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Re: Fobiche, come, dove e perché
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In generale sono d'accordo con te ma sul piano caratteriale io invece penso che non sia assolutamente vera la cosa in ogni caso e cerco di spiegare perché. Una persona con carattere dipendente e che non prende decisioni difficilmente credo che la troverai accoppiata ad un'altra persona dipendente che non prende decisioni, è più probabile che la si troverà accoppiata ad una persona con un carattere più autoritario che decide tutto lei. Si possono anche fare altri esempi... Se due super masochisti senza alcun tratto sadico si mettono insieme, poi nella coppia il sadico chi lo fa? :nonso: Nelle situazioni di forte squilibrio dove la personalità di certi individui è polarizzata si andrà magari a cercare la polarizzazione opposta per soddisfare certi bisogni, magari poi l'eccesso stancherà comunque e la relazione non reggerà a lungo, però secondo me non è totalmente assurda la cosa. Se si parla di relazioni lunghe e felici e non di quelle che certi tipi instaurano effettivamente e con maggiore facilità in relazione ad un certo assetto caratteriale, il discorso ovviamente cambia, ma comunque, secondo me, non bisogna avere né un carattere polarizzato sulla dipendenza, né sul masochismo, né su cose del genere per trovarsi bene ed essere attratti dal proprio simile in termini caratteriali. Si possono immaginare diversi esempi di profili caratteriali squilibrati che non possono trovarsi bene con un loro simile nemmeno per un attimo. Due persone che volessero avere il ruolo di leader in una coppia insieme non possono stare. Per questo per me sarebbe interessante vedere i profili psicologici dei partner di questa o quella persona catalogata come evitante, borderline ecc. ecc. L'idea che queste persone saranno accoppiate più spesso con persone con lo stesso disturbo di personalità (o con tratti psicologici vicini al loro disturbo) non mi convince molto. |
Re: Fobiche, come, dove e perché
Molti di quelli che nn hanno avuto esperienze o molto brevi possono pensare che razionalmente sia più logico che col simile le cose dovrebbero andare meglio.
Significa idealizzare. Ma qui si parla di rapporti di tipo emotivo, per questo per capirle a fondo nn basta solo teorizzare, bisogna viverle certe cose per capirle e anche per capirsi. Per questo può capitare che alle prime esperienze 2 persone che hanno problemi simili possono anche incontrarsi e provarsi, poi siccome é altamente probabile che una relazione di questo tipo sia fallimentare, le esperienze successive si cerca di provare qualcosa di diverso, e non é manco detto, a volte c'è bisogno di prendere più volte le mazzate per capirlo bene bene. :sisi: Poi eh, siccome parliamo di persone e non di pacchi catalogabili e classificabili può pure essere che a volte le cose possono anche funzionare perché può essere anche che l atteggiamento di uno possa influenzare l'atteggiamento dell'altro e quindi un qualche tipo di compensazione può anche avvenire. Molto difficile ma possibile. Certo uno che si è fatto molte esperienze é improbabile che investa in una situazione che sa che altamente probabile che fallisca :sisi: Anche perche poi ci sono altri fattori ad intervenire, tipo vecchiaia che avanza e voglia di costruire qualcosa di solido e quindi puntare più sul sicuro. |
Re: Fobiche, come, dove e perché
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Se invece l'altra persona cerca qualità caratteriali allora possiamo giocarcela. C'è da dire che le mie fobie ormai si limitano a pochi campi e mi sto sforzando anche su quelli, quindi magari non ho più le difficoltà che avevo prima. il mio ex, ad esempio, voleva una persona che lo amasse e che lo sostenesse come compagno. Poi non è andata per altri motivi. Una risposta certa alla tua domanda non c'è... bisogna vedere cosa cerca una persona nell'altra. Invece sul fatto che si debba dare qualcosa in cambio, metaforicamente, nel rapporto... allora concordo. |
Re: Fobiche, come, dove e perché
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Che poi cosa vuol dire fallire? Che non dura più di un tot di tempo? Eh, e tutte quelle tra non fobici che durano altrettanto? Non credo si possa dire che mettersi con la persona non fobica equivalga di per sé a "costruire qualcosa di solido e quindi puntare più sul sicuro". |
Re: Fobiche, come, dove e perché
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Che poi eh, io personalmente nn ci sto manco a pensare, avviene tutto spontaneamente. Non é che calcolo o punto, semplicemente se una persona mi fa stare bene, non mi toglie energia, non mi appesantisce, ma invece mi arricchisce e mi da energia, mi da entusiasmo, semplicemente mi viene spontaneo attaccarmici. Altri atteggiamenti invece tendono a farmi allontanare. Certo dietro tutto questo c'è un bagaglio di esperienze maturate. Capisco molto meglio dietro certi atteggiamenti e comportamenti cosa c'è e so che per me certi sono dannosi e da evitare. Punto. |
Re: Fobiche, come, dove e perché
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Io obiettavo alla parte del discorso che mi sembrava voler essere estesa alla generalità dei casi. |
Re: Fobiche, come, dove e perché
Se dovessi scegliere tra una normale e una fobica,sceglierei sicuramente la seconda...
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Re: Fobiche, come, dove e perché
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Re: Fobiche, come, dove e perché
mi sono frequentato IRL con una fobica evitante, non del forum. siamo usciti, siamo andati a mangiare fuori, l'ho chiamata, incontrata per mesi, ma lei non ha mai preso l'iniziativa e a una certa mi sono rotto di trascinarla fuori casa.
io la chiamo nè messaggio più, figurati lei. |
Re: Fobiche, come, dove e perché
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Per farne così tante da raggiungere una sorta di illuminazione, come minimo non bisogna avere grandi problemi, altrimenti anche una o due esperienze sono una sorta di miracolo. |
Re: Fobiche, come, dove e perché
sconvolta da certe risposte da cui traspare sta visione delle donne come dei poveri cagnolini dispersi che hanno bisogno della guida dell'uomo per scoprire il mondo, mah.
comunque io credo che nessuno nella coppia sia tenuto a salvare l'altro, non esiste l'amore che ti salva, nessuno è nato per curare gli altri. se vuoi essere curato vai da chi di dovere. l'amore è un sentimento complicato, di certo se hai problemi fatichi a concederlo e la relazione potrebbe essere instabile. nessuno può solo ricevere come nessuno può solo dare. lo vedo su me stessa, io sono consapevole di non riuscire ad avere una relazione normale. allora chi devo trovare? non lo so. non voglio condannarlo ai miei problemi. forse sarebbe amore anche questo? |
Re: Fobiche, come, dove e perché
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Re: Fobiche, come, dove e perché
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Io la mia ce l' ho sul tavolo come porta-oggetti. :laugh: |
Re: Fobiche, come, dove e perché
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Nonostante ciò, non riesco ad essere d'accordo con quel che mi sembra essere troppo una "scalata sociale" di altre persone. Va bene non voler arrecare danni a una persona a cui si vuole bene, ma cercare in una relazione completamente l'opposto soltanto per essere salvati? Mi sembra totalmente egoista... come molti hanno detto qui a tal punto meglio cercarsi uno psicologo, almeno che non si voglia proprio tutto servito sul piatto d'argento e quindi la salvezza in tutti i campi dal partner: economica, sociale (i suoi o le sue amiche) ecc... Io non mi trovo con chi è troppo estroverso, proprio non riesco, cioè ci so passare la giornata e mi posso divertire, perché la maschera la so indossare fuori di casa, se le situazioni sono troppo complesse, ma poi nella mia intimità vorrei essere me stesso. Anche perché come altri hanno detto, ciò implicherebbe finire in tanti giri difficile da sopportare per una persona con troppe mancanze alle spalle (tutti gli impegni oltremodo sociali in cui si sarebbe coinvolti, probabilmente composti da persone caratterialmente simili). Mi va bene aiutarsi a vicenda, magari io trovo una persona simile a me, e nella fede reciproca si cerca di fare qualche miglioramento assieme (ne ho viste di situazioni del genere, anche se rare). Ma questa è una parte della mia morale, che probabilmente mi porterà a poco. Difatti vorrei riuscire prima a stringere una sana amicizia con una persona del sesso opposto, visto che mi sono accorto anche in alcuni gruppi che riuscì a frequentare in passato, di alzare completamente un muro verso di loro che poi diventava reciproco, probabilmente derivante dal mio passato scolastico. Certamente con una "fobica" la situazione sarebbe meno traumatizzante, ma dopo i venti, pochi mi sembrano interessati a sperimentazioni e molti subito al succo, anche perché il tempo inizia a scorrere e soprattutto online si cerca di ottenere il massimo rendimento con minimo sforzo, anche per la vastità che è la rete, diverso dalla piccolissima o nulla, propria cerchia sociale. Proprio ciò mi ha convinto che aver perso gran parte della mia adolescenza, mi ha sicuramente rinchiuso in un loop che volente o nolente mi perseguirà tutta la vita. Però, mi rendo conto, che magari il mio è un ragionamento da chi ha meno possibilità di scegliere. Magari avessi avuto il manico del coltello dalla mia parte, mi sarei bilanciato più su un ragionamento dove avrei potuto avere più vantaggi? Perché alla fin fine in una favola non viviamo. Però a questo punto preferisco fare una brutta fine, ormai alcuni ragionamenti del mondo in cui viviamo mi danno il voltastomaco Per quanto riguardo il discorso di complementare il proprio carattere invece, "gli opposti si attraggono", dipende dai casi. A volte è vero e sono d'accordo, altre invece crea ancora più casini. Io ho passato due anni d'inferno al CSM per un ragazzo (quindi amico, eh) che trovava nel mio continuo ragionare e analizzare uno psicologo perfetto, ma nella relazione sociale io subivo completamente il suo essere perché remissivo e tendente sempre al sì, mentre lui narcisista e mai con i sensi di colpa, o la consapevolezza di chiedere troppo agli altri (in quel caso me). In sintesi come al solito mi sembra di poter sempre dare ragione un pochino a tutti, e come dice il mio nickname sentirmi in un altro mondo, perché con questo non voglio scontrarmi. Probabilmente una fuga dalla realtà. |
Re: Fobiche, come, dove e perché
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Questa visione spesso non piace, perché ti possono dire "vuoi avere tanti partner invece che cercare l'ammore". Non è così neanche un po', però a un certo punto uno si stanca di argomentare visto che è inutile e dannoso, quindi ognuno creda quel che vuole. Tornando al punto, il fatto secondo me è questo: l'esperienza, fosse anche con poche persone o con una sola, è fondamentale per capirsi e conoscersi, e capire cosa si cerca. Senza del pali in faccia è difficile crescere, in ogni ambito della vita. Però, avendo purtroppo poche possibilità, a causa dei problemi caratteriali, questo percorso sarà maledettamente più lento di quello delle persone che non hanno questi problemi. Nel tempo in cui tu (tu generico) hai una storia che ti fa male e ti fa capire alcune cose, altri ne hanno tre. Quindi scontiamo un certo ritardo rispetto agli "altri" nel maturare e affrontare meglio le relazioni. Ma l'unica è rimboccarsi le maniche e andare avanti. |
Re: Fobiche, come, dove e perché
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Il problema è la combo "scarse possibilità materiali di fare esperienza - scarsa capacità di rielaborare le esperienze vissute": questo è davvero disastroso. |
Re: Fobiche, come, dove e perché
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Io invece non ho ancora finito, quando diventerò vecchio come te e importuneró i giovini con le paternali e i predicozzi la userò per farci crescere dentro i cactushttp://emoticonforum.altervista.org/...ine/zizi/8.gif |
Re: Fobiche, come, dove e perché
Sarebbe bello ma col 90% di loro, secondo me, si va incontro a tempi biblici
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Re: Fobiche, come, dove e perché
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Re: Fobiche, come, dove e perché
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