Winston_Smith |
26-04-2019 17:01 |
Re: Ipotizzando di trovare una/un compagna /o
Quote:
Originariamente inviata da muttley
(Messaggio 2256234)
La tua sincerità è da encomio, ma è rara da trovare su forum come questi ed anche in generale tra le persone che manifestano idiosincrasia verso qualcuno o qualcosa. Preferiscono dire che questo qualcuno o qualcosa è "fallato" alla radice, oppure è irraggiungibile e li scansa invece di guardare in faccia al reale "core" del problema, costituito dalle loro opposizioni ad avvicinarsi all'oggetto o soggetto che crea in loro alternativamente brama e repulsione.
Per quanto mi riguarda, tutte le volte che ho avuto a che fare con questo "contorno" della relazione (e mi riferisco soprattutto alla famiglia e agli amici della lei in questione) ne ho patito un po' (a volte pure un bel po') ma non ho mai pensato a queste cose prima ancora che si prospettassero le avvisaglie di una relazione. Leggere questi discorsi fatti in via del tutto ipotetica, mi fa capire come l'opposizione all'idea di una relazione sia davvero estrema tra chi è affetto da problematiche psicologiche, ma non tutti sono disposti ad ammetterlo preferendo invece la comoda e autoconsolatoria spiegazione del "tutti mi evitano".
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Non vedo il nesso logico tra l'avere paura delle implicazioni sociali di una possibile relazione e la non veridicità o "spiegazione di comodo" dell'essere rifiutati o ignorati sistematicamente come possibili partner. La prima cosa non implica necessariamente la seconda.
Anzi, se proprio c'è un nesso, può essere positivo, nel senso che presentare delle paure o avere carenze in termini di skills sociali può essere un motivo importante per essere evitati dagli altri (mancanza di occasioni, necessità da parte altrui di dover esporsi o "venire incontro" in maniera significativa verso il fobico di turno...).
In più, se si parte dal presupposto (ammesso ma non concesso che sia sempre così) che il "contorno" di una relazione provochi un livello di ansia e disagio intollerabile o comunque non gestibile e che tale contorno sia inevitabile e necessario alla relazione stessa, non vedo perché attribuire a insincerità o finalità autoconsolatorie il ritenere di conseguenza certi obiettivi irraggiungibili o posti troppo al di là della propria portata.
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