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Re: Si vabbè sono uscito e allora? Ho girato da solo come uno scemo
Uscire a zonzo che senso ha o sei un ballerino di musica anni 80 come quell utente o non ha senso x me, sarebbero solo uscite x vedere due facce e sgranchirsi le gambe o x fare shopping .a x il resto non vedo il senso di uscite tipo il sabato sera x locali da solo come un disagiato x me non ha senso meglio prima cercare di instaurare una amicizia o più amicizie e poi uscire
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Re: Si vabbè sono uscito e allora? Ho girato da solo come uno scemo
Secondo me, bisognerebbe cercare in tutti i modi di stare a contatto con gli altri, anche perché poi col tempo ci si abitua un po', cercando ovviamente i luoghi e le persone più adatte per se stessi. Di scuse per non provarci e riprovarci se ne possono trovare all'infinito, ma non porta assolutamente a nulla. :)
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Re: Si vabbè sono uscito e allora? Ho girato da solo come uno scemo
Tranne casi eccezionali (ho fatto anche un post a tal proposito), anche a me succede la stessa cosa quando vado a passeggiare da solo e mi perdo nelle mie ossessioni. La passeggiata da soli si può fare ma ogni tanto quando proprio non ce la faccio più di stare chiuso in casa... farla troppo spesso sarebbe controproducente...
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Ho risposto al post, più che al topic... |
E allora non cambia un cazzo, fondamentalmente. Vai nel bel mezzo della natura, ma si resta disagiati, i problemi non svaniscono. Le skills sociali per stare al mondo non me le dà la natura di 'sta minchia. Purtroppo direi.
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Re: Si vabbè sono uscito e allora? Ho girato da solo come uno scemo
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Re: Si vabbè sono uscito e allora? Ho girato da solo come uno scemo
Ma perché arrabbiarsi? è una cosa che funziona per tanti.
Ci avete provato? provateci. Ci avete provato e non ha funzionato? cercate altre soluzioni più adatte a voi. State bene in casa? buon per voi ma non attaccate a chi gli fa bene. |
Re: Si vabbè sono uscito e allora? Ho girato da solo come uno scemo
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Quindi cosa bisogna dire? Non lo so, io ho detto quello che pensavo fosse meglio dire, così come ognuno ha fatto. Accettare che l'altro stia male in una situazione invece di negarlo ("no no invece fa bene a tutti , a me fa bene a quell'altro fa bene e lo dice pure la scienza" ...e se io sono stato male cosa sono, un marziano, l'ultima delle merde?) non significa mica consigliargli di recludersi. |
Re: Si vabbè sono uscito e allora? Ho girato da solo come uno scemo
Però è anche vero che spesso abbiamo l'interruttore del malessere malsettato, e su alcune attività bisogna un po' insistere prima di trovare giovamento. In questi casi il malessere è funzionale al processo di miglioramento, e quindi ci sta riconoscerlo, accettarlo, ma non è necessariamente giusto rifugiarsi in esso e usarlo come scusa più o meno giusta per non fare attività che sono risapute fare bene.
Pure quando ho iniziato a passarmi il filo interdentale mi facevano male le gengive. Il punto focale della discussione imho è che l'OP ha usato uno strumento sbagliato (la camminata) per cercare di curare un senso di solitudine (non ho parlato con nessuno), e quindi ti credo che ci è rimasto male. Qualcuno forse gli ha messo in testa aspettative irrealistiche, tipo "va' fuori e conosci gente", mentre la camminata è da considerarsi un semplice esercizio fisico, il cui giovamento si vede nel medio termine. Sono stato lunghi periodi isolato senza neanche camminare e il mio fiato si era ridotto ai minimi storici. Camminare mi ha aiutato in questo. |
Re: Si vabbè sono uscito e allora? Ho girato da solo come uno scemo
Beh dai pensavo peggio.
Comunque ooooh ti ho detto di andare nel topic dei professori che è più bello di questo |
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Io ci vado anzitutto per non passare la vita a guardare i muri di casa. E poi per rendermi conto c'è vita anche là fuori, che c'è della bellezza, dove non è tutto ansia da confronto e frustrazioni. Sembra una cazzata, mi rendo conto. Sembra. Oh parlo per me eh, prima che qualcuno si arrabbi. |
Secondo me in questi campi non c'è una soluzione o qualcosa che ha un effetto significativo per chi la prova che vale per tutti, in genere non sono il tipo che dà consigli su questioni psicologiche, anche perché so benissimo che io per primo rifiuto quelli altrui anche se tendenzialmente sarebbero ragionevoli. Come detto, in certe situazioni mi chiudo in casa anch'io. Però in altri casi fare certe azioni mi aiuta e lo dico più che altro perché si tende a generalizzare anche nell'altro senso (con affermazioni tipo "a chi ha questo problema non può aiutare in nessun modo fare questa cosa"), o semplicemente perché, non avendo di suggerimenti convincenti, mi limito a raccontare l'esperienza personale anche per uscire un po' dalla noia.
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Re: Si vabbè sono uscito e allora? Ho girato da solo come uno scemo
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Non so dirlo in modo più semplice di così e se non viene compreso pazienza, me ne faccio una ragione. Ma prima farò un esempio: se sono triste e frustrato perché ci ho provato con una ragazza e mi ha dato piccche, come posso sentirmi se mi rispondono "io invece quando ci provo ci stanno sempre" "per trovartela devi provarci, perché tutti da che mondo é mondo se la trovano provandoci, è provato scientificamente che se ci provi ti fidanzi"? La mia frustrazione di appena duepiccato passa? O è meglio dire che può capitare di esser rifiutati e di starci male, che è successo ad altri, che é una sensazione comprensibile? Magari senza che per forza si tragga la conclusione che allora nessuno deve mai provarci nella vita (= chiudersi in casa a fissare il soffitto). |
Re: Si vabbè sono uscito e allora? Ho girato da solo come uno scemo
Lo so che è brutto, purtroppo non ci si può aspettare che un estraneo si avvicini e ti rivolga la parola, ma almeno sei uscito, non è che puoi morire in casa. Fatti forza siamo tutti con te
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Re: Si vabbè sono uscito e allora? Ho girato da solo come uno scemo
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se una persona mi chiede perché dovrebbe uscire di casa preferisco offrirgli mille motivi, con tutti i miei limiti, piuttosto che dirgli: sì bravo rimani dentro casa perché fuori esiste un mondo brutto, anzi fatti chiudere dentro una bara in camera tua così risolvi tutti i problemi. Inoltre qui nessuno ha offeso i diritti di nessuno anche perché non stiamo parlando di diritti, non è questo il tema. Non dimentichiamoci che la maggior parte delle persone, fobiche o meno, una volta superata l'età minorile saranno costretti a uscire di casa per guadagnarsi da vivere quindi avere una casa e mangiare, non si tratta di uscire per fare sesso o andare al cinema. Una persona che non riceve sussidi/pensioni, non è ricca di famiglia, ovvero la maggior parte delle persone che vivono su questo pianeta, sarà obbligata a uscire di casa indipendentemente da suoi problemi, anche se sta male, anche se preferirebbe starsene sul divano, perché la conseguenza sarebbe solo una: oltre ai problemi psicologici si troverebbe con problemi gravi di carattere pratico tipo morire di fame in mezzo alla strada. Non sottovalutiamo la necessità di guadagnare soldi per campare perché questa società è così che funziona. |
Re: Si vabbè sono uscito e allora? Ho girato da solo come uno scemo
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p.s. insiemealvento sei proprio una brutta persona, priva di empatia e sansibbbilità |
Pur essendo leggermente migliorata la sitazione rispetto a qualche mese fa, quando non volevo vedere anima viva, mi è rimasto quel fastidioso problema:
Quando cominciano ad esserci più di 4 persone intorno al tavolo il mio disagio comincia a salire, non riesco a stare dietro alle battute e alla bolgia e comincio a zittirmi. Figurarsi entrare nel baretto malfamato bolognese in zona Pilastro e gridare: "hey vez, briscolina ?" Mi immagino il vecio imbrescato con la coppola e le carte nascoste sotto la manica che mi guarda malissimo. Ma manco morto ci entrerei.. forse solo da ubriaco perchè mi hano fatto l'indeterminato e non connetto più con la cabeza... Dicono che una camminata solitaria in un paesaggio innevato migliori l'umore, mah.. Può anche essere, peccato che qua a Bologna non nevichi decentemente da 6/7 anni, quindi non posso manco testare se sia una boiata zen o meno. |
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