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Re: Perché non c'è rispetto verso questa condizione?
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Se ci fai caso lo stesso avviene con la gelosia e l'invidia. La gelosia è il sentimento di chi possiede ma teme di perdere, l'invidia è il sentimento di chi non ha ma vorrebbe possedere, la prima è celebrata con moltissime canzoni, è spesso considerata fisiologica e non è infamante, la seconda invece è considerata meschina e negativa in qualsiasi quantità e situazione. Perché è "di chi non ha". |
Re: Perché non c'è rispetto verso questa condizione?
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Re: Perché non c'è rispetto verso questa condizione?
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Re: Perché non c'è rispetto verso questa condizione?
Io proporrei una pensione di invalidità per i traumi mentali che una condizione del genere protratta nel tempo può procurare.. è una disabilità a tutti gli effetti per individui sensibili secondo me
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Re: Perché non c'è rispetto verso questa condizione?
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Comunque, la solitudine non è un "problema psicologico", e magari ti prendono per vittimista che vuole attaccare un pippone tossico. A te di preciso a che ti serve esporre questo tuo problema ad altri? |
Comunque all’estero, soprattutto nei paesi anglossassoni, anche i brutti scopano a manetta
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Re: Perché non c'è rispetto verso questa condizione?
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Anche perché le femmine sono mediamente più brutte |
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É inutile farsi il cul* in 4 parti per trovare una donna sana tra la massa. Anche perché per quanto sana possa essere, avrà sempre un mercato superiore al tuo e per forza di cose tenderà ad applicare incosciamente gli stessi parametri delle altre... É una battaglia persa questa é la soluzione a cui son giunto. É comunque un discorso che non riguarda solo noi sociofobici, ma é una consapevolezza che dovrebbe riguardare tutti. |
Re: Perché non c'è rispetto verso questa condizione?
Doppio
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Re: Perché non c'è rispetto verso questa condizione?
Dal mio punto di vista ci vorrebbe una giusta via di mezzo come atteggiamento verso chi espone questo genere di problematiche.
Certamente non si deve incolpare, schernire, additare colpe a chi espone questo argomento...perchè chi è in questa condizione solitamente non ha nessuna colpa. Io parlo per la condizione in se intendo. Discorso diverso invece per come una persona reagisce e vive questa condizione. Francamente io sono contrario a mostrare eccessiva comprensione...verso le lamentele. Meglio far capire alla persona che, sebbene non abbia nessuna colpa per la sua situazione sentimentale, tuttavia lamentarsi di questo non è un buon partito....anche perchè più ci si lamenta, meno si ha la capacità di trovare altre soluzioni. Poi, sebbene sia una condizione auspicabile trovare qualcuno che ci apprezzi, con cui trascorrere una parte del nostro tempo, la mancanza di questa condizione però sarebbe utile che non diventi fonte di rassegnazione e passività, ma uno sprone a trovare da se una propria strada...per stare in modo almeno decente. |
Re: Perché non c'è rispetto verso questa condizione?
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Re: Perché non c'è rispetto verso questa condizione?
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Mah, non ne sono così sicuro...quando ci sono delle attività che ti piacciono davvero e ti danno soddisfazione....continui a farle e portarle avanti lo stesso...indipendentemente dalla tua situazione sentimentale e indipendentemente da quanto duri. |
Re: Perché non c'è rispetto verso questa condizione?
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Re: Perché non c'è rispetto verso questa condizione?
Spesso dietro queste situazioni le colpe personali ci sono, ho sentito persone (anche su questo forum senza fare nomi) lamentarsi del non attrarre il sesso femminile ma allo stesso tempo ammettere di non averci mai provato con una ragazza. Credo che sia una mancanza abbastanza inequivocabile. Io stesso mi prendo una larga fetta di colpa per la mia situazione, non l'ho scelta io ma deriva in larga parte dai miei errori e dalla scarsa iniziativa. Ma sopratutto da eccessiva sensibilità al rifiuto che genere in me sofferenza e senso di colpa, non riesco a prendere la cosa alla leggera del tipo "o la va o la spacca". Ogni volta la prendo come l'occasione della vita e poi quando non va (nell'ultimo decennio sempre) cado in depressione e paranoia. Il problema di fondo è questo per me, non il successo o il fallimento in se.
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E comunque nel 2020 si potrebbe anche sperare di ricevere qualche approccio*, o davvero siamo ancora al medioevo da questo (e altri) punti di vista? A me preme più che altro che si eviti il più possibile di colpevolizzare le persone perché non si adeguano a dei ruoli prestabiliti sulle loro teste. *cosa che comunque è possibile ed avviene, anche se con frequenza incomparabile a quella del caso a sessi invertiti |
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