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Moonwatcher 23-12-2014 16:12

Re: Sul libero arbitrio e la volontà
 
Quote:

Originariamente inviata da Svers0 (Messaggio 1426921)
Io consiglio di non leggersi le 12 pagine invece, perderebbe solo tempo prezioso della sua giovane vita a leggere seghe mentali.

E' un argomento molto interessante invece, ed anche se indubbiamente di alcuna utilità pratica, ho capito che la questione, su cui non avevo mai riflettuto, è tutt'altro banale come potrebbe sembrare. :pensando:

Svers0 23-12-2014 16:15

Re: Sul libero arbitrio e la volontà
 
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Originariamente inviata da Moonwatcher (Messaggio 1426928)
E' un argomento molto interessante invece, ed anche se indubbiamente di alcuna utilità pratica, ho capito che la questione, su cui non avevo mai riflettuto, è tutt'altro banale come potrebbe sembrare. :pensando:

Meglio invece che si convinca che le donne non amano i tipi violenti prima di passare a sta roba pesante però :sisi:

Svers0 23-12-2014 16:33

Re: Sul libero arbitrio e la volontà
 
Ottimo visto che ora abbiamo stabilito che anche credere nella scienza è un atto di fede dobbiamo rivalutare la religione?? :sisi:

Moonwatcher 23-12-2014 16:33

Re: Sul libero arbitrio e la volontà
 
Quote:

Originariamente inviata da Svers0 (Messaggio 1426930)
Meglio invece che si convinca che le donne non amano i tipi violenti prima di passare a sta roba pesante però :sisi:

Soprattutto se si convince anche che il libero arbitrio non esiste finirà col pensare pure che le donne non possano far altro che andare appresso allo stronzo. :sisi:

muttley 23-12-2014 17:00

Re: Sul libero arbitrio e la volontà
 
Ricapitolando: la scienza fondata sul metodo logico induttivo e quindi sul determinismo nega l'esistenza dell'autodeterminazione. Anche la teoria del caos nega l'autodeterminazione perché le cose dipendono dall'esito e non da una volontà pre-esistente. Persino la religione cristiana, che ha fatto del libero arbitrio la sua bandiera, arriva implicitamente o involontariamente a negarlo visto che parla di un dio onnipotente e onnisciente che da solo ha già predeterminato tutto, quindi l'idea di scelta affidata all'essere umano non è in realtà una vera scelta giacché tutto è già stabilito.
Quindi chi crede teoricamente al libero arbitrio? Nessuno, nemmeno i religiosi.
Però la stessa logica si autocontraddice perché non può spiegare l'esistenza di un prius, quindi non nega l'esistenza dell'autodeterminazione ma ammette di non poterla affermare con i suoi mezzi. Ribadisco che per me, credere in entrambe le cose è un atto di fede, non una verità inconfutabile e indipendente dal filtro dell'osservatore.

Ma al di là di queste speculazioni, come può incidere nella vita pratica di una persona il non credere al libero arbitrio? Se io credo che tutto è dato dal caos, non posso poi lamentarmi della società e delle donne perché la colpa della mia sofferenza non è loro ma è data appunto dal caso...se invece credo che tutto sia rigidamente determinato non ho comunque abbastanza prove al momento per dire che da cosa nasca cosa, tante sono le variabili in gioco e passeranno eoni prima di arrivare a stabilire cosa influisce su cosa nello sviluppo del pensiero e del senso di sé. Quindi non mi posso nemmeno lamentare della società e dire che non posso cambiare o essere felice se ora sono infelice, perché per quanto ne so c'é ancora tanto di cui sono all'oscuro per poter stabilire modelli previsionali. Quindi a che serve lamentarsi di questo o di quello e attribuirgli la colpa della mia sofferenza? Non potrò esserne sicuro comunque :D

utopia? 23-12-2014 17:04

Re: Sul libero arbitrio e la volontà
 
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Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1426959)
Persino la religione cristiana, che ha fatto del libero arbitrio la sua bandiera, arriva implicitamente o involontariamente a negarlo visto che parla di un dio onnipotente e onnisciente che da solo ha già predeterminato tutto, quindi l'idea di scelta affidata all'essere umano non è in realtà una vera scelta giacché tutto è già stabilito.

Non tutte le dottrine cristiane giungono a questa conclusione.
E quelle che lo fanno si schiantano più o meno inevitabilmente contro la teodicea.

In ogni caso, "buttare" in uno stesso discorso, in una stessa frase, "scienza" e "fede", è sempre un grande "azzardo.

Citizen Kane 23-12-2014 23:20

Da sostenitore del libero arbitrio ammetto la forza delle argomentazioni dei deterministi.
Onestà intellettuale.
Colpiscono duro.
Sopratutto perché, parlo personalmente, non me la sento di ributtare il discorso sull'obiettività della scienza o sul determinismo volontaristico (quello secondo cui possiamo fare ciò che vogliamo se non fosse che ciò che vogliamo è predeterminato; ma se la mia volontà è predeterminata, che senso ha volere? Chiamatemi ribelle... Ma dire "devi volere questo" è una forma di schiavitù deterministica ancora peggiore del "non puoi far altro che questo" perché schiavizza, o schiavizza più esplicitamente, la volontà oltre all'agire).

E però, però. Se non riesco a vedere punti deboli nel ragionamento agente costruito -> agente non libero, si possono opporre dei ragionamenti diversi.
Innanzitutto, per assurdo: se sono determinato e dunque non libero, che differenza c'è tra me ed un sasso? Devo rigettare il determinismo perché nega l'io (che poi è quello che andava dicendo un altro utente).

In secondo luogo, posso spostare la questione su di un piano empirico? Secondo l'osservazione dell'universo e le leggi fisiche note, le galassie in teoria non potrebbero... Galassiare? Intendo, non dovrebbero stare insieme come stanno, non hanno sufficiente massa. Perciò si suppone la materia oscura, che sarebbe il 70% della massa dell'universo. Il 70%! Mica briciole.
Ecco, ora come ora io non potrei decidere, però... Decido, questa è l'evidenza empirica, o meglio l'interpretazione che meglio spiega il comportamento delle cose. E la prova lampante è il fatto che anche i sostenitori del determinismo alla fine non danno tanto peso alla loro teoria nella vita quotidiana (o così dicono).
Quindi non sarebbe meglio supporre una libertà del volere almeno teoricamente libera? O una causalità verso il basso, o il nome che gli si vuole dare...

Clend 24-12-2014 12:20

Re: Sul libero arbitrio e la volontà
 
Quote:

Originariamente inviata da Citizen Kane (Messaggio 1427206)
Da sostenitore del libero arbitrio ammetto la forza delle argomentazioni dei deterministi.
Onestà intellettuale.
Colpiscono duro.
Sopratutto perché, parlo personalmente, non me la sento di ributtare il discorso sull'obiettività della scienza o sul determinismo volontaristico (quello secondo cui possiamo fare ciò che vogliamo se non fosse che ciò che vogliamo è predeterminato; ma se la mia volontà è predeterminata, che senso ha volere? Chiamatemi ribelle... Ma dire "devi volere questo" è una forma di schiavitù deterministica ancora peggiore del "non puoi far altro che questo" perché schiavizza, o schiavizza più esplicitamente, la volontà oltre all'agire).

No non è che si dice "devi volere questo". Non credere nel libero arbitrio, deriva dall'aver analizzato come un processo di decisione effettivamente è. Non è che la nostra volontà è schiavizzata, la nostra volontà è letteralmente l'insieme di quelle determinazioni. E non può "uscire" da esse, perchè quelle determinazioni sono appunto la volontà. Se uno dicesse "no adesso con un atto libero di volontà decido di liberarmi da questa schiavitù di determinazioni e decidere autonomamente", in realtà questo suo pensiero emerge lo stesso come risultato del modo in cui egli è costituito.
Ovviamente tralascio tutti i dettagli dell'argomentazione che sono già stati discussi.
Cioè poi il sentirsi schiavizzati o meno da questa cosa è un fatto relativo, io non mi sento schiavizzato.

Quote:

Originariamente inviata da Citizen Kane (Messaggio 1427206)
E però, però. Se non riesco a vedere punti deboli nel ragionamento agente costruito -> agente non libero, si possono opporre dei ragionamenti diversi.
Innanzitutto, per assurdo: se sono determinato e dunque non libero, che differenza c'è tra me ed un sasso? Devo rigettare il determinismo perché nega l'io (che poi è quello che andava dicendo un altro utente).

A mio avviso non nega assolutamente l'io. Certo poi bisogna mettersi d'accordo su cosa si intende per "io".
Trovo molto naturale intendere per io la nostra coscienza fenomenica, ovvero l'insieme delle nostre percezioni, i nostri pensieri, il fatto in generale di "sentirsi esistere". Ecco questa è una cosa che ci differenzia, ovviamente, parecchio da un sasso :)
C'è molto dibattito in filosofia della mente sul rapporto tra la coscienza e la materia (ovvero il classico problema mente-corpo che nel tempo poi si è evoluto e approfondito), cioè come fa essa ad emergere da materia inanimata, se sia un epifenomeno causalmente inerte o abbia effettiva efficacia causale.
I fisicalisti più duri e puri arrivano addirittura a sostenere che essa sia in ultima analisi un qualcosa di fisico, cioè riducibile alla materia (io non condivido assolutamente questa idea)
Per quanto riguarda la causalità mentale, un libro autorevole sull'argomento è "la mente e il mondo fisico" del filosofo Jaegwon Kim, che prenderò.

Quote:

Originariamente inviata da Citizen Kane (Messaggio 1427206)
In secondo luogo, posso spostare la questione su di un piano empirico? Secondo l'osservazione dell'universo e le leggi fisiche note, le galassie in teoria non potrebbero... Galassiare? Intendo, non dovrebbero stare insieme come stanno, non hanno sufficiente massa. Perciò si suppone la materia oscura, che sarebbe il 70% della massa dell'universo. Il 70%! Mica briciole.
Ecco, ora come ora io non potrei decidere, però... Decido, questa è l'evidenza empirica, o meglio l'interpretazione che meglio spiega il comportamento delle cose. E la prova lampante è il fatto che anche i sostenitori del determinismo alla fine non danno tanto peso alla loro teoria nella vita quotidiana (o così dicono).
Quindi non sarebbe meglio supporre una libertà del volere almeno teoricamente libera? O una causalità verso il basso, o il nome che gli si vuole dare...

Beh si, alla fine come ho detto più volte qui, il sapere cosa c'è dietro a una mia decisione non deve influenzare le mie scelte.
Anzi, oso dire che uno che nega il libero arbitrio e che allo stesso tempo per questo motivo, si lascia andare a pensieri disfattisti e di resa come "non serve che mi sforzi, è già tutto deciso" e simili, in realtà non ha capito bene le argomentazioni per le quali si nega il libero arbitrio.

Clend 24-12-2014 12:57

Re: Sul libero arbitrio e la volontà
 
Quote:

Originariamente inviata da Moonwatcher (Messaggio 1426924)

Interessante, dà un'ottima panoramica dei vari problemi e delle posizioni

Moonwatcher 24-12-2014 13:23

Re: Sul libero arbitrio e la volontà
 
Allora non le ho ancora capite bene :sisi:

Ad esempio: se neghi che la coscienza sia materia, perché poi applichi ad essa le leggi fisiche? :interrogativo:

Clend 24-12-2014 13:44

Re: Sul libero arbitrio e la volontà
 
Quote:

Originariamente inviata da Moonwatcher (Messaggio 1427425)
Allora non le ho ancora capite bene :sisi:

Ad esempio: se neghi che la coscienza sia materia, perché poi applichi ad essa le leggi fisiche? :interrogativo:

in realtà non applico leggi fisiche alla coscienza.
Il discorso è che la coscienza risulta avere essa stessa una struttura fortemente causale, nel senso che ogni stato conscio lo si può vedere come conseguenza di stati consci precedenti.
Questa stessa struttura emerge dal fatto che benchè coscienza e cervello siano due cose diverse in una visione non riduzionista della prima, c'è un isomorfismo tra i due. Nel senso che la struttura degli stati di coscienza riflette la struttura degli stati neuronali. O meglio, dato che a non tutti gli stati neuronali è associato uno stato di coscienza, l'isomorfismo è tra di essa e i cosiddetti correlati neuronali della coscienza. C'è molta ricerca su questi ultimi, si sta cercando di capire quali sono le caratteristiche fondamentali di uno stato neuronale per produrre, o più in generale essere associato a uno stato di coscienza.
Tutto questo discorso lo ho ripreso dai libri che ho letto di David Chalmers, un filosofo contemporaneo che ha trattato l'argomento in modo molto approfondito

muttley 24-12-2014 14:40

Re: Sul libero arbitrio e la volontà
 
Che pensate della teoria dei qualia?

Clend 24-12-2014 15:07

Re: Sul libero arbitrio e la volontà
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1427464)
Che pensate della teoria dei qualia?

Ci sarebbe tantissimo da dire a riguardo. I qualia sono diciamo i costituenti dell'esperienza cosciente.
Sono qualia per esempio la sensazione dei vari colori, i suoni, il senso di dolore, felicità ecc... insomma tutto quello che viene vissuto in modo cosciente.
Si dibatte molto se essi siano riducibili all'attività neuronale del cervello. Per un fisicalista, un qualia è esattamente uno stato neuronale e nulla più. Daniel Dennett è probabilmente il principale sostenitore di questo riduzionismo.
Io penso invece che essi siano irriducibili, sebbene strettamente legati all'attività neuronale.
Se a qualcuno interessa l'argomento consiglio vivamente di leggere "The Conscious Mind" del già citato David Chalmers, che sostiene l'impossibilità per la scienza di spiegare la coscienza solo in termini di leggi fisiche (e questo viene chiamato da Chalmers il problema difficile della coscienza)
Un altro libro importante sul tema della coscienza è "Consciousnes Explained" di Dennett, in cui invece è presentato il punto di vista fisicalista

Noriko 24-12-2014 15:25

Re: Sul libero arbitrio e la volontà
 
Complimenti a tutti. :applauso:

Il forum sta dando il meglio di sé.

Citizen Kane 24-12-2014 18:43

Re: Sul libero arbitrio e la volontà
 
Quote:

Cioè poi il sentirsi schiavizzati o meno da questa cosa è un fatto relativo, io non mi sento schiavizzato.
Io mi sento schiavizzato tantissimo lo stesso
E vi assicuro che ho capito. Non capisco come facciate voi :interrogativo:
L'io che di ci tu sarebbe solo mera autoconsapevolezza. Impotente. E ci differenzia sì dal sasso, in negativo: il sasso almeno non sa.
Mi suona molto simile a quella storia secondo cui chi è meno intelligente vive meglio. Ragazzi, i sassi ci hanno fo****i alla grande evoluzionisticamente parlando!

Quote:

Il discorso è che la coscienza risulta avere essa stessa una struttura fortemente causale, nel senso che ogni stato conscio lo si può vedere come conseguenza di stati consci precedenti.
Ci sarebbe da parlare delle proprietà emergenti. Se la coscienza è una proprietà emergente, allora non si comporta come la somma delle parti, ma è un plus.

Si può seguire questa strategia d'attacco al problema: il punto fondamentale del discorso di XL secondo me è quello secondo cui non si può attribuire un'azione ad un agente senza attribuirla a ciò di cui è composto, e dunque ai condizionamenti che lo determinano. Però così ci si dimentica dell'agente! In pratica tutto può determinare ciò che faremo... Tranne noi! Eppure, noi facciamo parte del tutto, no? Noi come coscienza proprietà emergente. In quanto parte del tutto possiamo determinarci tanto quanto il resto determina noi.

Clend 24-12-2014 18:55

Re: Sul libero arbitrio e la volontà
 
Quote:

Originariamente inviata da Citizen Kane (Messaggio 1427607)
Ci sarebbe da parlare delle proprietà emergenti. Se la coscienza è una proprietà emergente, allora non si comporta come la somma delle parti, ma è un plus.

E' un plus, ma il modo in cui si comporta riflette quello dei suoi correlati neuronali. Questo emerge da una grandissima mole di studi sul cervello avvenuti dagli anni 70 in poi.
Quote:

Originariamente inviata da Citizen Kane (Messaggio 1427607)
Si può seguire questa strategia d'attacco al problema: il punto fondamentale del discorso di XL secondo me è quello secondo cui non si può attribuire un'azione ad un agente senza attribuirla a ciò di cui è composto, e dunque ai condizionamenti che lo determinano. Però così ci si dimentica dell'agente!

Si attribuisce l'azione a come l'agente è composto, quindi non ci si dimentica dell'agente

Quote:

Originariamente inviata da Citizen Kane (Messaggio 1427607)
Eppure, noi facciamo parte del tutto, no? Noi come coscienza proprietà emergente. In quanto parte del tutto possiamo determinarci tanto quanto il resto determina noi.

Certo che possiamo determinarci. Noi abbiamo il potere di decidere cosa è meglio per noi e di indirizzare la nostra vita secondo i nostri desideri e aspettative.
Semplicemente, qualsiasi decisione che verta in questa direzione verrà sempre fuori come risultato determinato in ultima analisi da come l'individuo è fatto, in quel momento, e da come è immerso nell'ambiente.

Il fatto è che non mi sembra abbia senso definire un concetto di libertà da come si è costituiti. Cioè non è concettualmente immaginabile una nostra scelta che non dipenda da come siamo fatti (sia nel senso neuronale che nel senso di coscienza) nell'istante della scelta. Se vogliamo che una scelta dipenda solo da noi, deve per forza dipendere da tutto ciò che ci caratterizza, o almeno da un sottoinsieme di ciò che ci caratterizza. Cioè da ciò che ci identifica come individui in quell'istante.

Svers0 24-12-2014 19:38

Re: Sul libero arbitrio e la volontà
 
Credere nel determinismo più duro e puro mi sembra quasi una scusa per giustificare il proprio stato depressivo come diceva muttley in effetti, come per dire che si è stati vittime di circostanze della vita negative e quindi ora di conseguenza si è così e non ha poi tutto questo senso cercare di cambiare perchè colpa delle circostanze della vita che ci hanno reso così e dobbiamo bene o male accettare le cose come stanno perchè ogni nostra decisione è influenzata dall'orribile passato.

Mi sembra in effetti la visione della vita fatta ad hoc per morirci con la fobia sociale e un umore depresso.

Citizen Kane 24-12-2014 23:59

Clend ti risponderò adeguatamente domani, per ora non riesco, come si dice dalle mie parti "teng a guerr ngap" (ho le battaglie nel cranio) :D

Però una cosa volevo dire ora... Da liberarbitrista.
Vi sembra che i sostenitori del libero arbitrio sono tutti superestroversi super manager col Ferrari, tante donne e tanta stima di sé?
Ebbasta con l'associare il determinismo all'arrendersi, alla depressione, all'autoapologia di sé.
Poteva andare bene una volta, come punzecchiamento o stimolo... Per darsi la carica e abbassare il morale avversario, e distrarlo... :mrgreen:
Ma non come cosa seria e non ancora dopo 10 pagine!
Non vi fa onore!

Clend 25-12-2014 11:00

Re: Sul libero arbitrio e la volontà
 
Quote:

Originariamente inviata da Joseph (Messaggio 1427764)

Per esempio, una persona a caso:

Le cui parole "forza e onore" riscaldano i nostri cuori in questi giorni di festività altrui, come potremmo sentirle risuonare in noi se ci concedessimo anche il seppur minimo dubbio di non essere liberi e responsabili del nostro fato nella pugna?

Le sue parole riscaldano il mio cuore, però il fatto che provochino in me queste sensazioni non posso deciderlo :sisi:

Più in generale, noi siamo liberi e responsabili del nostro fato nella pugna.
A patto però di intendere quel liberi in un senso indebolito: qualsiasi nostra decisione, non può prescindere, come è già stato detto parecchie volte, dalla nostra natura, dal modo in cui siamo fatti. Questa natura non è da intendere,ovviamente, come qualcosa di rigido, immutevole. Noi possiamo cambiare eccome, per esempio se siamo insoddisfatti di come siamo e vogliamo migliorare la nostra vita, ma questa volontà di cambiare verrebbe sempre fuori, appunto, da motivazioni interne, intrinseche, al nostro essere in quell'istante in cui vogliamo. E' questo il senso in cui si nega il libero arbitrio, ed è chiaro come una visione del genere non provenga necessariamente da insoddisfazione della vita o giustifichi l'arrendersi a dover continuare a condurre una vita insoddisfacente.



Buon Natale a tutti cmq :thumbup:

Franz86 25-12-2014 11:18

Re: Sul libero arbitrio e la volontà
 
Quote:

Originariamente inviata da Joseph (Messaggio 1427764)
Le cui parole "forza e onore" riscaldano i nostri cuori in questi giorni di festività altrui, come potremmo sentirle risuonare in noi se ci concedessimo anche il seppur minimo dubbio di non essere liberi e responsabili del nostro fato nella pugna?

Nella pugnetta più che altro. :sisi:
Quote:

Originariamente inviata da Noriko (Messaggio 1427502)
Complimenti a tutti. :applauso:

Il forum sta dando il meglio di sé.

Anch' io volevo dimostrarmi all' altezza. :mrgreen:

Noriko 25-12-2014 13:40

Re: Sul libero arbitrio e la volontà
 
Quote:

Originariamente inviata da Clend (Messaggio 1427854)
Noi possiamo cambiare eccome, per esempio se siamo insoddisfatti di come siamo e vogliamo migliorare la nostra vita, ma questa volontà di cambiare verrebbe sempre fuori, appunto, da motivazioni interne, intrinseche, al nostro essere in quell'istante in cui vogliamo.

Buon Natale a tutti cmq :thumbup:


Un quoto natalizio :bene:

Moonwatcher 25-12-2014 19:55

Re: Sul libero arbitrio e la volontà
 
Quote:

Originariamente inviata da Clend (Messaggio 1427485)
consiglio vivamente di leggere "The Conscious Mind" del già citato David Chalmers

Quote:

Originariamente inviata da Clend (Messaggio 1427485)
Un altro libro importante sul tema della coscienza è "Consciousnes Explained" di Dennett

Grazie, prendo nota. http://www.montagnaforum.com/images/...0/scrivere.gif

Citizen Kane 25-12-2014 20:38

Re: Sul libero arbitrio e la volontà
 
Non tiriamo in ballo Massimo Decimo Meridio XD :applauso:

Quote:

Quote:

Ci sarebbe da parlare delle proprietà emergenti. Se la coscienza è una proprietà emergente, allora non si comporta come la somma delle parti, ma è un plus.
E' un plus, ma il modo in cui si comporta riflette quello dei suoi correlati neuronali. Questo emerge da una grandissima mole di studi sul cervello avvenuti dagli anni 70 in poi.
Beh devo leggermi questi studi!

Clend 26-12-2014 16:47

Re: Sul libero arbitrio e la volontà
 
Quote:

Originariamente inviata da Citizen Kane (Messaggio 1428095)
Beh devo leggermi questi studi!

Sostanzialmente gli studi sono tutti quelli che hanno permesso di capire a grandi linee a quale area del cervello è associato un particolare tipo di esperienza o un particolare processo cognitivo, e che hanno portato all'attuale classificazione delle aree (classificazione di Brodmann)
Sappiamo che ci sono aree deputate al linguaggio, alla memoria, al controllo motorio, alla vista, al gusto, al tatto ecc. Grosso modo sono state localizzate sottoponendo i soggetti a stimoli di un determinato tipo e controllando in quali aree del cervello si rilevava un cambiamento significativo di attività. In generale ogni esperienza di qualsiasi tipo risulta essere abbinata a certi processi/aree di attivazione del cervello. C'è da dire che non è detto che l'elaborazione di un tipo di esperienza, per esempio la vista, sia localizzata solo in un'area, ma può anche coinvolgere in modo secondario parti di aree diverse. Cmq sembra abbastanza ragionevole pensare che ogni stato di coscienza si ritrovi immagazzinato in qualche modo nel cervello in forma di qualche stato neuronale. O meglio, l'informazione presente per esempio in un'immagine visiva, che contiene numerosi dettagli come colori, sfumature, dimensioni, forme, si trova mappata a livello neuronale, quindi si trova espressa con lo stesso livello di dettaglio fisicamente nel cervello.

Purtroppo la correlazione finora è stata trovata solo a livello di "grandi" aree, cioè è ancora grossolana.
Il problema è che per capire perfettamente la correlazione tra esperienze coscienti e processi neurologici servirebbero metodi di rilevazione estremamente precisi, che riescano ad analizzare l'attività al livello delle singole cellule. Questo attualmente non è possibile con i metodi non invasivi come l'elettroencefalogramma, la PET e la MEG.
Metodi invasivi potrebbero essere usati sugli animali (io però sono decisamente contrario a questo, già trovo eticamente problematico l'uso degli animali per la ricerca medica), ma qui oltre ai problemi etici ci sarebbe anche il problema del report del soggetto circa i suoi stati mentali: mentre un umano può descrivere verbalmente le esperienze coscienti che sta avendo e quindi di conseguenza vengono identificate tramite le monitorazioni le aree del cervello corrispondenti a quell'esperienza, questo con gli animali non è chiaramente possibile.

Riporto però un esempio in cui questa difficoltà è stata scavalcata e quindi si è potuto arrivare a un livello di localizzazione molto più preciso delle attività neuronali corrispondenti a certe esperienze: gli studi di Logothetis e colleghi (1989, 1996, 1997) in cui delle scimmie sono state allenate a premere precisi bottoni in risposta a determinati stimoli (tra i vari, per esempio linee orizzontali e verticali). Questo risulta essere un equivalente abbastanza affidabile del report verbale umano.
Quando vengono presentati simultaneamente diversi stimoli uno per occhio, per esempio appunto linee orizzontali e verticali, si crea un fenomeno di rivalità binoculare con esperienza cosciente alternata dei due stimoli. In questo modo si può discriminare, in base alle cellule che si attivano, quale parte del cervello sia associata al sistema percettivo (che contiene tutte le cellule che vengono attivate dalla visione di linee orizzontali o verticali) e quale sia effettivamente associata solo all'esperienza cosciente, cioè a quello che la scimmia riporta premendo un bottone.

http://wexler.free.fr/library/files/...ecognition.pdf

http://www.pnas.org/content/94/7/3408.full.pdf

Svers0 22-04-2016 12:23

Re: Sul libero arbitrio e la volontà
 
Finalmente l'ho trovata. :sisi:


Più passa il tempo più mi convinco che uno che si professa ateo dovrebbe credere nel determinismo più forte e quindi credere che alla fine tutto quanto sia un film già scritto in cui ci si illude di scegliere e fondamentalmente si perde tempo comportandosi in un modo che è scientificamente prevedibile mentre i religiosi dovrebbero credere nel libero arbitrio perché questo è fondamentale nella dottrina religiosa per credere nella distinzione tra bene e male e cose del genere.

Essere atei e credere nel libero arbitrio mi viene sempre più difficile da credere anche se ci saranno sicuramente persone che riescono a far convivere le due cose come quelle che riescono a far convivere scienza e fede, avranno una maggiore elasticità mentale per non dire disonestà intellettuale. http://emoticonforum.altervista.org/...ine/zizi/8.gif

Clend 22-04-2016 13:11

Re: Sul libero arbitrio e la volontà
 
Quote:

Originariamente inviata da Svers0 (Messaggio 1716983)


Più passa il tempo più mi convinco che uno che si professa ateo dovrebbe credere nel determinismo più forte e quindi credere che alla fine tutto quanto sia un film già scritto in cui ci si illude di scegliere e fondamentalmente si perde tempo comportandosi in un modo che è scientificamente prevedibile mentre i religiosi dovrebbero credere nel libero arbitrio perché questo è fondamentale nella dottrina religiosa per credere nella distinzione tra bene e male e cose del genere.

nel determinismo forte non si può credere perché è semplicemente falso, questo lo si sa ormai da un secolo buono.
Tuttavia il discorso sul libero arbitrio a mio avviso prescinde da questo

Svers0 22-04-2016 14:12

Re: Sul libero arbitrio e la volontà
 
Quote:

Originariamente inviata da Clend (Messaggio 1717002)
nel determinismo forte non si può credere perché è semplicemente falso, questo lo si sa ormai da un secolo buono.
Tuttavia il discorso sul libero arbitrio a mio avviso prescinde da questo

Stavo pensando in effetti che credere nel determinismo forte è quasi come credere nel disegno divino e in effetti è paradossale per qualcuno che si definisce ateo, probabilmente questo discorso è scollegato dalla fede religiosa anche se le religioni pretendono che si creda nel libero arbitrio e quindi fanno prendere a tutti i fedeli questa posizione. :pensando:

Rincewind88 22-04-2016 14:50

Re: Sul libero arbitrio e la volontà
 
Sì credo nel libero arbitrio ma io suo impatto è fortemente condizionato dal caso. È il caso che influisce su tutti gli aspetti della nostra vita: famiglia, "Classe sociale", conoscenze, amori, malattie. È ovvio che abbiamo la possibilità di scelta e di cambiare parte della nostra vita ma ad ogni bivio ci porta, a braccetto, il caso. Il caso ha fatto le formazioni..a noi tocca giocare la partita.

xnoob 22-04-2016 17:38

Re: Sul libero arbitrio e la volontà
 
Non credo nel libero arbitrio. Le mie idee a riguardo sono molto simili a quelle espresse in questo articolo che vi consiglio di leggere: http://www.lescienze.it/news/2014/01...atura-1950046/

muttley 22-04-2016 18:10

Re: Sul libero arbitrio e la volontà
 
Quote:

Originariamente inviata da xnoob (Messaggio 1717097)
Non credo nel libero arbitrio. Le mie idee a riguardo sono molto simili a quelle espresse in questo articolo che vi consiglio di leggere: http://www.lescienze.it/news/2014/01...atura-1950046/

Conoscevo già l'articolo e colei che l'ha scritto...niente da dire, non fa una grinza ma l'autrice ribadisce più volte come il libero arbitrio non sia ammissibile allo stato attuale delle nostre conoscenze (secondo le quali, del resto, non sono spiegabili un sacco di altre cose, probabile conseguenza dei nostri limiti cognitivo-percettivi, non di limiti ontologici).
Scorrendo bene ciò scrive, si comprende però come lei stessa indichi che questo assunto non deve trasformarsi nella scusa per starsene in panciolle ad aspettare o' miracolo e' San Gennaro, né tanto meno per negare reponsabilità e misure punitive per chi contravviene alle regole.

cancellato15035 22-04-2016 18:47

Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1423100)
Credete nell'esistenza della volontà? Quegli atti che nella nostra vita siamo soliti far passare sotto la denominazione di "scelte", sono il frutto di un deliberato e intenzionale processo autonomo della cosiddetta coscienza, o sono null'altro che fatti riconducibili alla spiegazione usata per i fenomeni fisici, ovvero una causa che genera un effetto corrispondente?

Non vedo perché contrapponi le due cose. Quella che noi chiamiamo "coscienza" è parte dei nostri processi di scelta ed allo stesso tempo parte dei fenomeni fisici. Il motivo per cui le persone pensano che la coscienza non appartenga al mondo fisico è perché ce la immaginiamo come un "flusso di immagini", quindi non sappiamo collocarlo nel mondo fisico visto che nel nostro cervello c'è solo carne e materia, non immagini vaganti, non rendendoci conto che quello è semplicemente il nostro modo di immaginarla, ma non è che la coscienza è veramente così, la coscienza è un insieme di eventi complessi nella realtà fisica, eventi che vogliamo immaginarci in modo più intuitivo, e questo modo intuitivo che abbiamo di immaginare questi eventi è questo "flusso di immagini" che non esiste, che è solo un modo semplice per immaginarie qualcosa di complesso.

Svers0 23-04-2016 05:53

Re: Sul libero arbitrio e la volontà
 
Ho notato rileggendo la discussione che XL ha fatto sparire i suoi post, si sarà pentito della sua posizione fortemente determinista? http://emoticonforum.altervista.org/...ine/zizi/8.gif

Svers0 24-05-2017 01:33

Re: Sul libero arbitrio e la volontà
 
Stavo pensando a una cosa, l'omosessualità è stata sdoganata e ora non è più considerata come una deriva comportamentale ma come una cosa su cui il soggetto non ha controllo dettata da fattori esterni e quindi la si è progressivamente depenalizzata e la si sta iniziando a tollerare a livello sociale, persino la pedofilia sta iniziando ad essere considerata come una parafilia da curare prima che un comportamento da punire.

Il problema è che una cosa del genere potrebbe essere estesa al comportamento delinquenziale? Chi ci dice che i delinquenti in realtà agiscono così non per scelta ma perché il loro cervello è strutturato in modo diverso e quindi li si reprime fondamentalmente perché danno fastidio alla gente onesta anche se magari non hanno colpe perché è il loro cervello che li fa comportare in quel modo, sarebbe una situazione paradossale in cui i criminali andrebbero capiti anziché puniti.

Questa visione puramente determinista comunque è smentita dalla scienza che dice che il nostro universo non è deterministico, motivo anche per cui il demone di Laplace non potrebbe funzionare nel nostro universo.

A questo punto mi viene da pensare che viviamo fondamentalmente in un universo strano, a questo punto persino l'esclusione di entità creatrici non sarebbe scontata.

SamueleMitomane 24-05-2017 02:39

Re: Sul libero arbitrio e la volontà
 
Quote:

Originariamente inviata da Svers0 (Messaggio 1927511)
Questa visione puramente determinista comunque è smentita dalla scienza che dice che il nostro universo non è deterministico, motivo anche per cui il demone di Laplace non potrebbe funzionare nel nostro universo.
.

Perché la visione deterministica è smentita dalla scienza? Lo chiedo perché per me il rapporto causa-effetto semplicemente spiega tutto, cioè mi pare evidente che siamo costantemente effetto di una causa passata.

Comunque rispondendo al tuo dubbio, no, non si può giustificare un atto delinquenziale, perché non si può giustificare un atto morale/etico sulla base di una consapevolezza esistenziale, o meglio si può, ma sarebbe sconveniente e assurdo.
Per come la penso io, si è vero che in fondo non possediamo libero arbitrio, e pertanto ognuno ha un proprio destino, perché siamo parte del processo causa effetto secondo il quale a ogni singola azione ne corrisponde un'altra (il "destino" inteso in questo senso per me esiste), ma applicare questo ragionamento esistenziale alle vicissitudini umane è inutile, è un qualcosa che non possiamo cambiare, siamo parte di questo processo. Insomma nella teoria possiamo maledire l'universo, ma nella pratica possiamo scegliere tra nutella e marmellata (con la consapevolezza che potremmo scegliere l'una o l'altra a seconda delle cause passate che hanno, tutte insieme, determinato la scelta).

In conclusione un delinquente non può giustificare le sue azioni per la mancanza di libero arbitrio, proprio come non lo può fare un depresso che può dire che essere depresso è il suo destino.

Svers0 24-05-2017 02:44

Quote:

Originariamente inviata da SamueleMitomane (Messaggio 1927527)
Perché la visione deterministica è smentita dalla scienza? Lo chiedo perché per me il rapporto causa-effetto semplicemente spiega tutto, cioè mi pare evidente che siamo costantemente effetto di una causa passata.

Comunque rispondendo al tuo dubbio, no, non si può giustificare un atto delinquenziale, perché non si può giustificare un atto morale/etico sulla base di una consapevolezza esistenziale, o meglio si può, ma sarebbe sconveniente e assurdo.
Per come la penso io, si è vero che in fondo non possediamo libero arbitrio, e pertanto ognuno ha un proprio destino, perché siamo parte del processo causa effetto secondo il quale a ogni singola azione ne corrisponde un'altra (il "destino" inteso in questo senso per me esiste), ma applicare questo ragionamento esistenziale alle vicissitudini umane è inutile, è un qualcosa che non possiamo cambiare, siamo parte di questo processo. Insomma nella teoria possiamo maledire l'universo, ma nella pratica possiamo scegliere tra nutella e marmellata (con la consapevolezza che potremmo scegliere l'una o l'altra a seconda delle cause passate che hanno, tutte insieme, determinato la scelta).

In conclusione un delinquente non può giustificare le sue azioni per la mancanza di libero arbitrio, proprio come non lo può fare un depresso che può dire che essere depresso è il suo destino.

Lo avevo letto qui:

http://www.focus.it/scienza/scienze/...one-di-laplace


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