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Re: A distanza di anni penso ancora a lei
Sheev, su una cosa siamo diversi: io sono molto più orgoglioso di te e avrei nascosto di più il dolore.
Io ho sempre considerato una debolezza la necessità o il desiderio di stare insieme a qualcuno. Però, a conti fatti, è meglio non copiarmi. |
Re: A distanza di anni penso ancora a lei
Nemmeno io ho fatto quello che ho fatto tanto volentieri. Quando 2 anni fa avevo smesso di scriverle, ero convinto di aver chiuso per sempre. Uno dei motivi principali, se non il motivo principale per cui mi sono allontanato era proprio il fatto che non sopportavo più il suo ghosting. Mi feriva nell'orgoglio. Se sono arrivato a riscriverle è perchè sono in una situazione difficile... perchè ho perso le redini...
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Re: A distanza di anni penso ancora a lei
L'ossessione non accenna a diminuire.
Sono chiuso in casa tutto il giorno, ascolto continuamente canzoni che mi fanno pensare a lei, la sogno la notte... così non posso andare avanti, ma non c'è via d'uscita ormai, ormai è tardi... spero di non impazzire del tutto |
Re: A distanza di anni penso ancora a lei
Anche oggi non è andata diversamente. Continuo a pensarci, ancora e ancora... ho paura che questo tormento non finirà
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Re: A distanza di anni penso ancora a lei
Ahimè non ho smesso di pensare a lei. Non le ho più scritto ma ho una bozza di un messaggio lunghissimo in cui racconto la storia della mia vita per intero. Sarei un pazzo a inviarlo. Forse quello che davvero volevo era solo questo, la possibilità di avere un legame con una ragazza, essere capito, accettato... mandarlo a lei sarebbe inutile. Avrei voluto raccontarle tutto, sentirmi dire che le vado bene, ma lo so che non posso andare bene, lo so già che non mi vuole
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Re: A distanza di anni penso ancora a lei
Stamattina presto le ho scritto nuovamente (lo so, pessima idea). Ho scritto un lungo messaggio in cui parlo dei miei sentimenti. Lei non solo mi ha ghostato, stavolta mi ha anche bloccato. Forse, ciò che è emerso nelle mie parole è che ho amato più un'idea che non una persona... ed evidentemente questo potrebbe averla contrariata parecchio. Che la persona non sia quella giusta, lo so da più di due anni.
Ciò che forse davvero mi turba è il fatto che anche la mia idea è sbagliata. Immaginavo un amore che come una magia permette di far luce a quei lati oscuri di noi stessi che non vorremmo vedere neanche da soli e in silenzio. Accettazione reciproca e insieme, miglioramento. Forse, mi sarebbe piaciuto vivere per lei, cambiare me stesso in modo da piacerle (sotto la sua guida). |
Re: A distanza di anni penso ancora a lei
Cosa ti aspettavi? Ormai ti ha fatto capire che non è interessata, non è che se continui a scriverle cambia idea.
Durante il giorno non hai modo di conoscere altre ragazze? Ricordo che frequentavi l'università un po' di tempo fa. |
Re: A distanza di anni penso ancora a lei
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Re: A distanza di anni penso ancora a lei
Se non ti ha mai ricercato, è proprio questo che l'ha contrariata, la tua insistenza, non ti ha bloccato prima perché sperava che smettessi da solo, ora sei obbligato a farlo .
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Re: A distanza di anni penso ancora a lei
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Ho terminato l'università ora sono a casa h24 |
Re: A distanza di anni penso ancora a lei
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Non posso più cercarla e non insisto. Non ho un contatto fisico nè virtuale con lei. Ma dalla mia mente non se ne va...è così dura dover rimuginare su qualcosa che non è mai nemmeno potuto iniziare |
Re: A distanza di anni penso ancora a lei
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Io penso sempre che un po' a tutti quelli che stan male manca qualcosa che non c'è, alla fine non è che ti manca la relazione con lei, ma con un "fantasma di lei" che sta comunque con te, questa in fin dei conti non è lei, è qualcosa di immaginario che a te manca, un amore fittizio, non un amore reale. Io son convinto che è questa mancanza qua che attanaglia tutti i non amati, per questo si sono inventati il padreterno che ama e basta, ma alla fine è una magra consolazione. C'è questa mancanza, questa voragine nel mondo, ma chi la colmerà? Ve lo dico io chi la colmerà... NESSUNO. Il bisogno di essere amati dei più non sarà soddisfatto, è un buco nero che risucchia tutto, altro che psicoterapie e cazzate varie. Per questo quando alla fine ci si scanna a vicenda per la frustrazione penso che sia comprensibile perché, e non c'è un vero rimedio, se non c'è davvero questa entità che salva, c'è lo scannarsi e basta. Io non mi fisso con alcuna persona specifica perché penso che non sono persone specifiche che mi mancano, non riesco nemmeno ad attaccarmi visto che la persone che mi farebbe sentire amato non l'ho trovata ancora e nemmeno penso sia una di quelle dove la relazione non si è avviata o è andata a scatafascio... Se fosse stata una persona davvero compatibile non sarebbe dovuta andare a scatafascio così la relazione. Certo che alla fine curi solo la fissazione con la persona specifica così, non la mancanza d'amore che continuerà ad esserci. Questa cosa per me è immedicabile con le stronzate psicoterapiche religiose e così via. Ma non penso come te che sia una malattia da curare o una forma di schiavitù interna, il problema sta nel mondo, è il mondo inadeguato e zoppo e difettato, non noi, il nostro bisogno di amore non è una malattia da curare! |
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Non rispondere proprio o bloccare l'altra persona mi sembra soltanto un comportamento da gran maleducata. Curioso che spesso si accusino i fobici di non sapersi relazionare con gli altri quando poi ci sono persone (non fobiche) che ignorano i principi basilari dell'educazione, e a queste persone non venga detto mai nulla... |
Re: A distanza di anni penso ancora a lei
Mi ha colpito molto la tua storia anche perchè ne so qualcosa di fissazioni/ossessioni/idealizzazioni.
In breve ti posso dire che non ho mai avuto una vera relazione: in adolescenza infatuazioni senza importanza e comunque non corrisposte, all'università una frequentazione (prima fissazione) finita male, intorno ai 30 la cosa più vicina ad una relazione che ho avuto, ci ho messo anni a riprendermi, e ancora la persona in questione mi fa effetto, però ho elaborato il fatto che, come in quasi tutti gli altri casi, ho essenzialmente idealizzato una persona, una situazione, ho proiettato nella mia mente le mie aspettative, che naturalmente non corrispondevano al vero, tanto che (attenzione) quando il ragazzo in questione si praticamente riproposto ho decisamente detto: NO. Nel mentre mi sono fissata anche con un'altra potenziale conoscenza con cui non c'è mai stato niente, mi incuriosiva però come persona ma in modo esagerato, di base mi piace qualcuno ogni 10 anni per cui c'è ancora molta strada da fare. Eppure mi ritengo una persona matura, ma niente, tendo a fissarmi anche su altri rapporti, per esempio amichevoli, affidando a queste persone quasi la responsabilità del mio umore. Chiusa la parentesi su di me, che ho fatto solo per farti capire che so di che si parla, posso dirti che il modo per uscirne potrebbe essere anche capire le ragioni delle nostre fissazioni e tentare di cambiare alcune dinamiche. Passiamo giornate intere a pensare a quello che non è stato, a quanto le persone al centro del nostro universo stiano facendo felicemente (che poi non è nemmeno così) a meno di noi, e perdiamo tempo ed energie che nessuno ci darà più indietro. Penso che un'altra delle ragioni sia che abbiamo, come tutti, necessità di dare e ricevere affetto, di provare emozioni, e in mancanza d'altro, nel nulla del resto, ci fissiamo su queste situazioni. Io dipendevo letteralmente dai messaggi di quel ragazzo, stava con un'altra ma se ci sentivamo per gli auguri di compleanno ero allegra per giorni, lui si faceva la sua vita e io aspettavo anche se razionalemnte negavo, sotto sotto era così, speravo sempre in qualche riavvicinamento. E il tempo è passato, e io che ho fatto? Praticamente niente... Pensare troppo, come ti hanno intelligentemente già detto, è deleterio. La mancanza di esperienza poi fa il resto, se avessi avuto altre esperienze nel frattempo di questa ragazza penso nemmeno ti ricorderesti più, figuriamoci farsi condizionare l'umore. Devi ficcarti in testa che non è giusto, non ti meriti questo, ma la colpa non è sua naturalmente (forse è fidanzata, forse il messaggio l'ha "spaventata" e non sapeva cosa risponderti, penso sia l'ipotesi più probabile), ma tua/nostra se non facciamo in modo di "guarire" da questa visione distorta delle cose, dobbiamo guardare avanti e non al passato, secondo me il grosso errore è questo: pensare con rassegnazione che non ci sia speranza e che il passato sarà sempre meglio del futuro. |
Re: A distanza di anni penso ancora a lei
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Ma soprattutto, è vero, come dici tu, che se avessi avuto esperienze con altre ragazze probabilmente non penserei più a lei. C'è anche da dire che io con altre ragazze ci ho provato, ma l'unico risultato è stato il rifiuto. Vorrei essere nella condizione di conoscere altre ragazze, ma si può dire che io ne abbia conosciute solo 2 in due anni. Non ce la faccio ad andare e scrivere continuamente, il rifiuto mi fa soffrire quindi naturalmente evito di cercare continuamente ragazze. A me sembra ormai praticamente inevitabile rimanere solo tutta la vita |
Re: A distanza di anni penso ancora a lei
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Immaginavo ti ritrovassi nelle mie parole perciò ti ho raccontato la mia situazione... io ho passato davvero anni a invidiare la nuova ragazza del mio ex e a non godermi nulla, pensa che anni dopo ho scoperto che era tutto molto finto ed erano pieni di problemi anche loro (come è normale alla fine). Poi comunque il mio mood negativo si è cronicizzato e ad oggi ancora molte volte fatico a godermi le piccole cose, e vivo molto nei ricordi del passato. Comunque nel 2025 conoscere ragazze e ragazzi ormai è facilissimo, il problema è trovare un minimo di interesse che ci faccia andare oltre certi blocchi e vivere le conoscenze con la giusta leggerezza. E' qualcosa dentro di noi che deve cambiare, le occasioni ce le avremmo sicuramente e non è pensabile rassegnarci a rimanere soli a vita. Poi non so come sei messo ad amicizie ma anche avere un giro di conoscenze amichevoli aiuta, anche per confrontarti se vuoi sfogarti o anche distrarti. insomma bisogna avere alternative. |
Re: A distanza di anni penso ancora a lei
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La mia strategia attuale per evitare questa dinamica è cercare di aumentare il numero di relazioni e interazioni, così da non far dipendere il mio umore da una singola persona, ma non è così semplice. |
Re: A distanza di anni penso ancora a lei
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Idealizzo troppo oppure divento dipendente dalla sensazione di benessere che mi procura quella persona, praticamente. |
Re: A distanza di anni penso ancora a lei
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Non credo ci sia idealizzazione, almeno con gli amici, però c'è una botta di serotonina ogni volta che, sentendomi solo o ignorato dagli altri, invece qualcuno mi scrive. Ovviamente questo fa il paio con la mia ritrosia a cercare gli altri per primo. |
Re: A distanza di anni penso ancora a lei
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