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Re: "Waifuisti", che ne pensate?
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comunque qui tante son fidanzate, quindi giro loro la domanda (sentiamo altri pareri, il mio te l'ho dato) se quasi si prostituiscono con qualcuno che non amano (o se magari posson esser la parte che si illude e fanno continui regali costosi ai loro partner) |
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Re: "Waifuisti", che ne pensate?
Penso che il problema risieda nel fatto che tutti i personaggi immaginari sono gestiti da noi.
Si parlava prima di un libro e di eventuali personaggi immaginari dentro esso contenuti: ebbene, quei personaggi rispondono alla nostra fantasia e alla nostra percezione di quel che sono, non possono quindi in nessun modo disubbidirci. Non possono rompere le nostre aspettative e quel che dovevano darci ce lo han dato nella fruizione del contenuto che li riguardava. Dato che trovo il bello delle relazioni dello scambio intrapersonale, amare un personaggio immaginario è un monologo. Non che io lo condanni (e condivido il pensiero di XL sul sesso, ad esempio), ma non lo trovo proficuo. |
Re: "Waifuisti", che ne pensate?
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"Definizione" fragilissima tra l'altro.. In ogni caso la tua prima domanda è uno spunto interessante e possiamo collegarla a quello che per molti è, apparentemente, un limite invalicabile tra "ciò che va bene per me" e "ciò che non è sufficiente". Riprendendo il concetto di waifu potremmo dire che esistono persone che non trovano nella vita reale il loro ideale di partner perché hanno, attraverso gli anime (esempio), alterato la loro percezione della realtà al punto da definire un limite irrealistico e aumentare le proprie aspettative al di là del reale. Questo è un problema culturale di cui la nostra società soffre tantissimo, una società figlia dei media, dei film, della letteratura, degli anime, di una moda che ha spinto l'ideale di bellezza al limite del realistico e ha provocato grandi alterazioni nel modo di vivere e nel modo di guardarsi allo specchio delle persone (basti pensare alla diffusione delle palestre, al successo della chirurgia estetica e simili). |
Re: "Waifuisti", che ne pensate?
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E non finiscono forse molti amori proprio a causa del rendersi conto all'improvviso che quell'idealizzazione era basata su una poco realistica percezione di quella persona, o di un di quella persona cambiamento improvviso? Non dura un amore, dunque, finché quell'idealizzazione regge, finché la persona amata risponde a quell'ideale? |
Re: "Waifuisti", che ne pensate?
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Re: "Waifuisti", che ne pensate?
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O per meglio dire, molti amori funzionano come li hai descritti ma sono tipicamente amori tossici, non li prenderei ad esempio. Un'amore sano riguarda due persone che bastano tranquillamente a sè stesse, e che quindi non hanno necessità di idealizzare nessuno, che decidono di stare assieme per il piacere dell'avere l'altro accanto. Non sempre è così ed esistono amori sani anche tra persone con varie difficoltà, ma penso che l'amore nasca proprio nel momento in cui lasci da parte l'idealizzazione o la ricerca di "salvezza" nel partner e si decide la compagnia puramente per amore della compagnia stessa. |
Re: "Waifuisti", che ne pensate?
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Ma continuano a sembrarmi visioni, se non idealizzate, comunque parecchio ottimiste. |
Re: "Waifuisti", che ne pensate?
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Sotto certi aspetti è immaginaria una sfera, un cono, eppure si riescono a scoprire in qualche senso cose nuove in relazione ad oggetti fittizi del genere. Una delle cose che mi hanno più stupito quando l'ho scoperta, perché non avevo idea che "vedessimo" in questo modo, sono gli stereogrammi a punti casuali. Si osserva un'immagine a puntini e se con gli occhi si sovrappongono le due immagini (quelle che vede ognuno degli occhi) in certi modi finisce col balzare fuori dallo sfondo una figura, ma questa figura a rigore non ha alcun correlato oggettivo, è in qualche senso un oggetto fittizio, vediamo una sagoma con una forma precisa, e anche se a questa sagoma probabilmente non corrisponde nulla la si potrebbe descrivere e farla divenire oggetto di conoscenza con cui si entra comunque in una certa relazione. Possiedono forme di alterità anche gli oggetti immaginari e fittizi, non solo quelli reali, localizzabili fisicamente o fortemente riducibili a cose del genere. Immaginate la prima persona che osservando che so delle noci o cose del genere ha pensato alla sfera. Ora è vero, si ha a che fare con un tipo di oggetto ideale, ma l'idea che questo oggetto ideale non possieda forme di alterità e non si possano iniziare a scoprire altre proprietà che prima si ignoravano grazie ad un monologo libero da vincoli (così come si potrebbe scoprire altro nei confronti di una noce reale) secondo me non è proprio corretto. Anche questi oggetti, per così dire, possiedono una certa "consistenza". Poi insomma se uno inizia a chiedersi che significa che un oggetto sia reale e quanti oggetti poi esisterebbero effettivamente, le cose diventano un po' vaghe, perché non c'è alcuna definizione univoca di questa molteplicità reale. E' quando mi metto a pensare un po' che certe cose si confondono e gli oggetti poi sembra siano davvero una cosa che arriva solo alla coscienza e che magari anche un fiore potrebbe non avere alcun referente specifico fuori. Nonostante ciò possa esser vero io potrei lo stesso contare il numero dei petali di questo fiore, annusarlo e così via, quindi a questo punto penso che per entrare in relazione con questi oggetti (della coscienza) non sia necessario un qualche attributo di realtà come localizzazione fisica e così via. |
Re: "Waifuisti", che ne pensate?
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