sui reali lati positivi del non dover lavorar..

insomma non hai nessun capo, non hai colleghi, non hai l'ansia di dover finir il lavoro..

Ahh non hai tutti i torti. Infatti io sono tra l'aver bisogno di lavorare, ma per banale esigenza economica e di indipendenza, e il non volerlo al 100&..cioè se venissi presa in uno di questi colloqui meglio, però non sopporto di essere schiavizzata e dedicare tutto il mio tempo a quello..insomma è chiedere molto conservare la propria vita e quei pochi affetti? non so, se avessi i fondi mi investirei qualcosa in una attività tutta mia, sebbene ci dovesse essere più da lavorare almeno sarebbero tutti successi miei

Boriss 03-10-2015 21:59

Re: Una vita da disoccupati
 
Quote:

Originariamente inviata da Wrong (Messaggio 1604904)
Se avessi creduto a quello che mi dicevano i miei genitori fin dall'infanzia ora dovrei avere l'autostima di Miss Mondo e Michelangelo ma è stato il contatto con il mondo esterno a farmi capire che quelle dei miei familiari erano tutte fregnacce, dette con affetto ma pur sempre fregnacce.

Quello dei genitori ottimisti è un fenomeno molto diffuso, forse perché sono cresciuti in un periodo dove si è passati dall'orrore della guerra al boom economico.... sono cresciuti con l'illusione di poter fare qualsiasi cosa, che il mondo sia fondamentalmente buono e giusto....

Hazel Grace 03-10-2015 22:15

Re: Una vita da disoccupati
 
Ma infatti i nostri genitori hanno vissuto l'età dell'oro se ci pensiamo.. cioè loro iniziavano a lavorare a 18 anni e a 20 potevano sposarsi e avere figli, in totale autonomia. Ma vi rendete conto? volevano andare a lavorare per andare via di casa e lo trovavano e conservavano quel posto fino alla pensione. Almeno, mio padre ha sempre fatto lo stesso lavoro per più di 30 anni, mia madre impiegata nello stesso ufficio.. volevi imparare un mestiere, lo facevi


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