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Re: Fareste mai sèsso con un robot?
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La volontà del robot non viene frustrata, non sono d'accordo con te su questo. Se io voglio fare qualcosa e questo qualcosa è stato determinato da altro, compresa l'interazione con altre persone, non riesco a definirla violenza, per esser tale almeno una parte di me dovrebbe andare contro, ma se nessuna va contro che violenza c'è? :nonso: Il sistema motivazionale del robot qualcuno dovrà pur crearlo ed in ogni caso allora gli si farebbe violenza visto che lo si determina prima. Ad esempio bisognerà decidere se è eterosessuale o omosessuale o altro. Tutte queste tendenze bisognerà in qualche modo impiantarle prima. O dobbiamo costruire anche robot serial killer o che so, pedofili, perché se li costruiamo buoni e pacifici implica fargli violenza? Anche determinare cose del genere significa imporre una certa volontà e perciò a monte non li si dovrebbe provare a costruire proprio. Siamo sempre motivati a creare queste cose per la nostra felicità, e ci converrà ovviamente crearle in maniera tale che siano felici anche loro nel farlo, altrimenti vengono a ricrearsi gli stessi problemi che c'erano con gli esseri umani, e siamo punto e a capo. Ma bisogna essere davvero dei super masochisti per fare cose del genere, vedere violenza là dove non c'è finendo poi per crearne altra. Non è dieci volte più violento far fare qualcosa ad un essere umano che non vuole o prova frustrazione? E' più violento programmare una macchina in maniera tale che faccia volentieri qualocosa o costringere un essere umano a fare la stessa cosa tramite sistemi coercitivi visto che non lo si può riprogrammare? Penso anche alle case di cura dove ci sono anziani (che puntualmente vengono maltrattati da persone che hanno un sistema motivazionale indipendente), se si costruiscono macchine dedite alla loro cura che non hanno altri interessi che contrastano questo fine, le si fa violenza? :nonso: Comunque il sistema motivazionale se lo si riesce a determinare bene non sarà attaccabile, la macchina stessa si identificherà con quelle finalità percependole come primarie, così come noi ci identifichiamo con le nostre. Non è che io da eterosessuale mi sento umiliato, mi identifico con questa tendenza senza sapere da dove venga fuori, ma anche se lo sapessi continuerei ad identificarmici. |
Re: Fareste mai sèsso con un robot?
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Re: Fareste mai sèsso con un robot?
E utopia a sto punto credo sia più probabile a tempistiche che il microchip nel cervello possa simulare vagamente un rapporto sessuale in una realtà virtuale
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Re: Fareste mai sèsso con un robot?
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Re: Fareste mai sèsso con un robot?
a provare uno può pure provare ma non sarà la stessa cosa che farlo con una donna in carne e ossa e cervello. Poi io mi sento destinato a fare da beta provider a una bruttina 40enne che in passato si è data da fare con i chad, per studiare il fenomeno più da vicino e dare il mio contributo agli studi scientifici del settore, quindi i robot possono aspettare
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Re: Fareste mai sèsso con un robot?
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Re: Fareste mai sèsso con un robot?
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Personalmente penso che la domanda abbia un problema di fondo, ovvero secondo me è impossibile "programmare" a priori qualcosa di così complesso come un cervello umano e tutto il sistema endocrinologico per spingerlo a innamorarsi di una determinata persona. Penso però si potrebbe fare con altre tendenze: ad es. pare che l'orientamento sessuale sia frutto della genetica e dunque non è impossibile immaginare che in futuro non si sa quanto lontano sarebbe possibile programmarlo. Se in quel lontano futuro le nostre società fossero rimaste omofobe come in passato magari potrebbero pure sfruttare questa possibilità per eliminare alla radice l'omosessualità. O magari, chissà, in futuro l'omofobia tornerà di nuovo dominante, e allora succederà proprio questo. In ogni caso, per tornare alla domanda, io penso che quando, com'è per l'orientamento sessuale, si tratta di qualcosa di vissuto come parte integrante della propria personalità la persona che la vive non avrebbe problemi a riconoscerla, viverla e sentirla come propria (e dunque in maniera positiva) pur sapendo che è stato frutto di una decisione altrui (dei genitori o di chi altro) e non del caso (va considerato anche che nel momento in cui diventa possibile intervenire sull'orientamento di una persona anche lasciare tutto al caso diventa una scelta e dunque l'individuo potrebbe recriminare a chi aveva il potere di intervenire di non averlo fatto). Del resto, anche se il paragone forse non è del tutto adeguato, un tentativo di "programmare" non è quello che già accade con l'educazione che si impartisce sin da bambini, quando il bambino non ha comunque facoltà di decidere, ma viene già indirizzato in una direzione piuttosto che in un'altra e al proposito nessuno ha da ridire? L'intero sistema scolastico è basato su questo. Oppure penso ai bambini a cui viene fatto imparare uno strumento musicale, cosa per cui, se si vogliono ottenere determinati risultati, bisogna cominciare molto presto. Una persona che ha cominciato a suonare il pianoforte a sei o sette anni diremmo che ha subito "una violenza" perché al tempo non aveva il potere di decidere e gliel'hanno imposto i genitori? Da un certo punto di vista potrebbe essere così, eppure la stragrande maggioranza delle persone che, una volta adulte, sanno suonare non vivono la cosa in questo modo, tutt'altro. Mi aveva colpito un'intervista a una famosa pianista che definiva "un grande regalo" il fatto che i genitori l'avessero messa alla tastiera intorni ai sei anni. |
Re: Fareste mai sèsso con un robot?
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Re: Fareste mai sèsso con un robot?
Rispondo un po' a tutti.
Sull'impossibilità pratica di creare una coscienza intera a tavolino, impiantando una struttura così di alto livello come "ti innamorerai di X", certamente, ma d'altronde si tratta di fantascienza completamente speculativa. Se l'esperimento mentale è disturbato da questa limitazione pratica si potrebbe anche pensare alla creazione di un essere con tratti della personalità specifici (più semplici e di basso livello) che rendono molto probabile che sarà compatibile con te affettivamente. Ma si può anche gettare il dibattito sull'AI dalla finestra, e trasformare l'esperimento in: se un genio creasse una persona fatta e finita con sicuramente nascerà una relazione piena di amore e felicità, sarebbe etica la messa al mondo di questa persona? Perché sì o perché no? Poi ora l'origine è stata quella dei robot per il sesso, ma si può anche applicare ad altre questioni. Per esempio, sarebbe etico creare esseri con una forte empatia (o con qualunque tratto X perlopiù positivo) per migliorare la società? Questa roba puzza tantissimo di eugenetica eppure io personalmente non riesco ad argomentare bene perché non sarebbe etico. Sento che c'è qualcosa di non etico, o meglio, sento che questo tipo di ragionamento potrebbe essere usato per giustificare cose orribili. Sicuramente comunque c'è una distinzione tra creare esseri con determinate caratteristiche per il bene di una persona e crearli per il bene della società. |
Re: Fareste mai sèsso con un robot?
Io personalmente se scoprissi di essere stata creata ad hoc per la felicità di qualcuno non mi sentirei umiliata, né sentirei che i miei sentimenti hanno meno dignità. Però rimarrebbe il fatto che la mia coercizione a sentire ciò che sento non sarebbe impersonale, ma sarei stata costretta anche se molto indirettamente da qualcuno. Quasi come una slavery with extra steps.
Verso chi è la violenza? Non verso una persona fatta e finita ma verso una persona potenziale. Ma a questo ci devo pensare molto bene perché l'introduzione del concetto di "violenza su persona potenziale" mi porta pericolosamente vicina ad alcune cose anti abortiste che non condivido proprio per nulla. A livello sociale, sento che questa forma di "ingegneria della coscienza" abbia molti problemi etici. Sono più d'accordo con Clend che dice che ciò è assimilabile a una specie di lavaggio del cervello (ma anche qui, abbiamo il problema che è lavaggio del cervello a una persona potenziale e non una persona). |
Re: Fareste mai sèsso con un robot?
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Trollavo un po' sull'argomentazione sostenuta spesso dai fanatici della redpill, anche da chi è over 35, secondo cui costituerebbero una "minaccia" le donne coetanee non particolarmente avvenenti che però hanno avuto le loro storie con uomini anche affascinanti, e ora si piglierebbero noi più che altro per sfruttarci |
Solo se fosse indistinguibile da una persona vera... ma a quel punto non sarebbe meglio una persona vera ? 🤔
E se io mi sposassi col robot e poi ci dovessimo separare in seguito, dovrei pagare gli alimenti al robot ? |
Re: Fareste mai sèsso con un robot?
Secondo me la robotessa mi direbbe che mi vede più come un amico.
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Re: Fareste mai sèsso con un robot?
siamo alla frutta
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Re: Fareste mai sèsso con un robot?
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Re: Fareste mai sèsso con un robot?
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Re: Fareste mai sèsso con un robot?
Ahahahhaha e magari diventa pure papà
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Re: Fareste mai sèsso con un robot?
In ogni caso produrre e mettere in commercio un robot da sesso, un sexbot, sarebbe costoso e inutile. Darebbe una vita sessuale a chi non può permettersela, d'accordo, ma sarebbe estremamente dispendioso per le tasche del poverino di turno. E poi chi arriva ad una certa età vergine nemmeno saprebbe come comportarsi e non avrebbe confidenza alcuna con un corpo femminile (parlo solo dal punto di vista maschile perchè sono un maschio vergine) anche se artificiale. Di fatto sarebbe come masturbarsi in maniera più macchinosa e scomoda. Molto meglio le seghe a questo punto.
Di fatto, se ci pensate, nell'uomo lo scopo principale è eiaculare, quello è l'importante. Alla fine, a pensarci bene, il rapporto sessuale non è affatto fondamentale perchè le stesse sensazioni le darebbero le seghe (qui sono infinitamente più esperto in quanto da giovane a manovella ci sono andato molto intensamente). Per le donne credo sia diverso dal momento che loro non hanno nessuna necessità di svuotarsi e nemmeno hanno desideri sessuali. Pertanto la creazione di sexbots, maschili e femminili, non porterebbe nessun miglioramento concreto all'umanità |
Re: Fareste mai sèsso con un robot?
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