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Re: Coloro che parlano di solitudine senza conoscerla...
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Re: Coloro che parlano di solitudine senza conoscerla...
Gli introversi guarda caso gli amici se li fanno a scuola università o lavoro,contesti dove con calma puoi conoscere e legare con chi ti piace,idem io stesso,ma finita l'università,lavorando prima solo e poi non più dalla pandemia,la rete sociale si esaurisce,mai stato un modaiolo ma dopo l'adolescenza uscivo spesso il sabato fino al 2015,poi un lento declino legato anche a depressioni,probl di salute,ma è un problema di tutti i timidi nei contesti di socializzazione forzata non hanno i tempi giusti per emergere..per cui o esci con chi già conosci se li hai,se no ti attacchi al tram..
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Re: Coloro che parlano di solitudine senza conoscerla...
Qui dentro tanti non hanno niente che non va,ragazzi intelligenti che lavorano,semplici,ma fanno vite troppo normali,non sono prodotti spendibili,né appetibili,in questa società un onesto lavoratore che non beve non fuma,non tira,vogliono il trash il personaggio..sentivo una canzone di fedez l'altro ieri,senza regole con il crimine come le ragazze con il grilletto facile,entriamo senza pagare ci guarda tutto il locale,ora sono testi normali,ispirarsi a sti personaggi,io ne ho le palle piene,ho yolto social,ho preso le distanze da sto mondo,il problema è che in Italia gli estroversi dettano le mode e yi fan sentire sbagliato..ho un cugino alto e magro bel ragazzo dopo il diploma lavora col padre in officina,niente università,niente acuti,ho già capito quale fosse il problema perché lho visto ogni tanto,ragazzo troppo tranquillo educato per certi ambienti e certi mondi..non è abbastanza tamarro e al meridione un coatto yira di più di un principino col maglione..io dal 2017 andasse a finire così dopo l'università ste cose te le senti dentro,perché non trovi gente simile,avverti sempre una sconnessione fuori casa,vedi pochissima gente simile a te,con chi si dovrebbe socializzare..e meno male ci sono i chat e i forum,più selettivi e anche più facile
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Re: Coloro che parlano di solitudine senza conoscerla...
Ho letto tutti gli ultimi messaggi e sono tutti giusti.
Negli ultimi periodi stavo pensando che i rapporti umani non dovrebbero essere una chissà quale conquista ma dovrebbero essere la normalità. Se dovessi avere un nuovo amico e mi dovrei sentire come uno che ad esempio è andato sulla luna, a quel punto è meglio la solitudine. Tolte le cose da fare per il resto è meglio rimanere completamente da solo con i miei animali e nulla più. Nessuno di noi è sbagliato e anche gli altri hanno difetti. Poi i ragazzi normali di oggi sono pervertiti, gentilmente voglio dire che per essere accettato non per forza devi rubare o fare chissà cosa, a volte nemmeno loro lo fanno. Secondo me loro disprezzano chi ha la faccia del bravo ragazzo e che si veste in modo normale. |
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Re: Coloro che parlano di solitudine senza conoscerla...
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. Oltre a Milano, Bologna ci sono anche città più piccole e cmq ben frequentate Vicenza, Bergamo, Parma, Ferrara, non penso sia difficile trasferirsi dappertutto Fino a 38 anni uscivo pochissimo, non avevo amici perché non andavo d accordo con la mentalità ristretta delle persone del mio paesino del sud. Spostandomi ho trovato sia un lavoro che mi piace che gli amici. Sono qui non per fare il maestro di vita ma solo per dirvi che se ci sono riuscito io a 38 anni, forse troppo tardi, potete farcela anche voi che ne avete 25. Vuole essere un messaggio di speranza e anche una piccola motivazione per non arrendersi ne provare a fare qualcosa per cambiare vita. |
Quando non ci saranno più i miei questa casa diventerà una delle tante abbandonata, magari troverò lavoro sotto una grande ditta di giardinaggio o avrò una ditta mia all'estero, chissà, nella vita può succedere di tutto.
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Magari domani non mi sveglio
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In Inghilterra vivi tranquillo nei paesini ma ti viene la depressione, comunque pure gli inglesi vivono al di sopra delle loro possibilità e fanno tutto a rate ma c'è tanta povertà e delinquenza.
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Re: Coloro che parlano di solitudine senza conoscerla...
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E' ovvio che se un individuo viva un' esistenza completamente priva di contatti soffrirà di solitudine, ma questo non esclude che la medesima sofferenza non la possa provare anche una persona, che nonostante qualche contatto superficiale o per lo meno recepito come tale, non possa stare ugualmente male. Chiaramente non sto a sminuire quello che provano gli altri o le persone che lamentano queste mancanze, ci mancherebbe. Ma rifletto sul fatto che a volte anche le persone che appaiono felici o per lo meno in compagnia, possano sentirsi ugualmente sole. Che poi tu dica che queste siano scemenze, pazienza, magari hai anche ragione. Ma fatto sta che sono situazioni /disagi più comuni di quello che si crede e spesso si da per scontato molte cose. Se vedo una persona che sta sorridendo, mi aspetto che sia felice in quel momento. Ma se la stessa persona mi dice che non era felice bensì infinitamente triste , ma costretta a quel atteggiamento per circostanza/sopravvivenza/quieto vivere non mi stupisco, ne sminuisco i suoi sentimenti. Quote:
E guarda te lo dice una che oggi è in down completo. Disoccupata da quasi un anno. In un appartamento che non è il mio (ma di mia madre) dove sono praticamente in prestito perché in teoria non lo mette nemmeno in affitto. Oppure sarei dovuta tornare in casa con lei. In ogni caso, probabilmente se non mi muovo a riprendermi mi costringerà ad uscire e andare da lei. In sintesi ; O mi scanto, trovo un lavoro anche di m o torno a vivere a casa dopo 7 anni che sono fuori. E sai la cosa che fa ridere. Che io avrei una casa mia di proprietà, ma dato che sono una stupida, ingenua e imbecille mi sono mezza incastrata e non posso manco viverci. Questo per dire che molte delle situazioni che viviamo sono per il 30% casualità/fortuna e un buon 70% conseguenze dirette o indirette delle nostre azioni. Non dico che sia facile, ma qualcosa dobbiamo pur fare. Ovviamente parlo per me, ma in generale credo che sia l'attitudine più costruttiva per uscire da un problema concreto. |
Spesso quando vado a dormire spero di non risvegliarmi, morire nel sonno sarebbe il top, indolore.
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Re: Coloro che parlano di solitudine senza conoscerla...
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Poi sono io il primo a dire che la solitudine vera è di chi vive in solitudine totale, senza volerlo e quindi non lo fa per capriccio e nemmeno è uno che si inventa le cose quando poi in realtà non gli manca niente. Però se in certi casi accade veramente quello descritto in precedenza, ovvero chi si sente solo perché ha soltanto rapporti finti, gente così veramente soffre, non se lo inventa. Non tutti sono falsi e capricciosi. |
Re: Coloro che parlano di solitudine senza conoscerla...
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L'emarginazione reale produce una serie di danni molto più pesanti, lo si osserva negli anziani abbandonati. Se la sofferenza di questa persona non isolata fosse equivalente a quella della persona isolata, ma perché il tizio che ha contatti non diventa isolato visto che non ci guadagna nulla a stare con gli altri e le relazioni comportano una serie di spese? :nonso: Non può essere vero quello che sostieni se si esamina la cosa. Io lo ammetto che anche avere qualche contatto è meglio che essere totalmente soli, ma perché dobbiamo per forza assumere che situazioni di gravità diversa siano equivalenti? :interrogativo: Questa per me è una scemenza e lo ripetrerò sempre. E' come se al pronto soccorso si desse precedenza in modo equivalente a tutti perché chi si è rotto un dito sostiene che sente la stessa sofferenza di un tizio senza gli arti che sta morendo dissanguato perché sente che sta morendo dissanguato pure lui. Questo ovviamente non significa negare le cure a chi si è rotto il dito, ma osservare che la gravità di certi disturbi e situazioni è differente e che sono cose ben diverse il sentire o percepire qualcosa e l'esser soggetti realmente a questo qualcosa, per me queste valutazioni non sono cose campate in aria. Secondo te non può infastidire una persona che ha un disturbo oggettivamente più lieve che vuol mettersi sullo stesso piano di chi ha guai più grossi? Questo davvero non lo riesci a capire? Poi tu parli di qualche contatto, ma qua io vedo che ci sono persone completamente sole e persone che l'altro ieri si sono lasciate con un partner e oggi ne hanno un altro che sostengono di trovarsi nella stessa situazione delle prime, che in fondo si prova tutti gli stessi disagi, perché la qualità di questi rapporti è infima e superficiale ma questo per me non regge, è questo il tema della discussione. Saranno anche superficiali i rapporti con questi partner, ma qualcosa dovranno pur darla, e inoltre il fatto che si riesca a trovarli non è irrilevante, vuol dire che una serie di competenze sociali e risorse per trovarli rispetto ad altri le si hanno. A parità di altri mezzi, una persona che afferma di esser sola e non lo è oggettivamente, si trova in una situazione meno devastante di chi è realmente emarginato, non riesco a condividere l'idea che si è tutti sulla stessa barca e che risulta impossibile valutare in ogni senso chi sta messo peggio. Io di casa riesco ad uscire e non mi metto sullo stesso piano di un hikilomori che non riesce a fare nemmeno questo, anche se uscire comporta disagi di vario tipo in certi ambiti. |
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Si badi bene a non puntare il dito contro nessuno. Esibizionisti a parte, che per trovare un po' di decoro nella propria vita vengono qui a vantare quel poco che hanno... tutti abbiamo un buon motivo per essere qui e la fobia sociale spesso e volentieri va a nozze con la solitudine. Qui si parla di chi pensa che la solitudine sia una cosa "cool", che non vive la vera solitudine e probabilmente non sa nemmeno che cosa sia e affronta ogni giorno il vuoto che ne deriva, un vuoto che pure chi decanta la solitudine tende a colmare, consapevolmente o inconsapevolmente, poi con la compagnia di qualcuno, perché alla nostra natura non si sfugge. |
Re: Coloro che parlano di solitudine senza conoscerla...
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Re: Coloro che parlano di solitudine senza conoscerla...
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E' abbastanza ovvio. Semplicemente però non bisognerebbe dare per scontato la sofferenza altrui e il livello di solitudine che provano gli altri. So benissimo che l'isolamento prolungato nella maggior parte dei casi crea danni da molti punti di vista. Chiaramente diverso da chi decide di intraprendere un percorso di isolamento consapevole e normalmente controllato/tutelato. Inoltre credo che in ogni caso ci siano ragionamenti primordiali, carenti di qualsivoglia forma d'introspezione, che usati in questa maniera dimostrano una difficoltà nella comprensione delle cose a 360° analizzandole e cogliendo le varie forme. (in questo caso il concetto di solitudine, ma potrei dire anche altro pensando ad alcuni utenti del forum). Questo non vuol dire mettere situazioni diverse sullo stesso piano, ignorando magari gli aspetti oggettivi eh. Ma semplicemente guardarle da diverse prospettive. Non è necessario fare sempre delle classifiche, o meglio, se proprio è necessario si possono prendere in considerazione per trovare una soluzione comune. O per lo meno aiutarsi, invece di sminuirsi a vicenda. Quote:
Se ti stai per caso riferendo a me, ti dico subito che non è proprio come descrivi. Ma comunque non credo che la mia situation interessi all'utenza, in ogni caso sarebbe carino evitare di sparare minchiate. Io non mi stavo riferendo a relazioni con partner, ma di conoscenze e relazioni amicali, che nella mia esperienza personale (specialmente nella fase adulta) si sono rivelate superficiali (almeno per me ). Nessuno ha parlato di coppie o robe simili. Anche perchè sinceramente il mio ex e la nostra relazione aveva un sacco di difetti, ma di certo non mancava la profondità e su questo ci metto la mano sul fuoco ( con la sicurezza che lui farebbe lo stesso). Io parlavo di conoscenza d'amicizia , che purtroppo rimangono sempre molto superficiali per x motivi. Le ragioni sono tante e alcune sono sicuramente incompatibilità e la mancata voglia magari di mettersi realmente in gioco. E i freni possono essere scaturiti da altri x motivi. Esattamente come un hikikomori avrà le sue ragioni. E' giusto stare a fare una classifica ? Ok, sicuramente questo individuo starà male, ma non credo sia coretto sminuire l'altro. Perchè il fatto che sia una solitudine differente (cambio prosp) causa comunque disagi. Ci sono un sacco di persone sole in mezzo ad un mucchio di gente. Ed è assurdo, scadere nell'ovvio, per negare anche questo aspetto. |
Re: Coloro che parlano di solitudine senza conoscerla...
Una relazione con un partner è ovviamente più impegnativa di un contatto qualsiasi quindi qua
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Re: Coloro che parlano di solitudine senza conoscerla...
Ragazzi scusate, se io lo prendo in quel posto mi brucia, io la solitudine la conosco e modestamente non la auguro a nessuno. Poi però c'è anche chi ha un partner, pochissimi amici ma si sente solo perché non amato veramente e ha un grandissimo vuoto interiore a tal punto che ha addirittura pensieri suicidi. La solitudine totale è veramente insopportabile ma non credete che gli altri stiano benissimo.
Poi è chiaro che c'è chi cambia partner ogni tre giorni e sono persone che si lamentano a vuoto ma guardate amici che gente del genere soffrono anche di instabilità mentale perché una persona normale non cambia affetti se non ha un valido motivo. Purtroppo non abbiamo nessuno ma a volte i nostri problemi ci accecano e ci fa sembrare la vita degli altri molto più bella di quella che non è. Ciao caro ragazzi. |
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