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Re: Per colpa della timidezza io resto senza!
Forse bisognerebbe far pensare all'altro un ipotetico contatto fisico, ma senza esplicitarlo a parole. Così nell'altro entra in testa questo pensiero e poi si sente attratto. Però bisogna rimanere molto garbati, non dire cose volgari o farsi vedere assatanati in macchina. (Non l'ho detto perché voi lo fate, ma perché mi è capitato, purtroppo).
PS: se si esplicita a parole nel momento sbagliato, la poesia cade completamente e viene stroncata. Ecco, forse, non farsi vedere assatanati dalla ragazza, cioè farle pensare al sesso, ma nel senso di farvi pensare come appetibili voi stessi, non come con la bava alla bocca e voglia di mettere le mani ovunque. Far venire voglia a lei di toccarvi. Se si vede uno su di giri passa completamente la voglia di avvicinarsi, anzi, si vuole tenere alla larga. |
Re: Per colpa della timidezza io resto senza!
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Cercare di evitare di pensare che i film mentali si avverino, pensare che i film mentali sono solo vostri, ecc. Così quando la vedete siete più tranquilli. E poi appunto, bisogna vedere come si comporta lei... se fa qualche altro passettino... |
Re: Per colpa della timidezza io resto senza!
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E quando sei con lei, meglio non farsi i film mentre sei lì, ma farle vedere che sei presente e l'ascolti e la guardi per come è in quel momento, non come se fosse nuda nel tuo letto. :D Bisogna imparare a capire l'altra persona, se il suo flirtare è proprio un flirtare o ci sta trattando come amici, e poi fare passetti piccoli. |
Re: Per colpa della timidezza io resto senza!
[QUOTE=mondina;549539]
Non c'è la ragazza che se tu sei timido e non dici una parola ti viene dietro come un barboncino. Le ragazze difficilmente vanno dietro ad un ragazzo anche se non è timido e fosse estroverso , ad eccezione del programma "Uomini e donne". |
Re: Per colpa della timidezza io resto senza!
Dunque, il passo del bacio lo deve fare l'uomo e senza chiedere "posso...?", non bisogna far vedere che si ha fame... Insomma le solite cose, ovvie per i normaloni ma ostiche per "noi". Bisogna fare tutto il contrario di come farei o vorrei fare, trattenersi, calcolare, esporsi nei punti giusti... Menomale che dev'essere un piacere. Poi dice che l'uomo ci prova meno... Certamente con tutte 'ste menate non viene molta voglia di iniziare.
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Re: Per colpa della timidezza io resto senza!
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Il problema, a mio avviso, sta nelle parti evidenziate: rendersi appetibili. Io non ho la più pallida idea al riguardo e penso sia uno degli scogli maggiori per un timido/fobico. L'unica cosa che mi viene in mente è che qualche ragazza tra tante (non azzardo percentuali) prima o poi potrebbe trovarci appetibili così come siamo. |
Re: Per colpa della timidezza io resto senza!
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Dico solo che se non vedete nemmeno un segnale da parte della donna non ha nemmeno senso avvicinarsi fisicamente. La donna si deve sentire tranquilla prima di tutto, e poi si deve creare una certa confidenza, dovete avere ogni tanto l'idea (ma... forse le piaccio!). E allora dopo questi segnali un po' evidenti, anche voi fate qualcosa in più, ma non troppo. Dire: "posso baciarti?" non mi piacerebbe penso. Ma è che questo ragazzo me l'ha detto senza aver visto da me i segnali, dato che proprio non è il mio tipo. Si è fatto accompagnare in macchina apposta (anche questo non è il massimo, mi è capitato anche con l'altro, quello pericolosetto) e poi di punto in bianco è uscito con questa frase, con gli occhi fiammeggianti. Non mi sembra il caso. :eek: |
Re: Per colpa della timidezza io resto senza!
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Re: Per colpa della timidezza io resto senza!
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E sono loro i primi a non sentirsi tranquilli di fronte a una donna. Non pensare che qui siamo tutti in preda all'ormone, pronti a saltare addosso a qualunque essere vivente di sesso femminile o peggio potenziali stupratori (in passato qualche testa di minchia ha avuto anche il coraggio di dircelo sul forum). Anzi, molti cadono nell'eccesso opposto. Quote:
*Per cortesia non veniamocene fuori con la solita querelle sul fatto che tutti hanno ricevuto un segnale in vita loro. Se lo si dice è perché è così. Ognuno conosce la sua vita, non quella altrui. E poi si parla di un segnale che consenta di avvicinarsi fisicamente. |
Re: Per colpa della timidezza io resto senza!
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No, non è perché dev'essere sempre l'uomo, anch'io prendo la macchina anche la sera, soprattutto quando il mio ragazzo è spiattellato per il lavoro. E' perché lo fanno soprattutto per avere l'occasione. Sto pensando a quello un po' pericoloso, che faceva anche battute pesanti tipo "perché non vai al night così ti vedo nuda?". Questo voleva farsi riaccompagnare sempre da me, l'ho fatto solo una volta dicendogli che lo riaccompagnavo solo da amica e lui era incavolato nero. Già l'avevo visto in fibrillazione. Ci sono tante persone, tra cui uomini, perché si voleva _sempre_ fare riaccompagnare da me? |
Re: Per colpa della timidezza io resto senza!
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Re: Per colpa della timidezza io resto senza!
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Ho conosciuto un ragazzo insicuro e timido, ma era anche attraente (e non per l'aspetto fisico in sè... non era brutto, ma neanche Tom Cruise). Questo lato attraente l'ho scoperto parlandogli e scoprendo che sapeva tante cose che interessano anche me e poi mi ha lanciato dei segnali di attrazione ma è rimasto sulle sue, e questo mi è piaciuto. |
Re: Per colpa della timidezza io resto senza!
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Re: Per colpa della timidezza io resto senza!
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Il problema risiede sempre nel fatto che la timidezza tende ad allontanare le donne, e bisogna cercare quelle poche che cercano di andare al di là di silenzi e atteggiamenti impacciati/insicuri. Il problema è che l'uomo, per ruolo "storico", sa che dovrà impegnarsi almeno per un po' a fare da interprete della Sibilla di turno, la donna invece è più difficile che faccia altrettanto con il suo Tiresia :cool: |
Re: Per colpa della timidezza io resto senza!
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2. Avvicinarsi fisicamente ok, basta che non mi si dica che senza segnali non bisogna avvicinarsi in alcun senso, altrimenti mi sa che ci sarebbero 20 coppie al mondo. |
Re: Per colpa della timidezza io resto senza!
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Re: Per colpa della timidezza io resto senza!
Più che altro, il problema è che molti segnali possono essere facilmente equivocati, e se si rimane a quel livello spesso non si combina niente (ecco perché la questione viene risolta con il famoso primo passo esplicito, che però viene fatto nella maggior parte dei casi dall'uomo: ergo la soluzione è che lo facciano di più anche le donne :cool: )
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Re: Per colpa della timidezza io resto senza!
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A me tante volte sembra che molti qui cercano la ragazza solo per avere una sorta di "riconoscimento sociale", cosache trovo alquanto stupida. Ci ho visto bene o sbaglio? |
Re: Per colpa della timidezza io resto senza!
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A volte sembra anche a me, ma c'è da dire che è un discorso che si può allargare ad ogni aspetto della vita sociale. Ad esempio, vogliamo degli amici perché sentiamo il bisogno di condividere il nostro tempo con qualcun altro o perché non vogliamo fare la figura di quelli che stanno semrpe da soli e non escono mai? In ogni problema "sociale" ci può essere un'aliquota di tendenza all'omologazione (che poi esprime comunque l'ansia per il giudizio altrui) e un'aliquota di genuino bisogno personale insoddisfatto. Dipende. |
Re: Per colpa della timidezza io resto senza!
Scusate ma io continuo a non capire...
Forse sono io che sono un alieno, può darsi. Ma a me sembra assurd lamentarsi di non avere UNA ragazza. Cioè se al momento non ti interessa nessuna in particolare, se al momento non sei innamorato, se non c'è una ragazza che muori dalla voglia di abbraciare o di baciare. Che senso ha lamentarsi? Cioè io capirei benissimo uno che è innamorato pazzo di una persona e non sa com farsi avanti oppure è stato rifiutato brutalmente. Lì capirei l'enorme sofferenza che ci sta dietro! Ma finchè non c'è QUELLA ragazza, che senso ha lamentarsi? A me sembra sempre più una lamentela sociale: tutti hanno la ragazza e io no, che palle! Come se la donna fosse un riconoscimento sociale per sentirsi al pari con gli altri. Lo trovo ridicolo, ma non perchè voglo giudicare...ci sono passato anche io. Fino a un anno fà sono uscito per un annetto in una compagnia di soli maschi (di cui la metà single) e c'erano tre ragazzi, ma in particolare due, che avevano abbastanza esperienza e specie verso gli ultimi mesi spesso mi faevano pesare il fatto i non avercela, di non avere esperienza, di qua di là, magari mi facevano domande imbarazzanti. Essenzialmente all'epoca sì: anche io stavo male per non avere una ragazza...e ci sono stato male qualche mese. Poi ho capito. Non stavo male perchè ero single (perchè single ci sto benissimo), ma soltanto, perchè questo status mi faceva sentire inferiore agli altri. E allora sai cosa ho fatto? Ho tagliato con quella compagnia anche perchè quei due con cui ero più amico erano spariti...bye bye arrivederci e grazie e ho frequentato un'altra comitiva. |
Re: Per colpa della timidezza io resto senza!
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Re: Per colpa della timidezza io resto senza!
Sì, Confusion, ma la stai liquidando in maniera troppo semplicistica. Allora un ragazzo che non ha mai (e magari ha anche 30 anni) avuto una ragazza e che al momento non è innamorato di nessuna non ha diritto di lamentarsi se no gli si dà dell'omologato? Anche uno che non ha mai avuto amici e se ne lamenta, allora, potrebbe esserlo...invece 'sto discorso viene tirato fuori solo quando c'è chi si lamenta di non aver mai avuto una ragazza, e guarda caso lo tirano fuori sempre o donne o uomini che ne hanno avuta qualcuna, guarda un po'.
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Non è detto che ci debba essere per forza solo tendenza all'omologazione o paura del giudizio altrui, il desiderio di socializzare e di relazionarsi ce l'hanno tutti, chi più chi meno. Comunque ho già affrontato questo discorso in precedenza in questo stesso topic: http://www.fobiasociale.com/per-colp...-8/#post548563 |
Re: Per colpa della timidezza io resto senza!
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Molti utenti qui vorrebbe questo compagno/a accanto, anche solo per capire cosa significa amare e vivere esperienze che fanno parte della vita di un uomo. Forse tu non lo senti questo vuoto, ma tu non sei tutti. Facciamo che tu a arrivi a quarant'anni senza sfiorare una donna, non senti che manca qualcosa nella tua vita? Ovvio ci sono sempre le eccezioni, ma è raro che una persona trascorri una vita intera serenamente single. |
Re: Per colpa della timidezza io resto senza!
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Io personalemnte se ragionassi così potrei avere qualche storia, ma a mio parere non ha senso se nn sei preso sentimentalmente. Stare tanto per non ha senso per me. E s a me non pesa per nulla essere single anzi sto bene così, ma non siamo nati tutti nello stesso modo. |
Re: Per colpa della timidezza io resto senza!
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Re: Per colpa della timidezza io resto senza!
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Re: Per colpa della timidezza io resto senza!
la lamentela sta nel fatto che uno che non la mai avuta,pensa di non esserne capace e diventato un complesso...nella sua testa...
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Re: Per colpa della timidezza io resto senza!
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Re: Per colpa della timidezza io resto senza!
Toh, un argomento nuovo
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Re: Per colpa della timidezza io resto senza!
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Re: Per colpa della timidezza io resto senza!
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Re: Per colpa della timidezza io resto senza!
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Re: Per colpa della timidezza io resto senza!
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Opss.... era un post mio! Scusate...:ridacchiare: |
Re: Per colpa della timidezza io resto senza!
Parlando di timidezza, si dice che timidi non si nasce ma si diventa, per un complesso di inferiorità che dall'infanzia porta a prendersi troppo sul serio.
Ma ultimamente ci sono studi che stanno cercando di capire se vi sono dei geni della timidezza già intrinseci nel DNA. COSCIENZA DELLA TIMIDEZZA Cosa è un complesso? E' un insieme di reazioni della nostra personalità costituiti soprattutto intorno ai ricordi e soprattutto dell'infanzia. Generalmente quando una situazione o un ricordo ci fanno soffrire, la cosa automatica che viene da fare è eliminare questa sofferenza. Quando non ci riusciamo cerchiamo di reagire con un comportamento che aiuti ad accettare la situazione. Il complesso di inferiorità non accade quando una persona si sente inferiore ad un'altra. In realtà il complesso di inferiorità nasce solitamente da un io grandioso. Molte volte quando si è piccoli ci si sente schiacciati dalla superiorità dei genitori, i quali spesso sottolineano la superiorità tra il mondo degli adulti e quello dei bambini e di voler essere lì per sopperire in ogni momento alla immaturità e inadeguatezza dei figli. Il bambino in questa situazione può regredire a fasi più infantili se si sente insicuro oppure avverte il bisogno di una maggiore sicurezza e cerca di avere ben chiara l'idea del proprio valore. Se la chiara idea del proprio valore gliela fornisce la famiglia va bene altrimenti il bambino deve sforzarsi di crearsela da solo. Se deve crearsela da solo iniziano i problemi : diffidenza del giudizio altrui, sviluppo di senso critico elevato verso l'esterno di sé stesso, in quando l'ambiente familiare non gli permette di tollerare nessuna critica personale (il bambino è insicuro di sé). Quindi il bambino troverà sicurezza soltanto in sé stesso in quanto la famiglia non gliene offre. Mentre l'ambiente esterno mantiene disinteresse e addirittura disprezzo. Quindi si inizia a nascondersi, a tirarsi indietro. La persona con un complesso di inferiorità entrando in una salone, si rende conto che il suo ingresso non è stato ben accolto mentre una persona equilibrata sarà completamente indifferente alle reazioni altrui e affronterà gli altri con naturalezza, perché non spierà ogni reazione ai propri movimenti, una idea simile non le passerà neanche per la testa. Per difendersi dalle spiacevoli reazioni che il complesso di inferiorità porta, ci si preferisce coprire dalla corazza timidezza che in genere si manifesta con paura della gente, di parlare, etc. In genere possiamo affermare che la timidezza è un insieme di paure tendenti a ridurre i contatti con le altre persone, evitando in ogni modo confronti spiacevoli. La paura del confronto nasce da una discrepanza tra il valore che la persona si attribuisce e le risposte invece date dall'ambiente esterno. Il timido ama l'oscurità, non sopporta la luce, non vede e si adopera in ogni modo per non essere visto, egli pensa che tutti siano lì a guardare lui. ANNULLARE IL SENSO DI PAURA La paura in realtà non esiste, non è altro che un'astrazione. Provando a definirla si potrebbe dire che la paura è lo spazio che va dal pensiero all'azione. Come annullare quindi il senso di paura? Agendo immediatamente dopo il pensiero. Senza però agire con impulsività, perché chi agisce con impulsività non sceglie, e per scegliere ci vuole coraggio. Potremmo definire il coraggio come la forza di vivere e affrontare la realtà. Vivere è quindi avere il coraggio di progettare e realizzare i propri pensieri, avendo quindi fiducia in sé stessi. E il coraggio è in tutti noi. Spesso il coraggio è scambiato per irresponsabilità, ignoranza e superficialità e in questo caso appartiene agli insicuri, a coloro che non hanno coscienza di esistere, di essere! Appartiene a coloro che non vogliono vedere la realtà così come è. Quindi chi non ha mai paura in realtà finge o è un incosciente. Non bisogna mai trascorrere ore nella paura ma bisogna subito affrontare ciò che si sta evitando. Tentate sempre di fare le cose che vorreste evitare. La soluzione alla paura? L'azione! Agite non rimandate MAI! Anche perché preoccuparsi con la paura non cambia il futuro. E non si potrà mai crescere se si sta sempre al sicuro, se si evita l'ignoto! Affrontare le cose di cui si ha paura fa crescere, migliorare, maturare, cambiare! E quale miglior gradevole sensazione dell'affrontare ciò che non si conosce? Sperimentate cose nuove. Correte i rischi. Affrontare le cose è vivere! La sicurezza interiore è la fiducia in sé stessi e nel sapere che qualsiasi cosa possa accaderci la si affronterà senza indugi. Ed è questa l'unica vera sicurezza che conti nella vita, non certo quella effimera e inesistente che può essere indotta dal denaro o dal possesso perché le cose esteriori e materiali possono anche svanire nel nulla. GUARIRE DALLA TIMIDEZZA Si dovrebbe in prima battuta convincersi che gli altri non stanno sempre ad osservare o giudicare. Successivamente ci si deve accettare così come si è, aumentando la propria stima e riuscendo anche a sorridere dei propri difetti. D'altra parte la perfezione non è di noi mortali! Non bisogna dimenticarsi che tutti hanno dei difetti. Rinunciare a voler sempre avere ragione! Come guarire dalla paura di stare male nel contatto con gli altri? Proprio accettando questo malessere, parlandone con gli altri, sorridendone e non invece cercando di contrastarlo o nasconderlo. Nel caso contrario, continuando a vivere con l'incubo del malessere, questo si aggraverà! Quando si arriva all'accettazione del malessere, come un miracolo ci si renderà conto che questo malessere è quasi annullato o scomparso! Vivete, buttatevi nel reale! Non bisogna tuttavia dimenticare che esistono persone appagate dalla compagnia di sé stessi, felici delle poche conoscenze che hanno. Spingerli ad allargare le proprie amicizie non approda a nulla, la motivazione deve venire da dentro. Aumentare la fiducia in sé stessi è uno dei fattori più importanti per sconfiggere la timidezza e la fiducia in sé stessi è data dall'esperienza e la si acquisisce passo dopo passo. Lo stesso di può dire per l'accrescimento della sicurezza in sé stessi. COSA FARE IN PRATICA? Si può cominciare con l'attaccare discorso con uno sconosciuto. Nei soggetti timidi non è difficile instaurare un rapporto profondo dopo la conoscenza, le difficoltà riguardano piuttosto la possibilità di superare le barriere che precedono il rapporto di intimità, ovvero conoscere un estraneo. L'attenzione esasperata al giudizio degli altri e la ricerca ansiosa e continua di segni di critica inibiscono fortemente questo processo, ma dopo che hanno raggiunto una certa familiarità con un'altra persona, traggono piacere dall'intimità del rapporto come tutti. Solo nella prospettiva di essere esaminati dagli estranei cadono in preda alla paura debilitante del giudizio e a un'autocritica invalidante. LA PRIMA IMPRESSIONE E' molto importante creare una prima impressione positiva. Le prime impressioni da un lato riescono a comunicare piccole ma decisive informazioni sul vostro conto e dall'altro vi aiutano a capire qualcosa della persona che vi sta di fronte. Parlando dell'abbigliamento maschile possiamo dire che la camicia è straordinariamente afrodisiaca, la t-shirt si adatta alle varie personalità per via dei messaggi stampati (se avete il fisico scolpito è adatta sciancrata), la polo invece è poco sexy (andrebbe bene solo nello sport) ! L'abito è il capo più elegante per un uomo e rappresenta un forte elemento di appeal nell'immaginario femminile. Farsene fare uno su misura significa volersi bene. Sicuramente l'abito è un accessorio importante. Gli abiti da cerimonia sono invece il frac (cerimonia impegnativa), lo smoking (per la sera) e il tight (da indossare di giorno) : gli abiti da cerimonia vestono l'uomo in maniera superba. Ancora più importante dell'abbigliamento è l'espressione del volto : un atteggiamento allegro accompagnato da un sorriso favorirà nuove conoscenze molto di più ti un'espressione triste. Attrazione fisica, abbigliamento, espressioni del volto, posizione del corpo, gestualità, sono tutti fattori che influenzano le relazioni sociali. Numerose ricerche hanno messo in evidenza che quando due persone si incontrano per la prima volta la parte del corpo che osservano maggiormente è il volto e soprattutto gli occhi. Inoltre il sorriso è un investimento molto redditizio ai fini dell'amicizia, il minimo che può produrre è un altro sorriso in risposta o forse anche di più. Per quanto riguarda la posizione del corpo, in genere è consigliabile mantenere il busto e la testa ben eretti, le spalle all'indietro e la pancia in dentro. Analogamente nei corsi di autodifesa si consiglia agli allievi di camminare a testa alta, con passo sicuro, mostrandosi vigili e risoluti per non invitare all'aggressione. La prima impressione è quella che conta ed è quasi indelebile : non abbassate lo sguardo per timidezza! |
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INCONTRARE LO SGUARDO DI UNA PERSONA CHE PIACE, IL DIALOGO E IL CONTATTO
Lo sguardo mette in moto una parte primitiva del cervello umano, scatenando una delle due emozioni basilari : interesse o repulsione. Non è possibile ignorare lo sguardo di una persona fisso su di voi : dovete reagire. E' gradevole quella particolare sensazione che coglie per esempio in una stanza affollata incontrando lo sguardo di una persona speciale. Come comportarsi? Con fretta e decisione! Infatti se a quel momento dopo l'incontro piacevole di sguardi non fa seguito un contatto interpersonale, la sensazione svanisce e probabilmente l'altra persona intanto si è dileguata nella folla. E' quindi importante impegnarsi per dare seguito a quella magica sensazione, bisogna fare qualsiasi cosa per avvicinare quella persona che vi ha acceso come una lampada. Contatto visivo e sorrisi sono forse i modi più comuni di corteggiamento a distanza. Per esempio se si è in una stanza affollata si può indugiare con lo sguardo e, se si crea un contatto visivo, godetevi quell'istante di eccitazione, distogliete quindi lo sguardo e poi guardatela di nuovo, se a questo punto incrociate i suoi occhi, sorridete. Diverse persone hanno "paura" di guardare negli occhi la persona anche se è gradevole e si desidera. Questo per timore di essere fraintesi, perché si pensa che se si guarda troppo direttamente una donna penserà che si è interessati a lei sessualmente. Ciò che si dice è assai meno importante di come viene detto. Il vero messaggio è la voce. La voce umana è paragonabile ad una firma che rivela non solo le intenzioni di chi parla, ma anche la sua provenienza, la sua educazione e altre espressioni del carattere che possono attrarre o respingere all'instante. La voce acuta per esempio segnala interesse sessuale. Se gli uomini sono prettamente "visivi", le donne sono sicuramente "uditive". Non c'è signora o signorina che non dica o non abbia detto che la voce del partner non è importante. La propria voce va conosciuta, modulata, utilizzata a pieno. Una bella voce può "mietere" conquiste anche al telefono, lo sanno bene gli operatori dei call center. Se chiacchierando con una persona questi fa il gesto di ritrarsi, probabilmente sta cercando di farvi capire che state invadendo il suo spazio personale. Siate pronti a modificare il vostro concetto di spazio a seconda delle esigenze del vostro interlocutore. Successivamente infatti c'è la fase del contatto e spesso è la donna a dare inizio a questa fase con un leggero tocco sulla spalla, sul braccio o sul polso dell'uomo. Chi riceve il contatto, se indietreggia decisamente il corteggiamento è già finito. Se si ritrae anche di un millimetro probabilmente l'altra persona non proverà a toccarlo di nuovo. Se ignora l'approccio è possibile che l'altro provi a sfiorare di nuovo. Ma se si protende verso l'altro, sorride e ricambia, a questo punto i due hanno superato una delle barriere più alte tra quelle conosciute nella comunità animale. Ti sbagli se credi che la gioia derivi soltanto o principalmente dalle relazioni umane. Il Signore l'ha disposta intorno a noi e in tutto ciò che possiamo sperimentare. Non dobbiamo che trovare il coraggio di rivoltarci contro lo stile di vita abituale e buttarci in un'esistenza non convenzionale" Chris McCandless COME PORSI VERSO CHI SI VUOLE CONOSCERE? Anzitutto andare con decisione, senza farsi bloccare dalla paura ma agendo con velocità , ricordiamo che la preoccupazione maggiore del timido è la paura di essere rifiutato. E' importante una aperta e distesa espressione del volto, un atteggiamento generale rilassato e un tono di voce incoraggiante. Siate pronti a insistere nella conversazione, perché l'altra persona potrebbe essere ancora più timida di voi! Ad una festa Solitamente è galateo aspettare di essere presentati dagli amici e ci si presenta da soli solo per incontri di lavoro. Ovviamente se si vede una donna che guarda il vuoto con aria di "finto interesse", è segno che aspetta che qualcuno le rivolga la parola : fatevi avanti e iniziate una conversazione anche nel modo più banale. Se sopraggiunge qualcun altro è possibile che la conversazione si allarghi e vi troviate a gareggiare. Se lei vi gira le spalle del tutto avete perso la partita : siete esclusi. E' interessante avere un biglietto da visita privato da dare a fine serata. "Tutte le relazioni sono complicate e la loro vita è innegabilmente basata su un mucchio di meschini compromessi" Ingmar Bergman, regista Sulla spiaggia Inizialmente solitamente si osserva con la coda dell'occhio per studiare la situazione senza che se ne accorga. Se è con un'amica è lecito sorriderle in maniera aperta e poi avvicinarsi con una scusa per iniziare una qualche conversazione. Se è sola diventa più difficile. Mai guardare le forme : si sarebbe subito etichettati. Né guardare per terra dimostrando così insicurezza : gli occhi sempre ad altezza dell'orizzonte delle nostre conquiste! Bisogna ottenere fiducia per riuscire ad ottenere il prossimo contatto. Voi volete scegliere e le donne vogliono essere scelte. Iscrivetevi ad un corso di vela., sembra banale ma in quel contesto il terreno della conquista è molto fertile. Al mare bisogna abbandonare l'atteggiamento di "gallo cedrone" e abbandonarsi invece alla galanteria. Bisognerebbe andare in spiaggia naturali, se vai fresco di doccia e con il gel sui capelli, sarai catalogato come uno "sfigato". La fiducia in te stesso è più attraente di una preparazione accurata! Cercati un posto ben visibile e usa un telo mare in tinta unita : secondo l'esperto di linguaggio del corpo Marc Salem, le donne associano le strisce e i disegni fantasia ai bambini. E' importante anche essere pronti ad intervenire : tenere d'occhio la propria preda senza farsi notare, prima o poi avrà un problema con l'ombrellone o con la sdraio. Sii pronto a cogliere l'attimo! Meglio non disturbarla mentre prende il sole, piuttosto avvicinala al bar della spiaggia, secondo molti è il luogo più indicato per fare conoscenza. Il secondo posto in classifica è la battigia mentre si passeggia. Quando si è raggiunta la comunicazione con la donna di proprio interesse bisogna farle capire che ci piace. In genere inoltre è meglio puntare sui gruppi : l'ideale è se sono in tre, così si sentono più tranquille e aperte ai nuovi arrivati. Se si incontra un gruppo misto bisogna iniziare a familiarizzare con gli uomini : una volta integrato ci si può dedicare alle donne. Il modo di vestirsi delle donne Osservate il modo in cui è vestita una donna. Se è sciatta vuol dire che non gradisce la compagnia maschile e della vostra corte non sanno che farsene! Scontro fortuito Può essere una tecnica banale eppure in alcune situazione è l'unica possibile, come per esempio in una discoteca o ad una festa. Dopo lo scontro è sempre opportuno chiedere scusa e nell'occasione provare a dire qualcosa. Se la risposta è un semplice borbottio non disperate, alcune persone non hanno la prontezza di reagire subito a situazioni del genere. Non bisogna dimenticare ancora una volta che la pratica è la cosa più importante per affinare le vostre capacità relazionali. Quindi via alla pratica! Sviluppare le abilità verbali Uno dei modi migliori per affinare le proprie capacità di conversazione è ascoltare gli altri. Poi ci si può lanciare nel fare esperienza provando ad entrare in una conversazione. Dopo aver afferrato l'argomento bisogna rilanciare e dare nuovo spunto. Rivolgete domande aperte per mantenere viva la conversazione. Usare il senso dell'umorismo aiuta molto! Dopo aver conosciuto una persona, è importante imparare a mantenere i contatti, riuscendo a farsi dare il numero di telefono o una prossima occasione di incontro. Il modo di camminare La prima regola è quella di non guardare mai per terra : saper camminare dominando il mondo in virtù del proprio sguardo è importantissimo. Fare complimenti Un buon esercizio per superare la timidezza è elogiare ogni giorno qualcuno. Tuttavia non devi essere banale, stai lontano dai complimenti superficiali, e non essere falso: l'adulazione può portare a conseguenze negative. Cerca di soddisfare questo suo bisogno emotivo, ascoltala, osservala, trova in lei qualcosa di unico, fallo notare e non smettere di apprezzarlo. Ricevere complimenti Quando si riceve un complimento, se la propria risposta è un semplice "Oh niente non è nulla" la persona che è stata gentile si sentirà avvilita e smontata. Bisogna quindi anche imparare a ricevere i complimenti. Ascoltare con attenzione Conquistare una donna significa capirne i valori, gli interessi, le opinioni. Ascoltala con attenzione, falle domande costruttive e intelligenti. Comunica con lei senza interromperla, senza voler imporre le tue idee. Ascoltala in silenzio, parla solo per riassumere quello che sta cercando di dire: mostrati comprensivo e non esprimere giudizi sui suoi sentimenti o i suoi valori. Tu sei innanzitutto un amico sincero, solo così potrai conquistare la sua fiducia |
Re: Per colpa della timidezza io resto senza!
vademecum sacro santo, ma se sei timido tutte queste nozioni te le scordi in'una frazione di secondo, e sprofondi nella tua insicurezza, personalmente, per timidezza\insicurezza nel tempo mi sono fatto un bel po' di “nemiche” , la cosa per me è frustrante , ma tante... un sentimento che non fa parte del tuo carattere difficilmente lo riconosci negli altri e, rischi di essere giudicato (soprattutto con le regole sociali odierne) in ogni modo possibile ed'immaginabile.
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Re: Per colpa della timidezza io resto senza!
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