Re: Hikikomori e/o neet
 

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Re: Hikikomori e/o neet
 

La mia condizione di neet mi spaventa moltissimo, ma non posso farci niente per colpa della mia fobia sociale.

Re: Hikikomori e/o neet
 

Secondo la mia esperienza non ti aiuta nessuno, ma se mi sbaglio sono solo contenta.

Re: Hikikomori e/o neet
 

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Re: Hikikomori e/o neet
 

Mi spiace, ma ti capisco.
.. se non si fosse capito io sono per la dura verità, anche quando fa male. La pillola rossa.

Re: Hikikomori e/o neet
 

Spesso non ti aiuta nessuno, ma diciamo anche che purtroppo è come lottare contro la forza di gravità.
Quando una persona si chiude in una dinamica come quella neet o peggio, Hikikomori, è veramente complicato aiutarla e tirarla fuori.
Penso che debba capitare un evento esterno che ti costringe a cambiare ma che il tutto deve partire da te.

Re: Hikikomori e/o neet
 

E se fosse colpa della società? Una società che ti priva dei basilari mezzi per realizzarti e diritti umani

90% lo è....

Re: Hikikomori e/o neet
 

Concorso di colpa per me. Sicuramente il contesto fa molto e ha una enorme influenza sulla tua vita, ma oltre un certo punto si è responsabili e si diventa colpevoli.

Io ad esempio un paio di giorni fa ho avuto una possibilità, magari inesistente, magari minima di tentare di uscire dalla mia situazione... e cosa ho fatto? Ci ho rinunciato.

A questo punto diventa difficile non rendermi conto di essere colpevole.

Si ma fino a un certo punto, secondo me il libero arbitrio non esiste...ogni nostra scelta o rinuncia è dettata da altri condizionamenti e situazioni.
Io vivo in un contesto squallido, di merda, con gente di merda.
L'unico lavoro che c'è qui è il bracciante agricolo ma non lo farei poiché resterei sempre qua' alla fine e anche perché ti sfruttano come uno schiavo.
Se devo lavorare lo devo fare per andarmene e per migliorare la mia condizione, mica per restare sempre nello stesso punto.
In passato l'ho fatto ma che è cambiato? Niente. Ho solo brutti ricordi di quando mio padre alle 8 con la sua punto mi accompagnava nei terreni con il freddo.

Re: Hikikomori e/o neet
 

Nel tuo caso il contesto fa veramente tanto. Nel mio molto meno. Anzi, io ho avuto in tanti ambiti spesso tante opportunità che ho gettato al vento a causa del mio disturbo evitante e del mio essere poco coraggioso e molto rinunciatario nell'affrontare le sfide della vita.

Io penso che tu debba quantomeno provare a uscire da quel contesto e vedere come va da un'altra parte. Se senti che il grosso problema è il posto dove vivi e le persone che ti circondano a schiacciarti, dovresti provare a uscirne. In fondo non sarai un 18enne fresco di diploma, ma sei molto giovane e ce la puoi fare.

Re: Hikikomori e/o neet
 

Amarissima verità..ma vale proprio in tutti i campi della vita..ti partoriscono e poi sono cazzi tuoi

Peggio, perché prima c'è anche l'illusione della pacchia (infanzia), dove è tutto un grande gioco,e poi dopo arriva la mazzata,la vita adulta,la vita vera.
Ti si dice : "Mi dispiace figliolo, ma non era vero niente.
La verità è dura, e non la potevi reggere, non volevamo rovinarti la fiaba.
Sappi che d'ora in avanti dovrai pagare con lacrime e sangue per andare avanti,noi non possiamo fare più niente,tanti auguri,e vedi di svegliarti".
Se hai una scafatura buona reggi la botta e trovi la tua via, barcamenandoti alla meno peggio, altrimenti ti fotti.

Questa è la legge della natura applicata alla società umana,con la differenza che in natura agisce molto prima.
Se non sei "abile alla vita" non duri più di qualche settimana, mentre nella società umana il conto è posticipato alla post adolescenza.
Essendo in una civiltà sì sopravvive, sì,ma vivere dignitosamente è diverso.

Se tutto va bene in estate me ne vado a fare il lavapiatti in città e mi danno alloggio, almeno vado 3/4 mesi fuori dal cazzo.

Re: Hikikomori e/o neet
 

Sottoscrivo ogni parola e aggiungo che nel mondo animale la componente istintiva è codificata geneticamente o, nelle specie più intelligenti, la socializzazione viene data dal branco, ma si tratta di tecniche piuttosto immediate da apprendere e rimane comunque forte un istinto di base. Inoltre, copiosamente, se non apprendi crepi subito. Nel caso degli esseri umani lo svezzamento è lungo e la socializzazione complicata e può essere fallimentare, lasciando le persone in un limbo.

Gli animali mica devono lavorare per campare. Procurarsi il cibo è un qualcosa di istintivo o appreso rapidamente. Se non ne sono in grado muoiono, senza disapprovazione sociale o giudizi. E anche quelli che lavorano per costruirsi ripari, tane o similari, lo fanno istintivamente, mica devono professionalizzarsi per anni, paracularsi creando una rete di contatti, o andare ad affrontare dei colloqui di selezione.
La competizione è spietata ma il verdetto è immediato. Sarebbe stato più dignitoso e meno degradante.

Re: Hikikomori e/o neet
 

Vedi, da un certo punto di vista tu prendi e fai. Non colpevolizzare troppo te stesso.

Re: Hikikomori e/o neet
 

Questa cosa è verissima, la sto pensando proprio applicata su di me: ogni volta che mi forzo di fare qualcosa che avverto contraria alla mia indole va a finire in fallimenti, che sia lavoro, o forzarmi in situazioni sociali a me non congeniali ecc...
Non possono dirmi che non ci provo neanche, perchè io lo faccio, mi butto, e poi prendo sonore batoste, l'ultima riguardante un brevissimo rapporto di lavoro.
Ma a me non fortifica per niente sta cosa, al contrario di come dicono in quei soliti discorsi motivazionali, ho l'impressione che a furia di provare, vedere che non va, e riprovare, mi sto rompendo sempre di più i maroni :D, non ho più l'entusiasmo di quando ero più giovane.

Re: Hikikomori e/o neet
 

ciao, eccomi qui

Non è sicuro al 100%,sempre se non prendono qualche indiano....se devo passare un'altra estate qua mi ammazzo. Male che va contatto il tizio ubriacone e me ne vado a fare i giardini nella borgata qua', è l'unica cosa che so fare bene.

Same